Almada (Portogallo): Il Centro de Cultura Libertária ha bisogno del tuo aiuto!

Il Centro de Cultura Libertária, associazione anarchica con 44 anni di attività a Cacilhas-Almada è di nuovo sotto minaccia. La continua pressione del mercato immobiliare, la modifica della legge sugli affitti e la gentrification che impongono l’uscita degli abitanti dai luoghi centrali delle città, la distruzione degli spazi senza fini di lucro e la chiusura delle piccole attività commerciali, colpiscono, adesso, anche il CCL.

Cosa succede?

Non è la prima volta che la permanenza del CCL nella sua sede storica è messa in causa.
Tra il 2009 e il 2011 il Centro de Cultura Libertária ha resistito contro un processo di sgombero da parte del proprietario. Solo la solidarietà di molti collettivi e individualità, di qui e dall’estero, ci ha permesso far fronte ai costi del processo giudiziario, che ha comportato due verdetti e un ricorso. Alla fine, siamo arrivati ad un accordo sull’aumento dell’affitto che ci ha permesso di usare lo spazio senza cambiamenti fino alla fine del contratto.
Intanto, nel 2014, a causa dei cambiamenti della legge degli affitti a favore degli interessi dei proprietari, la durata del contratto del CCL è passata ad essere di cinque anni. Siamo arrivati adesso, alla fine del 2018, al punto in cui, così come sta succedendo a migliaia di inquilini, la continuazione dell’affitto del nostro spazio sarà alla mercé del proprietario e delle condizioni che questo ci vorrà imporre. [Read More]

Firenze: La Polveriera è sotto sgombero! Difendiamo le autogestioni!

Venerdì scorso il CDA dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio ha approvato – senza alcun preavviso e con il solo voto contrario delle rappresentanze studentesche – lo sgombero degli spazi comuni della Polveriera come condizione per l’avvio dei lavori di riqualificazione di sant’Apollonia.
Anni fa (diversa era la giunta regionale, uguale il partito) questo progetto di riqualificazione fu presentato con la promessa di restituire un luogo semi-abbandonato e fatiscente agli studenti e abitanti del centro storico. Un progetto che oggi prevede uno stanziamento di 2.3 milioni di euro, ma che nel frattempo è cambiato: invece che agli studenti, gli spazi recuperati serviranno per ospitare uffici di fondazioni ed enti regionali. Così come il giardino del chiostro interno è stato chiuso per essere cornice e sfondo esclusivo degli eventi organizzati nell’auditorium che la regione affitta, anche gli spazi del loggiato – sin dagli anni ’70 percorsi dagli studenti e dalle studentesse che frequentano la mensa universitaria – dovranno essere chiusi. [Read More]

Milano: Villa Vegan sotto sgombero

Nei giorni scorsi è giunta voce che vogliono sgomberare Villa Vegan martedì 30 ottobre.
Riteniamo  sia un’informazione di fiducia e siamo determinat* a resistere, quindi facciamo una chiamata a tutte le persone solidali a raggiungerci per preparare insieme la resistenza e la mobilitazione contro lo sgombero. È benvenut* chiunque abbia voglia di supportare il posto, chi lo ha attraversato negli anni, chi ha portato avanti le lotte che qui hanno trovato complicità, tutte le compagne e i compagni che pensano che se vogliono sgomberare uno spazio anarchico occupato da 20 anni gli deve costare caro.

In tutti questi anni di occupazione Villa Vegan ha ospitato compagni e compagne da tutto il mondo, ha dato supporto logistico a tanti progetti autogestiti, in particolare quelli della scena punk hardcore, e a tantissime lotte, tra le quali quelle anticarcerarie e la solidarietà alle prigioniere e ai prigionieri, ecologiste e per la liberazione animale, contro il razzismo ed i CIE (rinominati poi CPR), transfemministe queer e contro la violenza di genere, antifasciste; lotte che rifiutano i rapporti con le istituzioni e sempre in opposizione al sistema capitalistico e allo Stato.

Con gli sgomberi degli spazi occupati, l’interminabile cementificazione, le retate contro le persone migranti, irregolari e indesiderate di ogni tipo, la riqualificazione” dei quartieri, la crescente militarizzazione e sorveglianza delle strade, vogliono trasformare i luoghi in cui abitiamo in città-vetrine utili solo per fare girare l’economia e in dormitori per chi è inserit* nel ritmo di produzione e consumo, chiudendo sempre più ogni spazio possibile di resistenza. Per questo
motivo ogni sgombero non riguarda soltanto il posto specifico che viene attaccato ma il piano più generale di controllo sociale da parte del potere politico ed economico, e va contrastato. [Read More]

Comunicato sugli arresti di Firenze

Al movimento anarchico internazionale

Firenze, il 21 aprile 2016 qualcuno attacca con molotov la caserma dei carabinieri sita a Rovezzano, periferia fiorentina.
Firenze, 1 gennaio 2017 un ordigno esplosivo collocato all’esterno della libreria vicina a Casa Pound denominata “Il Bargello”, esplode tra le mani di un artificiere della polizia di stato, il quale resta gravemente ferito.
A seguito di questi due attacchi non rivendicati, la mattina del 3 agosto 2017 vengono imprigionati otto compagni.
Gli anarchici: Marina Porcu, Micol Marino, Pierloreto Fallanca (Pasca), Giovanni Ghezzi, Roberto Cropo, Salvatore Vespertino, Sandro Carovac, Nicola Almerigogna.
A questi nostri compagni vengono contestati i reati di tentato omicidio a causa del ferimento dell’ artificiere Mario Vece, di fabricazione, detenzione e trasporto di ordigni esplosivi, danneggiamento agravato per il lancio delle bottiglie incendiarie contro la caserma dei CC.

Nomi e cognomi dei principali inquisitori che hanno coordinato le indagini sono:
Spina Eugenio (dirigente superiore della polizia di Stato, capo servizio antiterrorismo).
Pifferi Lucio (capo D.I.G.O.S. di Firenze).
Creazzo Giuseppe (procuratore capo di Firenze).

In quanto anarchici non ci interessa sapere chi abbia compiuto queste azioni, valide, concrete, vive. Lo Stato italiano dopo la continuazione dell’OP. Scripta Manent, colpisce nuovamente compagni refrattari, i quali credono che l’azione diretta non mediata e distruttiva sia un mezzo fondamentale della lotta rivoluzionaria anarchica. [Read More]

Roca (Lecce): La Caura, nuovo spazio occupato

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Roma: 28 gennaio, corteo: La città di sotto cerca casa!

20170128_Roma_corteo_La_citta_di_sotto_cerca_casaLa città di sotto è antirazzista e lotta contro sfratti e sgomberi. Basta case vuote e gente senza casa!
Sabato 28 gennaio 2017, ore 15 corteo da Piazza Vittorio

Per non assistere in silenzio a sfratti e sgomberi. O a scene come a San Basilio o Montecucco, dove la destra xenofoba in cerca di voti soffia sul fuoco che alimenta un’inaccettabile guerra tra poveri. Quella stessa destra che sabato prossimo manifesterà verso palazzo Chigi con parole d’ordine come “prima gli italiani” e “rafforzare la difesa dei confini dall’invasione straniera”.
Per non far sparire le 70 famiglie sgomberate venerdì 20 gennaio a Colle Monfortani da un ingente e spropositato spiegamento di forze dell’ordine.
Per non tollerare l’eccessiva e brutale reazione repressiva nei confronti di chi ha provato a resistere allo sgombero e di chi, in solidarietà con le famiglie messe in strada sulla Prenestina e dopo aver difeso un’anziana signora dallo sfratto dall’alloggio popolare dove vive da anni, ha manifestato sulla via Tiburtina con rabbia e determinazione.
Per chiedere una soluzione definitiva per chi vive negli alloggi popolari e viene minacciato di sgombero perché considerato senza titolo, pur avendo i requisiti stabiliti dalla legge per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica.
Per dare una prospettiva a coloro che vivono nei residence e rischiano di finire in strada per la scellerata gestione dei bonus e la scandalosa relazione che sembra non finire mai tra i proprietari degli stabili e l’amministrazione comunale. [Read More]

L’Aia, Paesi Bassi: Lotta alla repressione! Stop alla repressione contro anti-fascist* e anarchic*!

20161119_Den_Haag_fight_repression_demo_flyerSabato 19 novembre, all’Aia, ci sarà una manifestazione contro l’ondata di repressione che gli/le anti-fascist* e gli/le anarchici della città hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno. Se toccano un* toccano tutt*. Solidarietà attraverso la lotta!

Nel corso dell’ultimo anno, la repressione contro anti-fascist* e anarchic* è notevolmente aumentata, con la città dell’Aia al centro di tutto. Un divieto di dimora per gli/le anarchic* è stato emanato per il quartiere di Schilderswijk, nel tentativo di spezzare la lotta contro la polizia razzista, violenta, e assassina. In seguito è stato emanato un altro divieto, stavolta contro gli/le anti-fascist* che resistevano alle manifestazioni dell’estrema destra di Pegida. Danni per 50,000 euro sono stati richiesti a divers* anarchic* che si erano oppost* allo sgombero del centro sociale De Vloek, che era occupato da 13 anni. Il sindaco ha anche cercato di chiudere il locale Autonomous Center. Inoltre le manifestazioni seguenti vennero vietate, diverse persone intimidite dalla polizia a casa e per strada, vennero effettuati diversi arresti preventivi e dei tentativi di reclutare degli informatori.

Ma non si tratta solo di attacchi contro individui anarchici e anti-fascisti. Si tratta di un attacco contro chiunque combatta il razzismo, è un attacco contro chiunque si batta per un mondo senza sfruttamento e discriminazione, è un attacco contro tutt* noi. E questo attacco non può restare senza risposta! È un appello alla solidarietà, perché la solidarietà è la nostra arma contro l’isolamento che ci è imposto dalla polizia e dal sindaco. Dobbiamo difendere i nostri spazi e le nostre strutture autonome! [Read More]

Varsavia, Polonia: Campagna raccolta fondi per la liberazione dei tre anarchici

Nel maggio del 2016 3 alcunx nostrx compagnx e amicx furono arrestatx a Varsavia. Furono accusatx del tentativo d’incendio di una macchina della polizia. Furono picchiatx, torturatx e rinchiusx in celle d’isolamento, dove passarono più di tre mesi.

Oggi, in una visita giuridica a riguardo del prolungamento della detenzione dei 3 anarchici di Varsavia, hanno preso la decisione di liberarli sotto cauzione. Si definì la cauzione di 20.000 PLN (4600 euro) per ognuno dei detenuti. Se il denaro non si verserà nell’arco di una settimana, i detenuti rimarranno in prigione. [Read More]

Bologna: 3 aprile, assemblea nazionale della rete Abitare nella Crisi

20160403_Bologna_Abitare_Nella_CrisiCon una riunione tanto necessaria quanto intensa e partecipata, la rete di Abitare nella crisi mostra di voler maturare ancora per poter gestire la formidabile mole di impegni che un’emergenza abitativa in costante aumento pone davanti ai movimenti. Sul tema della casa, infatti, è possibile registrare un crescente rancore per un diritto primario sempre più disatteso, basti pensare all’aumento della “domanda di intervento e di produzione di conflitto” legata al tema dei mutui, come al tema della cancellazione e della vendita delle case popolari. Un salto di qualità quindi appare ineludibile, per non accontentarci di resistere, evitando che sia dal punto di vista sociale che delle dinamiche repressive la controparte riesca a prenderci le misure.

Manovre come quella messa in moto a Padova nei confronti del comitato di lotta peraltro già crollata tramite il respingimento delle misure cautelari ordinate dalla procura, come i processi coercitivi ed i dispositivi di legge predisposti hanno del resto proprio l’obiettivo dichiarato di fermare il conflitto che i movimenti avevano avuto modo di alimentare, depotenziandone la capacità di rappresentare una concreta minaccia. [Read More]

Roma: Alziamo il volume! 15 febbraio manifestazione alla Regione Lazio

20160215_alziamovolume_manifestazione_RomaA.A.A. REGIONE LAZIO….. SCELTE CORAGGIOSE CERCASI…
Lunedì 15 Febbraio ALZIAMO IL VOLUME!
Ore 14 MANIFESTAZIONE sotto alla sede della giunta regionale
in via Rosa Raimondi Garibaldi

Ancora una volta torniamo sotto la sede della giunta regionale e lo facciamo sempre più nervosi. Anche il mese di febbraio è arrivato a metà del calendario e di promessa in promessa, la delibera regionale sull’emergenza abitativa continua a non divenire attuativa. Un processo lento che avrebbe ucciso ogni speranza e che solo la testardaggine dei movimenti per il diritto all’abitare ha consentito di tenere in vita. Ora anche il prefetto la invoca e la sospinge. Che cos’è che non la fa diventare uno strumento utilizzabile? Dove sono le preoccupazioni? E di chi sono?

Si tengono fermi ben 200 milioni di euro e non si procede verso la definizione di un percorso trasparente e chiaro deciso, mentre tutti parlano di emergenza abitativa, di affittopoli, di sfratti e di sgomberi. Dal polverone mediatico sembra però uscire il classico topolino e più si avvicina la data delle prossime elezioni più il pasticcio si ingigantisce. Una grande gara ad apparire come i migliori, senza che nulla cambi realmente. Con l’unico strumento realmente di valore tenuto nel cassetto per chi sa quali timori impronunciabili. [Read More]