Cosenza – A tre mesi dallo sgombero di viale Trieste

  Cosenza – A tre mesi dallo sgombero di viale Trieste


Cosenza

A tre mesi dallo sgombero di viale Trieste

comunicato

Oggi, a distanza di tre mesi dallo sgombero di viale trieste, arrivano le prime avvisaglie repressive da parte della questura di cosenza con delle notifiche nei confronti di otto attivisti, alcuni dei quali erano li solo per portare solidarietà. A Cosenza come in Italia riappropriarsi di bisogni negati, riappropriarsi degli spazi e dei luoghi della città, scippandoli all’incuria in cui li relegano le amministrazioni è un reato. Ancora una volta assistiamo a tentativi di criminalizzazione di chi lotta per la riappropriazione dei diritti sociali da parte della procura e della questura di Cosenza.

La questura di Cosenza ancora una volta si distingue per queste inchieste che non hanno nulla dal punta di vista giudiziario (parliamo di un portone rotto e di una occupazione di uno stabile abbandonato da oltre dieci anni) e tutto da quello politico. Non le è bastata l’assoluzione piena di tutti i militanti no global in un processo fatto durare ben 9 anni con 52 udienze costato ai cittadini oltre 1 miliardo di vecchie lire. Ora vorrebbe riaprire una nuova filiera di testimonianze, gip, gup,nuove udienze , con conseguenti tensioni nella città. Siamo tutti certi che una nuova assoluzione ci attende. Abbiamo agito per riappropriarci di un diritto negato, in questa città che offre solo cemento per il riciclaggio e per le camarille politiche, escludendo precari, poveri, immigrati, rom, studenti. è d’obbligo contrapporsi e contestare queste centrali repressive che da tempo stanno contrattando e contrastando quelli che sono i bisogni di vita dei migranti, precari, studenti.

Quello all’abitare è un diritto che reclamiamo in tempo di crisi e ce lo riprenderemo!

PRENDOCASA COSENZA

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