Primo Maggio 1999 a Torino

From: officina 99 <ska [at] ecn [dot] org>
Subject: scontri a Torino. Molotov alla Camera del lavoro (ansa)PRIMO MAGGIO: INCIDENTI A TORINO

(ANSA) – TORINO, 1 MAG – La manifestazione di Torino e’ stata disturbata da incidenti che hanno avuto come protagonisti oltre un centinaio di autonomi. Sin dall’ inizio si sono avuti momenti di tensione che sono poi via via aumentati con atti di vandalismo e cariche delle forze dell’ ordine; una decina tra carabinieri e poliziotti hanno riportato contusioni e si sono dovuti far medicare in ospedale. Prima della partenza gli autonomi hanno tentato di mettersi alla testa del corteo con uno striscione con la scritta ”vergogna”, ma sono stati respinti dal servizio d’ ordine dei sindacati e dei Ds. E’ intervenuta la polizia che li ha costretti ad allontanarsi e a mettersi in coda. Preceduti da una ventina di compagni con il volto coperto da passamontagna o con il casco, durante il corteo i giovani hanno continuato a gridare slogan e cominciato a lanciare pietre e, soprattutto, uova contenenti vernice azzurra contro le forze dell’ ordine. Molti poliziotti hanno avuto la divisa imbrattata e il vice questore vicario, Andrea Ninetti, e’ stato colpito al petto da un cubetto di porfido. Percorrendo la via Po, hanno danneggiato uno sportello bancomat, rotto i vetri di alcuni negozi e ‘presa d’ assalto’, sempre a colpi di uova e pietre, una filiale del Credito Italiano. (SEGUE). MO-BAN 01-05-1999 12:48

PRIMO MAGGIO: MOLOTOV CONTRO CAMERA DEL LAVORO A TORINO

(ANSA) – TORINO, 1 MAG – Alcune bottiglie incendiarie (sul numero sta verificando la polizia scientifica) sono state lanciate nel primo pomeriggio contro la sede della Camera del Lavoro di Torino. I danni non sarebbero rilevanti, ma il sindacato ha immediatamente emesso un comunicato in cui rileva la gravita’ del gesto definendolo ”grave atto intimidatorio di chiara matrice fascista”. L’ episodio – secondo l’ ipotesi piu’ accreditata dagli inquirenti – e’ da mettere in relazione agli incidenti accaduti in mattinata durante la manifestazione per il Primo Maggio. 01-05-1999 17:06

PRIMO MAGGIO: MOLOTOV A TORINO; COFFERATI, ATTO SQUADRISTICO

(ANSA) – ROMA, 1 MAG – ”Un atto squadristico”: cosi’ il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, ha definito il lancio di alcune bombe molotov oggi contro la sede della Cgil di Torino. ”E’ un atto grave – ha detto all’Ansa Cofferati -, e’ un tentativo di intimidazione violenta nei confronti del sindacato. Un’aggressione di questo genere ad una sede sindacale – ha aggiunto – non avveniva dagli anni ’20”. ”La scelta della Camera del Lavoro – ha proseguito il leader della Cgil – e la giornata del primo maggio sono in tutta evidenza scelte simboliche che gettano una luce ancor piu’ sinistra su quanto e’ accaduto”. ”Se l’obiettivo degli assalitori – ha concluso Cofferati – e’ quello di intimidire la Cgil o condizionarne la sua autonomia, sappiano fin da ora che non otterranno alcun risultato”. (ANSA). MAB 01-05-1999 17:52

 


From: rent <hc [at] kyuzz [dot] org>
Subject: 1 maggio 999 torino

Questa mattina al termine di una manifestazione a cui aderivano centri sociali e realta’ antagoniste di Torino c’e’ stato un lancio di palloncini con vernice verso le forze dell’ordine(??????).

Scioltosi il corteo nel centro sociale askatasuna dove era in corso un pranzo sociale c’e’ stata l’irruzione di polizia e digos… alla presenza di numerosi partecipanti compresi bambini la polizia ha iniziato a lanciare lacrimogeni e a caricare.

Il bilancio di questa prima operazione e’ di circa 70 fermi 12 feriti(non lievi) e un bimbo disperso…

Anche il centro sociale Asilo e’ stato circondato dalle guardie e gli occupanti si sono barricati sul tetto.

Da notare che molti dei poliziotti che avevano partecipato a questa operazione erano sporchi di vernice…..

Appena giunta la notizia a roma circa 200 persone si sono mosse da Porta Maggiore a San Giovanni per manifestare soliderieta’ ai compagni di torino ed esprimere il proprio dissenso verso l’ennessimo attacco ai centri sociali e alle realta’ antagoniste da parte delle forze dell’ordine.

rent

(da forte prenestino)

 


From: centrodoc_pr <cdapr [at] tin [dot] it>
Subject: 1 maggio a torino

Al seguito del corteo contro al guerra di stamattina a Torino durante il quale la polizia ha caricato i compagni e le compagne, le forze dell’ordine e la digos hanno fatto irruzione all’Askatasuna, dove era in corso un pranzo sociale a cui partecipavano gli abitanti del quartiere (tra cui numerosi bambini), caricando tutti e tutte. Alcuni compagni sono riusciti a salire sul tetto mentre giù continuava il pestaggio e si effettuavano i fermi. Qui è iniziato il lancio dei lacrimogeni da parte della polizia.

All’interno del centro gli sbirri hanno sfasciato tutto, bagni, impianti, porte, vetri,computer, mobili, divelto i termosifoni e distrutto le camere dei compagni e delle compagne. Da notare anche la simpatica scritta lasciata dalla pula sul muro di una stanza : “w dux”.

Una ventina dei circa 70 tra compagne e compagni fermati sono stati rilasciati in serata. E tutto questo in televisione è stata definita “una perquisizione”.

ps. pare che il bambino disperso si sia salvato nascondendosi in un armadio(!)

 


From: officina 99 <ska [at] ecn [dot] org>
Subject: Incidenti a Torino : indagati 113 persone (ansa)

INCIDENTI PRIMO MAGGIO A TORINO: INDAGINE SU 113 PERSONE

(ANSA) – TORINO, 2 MAG – Sono 113 le persone sulle quali e’ stata aperta un’ indagine della polizia per accertare le rispettive ed eventuali responsabilita’ negli incidenti accaduti ieri, primo maggio, a Torino. Gli inquirenti stanno verificando i possibili collegamenti tra i diversi episodi di violenza accaduti ieri: i disordini durante il corteo del primo maggio, con lanci di sassi, colpi di bastoni e danni a vetrine e altri servizi, l’ aggressione a una pattuglia della polizia nei pressi del centro sociale ”Askatasuna”, l’ asserragliamento nell’ edificio da parte degli occupanti, la protesta e la resistenza di una dozzina di ”autonomi” saliti sul tetto, le bombe incendiarie, infine, lanciate contro la sede della Cgil. Negli incidenti sono rimasti feriti, non in modo grave (contusioni varie da lanci di sassi e bastonate), una quindicina di agenti di polizia e tre carabinieri. Ma tra i 113 sotto indagine si sta preparando un’ azione legale contro la Questura. Rifondazione comunista, tramite l’ assessore comunale Stefano Alberione, ha gia’ garantito l’ assistenza del suo partito. In particolare, una coppia, accusa i poliziotti, in una lettera aperta, di aver devastato l’ interno del centro sociale e di aver picchiato alcuni degli occupanti, provocando danni anche a una minorenne (avrebbe una vertebra incrinata). Un gruppo di genitori di bambini coinvolti nella ”carica” ha deciso di costituirsi in comitato per denunciare il Questore. 02-MAG-99 15:28

 


From: Zero! Communication <zero [at] ecn [dot] org>
Subject: primo maggio a torino

dall’asilo occupato di torino riceviamo e rispediamo:

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Comunicato stampa Per i lavoratori della polizia il nuovo questore di Torino ha messo in scena un primo maggio di lotta. Si comincia presto con una prima carica contro alcuni giovani rei d’aver esposto uno striscione con scritto “vergognatevi” in faccia ai -diessini per la guerra-. Verso le 10 la scena più ricca di significato simbolico: i lavoratori della polizia e cc si dispongono in mezzo al corteo, per impedire ad autonomi e anarchici di partire. Subito dopo una carica contro il troncone bloccato in piazza che sta dribblando l’ostacolo. La quarta carica in piazza castello che sospinge una parte dei manifestanti fuori dal corteo. Non contenti, dopo un breack pubblicitAriosulle televisioni di stato, nuovo attacco, al centro sociale Askatasuna. Irruzione, pestaggi, distruzione di tutto all’interno, essedio con lacrimogeni ad una quindicina di occupanti, arroccati sul tetto. Deportazione di tutti quelli presi in casa e dei sospetti, catturati in strada. Verso le 15.30 le volanti della polizia arrivano a sirene spiegate davanti all’asilo occupato, bloccano le vie attorno e si avvicinano alla porta. Immadiata la reazione degli occupanti già in allsarme per quanto successo. Elicottero e pompieri come da routine. Occupanti sul tetto. Alle 16.30 la polizia smette l’assedio sotto l’asilo. Alle 18 anche gli occupanti dell’askatasuna possono rientrare a casa loro, lo spettacolo dell’irruzione di polizia è desolante: tutto distrutto: sanitari, amplificazione, centro di documentazione, le stanze…tutto distrutto, Soldi rubAti e computer scomparsi. Un televisore nelle stanze presenta foro di proiettile… 84 circa i fermati, rilasciati in tardA seratA, tra loro anche bambini… Il sergente IZZO, incaricato di far pulizia, raccoglie gli allori dei suoi mandanti governativi! Sgomberi, violenze e provocazioni poliziesche non faranno che aumentare la tensione in città… Hasta la vista siempre. Asilo occupato barocchio occupato.

 


From: El Paso <elpaso [at] ecn [dot] org>
Subject: IL QUADRO TORINESE

Lunedì scorso due sgomberi(Boikot di Via Farinelli e la Casa di Collegno) più un’irruzione a vuoto alla Rosalia di Corso S. Maurizio. Tutto corredato da pestaggi e distruzione di materiali e masserizie interne, più atti vandalici su auto e furgoni. Denunce e fogli di via.

Sabato mattina cariche al corteo e assalti al pomeriggio all’Asilo e all’Askatasuna (tabula rasa di tutto ciò che conteneva). Polizia e sindacati indissolubilmente solidali tra loro nel pensiero e nella pratica.

Domenica vari politicanti annunciano nel Tg regionale di voler chiedere la chiusura dei ‘centri sociali’, dagli esponenti di Forza Italia al DS Nigra, che parla di colpevole tolleranza di “frange che fanno politica costruendo bombe”. Cgil-Cisl-Uil mandano messaggi di solidarietà alla polizia e parlano di attacchi fascisti nei loro confronti.

Oggi è ripartito il processo a Silvano Pelissero, sul quale incombono prove granitiche: è un anarchico e non ha mai nascosto la sua avversione al TAV.

La sinistra che governa sta attuando il suo processo di pacificazione sociale. Siamo convinti che, dopo gli esempi a vari livelli di maneggio del bastone, presto proporranno la carota.

Stampa e giornalisti televisivi (che non sono mai coinvolti, fanno solo il loro lavoro, non hanno mai responsabilità) stanno affiancando la polizia nel preparare il campo ai politicanti per la trattativa, il dialogo, il confronto forzato dal bastone.

Senza rappresentazioni, senza pretese di unità, di centralità, di omogeneità o altro, togliamogli l’iniziativa, agiamo per primi.

Dappertutto.

 


From: PuntoZip! <zip [at] ecn [dot] org>
Subject: Un primo Maggio di tensione, violenza e barbarie a Torino.

Un primo Maggio di tensione, violenza e barbarie a Torino. Una pacifica contestazione al corteo ufficiale avvenuta nella mattinata, terminata con qualche tafferuglio, e’ stata presa come pretesto per un’azione squadristica da parte delle forze dell’ordine che richiama inevitabilmente i peggiori anni della storia italiana. Abbiamo rivisto poliziotti, digos e carabinieri usare senza alcun motivo armi da fuoco per le strade, pestare indiscriminatamente donne e uomini che avevano l’unica colpa di trovarsi nei pressi di un centro sociale, fermare e trattenere per 10 ore in questura 80 persone senza che fossero indagate di alcun reato, distruggere qualunque cosa si trovasse all’interno del centro sociale, macerare centinaia di libri del centro di documentazione con un impeto ed una rabbia troppo simili a quelli di una squadraccia fascista. Con disgusto abbiamo poi appreso dai media ufficiali che si e’ trattato di una “semplice perquisizione” per tutelare “l’ordine democratico” della città. Inutile chiedersi in cosa consista questa democrazia tanto difesa….. ci chiediamo piuttosto quali siano i fini di una simile politica dell’ordine pubblico. Il Questore Izzo, in stretto connubio con il governo DS della citta’, sta’ forse pensando di usare la repressione violenta su qualunque forma di dissenso politico-sociale? Pensa veramente di zittire qualunque voce usando pistola e manganello? Com’e’ possibile che le forze politiche e realmente democratiche della citta’ tacciano di fronte a cosi’ palesi violazioni dei piu’ elementari principi della democrazia e del pluralismo? Non tollereremo mai che simili gravi intimidazioni possano essere presentate e giustificate a tutela di un non ben precisato “ordine democratico”, riteniamo il Questore Izzo responsabile in prima persona dell’accaduto, anche perche’ presente alla devastazione ed evidente regista delle operazioni. Ne chiediamo il suo immediato allontanamento per evitare di trasformare la città in poligono di tiro contro chi difende un pensiero libero ed autonomo. Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne/i del Centro Sociale Askatasuna e invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione di Sabato 8 Maggio. Rifiutiamo l’imposizione di un ordine che considera illegali donne e uomini in base al loro paese di provenienza, si arroga il diritto di usare la piu’ becera violenza nelle circostanze utili al suo dominio per poi condannarla in ogni altra situazione, che fa’ del diritto uno strumento da usare per la legittimazione dei propri fini e per la condanna del dissenso. Per una societa’ libera e pluralista, per un confronto aperto e paritario.

Punto Zip!

 


From: PuntoZip! <zip [at] ecn [dot] org>
Subject: COMUNICATO STAMPA RETE CITTADINA IMMIGRAZIONE E DIRITTI-TORINO

COMUNICATO STAMPA La RETE CITTADINA IMMIGRAZIONE E DIRITTI-TORINO aveva indetto per sabato 8 maggio una grande manifestazione nazionale per la chiusura di tutti i centri di detenzione per immigrati irregolari. L’appuntamento, a cui hanno aderito partiti politici e sindacali, associazioni di base laiche e cattoliche, centri sociali e cooperative di assistenza, personalità della politica, della cultura, della chiesa (da Alessandro Galante Garrone a Don Ciotti, da Monsignor Nogaro a Luigi Manconi, da Giorgio Cremaschi a Dino Frisullo e Fausto Bertinotti, solo per menzionarne alcune), doveva essere un ulteriore momento di informazione, di sensibilizzazione, sui centri di detenzione per immigrati, sulla loro natura e sulla gestione che nega ogni dignità umana, contro il tipo di visione della realtà migratoria che ne è fondamento. Il primo maggio pero a Torino si e venuto a creare un nuovo stato di tensione, di repressione violenta della contestazione, con lo svilupparsi di una spirale di violenza in cui si sono inserite la devastazione da parte della polizia del centro sociale Askatasuna e l’attentato alla CGIL, per altro organismo sindacale contestabile, a livello dialettico, per alcune posizioni e dic
hiarazioni successive alla manifestazione. La Rete Cittadina Immigrazione e Diritti ritiene che nel contesto che si è venuto cosi a creare, la manifestazione dell’8 maggio rischierebbe di essere snaturata nei propri contenuti: lotta per la regolarizzazione generalizzata, per la libera circolazione delle persone, per il diritto d’asilo per la chiusura dei centri di detenzione, contro la visione dei migranti quale sola forza lavoro. Per questo motivo, per evitare disinformazioni, speculazioni e strumentalizzazioni da parte di media e forze politiche la Rete Cittadina Immigrazione e Diritti annulla la manifestazione di sabato 8 maggio 1999 e la sposta a data da stabilirsi. RETE CITTADINA IMMIGRAZIONE E DIRITTI – TORINO

 


From: Passaggi Metropolitani <passaggi [at] ecn [dot] org>
Subject: 1° Maggio a torino: l’impero colpisce ancora !

Il Collettivo passaggi metropolitani esprime la propria solidarietà ai compagni ed alle compagne del Centro Sociale Askatasuna e delle altre realtà torinesi che Sabato 1° Maggio hanno dovuto subire, sia le cariche al corteo del mattino, che la violenta e squadristica irruzione nel Centro Sociale. IL ricorso al “pugno di ferro” invocato dal ministro degli interni Jervolino, durante un convegno dei fascisti di Alleanza Nazionale, dopo la manifestazione del 25 aprile a Milano, ha già sortito i suoi effetti. Le cariche a Como contro gli antifascisti, la blindatura dei vari cortei del 1° Maggio, gli avvenimenti di Torino, mostrano il volto feroce del “sinistro” governo D’Alema, proprio mentre l’impero globale sta vomitando centinaia di bombe sulla Federazione Jugoslava. L’ordine deve regnare dal centro alla periferia dell’impero – Nulla deve turbare l’ordine – Il controllo deve essere globale – Nessun essere umano e nessun territorio devono sfuggire alla loro messa in produzione. L’impero in ogni territorio ricerca i suoi garanti. In Italia, attualmente, il garante si chiama Governo D’Alema. Il controllo è subdolo, la repressione, la militarizzazione, i lager di prima accoglienza, le carceri, i tribunali, ecc., sono solo gli aspetti più evidenti, in realtà egli pervade e permea i comportamenti sociali ed individuali, attraverso: l’uso e la gestione della comunicazione (e non solo quella mass-mediatica), il ricatto sul reddito ed i mille ricatti quotidiani, l’atomizzazione della forza lavoro, le guerre tra poveri, ecc. Il capitale, come un vortice, risucchia e ingloba comportamenti, relazioni, capacità collettive ed individuali; Digerisce tutto, controlla, domina, mette in produzione. Quello che è accaduto il 1° Maggio a Torino non rappresenta solo un tentativo di annientamento delle realtà considerate scomode, ma ha una funzione deterrente e nasconde la preoccupazione di un possibile sviluppo di movimenti di trasformazione sociale decisamente più robusti di quelli attuali. PER QUESTO, NUOVAMENTE, SI CERCA DI IMBRIGLIARE LE REALTÀ DI MOVIMENTO ALL’INTERNO DI UNA DINAMICA PERDENTE FATTA DI REPRESSIONE – RISPOSTA – REPRESSIONE. Isolare, criminalizzare, reprimere, ricattare, dividere, tarpare le ali alle potenzialità innovative dei movimenti è una strategia più volte sperimentata per impedire lo sviluppo di conflitti sociali consistenti. Per rompere i meccanismi del controllo globale è invece necessario ricominciare ad indagare il presente per costruire un futuro “altro”, per sviluppare conflitti sociali che sappiano cogliere le contraddizioni e le potenzialità della società attuale, profondamente mutata rispetto al passato. Il lavoro che ci aspetta non sarà né breve né semplice, ma vorremmo ricominciare ad intravedere, disegnare e conquistare, un futuro decisamente diverso da quello che ci prospettano. CON QUESTO SPIRITO, ADERIAMO ALLE INIZIATIVE CHE I COMPAGNI E LE COMPAGNE DI TORINO PROMUOVERANNO ED INVITIAMO LE MILLE DIVERSE REALTÀ E SOGGETTIVITÀ A FARE LO STESSO.

COLLETTIVO PASSAGGI METROPOLITANI – MILANO –

 


From: “TQ236” <TQ236 [at] mail [dot] dex-net [dot] com>
Subject: GUERRA E AGIBILITA’ POLITICA – SOLIDARIETA’ CON ASKATASUNA

GUERRA ED AGIBILITA? POLITICA SOLIDARIETA? CON ASKATASUNA

I gravissimi fatti di Torino del 1° maggio sono l?ultimo – per ora – e più eclatante episodio dell?imbarbarimento dell?agibilità politica e sindacale determinata dalla nuova strutturazione che stanno assumento i ?poteri? nello Stato italiano. Naturalmente è nella gestione dell?ordine pubblico che questa evoluzione si mostra più platealmente prendendo ulteriore forza dalla naturale accelerazione determinata dallo stato di guerra. Il solo fatto di mostrare uno striscione contro la guerra è ormai considerato una intollerabile provocazione che scatena la reazione violenta delle forze dell?ordine e/o di qualche servizio d?ordine. (non è successo solo a Torino) A questi fatti è seguita una ulteriore escalation squadrista con l?irruzione di manipoli di poliziotti al Centro Sociale ASKATASUNA dove – ripetendo un copione già ben conosciuto – oltre a manganellare tutti i presenti hanno dato sfogo alle loro frustrazioni devastando i locali in maniera degna di una banda di hooligans. I loro dirigenti più ?politici? hanno provveduto a redigere decine di denuncie in ossequio a quanto recentemente dichiarato dalla Ministra Rosa Russo Iervolino. Due ?perle? che ci giungono in questo momento sono esemplificative del clima che si va creando, in particolare verso coloro che non si allineano. Un membro della segreteria della CGIL di Torino sospeso perché parla di eccessiva reazione delle forze dell?ordine e si rifiuta di definire squadristi i compagni; Il Consiglio Comunale di Torino che sta discutendo sulla rimozione dell?Assessore al Bilancio di Rifondazione Comunista ?reo? di aver offerto la sua solidarietà ai compagni dell?ASKATASUNA. E? necessario dare una forte risposta a questi ultimi fatti e al processo più generale che li determina uscendo dal nostro ristretto ambito insieme a chi sta fuori dal ?coro?. I compagni e le compagne del Centro Sociale CORTO CIRCUITO esprimono la loro massima solidarietà ai compagni/e del cs ASKATASUNA.

Roma, 3 maggio 1999

 


From: CSA Murazzi <murazzi [at] ecn [dot] org>
Subject: 3000 COMPAGNE/I IN PIAZZA A TORINO PER L’ASKATASUNA

3000 compagne/i sono scesi in piazza sabato 8 maggio a Torino, contro la devastazione del CSOA Askatasuna, contro la repressione, contro la guerra. In un clima blindatissimo il corteo è sfilato nel centro cittadino scandendo slogan (soprattutto personali) contro le forze dell’ordine, contro la digos, contro il questore Izzo. In testa al corteo un furgone portava agli occhi di tutti una piccolissima parte degli effetti della devastazione compiuta all’Askatasuna. Il corteo è terminato, volutamente senza incidenti, davanti all’Askatasuna, percorrendo il quartiere dove nonostante il clima terroristico creato dai vigili urbani invitando i negozianti a chiudere i negozi,la gente ha solidarizzato con i manifestanti, stringendo pugni e battendo le mani intonando Bella Ciao. Negli interventi conclusivi da parte di tutti i compagni/e del nazionale si è lanciato l’appello per una manifestazione nazionale ad Aviano contro la guerra il 23 Maggio. ASKATASUNA VUOL DIRE LIBERTA’!

CSOA ASKATASUNA – CSA MURAZZI

SABATO 15/5 CONCERTO PER LA RICOSTRUZIONE DELL’ASKATASUNA CON: VENTO DELL’EST SENZA SICURA BARRICATA ROSSA

 


Questo è il testo del volantino che abbiamo distribuito il primo maggio a Torino:

Vergognatevi questo abbiamo scritto sui nostri striscioni, questo e quanto vogliamo gridarvi oggi in piazza in questo primo maggio, Perché voi oggi sfilate per festeggiate non i lavoratori, i proletari, gli oppressi, ma bensì la guerra e il potere che avete di distruggere con i vostri eserciti e le vostre polizie in nome del capitalismo e dell’occidente. Vergognatevi ,voi, capi dei partiti e d
ei sindacati di governo che avete spinto il nostro paese in questa nefasta realtà che colpisce e distrugge, non i governanti, ma il popolo che vive nei territori della Iugoslavia, ma che sicuramente costerà cara e per molto tempo, anche a noi. Noi lavoratori e gente comune, italiani ed europei, che dopo anni di sacrifici, di tagli ai salari, alle pensioni, di disoccupazione crescente impostaci forzosamente per risanare i bilanci dei vostri stati, per entrare nei parametri di Maastricth, ora dovremo sostenere, con uno sfruttamento ancora più cruento, i costi economici e, se saranno richiesti, di vite umane, imposti dalla guerra. Ma oggi, se continuate a credere nei media e nei politicanti, dovete incominciare a vergognarvi anche voi: militanti di base, persone in buona fede che avete riposto il vostro consenso e la vostra fiducia in chi vi prometteva un paese e una vita normale. Manconi chiedeva i voti per difendere l’ambiente e la natura e oggi continua a stare in un governo che approva quotidianamente con gli altri aggressori la distruzione di impianti chimici così da provocare una catastrofe ecologica senza precedenti a poche centinaia di chilometri da qui. Cossutta prometteva di ricostruire una forza comunista contro l’imperialsmo e capace di difendere gli interessi degli oppressi ovunque e oggi alla prova dei fatti, con la sua faccia di tolla irreprensibilmente giustifica tutto pur di continuare a rimanere seduto sulle poltrone del governo. D’Alema, Veltroni e Fassino che si appellavano fino a ieri alla legalità sia essa costituzionale che internazionale tanto da lavarsene le mani del caso e della vita di Ocalan; non hanno infatti concesso l’asilo politico al capo del partito più rappresentativo dei Curdi. Popolo oppresso e perseguitato perché lotta per l’indipendenza del suo paese da uno stato e un regime militare e sanguinario: la Turchia intoccabile, solo perché partner economico e stato aderente all’alleanza della Nato. Oggi sempre questi signori hanno ampiamente calpestato non solo la costituzione che ripudia la guerra come atto di aggressione contro altri paesi, ma gli stessi principi etici che dalla liberazione in poi hanno fondato e motivato l’esistenza stessa della sinistra. Voi, che siete alla base di questi partiti e di questi sindacati, che date loro forza, consenso e legittimità alle loro scelte politiche, che fino ad oggi avete digerito qualunque cosa proposta e perseguita anche contro gli interessi stessi dei lavoratori pur di appoggiare il miraggio di una sinistra al governo, non potete non rendervi conto che la sinistra oggi con questa scelta sciagurata di aderire alla guerra della Nato è definitivamente morta. Al posto suo si è formata una forza politica filo americana, una coalizione che ripropone con più forza, con più opportunismo e con più astuzia, approfittando dell’assenza di una forte opposizione sociale, i temi e gli interessi della destra politica. Vi hanno chiesto il voto per fermare le destre, Dal giorno dopo hanno imposto al paese una più potente forma di governo e di gestione sociale di destra in tutti i campi in cui sono intervenuti. Bene, la guerra oggi porta tutti a una scelta: o si sta dalla parte degli aggressori della Nato o si sta contro di essi. Oggi l’occidente si arroga il diritto di decidere quali sovranità vanno rispettate e quali no, la Nato vuole dimostrare di avere la capacità di imporre nuove regole e leggi di coesistenza internazionale, di avere allo stesso tempo il ruolo di giudice e di poliziotto nell’imposizione di queste leggi. Ovvero di imporre la legge favorevole ai paesi ricchi. Questa è una guerra imperialpoliziesca una nuova tappa nella riorganizzazione dei rapporti militari tra occidente e il resto del mondo E’ una guerra che fa molti morti ma, non li mostra, li nasconde dietro gli errori tecnici, è una guerra ad alta tecnologia e intensità di capitale che minimizza le perdite umane solo per chi controlla la tecnologia e il capitale. e come tale ha dei costi finanziari elevatissimi. Ma è una guerra che incomincia con questi presupposti, ma può svoltare in ben altre catastrofi perché è politicamente inconcludente e fa crescere sicuramente il disordine e la destabilizzazione mondiale. Nonostante che i media sponsorizzino ogni giorno di questa aggressione, e le ideologie di chi l’ha promossa, nonostante che ribaltino la tragedia dei profughi, causata proprio dall’intervento militare e dai bombardamenti che hanno spinto Milosevic a premere col suo esercito sui cosovari di origine albanese la stragrande maggioranza della gente del nostro paese è contro la guerra e si rende conto che l’intervento dell’esercito italiano in Albania, con la presenza dei battaglioni della Folgore e San Marco, non sono certo solo lì per un intervento umanitario, ma per costituire gli avamposti di un intervento di terra. Dieci anni di tragedie e di guerre in Iugoslavia ci hanno chiarito che quando si muovono gli aiuti umanitari, questi seguono sempre le piste di ben più forti interessi economici, politici e militari volti a rafforzare presenza, potere e profitti di chi programma non solo i conflitti armati, ma soprattutto i business dell’assistenza , degli aiuti e delle ricostruzioni. Noi dei centri sociali, dell’antagonismo diffuso, dei Cobas dei lavoratori, dell’autonomia di classe siamo contro la guerra della Nato e siamo contro questa nuova destra al potere che oggi con molto cinismo governa il nostro paese. Non vogliamo raccogliere nessuna eredità passata di qualunque forza politica istituzionale. Non ci interessa la vostra politica ne tanto meno il cinismo di chi sta al potere che manda altri ad ammazzare e a farsi ammazzare per perseguire gli interessi delle classi agiate e dei potenti del mondo. Siete al potere, ma siete servi, siete privi di ogni autonomia e di ogni dignità umana. Deboli con chi comanda e chi decide le sorti del mondo, spietati con i deboli. Vi lusingate dell’aggettivo di democratici, ma non per questo non siete degli assassini. L’America è per voi un faro di civiltà. la civiltà del dollaro e della pena di morte, del Pentagono e della CIA. Da cinquant’anni, gli americani sono andati a portare distruzione in molte parti del mondo: Corea, Vietnam, Palestina, Golfo, Somalia: ora è la volta dell’Europa. L’accumulazione non si ferma davanti a nulla. La vostra politica, la vostra democrazia e la vostra civiltà è costruita sui morti e sul sangue di chi non sta con voi E per questo oggi bisogna scegliere da che parte stare, noi siamo contro la guerra della Nato e contro chi la appoggia: siamo contro di voi. In tutta Italia sta crescendo la mobilitazione contro la guerra e questo a voi da fastidio. Per questo avete fatto caricare ogni protesta contro le basi Nato e contro le ambasciate americane. Noi non siamo pacifisti ad oltranza. Buon primo maggio a chi è contro la guerra della Nato e a chi osa ribellarsi ai governi che la sostengono. AUTONOMIA DI CLASSE TORINO-CSOA ASKATASUNA – CSA MURAZZI


From: CSA Murazzi
Subject: cs: 3000 COMPAGNE/I IN PIAZZA A TORINO PER L’ASKATASUNA

3000 compagne/i sono scesi in piazza sabato 8 maggio a Torino, contro la devastazione del CSOA Askatasuna, contro la repressione, contro la guerra. In un clima blindatissimo il corteo è sfilato nel centro cittadino scandendo slogan (soprattutto personali) contro le forze dell’ordine, contro la digos, contro il questore Izzo. In testa al corteo un furgone portava agli occhi di tutti una piccolissima parte degli effetti della devastazione compiuta all’Askatasuna. Il corteo è terminato, volutamente senza incidenti, davanti all’Askatasuna, percorrendo il quartiere dove nonostante il clima terroristico creato dai vigili urbani invitando i negozianti a chiudere i negozi,la gente ha solidarizzato con i manifestanti, stringendo pugni e battendo le mani intonando Bella Ciao.
Negli interventi conclusivi da parte di tutti i compagni/e del nazionale si è lanciato l’appello per una manifestazione nazionale ad Aviano contro la guerra il 23 Maggio.
ASKATASUNA VUOL DIRE LIBERTA’!

CSOA ASK
ATASUNA – CSA MURAZZI SABATO 15/5 CONCERTO PER LA RICOSTRUZIONE DELL’ASKATASUNA CON: VENTO DELL’EST SENZA SICURA BARRICATA ROSSA