Milano

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Oggi venerdi’ 11 giugno oltre cento persone hanno preso parte ad un’iniziativa di controinformazione sulle pesanti responsabilita’ dei governi europei nella guerra dei Balcani. Alle ore 12:00, in p. Trieste e Trento (di fronte la prefettura), una mostra fotografica sui “danni collaterali dei bombardamenti” (casa, profughi, bus, ponti …) e uno striscione con la scritta “fanno il deserto e lo chiamano pace” hanno fatto da contorno ad un tappeto di cadaveri di carta ed un’urna elettorale. Poi é stato dato fuoco ad alcuni fantocci utilizzandoli per incendiare i propri certificati elettorali. Questo gesto, che ha provocato qualche incomprensibile “convulsione” nelle “forze dell’ordine” ha rappresentato insieme una denuncia delle rinnovate ambizioni imperialiste del polo europeo ed un invito all’astensione elettorale. Non si tratta di una posizione ideologica ne’ ovviamente di un appello alla passivita’ e al disinteresse, ma anzi un modo per dare voce e visibilita’ a chi non si riconosce in un progetto politico ed economico (l’Europa di Maastricht) costruito sui profitti, i tagli allo stato sociale, la disoccupazione e la precarieta’, sulla liberta’ di circolazione delle merci e sempre nuovi muri per le persone. Un modello che ha la conseguente sintesinella proiezione di potenza ed in una rinnovata aggressivita’ militare che va persino oltre il prevedibile sciacallaggio sulla “ricostruzione” della Jugoslavia. Mentre procede spedita l’occupazione militare dei balcani infatti già si profilano nuove “crociate umanitarie” in nome dei sacri interessi della globalizzazione. Il non-voto é un elemento di riconoscimento per quanti non credono piu’ ad una gestione “progressista” di questi processi e condividono la necessita’ di dar forza e prospettiva alla lotta di classe su scala internazionale per “gettare le basi” di un futuro migliore. Insomma il 13 giugno andiamo al mare, ma per aiutare lo sbarco di qualche “clandestino” cui i bombardamenti umanitari hanno devastato tutto !!

csoa OFFICINA 99-ska