Aviano, 6-6-1999

  Aviano, 6-6-1999


6-6-1999 Comunicato sulla manifestazione di Aviano

FERMATA LA GUERRA PER UN GIORNO: NON E’ STATA UNA SIMULAZIONE !

Lo spezzone antagonista, circa 5000 compagne/i, e riuscito ad esprimere con determinazione, non cadendo in nessuna provocazione, la forte contrarietà a chi ha trasformato questo paese in un paese in guerra. Nonostante il massiccio spiegamento delle forze dell’ordine arrivate da tutta Italia, le compagne/i sono riusciti a paralizzare le partenze degli aerei carichi di morte dalla base di Aviano. Nonostante la campagna “terroristica” orchestrata dai media eravamo tanti e ben equipaggiati, per garantire l’incolumità di tutte/i. Nonostante i tentativi, più volte ripetuti, di non consentire l’arrivo alla base da parte di PS e FFSS, CI SIAMO RIUSCITI !!!

Il corteo, in tutto 20.000 persone, si è snodato sotto l’infernale caldo della squallida zona industriale, alle 14:30. Ha percorso 5 Km scandendo slogan contro chi, ancor oggi, resta impunito.

PER UN GIORNO LA GUERRA NON SI E’ FATTA.

Lo spezzone antagonista ha imposto la propria sovranità popolare oscurando lo spazio aereo della base Nato, facendo volare centinaia di palloncini (con carta stagnola) ad effetto “radar-disturbo”. A proteggere la base yankee – addirittura – i reparti antiterrorismo oltre a Digos, PS, GdF e CC, …a grappoli. Ancora oggi solo l’azione diretta, solo i percorsi di mobilitazione costruiti, a volte, con fatica e solo le contestazioni nelle piazze dimostrano che la lotta – come si diceva una volta – paga. Oggi ad Aviano eravamo tanti, dimostrando che i movimenti sono in grado di mutare il corso delle cose.

Movimento antagonista toscano


COMUNICATO STAMPA

C’ eravamo anche noi, tra le decine di migliaia di persone della più grande manifestazione finora realizzata presso una base NATO. Vi abbiamo contribuito con oltre 5000 compagne e compagni dei centri sociali e delle realtà antagoniste della Toscana, di Napoli, Roma, Bologna, Torino, del sindacalismo di base e dei movimenti di lotta territoriali. Un consistente pezzo del corteo, determinato ed autodifeso, costituito da quanti non si riconoscono nella piattaforma di indizione, pur avendo rinunciato per senso di responsabilità a costruire un’ analaga iniziativa il 23 maggio. C’eravamo, con una piattaforma alternativa, convinti che 3 ore di sospensione dei raid da Aviano sia stato un risultato simbolicamente importante, ma che senza una battaglia chiara per evidenziare le responsabilità di questo governo e dei partiti che lo sostengono (senza pause di riflessione elettorali….), senza rivendicazioni la cui radicalità sia adeguata al carattere estremo degli eventi (la guerra, che oggi non accenna a finire, o la “pace armata” del dominio imperialista), la nostra battaglia è di corto respiro e soffre di genetica subalternità. Questa manifestazione può essere un trampolino per rilanciare l’ iniziativa politica con spirito costruttivo, ma con la chiarezza e lucidità, perchè non possiamo scindere la radicalità dei comportamenti da quella dei contenuti.

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