IL COMUNE DI ROMA SFRATTA L’OIKOS

  IL COMUNE DI ROMA SFRATTA L’OIKOS


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IL COMUNE DI ROMA SFRATTA L’OIKOS RITORSIONE O QUALCOSA DI PEGGIO ? ____________________________________

Un responsabile della Polizia Municipale ha recapito ieri un’ordinanza di sgombero entro 5 giorni dalla sede che l’Oikos occupa dal 1986. La pratica di regolarizzazione dell’assegnazione, annunciata dalla giunta sulla stampa romana nel luglio 97, e che ad Aprile era stata vista dai responsabili dell’Oikos pronta per essere portata alla firma dell’assessore Tozzi, per alcuni mesi era misteriosamente scomparsa e le richieste di conoscerne l’iter, in base alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi, puntualmente inevase. Ma le motivazioni dello sgombero, firmate dalla dott.ssa Luisa Zambrini, dirigente responsabile, appaiono non solo chiaramente illegittime, ma fanno anche dubitare della lucidità di chi le abbia scritte. Infatti si basano su argomentazioni del tipo: “L’Oikos ha collocato 25 letti nel sottotetto” [falso, perché sono 10, falso perché non si tratta di un sottotetto, e comunque il comune sa bene da anni che l’Oikos ospita dai 20 ai 30 volontari per le sue attività di protezione civile dagli incendi boschivi. Inoltre i criteri per le assegnazioni non prevedono che per una cosa simile ci sia il rigetto della domanda. Altra perla riguarda il punto 6 che recita testualmente” verbale di riferimento dei Vigili del XII Gruppo Circ.le, a seguito di chiamata di alcuni abitanti di Via Paolo Renzi n.55, dai quali si evince che i rappresentanti dell’OIKOS si rifiutano di togliere alcuni cumuli di erba da loro stessi falciata e che creano uno stato di pericolosità”. Altro falso perché a via Paolo Renzi 55 gli unici abitanti sono i volontari dell’Oikos e poi lo sfalcio dell’erba era stato compiuto in un vicino parco per evitare il soffocamento di alcune piante e comunque non spettava all’Oikos rimuovere l’erba ma al Servizio Giardini. Comunque poi l’erba era stata rimossa nei giorni successivi ed usata nell’orto biologico dell’associazione. E comunque cosa diavolo c’entra tutto ciò con l’assegnazione della sede ?

Il presidente dell’Oikos così commenta la vicenda: “ Naturalmente il primo pensiero, in un episodio del genere, è che si tratti di una ritorsione per le denunce depositate presso l’autorità giudiziaria che abbiamo fatto in relazione al servizio informagiovani e alla mancanza di prevenzione contro gli incendi boschivi. Tuttavia non ci sentiamo di ritenere possibile che la Giunta Rutelli sia caduta così in basso. Se così fosse sarebbe un segnale veramente terribile che non riguarderebbe più i volontari dell’Oikos o i cittadini romani, ma assumerebbe proporzioni di carattere nazionale. “ E il segretario , Alfonso D’Ippolito aggiunge. “ La sensazione è che si tratti di qualcosa architettato più in basso. Nella denuncia penale che stiamo preparando contro la Zambrini, oltre ai reati di falso e abuso d’Ufficio, ipotizzeremo che la sua disposizione è diretta a favorire interessi privati in concorso con altri personaggi. Se il Comune vuole prendere le distanze da quest’atto palesemente illegittimo, potremo dargli atto con chiarezza che none esiste una volontà politica persecutoria contro chi esprime civile dissenso dalle scelte dell’amministrazione. Altrimenti dovremo ritenerlo completamente coinvolto in un’operazione squallida che getta una luce sinistra su tutto lo schieramento politico che governa la città”. Gli interessi di cui parla D’Ippolito, sarebbero rintracciabili nella richiesta fatta dalla società Capodarco, presieduta dal deputato diessino Augusto Battaglia, di assegnazione dei locali al piano inferiore dell’edificio ove ha sede l’Oikos. Tale assegnazione consentirebbe alla suddetta società di vedersi attribuire 660 milioni

per un progetto finanziato dalla XII circoscrizione (guarda caso quella dell’erba falciata !) . La Capodarco, in realtà aveva occupato abusivamente i locali rompendo i sigilli giudiziari (come si evince dai verbali dei Vigili Urbani) e negli ultimi mesi alcuni lavori abusivi che essa aveva compiuto nei suddetti locali erano stati denunciati dagli stessi agenti. In seguito a ciò l’Oikos aveva inviato alla Zambrini (e per conoscenza alla Procura dell Repubblica) una diffida, in data 16 novembre, a non procedere in alcun modo all’assegnazione dei locali alla Capodarco, rammentando che per detti locali c’era una richiesta pregressa dell’Oikos (del 1993) e che inoltre , in base alla normativa comunale per l’assegnazione degli spazi sociali, la Capodarco non era tra le categorie dei possibili beneficiari (tra l’altro perché occupa già altre sedi nel Comune di Roma). Probabilmente, allora, lo sgombero dell’Oikos o è una ripicca per tale diffida, oppure è il primo passo necessario per far posto agli interessi di qualcun altro. Il fatto che l’Oikos sia un’associazione di volontariato che lavora da vent’anni per la città, sia in campo ambientale che in campo sociale, che abbia attivato siti Internet di consulenza e informazione ai giovani, visitati attualmente da una media di 300 mila utenti al mese, che abbia ricevuto attestazioni di stima da tutti i rami della pubblica amministrazione, evidentemente non interessa alla Zambrini, da anni irremovibile dirigente preposto all’assegnazione degli spazi sociali e che, per la prima volta decide lo sgombero di un’associazione di volontariato. E con che motivazioni ! L’Oikos, sinora ha raccolto, nonostante il giorno festivo, la solidarietà del Presidente del provincia di Roma Silvano Moffa, del presidente della commissione affari sociali del comune di Roma Luciano Ciocchetti, del capogruppo di An della XII circoscrizione Andrea De Priamo, mentre Gualtiero Alunni e Patrizia Sentinelli rispettivamente capigruppo di Rifondazione Comunista in XII circoscrizione e al Comune di Roma hanno dichiarato che “Si muoveranno immediatamente per verificare la situazione ” . Il testo dell’ordinanza di sgombero è reperibile alla pagina Internet http://www.oikos.org/sgombero.htm.

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