Milano

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1500 PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE DI FIRENZE CONTRO LA GUERRA VENERDI’ 2 APRILE

Purtroppo non ho tempo per fare un report dettagliato della manifestazione. Il corteo e’ partito alle 17.00 circa dal consolato americano ed ha attraversato i lungarni, passando davanti al consolato inglese, le strade del centro e la prefettura, in via Cavour. E’ terminato alle 19.00 circa in piazza S. Marco. Lancio di uova, monetine, fumogeni e pedardi davanti alla prefettura. In via Cavour il pupazzo-logo del Mc Donald e’ stato “catturato” da un gruppo di manifestanti che lo ha portato in trionfo fino a piazza S. Marco – mentre tutto il corteo cantava: Yankee go home – dove e’ stato appeso alla statua di Manfredo Fanti. In piazza S. Marco c’e’ stata una mini-assemblea con microfono aperto per chi voleva intervenire.

PROSSIMO APPUNTAMENTO: ASSEMBLEA CITTADINA AL C.P.A. in viale Giannotti GIOVEDI’ 8 APRILE ORE 21.30 per organizzare le prossime iniziative

P.S. Nel messaggio seguente riporto gli unici due articoli usciti in cronaca locale, per ora su Il Giornale e Il Manifesto (La Nazione ha pubblicato solo una foto con didascalia).

Da notare che il tono dell’articolo uscito sul Manifesto non e’ molto diverso da quello uscito sul Giornale: cosa che potra’ forse stupire molti ma non certo chi abita a Firenze, visto che ormai siamo abituati da tempo a sciropparci una pagina di cronaca locale del Manifesto che, perfino in questa situazione di guerra, continua a pubblicare solo articoli sulla formazione professionale dei detenuti, sulla ronda della carita’, sui bocconi avvelenati lasciati nelle campagne che fanno strage di poveri cani e gatti abbandonati, su mostre d’arte e via di questo passo….mentre le poche notizie su iniziative contro la guerra sono rigidamente orientate.

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SABATO 3 APRILE – IL GIORNALE cronaca locale (Firenze)

BOMBARDANO LA CITTA’ PER DIRE NO ALLA NATO mille persone in corteo lungo il centro

Contro la guerra nei Balcani e l’intervento della Nato ancora uova e monetine nella manifestazione di ieri pomeriggio organizzata da Rifondazione Comunista, RdB, Cobas, centri sociali, Movimento antagonista ed altre organizzazioni della stessa area ideologica. Mancavano i kosovari, ma non la protesta che si e’ mossa dal consolato USA alle cinque del pomeriggio verso il centro, la prefettura e piazza S. Marco dove si e’ tenuta una breve assemblea. Oltre 1000 partecipanti hanno sfilato per lungarno Vespucci, via Tornabuoni, via Cavour. A parte gli slogan contro D’alema e il governo italiano, contro Clinton e la Nato, scritte sui muri sono state lasciate nei pressi del consolato britannico fatto oggetto di un fitto lancio di uova e di mortaretti. Alcune uova sono passate per i vetri delle finestre lasciati aperti. Un po’ di paura in via Tornabuoni dove alcuni negozi del salotto cittadino hanno serrato la porta a chiave ed i dipendenti si sono chiusi all’interno. Sulle vetrine della farmacia inglese una scritta sgrammaticata: “Yienki go home” ha lasciato il segno del passaggio del corteo. Il momento peggiore c’e’ stato davanti a palazzo Medici Riccardi sede della Prefettura. Due manifestanti coperti da cappucci per non farsi riconoscere si sono arrampicati sulla grata della finestra del pianterreno e hanno acceso due fumogeni, altri hanno dato fuoco ad una bandiera Usa. Poi e’ seguito un fitto lancio di uova contro il portone della prefettura e gli otto carabinieri che si trovavano di fronte. qualcuno ha lanciato monetine, arance e fatto scoppiare mortaretti. Il prefetto Ruffo si e’ affacciato per un momento dalla finestra dell’ultimo piano. Prima che il corteo riprendesse a percorrere via Cavour verso piazza S. Marco c’e’ stata una lunga discussione tra il consigliere comunale di rifondazione Targetti promotore della manifestazione ed i responsabili dell’ordine pubblico. Infine, alcuni manifestanti hanno infierito contro un pupazzo pubblicitario all’esterno di un Mc Donald’s (tra i cui avventori, numerosi in quel momento, ci sono state scene di panico), rotto le insegne pubblicitarie e lanciato uova e arance contro l’ingresso del locale

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SABATO 3 APRILE – IL MANIFESTO cronaca locale

UN CORTEO LUNGO UN GIORNO

GIOVEDI’ A PISTOIA, IERI POMERIGGIO A FIRENZE: CONTINUANO LE MANIFESTAZIONI PER LA PACE MA NEL CAPOLUOGO E’ STATA SABOTATA LA TENDA

R. Chiari – O. Sabato

Nel giro di ventiquattr’ore, in tremila a Pistoia e in mille cinquecento a Firenze hanno gridato il loro rifiuto della guerra e di ogni forma di violenza armata ai danni delle popolazioni civili. Ma al tempo stesso la Tenda della pace di Firenze e’ stata ha subito la scorsa notte un vero e proprio attentato: “hanno spaccato il palo che sosteneva la linea elettrica – ha spiegato il presidente della commissione Pace di Palazzo Vecchio, sandro Targetti – per fare uno spregio, approfittando del fatto che non era stata prevista una sorveglianza notturna”. Una sorveglianza che da ieri e’ stata organizzata, ma che la dice lunga sul clima della Pasqua di sangue che si sta avvicinando. Se la manifestazione di Pistoia si e’ svolta senza alcuna intemperanza e nel segno di una superiore civilta’, a Firenze ieri pomeriggio non sono mancati gli eccessi alla fine del corteo: un fitto lancio di uova, pile e monetine ha salutato la presenza di un cordone di carabinieri do fronte alla prefettura, e pochi minuti dopo il McDonald’s di via Cavour ha subito alcuni danni, con il pupazzo che ne costituisce il logo fatto a pezzi. Inoltre non sono mancate scritte sui muri, compreso una “Yankee go home” vergato sulla vetrina della farmacia inglese. Nel frattempo anche a Livorno e’ stata allestita una tenda per la pace nella centralissima piazza Cavour, mentre continuano le prese di posizione che contribuiscono a creare un sempre piu’ diffuso dibattito tra i cittadini sulla tragedia della Jugoslavia. Anche la campagna “Diritto in lutto” (info tel. 055.401.796) avviata dagli insegnanti di diritto della scuola media superiore “Ulivi” del Mugello (stop agli insegnamenti delle discipline giuridiche fin quando non si blocchera’ il conflitto), ha avuto il conforto della presa di posizione favorevole del preside dell’istituto. ——————————————————

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