Torino: Solidarietà all’Asilo sgomberato

La mattina del 7 febbraio gli sbirri si presentano alla porta dell’Asilo Occupato di via Alessandria 12 decisi a sgomberarlo, poco dopo altre camionette assediano e terrorizzano la palazzina abitativa “Le Serrande” di Corso Giulio Cesare 45 pronti a compiere degli arresti.

Solidarietà agli occupanti dell’Asilo che in 6 sul tetto per più di 24 ore hanno tenuto sotto scacco una macchina da sgombero, inutile e costosissima.

Infatti molteplici gli ingranaggi: polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, vigili urbani, più ROS e DIGOS tutti presenti in gran numero (chiamati anche da fuori Torino). A dirigere questa macchina repressiva: la pentastellata sindaca Chiara Appendino, l’arrivista in cerca di telecamere nonchè questore di Torino Francesco Messina, il capo della DIGOS Carlo Ambra, per non dimenticare ovviamente il fascista verde Matteo Salvini nel ruolo di mandante.

Con lo sgombero dell’Asilo si tenta non solo di cancellare 24 anni di Autogestione e lotte ma anche una delle tante facce del quartiere popolare più vissuto della città dove, da un decennio a questa parte, è iniziato uno squallido e disumano processo di riqualificazione, speculazione e ricollocazione demografica. Dopo la svendita di spazi abbandonati a grandi investitori, come Lavazza e Scuola Holden, per convertirli in macchine da soldi ben arredate, a cui si è succeduta la vendita al palazzinaro senza scrupoli Giorgio Maria Molino di un intero blocco di caseggiati di edilizia popolare, sono arrivate le restrizioni allo storico mercato popolare del Balon culminate circa un mesa fa con il provvedimento che ne vorrebbe sentenziare la morte spostandolo ai margini della città. [Read More]

Torino: Asilo sotto sgombero, occupanti sul tetto, corteo serale

È prima dell’alba che decine di camionette in assetto anti-sommossa sono sbarcate all’Asilo di via alessandria, occupato dal 1995. Mentre alcuni occupanti riuscivano a raggiungere il tetto, è iniziato un vero e proprio assedio intorno alla palazzina. Tutt’intorno scene surreali, con una polizia in stile rambo che ha bloccato contro il muro una decina di solidali per ore, mentre altri venivano caricati fin dentro il centro cittadino per il solo fatto di essersi voluti avvicinare alle persone sul tetto. Uno sgombero condotta nel grottesco stile spettacolare a cui ci ha abituato la Questura di Torino, in cui l’ingente spiegamento di forze non serve tanto a gestire l’ordine pubblico quanto ad attestare la pericolosità degli sgomberati. Non si tratta solo di isolare e prevenire l’espressione di qualsiasi solidarietà, la paura che rimanda l’invasione di un quartiere da parte centinaia di robocop armati di tutto punto diventa incarnazione e testimonianza della paura che devono suscitare gli occupanti. Un quartiere, quello di Aurora, sui planavano da tempo gli avvoltoi di interessi speculativi legati al rilancio di una zona molto appetitosa, a ridosso del centro, destinata a diventare un polo di Torino capitale del food e in cui la presenza dell’asilo risultava nota stonata.

Come spesso accade, questura e procura si sono mosse a braccetto, accompagnando allo sgombero un’indagine volta a far rientrare le lotte portate contro i centri di espulsione per migranti (già CIE ora CPR) nelle casella delle attività definite con finalità “terroristiche”. [Read More]

Torino: Misure cautelari e un arresto dopo i fatti di capodanno

Venerdì 9 Febbraio si è svolta un’operazione di polizia congiunta tra Lombardia e Piemonte che ha portato ad arresti, denunce e perquisizioni. Tutto ha avuto inizio la sera del Giovedì a Milano quando è stato arrestato Marcello, dopo che precedentemente avevano ammanettato per errore un’altra persona a Saronno. All’alba di Venerdì l’operazione è scattata invece a Torino: perquisizioni a casa, sfondamento della porta dell’Asilo occupato, manganellate davanti all’occupazione di Corso Giulio Cesare 45, e caroselli delle auto blu nei quartieri di Aurora e Barriera, e fino a dentro il Campus Einaudi dell’Università.
Il motivo del blitz è la chiusura delle indagini sui fatti avvenuti il 31 dicembre scorso sotto il carcere delle Vallette a Torino, quando, durante il consueto saluto pirotecnico dell’ultimo giorno dell’anno, ci sono stati disordini tra una sessantina di solidali con i prigionieri e la polizia schierata a difesa delle mura del carcere. In quell’occasione, tra fuochi d’artificio, brindisi, cariche e lacrimogeni, abbiamo appreso dalla stampa che una poliziotta della scientifica (evidentemente sprovvista di equipaggiamento antisommossa) sarebbe stata ferita al volto e ricoverata in ospedale, mentre effettuava le riprese video. [Read More]

Torino: Solidarietà alle occupazioni luoghi di libertà

Venerdì 4 agosto la polizia ha assediato una casa occupata in corso Giulio Cesare a Torino, per catturarvi un occupante. Altri sei che gravitano attorno all’occupazione di via Alessandria sono perseguiti. Il giorno precedente a Firenze, dopo un’intera giornata di resistenza sul tetto, cosa non nuova in quella casa, hanno arrestato quelli che tenevano duro alla Riottosa-squat e l’hanno sgomberata. Martedì 8 agosto a Bologna vengono sgomberati 2 spazi occupati: il centro sociale Crash, senza scontri, e il “centro sociale buono” Labas. 10 feriti per la resistenza passiva. Giovedì 10 agosto a Cinecittà inizia lo sgombero di una occupazione abitativa ultimato nel pomeriggio dopo ore di assedio, sgomberate 250 persone con decine di bambini, senza alcun dialogo. Gli effetti personali sono stati gettati dalle finestre, 11 arresti e 37 denunciati. [Read More]

Indirizzi di compagnei arrestatei nelle operazioni repressive di Firenze, Torino, Roma e Lecce

In attesa di maggiori informazioni, apprendiamo dai media locali che, a due giorni dagli arresti, la custodia cuatelare in carcere è stata convalidata solo per il compagno anarchico Salvatore Vespertino. Non si hanno ancora notizie sull’esito delle udienze di convalida per i due compagni prigionieri a Roma e Lecce.

Attualmente gli indirizzi a cui scrivere sono i seguenti: [Read More]

Torino: A maggio, non le rose

20170503_Asilo_Occupato_TorinoSono anni ormai che tra maggio e giugno arrivano le forze dell’ordine all’Asilo occupato e nelle case di compagni e compagne per notificare misure cautelari e arresti. Certo, misure e custodie cautelari non vengono risparmiate neppure nel resto dell’anno ma — ahinoi — a sancire la tradizione pre-estiva ci tengono particolarmente.

Alle 6,30 h di stamane con una buona varietà di mezzi, tra camionette e autovetture, la polizia e i carabinieri (e i ROS) hanno fatto irruzione nell’ex scuola materna di via Alessandria, nell’occupazione di corso Giulio 45, in quella di via Borgo Dora 39 e in alcune abitazioni private per portarsi via Antonio, Giada, Antonio, Camille, Francisco e Fabiola. Alcuni compagni sono saliti subito sul tetto delle case occupate e lì son rimasti fino a operazioni terminate, nel mentre alla spicciolata complici e solidali hanno raggiunto corso Brescia per controllare la situazione e proferire qualche parola velenosa ai signori in divisa e in borghese. [Read More]

Torino: Riprendersi le case, continuare a lottare – nuova occupazione!

Nonostante gli arresti del 3 giugno la determinazione di chi ha bisogno di una casa, e si organizza insieme per prendersela, non si è fatta scalfire. Da questa mattina una sessantina di persone ha occupato una palazzina in Corso Giulio Cesare 45.
Tra cori, volantini, striscioni e una colazione improvvisata davanti al portone della casa, si cominciano a fare i primi lavori all’interno dello stabile.
E  parlando con i passanti e i nuovi vicini, per lo più complici e solidali, si rinnova l’invito e l’importanza a partecipare al corteo di questo sabato.

La nuova casa occupata è in Corso Giulio Cesare 45, fermata “Carmagnola” del 4.

da macerie