Plaza Hostel: cronaca di uno sgombero annunciato.

  Plaza Hostel: cronaca di uno sgombero annunciato.


13 marzo 2001 ore 5.00

Una scena da film dell’assurdo, ci siamo trovati uno sgombero a partire dal cielo, cioè dal tetto. Agenti in completo nero si sono calati dal palazzo confinante col Plaza e in tutto silenzio hanno occupato tetto e sottotetto impedendo la via di fuga agli occupanti. Subito dopo è arrivata l’irruzione di polizia e carabinieri dalle porte principali. Costretti a barricarci dentro una stanza, minacciando di buttarci dal quinto piano, abbiamo resistito il più possibile, mentre una ventina di compagni si radunavano sul marciapiede antistante tenuti a bada dalla polizia.

Ore 7.00 i compagni occupanti venivano tradotti in questura mentre gli altri venti venivano identificati dopo alcuni attimi di tensione.

Ore. 12.00 i fermati venivano rilasciati con la denuncia a piede libero dei seguenti capi:

invasione di edificio, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, furto di corrente elettrica (di cui esiste regolare contratto). In più venivano sequestrati: una scatola di fiammiferi, un chilo di zucchero, due bottiglie di alcool etilico (scaduto), fumogeni e traccianti; forse una velata minaccia a riguardo di una possibile denuncia per fabbricazione di materiale esplosivo (film purtroppo già visti…)?

I mandanti dello sgombero del Laboratorio Metropolitano Plaza Hostel, sede provvisoria del Movimento per il Diritto alla Casa e del Laboratorio Studentesco Autogestito, nonché residenza per alcuni senza tetto.

Crediamo che i mandanti di questo sgombero abbiano un nome e un cognome precisi.

Alleanza Nazionale e Forza Italia in quanto forze reggenti della giunta regionale, che hanno operato pressioni politiche per smuovere le forze dell’ordine allo sgombero dell’edificio.

Il commissario straordinario dell’ente proprietario dell’edificio di corso Racconigi (Ipab “Nido Giardino Principessa Laetitia”), Andrea Revel, nipote della ex-presidentessa che per 30 anni ha gestito tutto in famiglia una presunta proprietà benefica pubblica: costui ha firmato materialmente la denuncia con la quale si richiedeva di tornare in possesso dell’edificio.

AN e FI, tutta la giunta regionale, è responsabile di questa poco limpida nomina del commissario straordinario di un Ipab inattivo sostanzialmente inattivo da 18 anni e formalmente da due (ovvero si trovavano in casa Revel per gestire capitali miliardari investendoli in Bot, azioni Telecom).

Ponzio Pilato, ovvero la cooperativa a-sociale Valdocco. Da non dimenticare fra i mandanti, posti in maniera defilata all’interno della vicenda, i gestori della cooperativa Valdocco. Ricordiamo che la Valdocco firmò con la proprietà nell’ottobre del 2000 un’Associazione Temporanea d’Impresa in cui si impegnava a ristrutturare per 4 miliardi l’edificio di corso Racconigi destinandolo ad uso sociale (mega comunità per soggetti svantaggiati, portatori di handicap gravi, ragazze madri, ragazzi “a rischio”…).

In questa forma la Valdocco garantiva il recupero dello stabile e la riattivazione virtuale dell’Ipab “Principessa Laetitia” per almeno tre anni. I soldi li avrebbe ricuperati dopo tre anni, con gli interessi, dalla Regione. Un bel colpo assicurato alla famiglia Revel che senza muovere un dito e dei soldi otteneva il finanziamento pubblico per riattivare l’Ipab, oltre ai soldi dell’ultima finanziaria per l’azione sociale a favore dei “soggetti svantaggiati”. Un accordo fra “galantuomini” svelato dall’occupazione del Plaza e contestato duramente da una minoranza del Consiglio di Amministrazione e dall’Assemblea dei soci della Valdocco. Proprio le grane interne alla Valdocco (fra il presidente e i soci…) hanno ritardato i tempi dello sgombero, dopo una parvenza di trattativa in cui il presidente Petrucci si impegnava solennemente a evitare una soluzione “violenta” (alias sgombero…) della vicenda.

Ufficialmente la Valdocco non ha voluto lo sgombero, che altri hanno – al suo posto – richiesto. Ma come Pilato non ha fatto nulla per evitarlo:

difatti grazie al presidio delle forze di polizia hanno iniziato i lavori di ristrutturazione subito dopo lo sgombero. Come al solito il colore dei soldi non ha partito: destra, sinistra, centro, basta incassare…

Che cosa abbiamo chiesto, che cosa ci hanno dato.

Occupando corso Racconigi abbiamo denunciato il problema della casa a Torino: fra alloggi sfitti (30.000), sfrattati (3.000), immobiliarie pescicane, speculazioni di un Piano regolatore a misura della grande proprietà (Fiat, Iri, i soliti noti…).

Abbiamo chiesto alloggi per sfrattati e senza tetto, uno spazio di emergenza abitativa, un’ostello per studenti, uno spazio sociale ad uso del quartiere. Il Comune ci ha offerto solo dei capannoni all’amianto in via Caraglio, uno spazio che costa più ristrtutturarlo che demolirlo (cioè miliardi). Quei soldi noi non ce li abbiamo, solo le nostre forze e la nostra fantasia. Per questo ci hanno sgomberato.

Ma la lotta per la casa non finisce qui…

MOVIMENTO PER IL DIRITTO ALLA CASA

Ex-occupanti LABORATORIO METROPOLITANO PLAZA HOSTEL


SGOMBERATO IL FRANKESTEIN OCCUPATO

  SGOMBERATO IL FRANKESTEIN OCCUPATO


8 marzo 2001: occupazione

10 marzo ore 06 00: intervento delle forze dell’ordine.

Ore 08.00 l’operazione di sgombero è conclusa.

Dopo solo un giorno d’occupazione viene portato a termine lo sgombero del piccolo stabile sito in zona san paolo (via Rivalta angolo via Osasco).

Le operazioni istituzionali sono cominciate ieri (9 marzo) con otto ore di “presidio” (dalle 14 alle 22) dei rappresentanti del comune, della circoscrizione e delle forze del disordine in tutte le loro versioni. “…troviamoci nel mio ufficio e risolviamo la questione nel modo meno imbarazzante per tutti. Garantisco io sul risultato prima dell’elezioni. Anche se il consiglio comunale non si riunirà più, il lavoro della giunta continuerà…”, questa la proposta avanzata dall’eminente rappresentante politico dell’amministrazione comunale. Ogni commento è superfluo.

Da parte nostra un’unica risposta: il posto che volevamo l’abbiamo già preso.

A distanza di poche ore dal nostro rifiuto a partecipare a un “tavolo di contrattazione”, sono arrivate 4 camionette, 3 magnum, 3 pantere della polizia, 2 cani antidroga, 4 gazzelle dei carabinieri, vigili urbani e DIGOS a volontà. L’irruzione nei locali ha “regalato” agli occupanti presenti 4 denunce per INVASIONE DI EDIFICIO e RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE.

100 SBIRRI PER QUATTRO DENUNCE…

MA NON FINISCE QUI

APPUNTAMENTO CULINARIO E MUSICALE ORE 20 VIA OSASCO ANGOLO VIA RIVALTA

PARTECIPATE NUMEROSI!!!

FRANKENSTEIN

FEDERAZIONE ANARCHICA TORINESE – FAI

ZONE DI CONFLITTO

ADESIONI E PARTECIPANTI:

C.S.A. MURAZZI

C.S.O.A. ASKATASUNA

COLL. UNIVERSITARIO AUTONOMO


FRANKENSTEIN OCCUPATO

  FRANKENSTEIN OCCUPATO


È nato FRANKENSTEIN, un nuovo spazio libero, uno spazio abbandonato che ritorna a vivere per nostra volontà.

Anarchici e comunisti che arrivano da storie e tradizioni diverse ma con la voglia, come nelle vecchie case del popolo, di costruire un’esperienza in cui ciascuno abbia spazio per le proprie proposte, per le proprie iniziative e che insieme, possa aprirsi al confronto con la gente del quartiere e con chiunque pensi che i Mostri, quelli veri siano tra i banchi del parlamento, tra le file degli eserciti di ogni colore, tra i manager e gli industriali.

I mostri sono tra noi… il loro nome è oppressione, ingiustizia, sfruttamento. Per questo sta nascendo FRANKENSTEIN, un mostro umano, perché della nostra stessa carne, con i nostri stessi sogni che si è rivoltato al suo padrone. Meraviglioso e terribile, come ogni percorso nuovo, come ogni esperimento che batta terreni sconosciuti, dissodi terre mai viste, guardi con lo sguardo di un bambino l’aurora di un mondo nuovo. Quel mondo che ciascuno di noi porta in sé.

Nella nostra società i mostri sono esseri deformi e spaventosi, l’orrore personificato, un orrore tanto profondo che li pone al di là dell’umano, in una terra di nessuno dove non vi è traccia di civiltà. Eppure basta scavare pochi centimetri oltre la superficie levigata del grande spot luminescente dell’enorme bazar mondiale per scorgere i veri mostri, che nulla hanno di straordinario, perché incarnano L’ORDINE che si vuole «naturale», che si vuole perfetto, che si vuole garante di felicità. È l’ORDINE della merce, quello per il quale un quinto degli abitanti del pianeta può sprecare quello che garantirebbe un vita dignitosa ai rimanenti quattro quinti. È l’ORDINE che sospinge sui mari migliaia di migranti, manodopera a basso costo, senza diritti. È l’ORDINE che si fonda sulla guerra, è l’ORDINE dove un «bombardamento umanitario all’uranio», che fa migliaia di morti fra i civili e pure qualcuno tra gli aggressori, non è una feroce follia ma solo uno strumento della politica fra i tanti.

venite a sostenere la nuova occupazione

stasera giovedì  8 marzo 2001 festa d’inaugurazione

sabato 10 marzo 2001 aperitivo e cena ore 21

FRANKESTEIN OCCUPATO

VIA OSASCO ANGOLO VIA RIVALTA

ZONA SAN PAOLO – TORINO

BUS 58 64 55

Federazione Anarchica Torinese-F.A.I.   Zone Di Conflitto (to)


Sgomberato il Goliardo a Palermo

Quello che segue è un resoconto desunto da una telefonata con alcuni compagni palermitani.

Sgomberato il Goliardo a Palermo Questa mattina è partito lo sgombero del Goliardo di Palermo. Occupato in dicembre in occasioe delle mobilitazioni contro il vertice dell’ONU a Palermo il Goliardo di piazza Marina è stato in questi mesi oggetto degli attacchi della stampa e dei fascisti. Questa mattina la polizia ha iniziato lo sgombero. Verso le 11,30 un gruppo di una trentina di compagni, per lo più della vicina università, hanno fatto un cordone davanti all’ingresso: i poliziotti del vicino commissariato sono intervenuti con violenza, aggredendo a calci e pugni i compagni. Successivamente un presidio si è formato davanti al rettorato. Nel pomeriggio dalle 16 è previsto un corteo con partenza dal Goliardo. Seguiranno aggiornamenti. (cs-list)