Il Pettirosso

  Il Pettirosso


Mercoledì 8 maggio, alle 7 della mattina, un centinaio fra carabinieri e poliziotti, hanno fatto irruzione alla casa occupata “il Pettirosso” (Via Roma a Bagno a Ripoli, FI), per eseguire lo sgombero, fortemente richiesto dal dirigente della ASL (proprietaria dell’immobile), Menichetti. I sette occupanti sono saliti sul tetto mentre in Via Roma si radunavano circa un centinaio di persone. La resistenza allo sgombero si è protratta per quasi dodici ore, sotto la pioggia battente. Lo sgombero del Pettirosso non è un problema di ordine pubblico, risolvibile sul piano sbirresco-militare, questo ciò che gli occupanti hanno voluto comunicare mentre cercavano di difendere la loro casa. Intorno alle 19, hanno accettato di scendere dopo aver ottenuto l’apertura di una trattativa con l’amministrazione comunale. L’atteggiamento tenuto dalle istituzioni cittadine si è rivelato un doppio gioco: da un lato le promesse di risoluzione del problema, dall’altro la semplice volontà di mollare la patata bollente…lo stato dei fatti, ad oggi, è che una soluzione ancora non è stata trovata, con la motivazione della mancanza di abitazioni disponibili di proprietà pubblica. Rinnovando la nostra SFIDUCIA totale nell’operato delle istituzioni,rilanciamo la battaglia per la casa. con nuove occupazioni…”la casa è di chi l’abita!”

Sabato 11 maggio è stata occupata una casa colonica in Via del Bigallo n° 9 (autobus 33 capolinea) a Bagno a Ripoli (FI) : il “Bomba libera tutti”. Gli occupanti sono studenti e lavoratori precari, che si sono scontrati con una realtà dagli affitti improponibili, in cui l’ARDSU (azienda regionale per il diritto allo studio) non garantisce una soluzione; hanno scelto di occupare per soddisfare il loro bisogno della casa, per liberarsi e liberare uno spazio in cui impostare una convivenza sociale, per denunciare e frenare le politiche liberiste dell’ASL attraverso ideali alieni alle logiche capitaliste atomizzanti e repressive. Una risposta concreta allo sgombero del “Pettirosso” avvenuto pochi giorni fa.

“La giostra della quotidianita? gira sempre nello stesso senso..sveglia-colazione veloce- traffico – lavoro- traffico – cemento casa rifugio- televisioneorno ognuno al suo posto-imposto… Fai l?universita? e non capisci che senso abbia tutta la tua fatica: cultura in pillole, asocialita?, frustrazione da rampantismo forsennato…lavori e ti accorgi di quanto sei precario, otto ore della tua giornata vendute per poco e da cui non riesci a trarre soddisfazione o entusiasmo, un lavoro che allo scadere del contratto passera? a qualcun altro e nel quale non puoi investire, in cui non puoi realizzarti, nel migliore dei casi vivi in attesa della pensione. A sera appuntamento fisso con l?annullamento televisivo nel nido familiare…poi ecco che arriva il fine settimana: locali stracolmi dove paghi il tuo divertimento( e lo paghi pure caro!) e dove la musica e? talmente alta che socializzare e? quasi impossibile. Questo e? piu? o meno quello che viviamo o che ci gira intorno, e lo senti nella gente che aspetta l?autobus, che cammina per strada, o che aspetta in fila al supermercato e ti chiedi se e? possibile che abbiano dimenticato di essere stati bambini..quando si giocava a nascondino ed era possibile liberarsi correndo…Noi abbiamo deciso di liberarci dal cemento, dalla lobotomizzazione televisiva, dalla solitudine della stanzina in centro occupando una casa. Riappropriandoci di quelle colline troppo spesso residenza di chi ha i soldi per comprarsi il verde oppure di un turismo ?alternativo?, rientriamo in contatto diretto con la natura,valore ormai dimenticato dalla societa? del cemento. Con questa occupazione sottraiamo ad un mercato palesemente elitario una delle tante case sfitte di proprieta? dell? ASL, che sarebbe diventata un agriturismo o la seconda casa di qualche annoiato turista. Vogliono farci credere che il ricavato verrebbe utilizzato per l?acquisto di nuovi macchinari. Ma la favola ha dell? incredibile se si pensa all? enorme buco nel bilancio dell? Azienda ( perche?ormai di azienda si tratta); l? ASL, dalla devolution, si comporta esattamente come un?impresa privata cioe? vende le proprieta? e taglia i fondi alle spese sanitarie per riuscire a far quadrare il bilancio a fine anno ( lunedi?65 si e? svolta l? ennesima asta ). Devolution e deregulation comportano il decentramento e la regionalizzazione della gestione, non solo a livello amministrativo, ma anche economico: interi settori della sanità in mano a scaltri imprenditori, vendita del patrimonio pubblico a vantaggio dei soliti speculatori e a scapito della collettività . I fondi destinati alle spese per la sanità sono stati ulteriormente tagliati e le regioni, nel nuovo contesto deregolamentato, possono scegliere la loro linea politica autonomamente, creando così differenti qualità dei servizi a seconda delle regioni e dei livelli di reddito: unico fine l?abbattimento dello stato sociale. In questa visione imprenditoriale si inserisce alla perfezione lo sgombero del 8 Maggio della casa occupata ?il Pettirosso? (proprieta? dell? Asl nel comune di Bagno a Ripoli). avvenuto dopo un assedio di ingenti e minacciose forze del (dis)ordine. Gli occupanti hanno resistito sotto la pioggia battente, rimanendo sul tetto per 11 ore tentando di impedire l?atto repressivo. I fatti di questa giornata sono la prova che l? apparente volontà di dialogo e di apertura circa la questione abitativa da parte del sindaco di Bagno a Ripoli non sono che forzati tentativi demagogici per mascherare di sociale l?accondiscendenza alle scelte neoliberali. Convinti dell?importanza e della necessità di una risposta forte, abbiamo deciso di occupare questa casa, da tempo abbandonata, per farne un luogo di socialità e di aggregazione aperto all?esterno con iniziative politiche e sociali affinchè un patrimonio pubblico sia realmente indirizzato al benessere collettivo.”

BOMBALIBERATUTTI