Firenze: Famiglie si oppongono allo sgombero dalle case MPS. Nuova occupazione

201611_FirenzePiù di cento poliziotti in campo stamattina per eseguire lo sgombero di 20 appartamenti in via Nigra di proprietà del Monte dei Paschi di Siena. Per sfondare la porta di ingresso del condominio, barricato con mobili ed elettrodomestici, intervengono i pompieri. Le operazioni si interrompono quando da dietro la barricata arrivano le polveri di un estintore. Sui balconi la resistenza di uomini, donne e bambini dura alcune ore. Gli striscioni appesi rivendicano “rispetto e dignità” e il diritto all’inserimento nelle graduatorie di emergenza abitativa del Comune.
Ma dal Comune arriva una risposta decisamente diversa: i dirigenti del Servizio Sociale si rifiutano di aprire ad ogni possibilità di sistemazione dignitosa per le famiglie. “Una sistemazione temporanea per madri e bambini” è tutto quello che il Comune ha da offrire. Le famiglie rifiutano e la resistenza va avanti fino a che la polizia in assetto anti-sommossa entra nello stabile e conclude forzatamente le operazioni di sgombero. Una donna incinta deve essere portata via in ambulanza.

Gli appartamenti in questione erano occupati dal 2013, dopo anni di abbandono da parte della proprietà. Per l’ennesima volta in città si assiste ad un esercito di polizia mobilitato per difendere l’interesse delle banche e calpestare i diritti e la dignità dei cittadini.

“L’unico da sgombero di cui c’è bisogno è quello di Renzi e la sua cricca. Quanto accaduto oggi è solo un motivo in più per votare NO il 4 dicembre e mandare a casa un governo asservito ai poteri forti. Per questo saremo domenica alla manifestazione nazionale a Roma del popolo del NO”, dichiara il Movimento di lotta per la casa. [Read More]

Madrid: 19 novembre/19 dicembre – 10, 100, 1000 centri sociali occupati!

201611_mes_de_solidaridad_y_lucha_por_la_okupacionPer noi l’occupazione è uno strumento di lotta il cui obiettivo principale non è la creazione di spazi per sviluppare attività ludico-culturali, ma una strategia, in cui teoria e pratica prendono forma per colpire uno dei princìpi di base della democrazia capitalista: la proprietà.

L’importanza dell’occupazione è puramente logistica. Aiuta ad avvicinare i/le compagn*, crea reti di affinità, diffusione e solidarietà, punti di incontro per dibattito, autocritica e condivisione delle esperienze. L’occupazione non è il fine, ma il mezzo che ci permette di organizzarci e cospirare. È un’espressione tangibile dell’idea del “fai da te”.

Il Potere si è impegnato per eliminare alla radice qualunque progetto di autogestione, perché attraverso questi processi si evidenzia la capacità delle persone di auto-organizzarsi ai margini del sistema.

Le strategie impiegate a questo scopo sono state tante. A partire dalla repressione più cruda, azioni di polizia, etc, per arrivare ad altre più “gentili”, basate sulla negoziazione. Differenze estetiche a parte, il fine ultimo di queste strategie non è altro che il controllo e la domesticizzazione delle nostre idee e pratiche antiautoritarie.

Da qualche tempo il Comune di Madrid, uno degli auto-nominati “del cambiamento”, ha messo in opera una campagna di molestie, intimidazioni e di sfinimento verso i centri occupati della città.

Mascherando le reali intenzioni con una parvenza di dialogo, utilizza il ricatto per raggiungere l’assimilazione di questi collettivi. [Read More]

Cosenza: Nuova occupazione, l’emergenza abitativa la risolviamo noi!

201611_Cosenza_nuova_occupazioneSe non ci assegnano le case, noi ce le prendiamo!

È ormai da anni che denunciamo la vergognosa vicenda relativa ai fondi ex Gescal. 155 milioni di euro frutto delle trattenute sugli stipendi dei lavoratori pubblici, che dovevano essere utilizzati per la costruzione di case da assegnare ai lavoratori stessi e alle loro famiglie.
A distanza di 16 anni, del tesoretto di 155 milioni di euro, sono solo 6 i milioni rimasti, il resto di questi fondi è stato sperperato dalla mala-politica calabrese, tra consulenze esterne e short list.

149 milioni spariti in un solo botto, senza lasciare traccia, e senza che la questione, denunciata dal comitato Prendocasa, suscitasse il ben che minimo sdegno dell’opinione pubblica e dei mass media, sempre zelante invece a dare spazio a chi predica messaggi di intolleranza verso poveri e migranti, anziché scagliarsi contro le ruberie e le malefatte dei potenti.

Nella sola Cosenza il dramma abitativo ha raggiunto ormai dati allarmanti: 1.200 sono le famiglie in attesa di alloggio popolare, 300 i nuclei in emergenza abitativa, con un’impennata del numero di sfratti che nel solo 2015 si è attestato a quota 700. Questi numeri sono l’evidenza della drammatica situazione che ormai inizia a irrompere anche nei contesti cittadini che, diversamente dalle grandi metropoli, avevano impattato in maniera meno brusca con gli effetti della crisi economica.
Mentre si pensa a realizzare grandi e inutili opere, a tagliare i costi di sanità, scuola e servizi pubblici, mentre il partito del cemento continua a macinare soldi smembrando e devastando il nostro territorio, migliaia di persone vivono quotidianamente nella precarietà e nell’incertezza. [Read More]

Roma: Il Movimento per il diritto all’abitare occupa l’ex Fiera di Roma: contro la speculazione attiviamo la custodia sociale!

201611_occupazione_ex_Fiera_di_RomaCentinaia di persone hanno invaso l’area dell’ex Fiera di Roma, sulla Cristoforo Colombo, luogo simbolo del degrado e del malaffare, per presidiare un bene comune e riaprire la campagna per il diritto all’abitare, alla residenza e per la libertà di movimento. Attivando la custodia sociale di un bene comune, chiediamo all’amministrazione comunale, e all’assessore all’Urbanistica in particolare, di confrontarci apertamente e di avviare un processo virtuoso nella rigenerazione cittadina e nel riuso di stabili e aree abbandonate o inutilizzate.

Custodia sociale e rigenerazione urbana. Assessore Berdini batti un colpo!

Tempi difficili per la nostra città. Con migliaia di persone alle prese quotidianamente con il difficile tentativo di mettere insieme il pranzo con la cena, pagare un affitto o un mutuo, vestirsi, curarsi e mandare i figli a scuola o all’università. L’amministrazione comunale non ha dato ancora segni visibili di rendersi conto di quanto accade nelle periferie e nelle case degli abitanti capitolini. La sindaca ci appare concentrata su nodi politici legati ad equilibri di potere più che ad affrontare la situazione come sarebbe necessario: mettendo al primo posto i bisogni e i diritti degli uomini e delle donne che vivono a Roma, i desideri e i sogni dei bambini e delle bambine.

Sono molti i nodi da sciogliere e l’emergenza abitativa è tra questi. I numeri sono impressionanti e spesso trovano spazio sulle pagine dei giornali. I dati del ministero dell’interno su sfratti per morosità incolpevole e mutui non pagati sono a più zeri. Eppure il lavoro va a rilento e spesso è proprio il dipartimento politiche abitative del Comune di Roma a ostacolare le soluzioni possibili. Anche se gli ultimi passaggi con gli assessori Baldassarre e Mazzillo fanno intravadere spazi di manovra interessanti. [Read More]

Pavia: sommossa al villaggio San Francesco , parcheggio per sfrattati e profughi minorenni

paviaGiovedì sera a Pavia le famiglie in emergenza abitativa che risiedono presso la struttura comunale “villaggio San Francesco” hanno abbandonato la struttura per dare vita, insieme all’assemblea per il diritto alla casa, ad un presidio spontaneo nel piazzale antistante il centro.

Si tratta, per la maggior parte, di nuclei familiari con minori, parcheggiati al villaggio dal giorno dello sfratto fino all’assegnazione di un alloggio popolare, dunque costretti a rimanervi, in alcuni casi, per oltre due anni. Insieme a loro, anche una decina di ragazzi fuggiti dall’Egitto, minori non accompagnati, tra i 12 e i 17 anni.

Le famiglie del villaggio San Francesco non accettano le condizioni di vita in cui sono costrette a vivere dentro alla struttura. Manca l’acqua calda per lavare i bambini, da mangiare viene dato loro solo pasta, riso e carne avanzati, mai la frutta, le camere sono piccole e in una camera stanno anche cinque persone insieme, alcune sono devastate dalla muffa, il riscaldamento è stato acceso in ritardo, dopo la data prevista per legge. Qualcuno racconta che non c’è privacy, perché, mentre gli inquilini non sono in stanza, la dirigenza entra nelle camere, e addirittura, in caso di assenza prolungata, la stanza viene data temporaneamente ad estranei, senza nessun consenso da parte dell’inquilino. [Read More]