Catania: Striscione ”Occupa e Resisti” sulla chiesa di S.Nicola

  Catania: Striscione ”Occupa e Resisti” sulla chiesa di S.Nicola


La mattina di domenica 13 dic. 2009, intorno alle ore nove, è comparso uno striscione con su scritto “Occupa e Resisti”, lungo 45 metri, sulla cupola della chiesa di San Nicola in solidarietà agli spazi occupati sotto sgombero. I compagni, scesi dall’impalcatura, hanno trovato ad aspettarli poliziotti e digos,prontamente sono stati identificati e rilasciati poco dopo sul posto.

Di seguito il comunicato diffuso :

Un invito per chi c’è, una proposta per chi vuole esserci, un progetto per chi ci sarà…
Scopo principale è riaffermare il valore delle occupazioni. Che sono non solo centri di aggregazione e socialità, laboratori e servizi, ma luoghi dove s’impara ad esercitare il pensiero critico, luoghi di confronto liberi da ammorbanti presenze istituzionali, spazi dove il conflitto contro l’intero sistema vigente prende corpo e creatività.
Lontani da compromessi, tesi ad annullare la carica rivoluzionaria insita nell’autogestione, che in quanto tale non chiede e cerca legittimazioni, ma che si afferma nella realizzazione senza deleghe dei propri desideri, alla riconquista del timone della propria vita. Lontani da concertazioni che vogliono pacificare e ridurre nell’alveo dell’innocuità, non resta altro che rispondere con l’azione tesa a salvaguardare la diversità. Non c’interessano quindi ne riconoscimenti, ne finanziamenti per le nostre attività, come ad alcuni sedicenti “nazional-rivoluzionari”, crediamo che uno spazio occupato nell’odierno sistema, sia uno spazio liberato nel mondo che ci accingiamo a costruire, utilizzando pratiche e valori diversi da quelli vigenti in ogni ambito. Le comunità giovanili e cose simili, parchi giochi per allevare una nuova generazione di servi dei partiti, sono una provocazione e un invito alla sottoscrizione entro una “mostruosa” legalità.
È in nome della legalità che chi valica un confine finisce in un campo di concentramento.
È con la scusa della legalità che si muore in carcere come Stefano Cucchi.
È grazie alla legalità che sorgono impianti nocivi e inquinanti sotto casa.
E, benedetti dalla legalità, avvengono guerre e massacri.
LEGALITA’ NON E’ GIUSTIZIA, ma una comoda copertura con cui la nostra classe dirigente perpetua il suo potere, mentre ci tiene sottomessi e dipendenti dal suo volere.
Lo stato non regala niente ai suoi detrattori se non repressione e galera, sta a noi prenderci gli spazi che ci spettano.
Solidarietà al Velena squat (TO), all’Assillo Occupato (TN), al CPO Experia (CT), al Ca’ Neira (TO), all’Ostile (TO).

Solidarietà da Catania