Notre-Dame-des-Landes (Francia): Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l'aeroporto

  Notre Dame des Landes (FR): Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l’aeroporto


Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l’aeroporto

7 maggio, Notre-Dame-des-Landes. Alla chiamata della rete Reclaim the Fields e degli occupanti della ZAD, 1000 persone dei dintorni di Nantes, dei 4 angoli di Francia e d’altrove, si sono mobilitati per occupare collettivamente un terreno incolto, dissodarlo e sostenere un progetto d’installazione agricola e ortofrutticoltura collettiva su queste terre. Quest’azione s’inscrive nella dinamica di occupazione della zona interessata per l’aeroporto; contro le politiche urbanistiche mortifere di Nantes Metropoli; per la riappropriazione delle terre agricole, il cui accesso è sempre più difficile data la cementificazione, la speculazione edilizia e le politiche di ampiamento delle gestioni.

Fin dall’alba, un centinaio di persone ha caricato un carro ai Planchettes, nel cuore della ZAD. Impianto, fusti di birra, carretti, distri, bandiere… gli attrezzi rimarranno in spalle per recarsi insieme al punto di partenza. Così un primo corteo attraversa un pezzo della ZAD. In lontananza, in mezzo al sentiero, si vedono gendarmi che non sanno cosa fare: dietro-front, avanti, indietro… dopo questo via vai che sembra mancare di organizzazione, se ne scappano. Davano l’impressione di non voler avvicinarsi troppo…

Ore 10, arrivo in orario a La Paquelais. Dopo 30 mn di attesa un corteo composto da circa 800 persone e 5 trattori si dirige verso la ZAD, per recarsi sul terreno da dissodare. Vanghe, forcelle, ganci, falce, alabarde, falcetti, maceti… gli attrezzi sono portati con fierezza. “Sembra che andiamo a prendere la bastiglia!” azzarda un vecchio del posto, sorriso sulle labbra. “Avanti tutta per la jacquerie” (nt: sollevazione antifeudale dei contadini) grida un altro. Nessun slogan federale, ma una sfilata disseminata di piccoli gruppi ognuno immaginando a piacere, trascinati da una batucada. Canzoni, slogan chiassoni, altoparlanti ciclo-trasportati… l’ambiente è caloroso e sorridente.

Arrivati sul posto, ha luogo un primo intervento; troppa gente, mancanza di watts, non tutti riescono a sentire, ma la gente è entusiasta. Un trattore apre i lavori e la gente inizia a dissodare. Nello stesso tempo, viene piazzato il bar, la birra messa al fresco, la logistica per la giornata prende forma e le gole vengono irrigate!… Dalla parte del campo, dopo un’ora di lavoro, il terreno è già ben sgombro. Le fisarmoniche prendono il posto delle vanghe e ci si improvvisa una pista di ballo. Si dissoda alla grande, solo poche dita vengono tagliate in confronto all’energia messa in campo. I dissodatori dimenticherebbero quasi di mangiare!

A metà pomeriggio, un piccolo impianto di sonorizzazione è montato sul posto, per gli interventi: diversi gruppi di lotta contro l’aeroporto di Notre-Dame, ma anche collettivi di altri posti in lotta contro la sistemazione del territorio (lotta contro una linea ad alta tensione in Catalogna, contro l’estensione dell’aeroporto di Heathrow); e ancora testimonianze di lotte passate e vittoriose della regione (contro i progetti delle centrali nucleari di Carnet e di Pellerin). Dopo questi interventi, appuntamenti per le diverse manifestazioni ed azioni sono presi per i mesi a venire, a Notre-Dame ed altrove. Gruppi si formano per parlare più a lungo di diverse problematiche: gentrificazione del rurale, lotta contro la MAT, memorie di lotte…

Il lavoro prosegue tutto il pomeriggio, fino a notte: una decina di cumuli di rovi di diversi metri di altezza sono disseminati sul terreno. Missione compiuta! Rimane da abbattere qualche albero e da preparare la terra, ma fin d’ora un lavoro impressionante è stato fatto. L’attività di orticultura potrà presto incominciare! La giornata termina con una serata di concerti, feste, incontri fino a tarda notte. Domenica, risveglio difficile, ma i cantieri collettivi si organizzano, come pure una discussione sull’eventualità di un campo quest’estate sulla ZAD. Quest’azione era la prima occupazione massiccia sulla zona che riguarda l’aeroporto. L’entusiasmo generale lascia presagire altre nuove azioni di questo genere. Nello stesso tempo, l’occupazione della ZAD prosegue: altre installazioni sono già in corso d’opera. Non ci lasceremo espellere.

fonte: https://zad.nadir.org/spip.php?article29

Reclaim the Fields