Torino: solidarieta' con la cascina

  solidarieta’ con la cascina


LA FATTORIA DEGLI ANIMALI

In un clima di repressione generalizzata rientra lo sgombero della Cascina Marchesa.

Con il singolare pretesto delle pressioni esercitate da una circoscrizione fascista, il sindaco Chiamparino (DS) assicura lo sgombero entro la festa di S. Giovanni, amplificato da giornali e tv.

Il 21 maggio alle 7 del mattino squadre di sbirri, vigili eccetera irrompono nella Cascina Occupata, sgomberano gli abitanti, chiamano gli operai della nettezza urbana che gettano nei container tutti gli effetti personali dei ragazzi che vi abitavano da 5 anni. I cani al canile, i camioncini sequestrati e sabotati in seguito dagli sbirri. Dopo lo sgombero, la beffa delle dichiarazioni sui media del sindaco e del responsabile dello strampalato progetto di assegnazione, l’assessore verde Tricarico: gli squatter sono da lodare perche’ evidenziano lo stato di abbandono degli immobili, devono pero’ rassegnarsi a lasciarli quando qualche burocrate in vena di genialate si inventa un utilizzo alternativo alla presenza degli squatter, semplicemente sbattendoli per la strada con la violenza. Qualsiasi reazione viene immediatamente criminalizzata dalla polizia e a livello mediatico.

I birri hanno il guinzaglio piu’ lungo, dopo le belle performance di Napoli e di Genova, ed anche uno sgombero si trasforma in palestra di intimidazioni mafiose, che colpiscono alla cieca anche i solidali. E’ la repressione gestita dalla sinistra, mentre il portavoce neofascista del Polo chiede lo sgombero coatto di tutte le case entro l’estate.

Si presenta l’occasione perche’ Chiamparino, burocrate della CGIL che si e’ trovato seduto sulla poltrona di sindaco per disgrazia, chiarisca a tutti il suo livido pensiero: la questione delle case occupate e’ ora un problema di ordine pubblico. Il questore si frega le mani. Anche le ultime occupazioni – tre in 15 giorni, tutte sgomberate – dimostrano la precisa volonta’ del Comune di delegare la risposta istituzionale alla violenza organizzata di Polizia e Carabinieri.

Ma l’amministrazione torinese attacca su piu’ fronti. Il Balon e’ stato smembrato, per dare spazio alle speculazioni su quest’area. Un mercato delle pulci fra i piu’ belli di Europa dove, per sopravvivere, si poteva vendere la roba usata senza alcun permesso.

Porta Palazzo e’ diventato teatro di manovra ed esercitazione per celerini e CC ogni giorno, formalmente impegnati a mantenere l’ordine in quartiere, in realta’ all’affannosa ricerca di qualche clandestino da ingabbiare e da spedire nel lager di Corso Brunelleschi, ormai zeppo. Infatti si parla di nuovi lager ancora piu’ accoglienti. O in via Bologna o in Corso Regina Margherita o fuori Torino.

Il lampo di genio di Tricarico, e’ di sgomberare dei ragazzi per metterci degli animali da cortile, sicuramente piu’ domestici, ed i loro funzionari, i bugiardi della Coldiretti che, interpellati, dicono di non saperne niente, e, al contrario di associazioni piu’ corrette, accettano l’assegnazione di uno spazio che richiede la deportazione dei suoi abitanti. Una fattoria modello da far ammirare a bambini gonfi di estrogeni in una bella cornice di tralicci e tangenziale. Sara’ questo il luogo ideale per presentare i prodotti transgenici di cui la Coldiretti e’ sostenitrice e promotrice. Cosa non ci si inventa per sottrarre la casa a chi la abita.

Ora i ragazzi sgomberati si trovano per strada e la strada suggerisce reazioni colorite e per tutti i gusti. Ma finche’ ci saranno case abbandonate e persone senza casa – Torino detiene il record italiano delle case sfitte – chi si assume la responsabilita’ di uno sgombero coatto sa di alimentare l’ingiustizia sociale, i privilegi, le miserie e la rabbia che ne derivano, sia esso un tardo-comunista o un neo-fascista.

PER IL MOMENTO I PORCI SPADRONEGGIANO NELLA FATTORIA DEGLI ANIMALI Torino 23 maggio 2002

Asilo Barocchio Prinz Rrosalia

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