Barcellona: Chiamata alla solidarietà dopo la rioccupazione di Can Vies

Da lunedì 28 di maggio, data dello sgombero del Can Vies, storico centro sociale occupato da 17 anni, sono scaturite giornate di manifestazioni, cortei e scontri; il numero dei detenuti si avvicina purtroppo a novanta compagni e compagne, ma fortunatamente l’esito riguardo alla casa è stato piuttosto positivo: ce la siamo ripresa!!! Adesso è in programma la ricostruzione.

E’ stato creato un sito di crowdfunding per pagare la ricostruzione (una parte dell’edificio è stato demolito, prima che bruciasse la gru dell’impresa incaricata durante il secondo giorno di scontri) e per le spese legali.
Stiamo ultimando anche la traduzione in italiano della pagina e del video, finora ancora in catalano.

Maggiori info sul sito http://www.verkami.com/projects/9257-refemcanvies

Che viva la solidarietà!!

Ferrara: Nuova occupazione – La Comune

Abbiamo occupato una casa cantoniera a Ferrara in via Padova 44. Siamo un’associazione di persone che necessitano di uno spazio fisico dedito a finalizzare i nostri intenti. I nostri obbiettivi sono :
Riqualificazione ambientale
Sostegno alla persona
Promozione culturale
Offriamo la possibilità a chi lo desidera di utilizzare lo spazio per esporre le proprie opere d’ingegno, affiancandolo e seguendolo nel percorso divulgativo del suo lavoro creativo.

Bologna: Scarcerati i compagni arrestati dopo sgombero di Casa Mannaja

Giovedì, nel tardo pomeriggio, i tre compagni che erano stati arrestati in seguito allo sgombero della loro casa, sono stati scarcerati. Dopo l’udienza, avvenuta direttamente alla Dozza, il giudice ha scelto la misura cautelare del divieto di dimora per tutti e tre, con la direttiva di poter solo recuperare quel poco che erano riusciti a portare fuori da casa, e allontanarsi immediatamente da Bologna. Il divieto di dimora è imposto su Bologna e provincia, e Chiomonte (Val di Susa). [Read More]

Irlanda: Invito all’Incontro Internazionale Squatters [Dublino 25 > 28 settembre 2014]

Incontro Internazionale Squatters 2014 Dublin
Dal 25 al 28 settembre 2014

Chi ha detto che non puoi occupare in Irlanda?!
preparati per un meraviglioso lungo week end di workshops, condivisione dei saperi, concerti, film, networking, cibo vegano, complotti e magari rovesciamento dello stato… per celebrare l’OCCUPAZIONE in un mondo che straripa di tragici e bellissimi spazi vuoti!
Dai il tuo contributo a questo incontro proponendo workshops e dibattiti per far conoscere le storie nella tua comunità!
Porta te stesso, i tuoi workshops, porta i tuoi amici, lascia il tuo lavoro e le tue stronzate, lascia i proprietari delle case. Fotti i padroni (non FOTTERTELI…)
Prendi questo volantino, passalo in giro, incollalo, diffondilo via email, nel tuo prossimo pezzo post punk!

Dillo al mondo! Occupa il mondo!

tell the world – squat the world!

Bologna: Sbirri e pompieri sgomberano Casa Mannaja

Nella mattinata di martedì 17 giugno sono iniziate le operazioni di sgombero dell’occupazione Casa Mannaja, in via Beverara a Bologna. A fianco del consueto operato degli sbirri, da segnalare il ruolo repressivo ricoperto dai pompieri che, nell’utilizzare i flessibili per tagliare le inferriate alle quali alcuni occupanti si erano legati, hanno ferito un compagno ad una mano; oltre ad aver impiegato gli idranti delle autopompe per allontare dalle finestre i compagni resistenti all’interno.
Dopo qualche ora gli occupanti hanno lasciato la casa e sono stati portati in questura, tre di loro sono stati tratti in arresto. [Read More]

Bologna: Nuova occupazione – l’AcerChiata!

APRE CIRCOLO ANARCHICO OCCUPATO IN BOLOGNINA

L’AcerCHIATA

Il 14 giugno abbiamo sottratto all’Acer, l’ente che si occupa delle case popolari,un locale in via Zampieri 14/A. Ne vogliamo fare uno spazio aperto a tutto il quartiere, un circoletto dove fare iniziative, cene, proiezioni, dibattitti, allestire una biblioteca, scambiarsi due chiacchiere.
Ne vogliamo fare soprattutto un laboratorio di lotta, uno spazio dove organizzarsi per risolvere i problemi delle nostre vite in quartiere, a partire dai bisogni principali, come la casa, il cibo e la libertà. [Read More]

Genova: Rinvenute microcamere puntate su occupazione di vico superiore di Pellicceria

Questi i dispositivi ritrovati nei giorni scorsi nei vicoli intorno alla Casa Occupata di vico superiore di Pellicceria 1, Genova.
3 microcamere puntate sui vari ingressi dell’occupazione.

Ringraziamo gli inquirenti per la cortese attenzione e la Fondazione Spinola per la pronta disponibilità nel concedere gli spazi per spiare le vite altrui. I dispositivi infatti, erano posizionati su tre differenti finestre dei locali della Fondazione, nel comprensorio della chiesa di San Luca.

A buon rendere.

Di seguito i dati dei dispositivi:
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Torino: Riprendersi le case, continuare a lottare – nuova occupazione!

Nonostante gli arresti del 3 giugno la determinazione di chi ha bisogno di una casa, e si organizza insieme per prendersela, non si è fatta scalfire. Da questa mattina una sessantina di persone ha occupato una palazzina in Corso Giulio Cesare 45.
Tra cori, volantini, striscioni e una colazione improvvisata davanti al portone della casa, si cominciano a fare i primi lavori all’interno dello stabile.
E  parlando con i passanti e i nuovi vicini, per lo più complici e solidali, si rinnova l’invito e l’importanza a partecipare al corteo di questo sabato.

La nuova casa occupata è in Corso Giulio Cesare 45, fermata “Carmagnola” del 4.

da macerie

Roma: Azione in strada contro sgomberi e arresti

Apprendiamo dai media locali che mercoledì 4 giugno, attorno alle 18.30, una quindicina di persone incappucciate ha posizionato alcuni cassonetti al centro della strada in Piazzale Prenestino e li ha dati alle fiamme.
Avrebbero in oltre esposto uno striscione contro i recenti sgomberi e gli arresti di compagni e compagne impegnati nella lotta per la casa. Dopo aver acceso dei fumogeni il gruppo si è dileguato su via Prenestina in direzione Grande Raccordo Anulare.

Bergamo: Comunicato dell’occupazione Piraten Extea

DIARIO DI BORDO 07-06-2014

Esattamente una settimana fa, sabato 31 maggio, abbiamo occupato uno stabile a bergamo, in via corridoni 35, con lìintento di farne in primis la nostra casa, sperimentando nuovi modi di condivisione di vita e di collaborazione, ed in secondo luogo per farne uno spazio aperto alla città, in una strategia logistica che permetta di organizzarsi più facilmente tra di noi e con le persone affini. La casa in questione era adatta alle nostre esigenze in quanto presentava una parte facilmente riportabile alla condizione di stanze abitabili, ma anche uno spazio più ampio da allestire a bar, sala per dibattiti, ecc…Da subito il posto ci era piaciuto, e siamo stati accolti/e benevolmente dal quartiere e dal vicinato. in pochi giorni però lo stabile si è rivelato portatore anche di problematiche ingenti che non si potevano scoprire precedentemente: inanzitutto manca l’acqua, sia potabile che non, problema facilmente risolvibile se non fosse che anche l’impianto fognario è completamente assente. Infatti quando qualche anno fa è stata cotruita la linea tranviaria TEB, adiacente allo stabile, la fognatura della casa è stata tranciata e chiusa di netto e non è stata ripristinata vista la condizione di abbandono del posto. Questo ha reso lo stabile non solo inagibile ma soprattutto invivibile a lungo termine. Riteniamo comunque che le lotte per la casa e per le occupazioni in generale al di fuori di qualsiasi logica di assistenzialismo, quindi in un ambito di autogestione e autorganizzazione delle lotte, presentino piena legittimazione politica. Questo soprattutto considerata la repressione che sta colpendo queste lotte, ricordiamo e portiamo solidarietà agli/lle compagn* arrestat* e indagat* nella maxi operazione repressiva del 3 giugno a Torino e a tutti gli sgomberi che stanno avvenendo nell’ultimo periodo. La repressione e la guerra dei governi alle occupazioni è tra l’altro visibile anche nella nostra città, in cui un’occupazione abitativa di famiglie e giovani (quella del XComitato di Lotta per la Casa a Celadina) si è vista recidere le utenze subito dopo l’approvazione del decreto casa di renzi, e in cui un’altra occupazione con l’intento da subito di creare socialità e aggregazione (il KAP – Kascina Autogestita Popolare) è da mesi sotto sgombero da quando il comune ha messo in svendita lo stabile.
Per questo motivo la nostra è una scelta puramente strategica: il progetto PIRATEN ETXEA non si ferma.

Gli/le occupanti del Piraten Etxea

“Siam pirati tutti neri e per casa il cielo abbiam”