Un Reclaim troppo irruento!!! |
Una grande manifestazione di dimensioni inaspettate ha percorso martedi sera le strade di Roma. Era Carnevale e negli intenti di questa sfilata c’era la voglia di riprendersi una citta’ negata, la voglia di dire, anche sotto un duro anno giubilare, che esistono diritti e necessita’ di altre persone; che non ci sono solo le arroganti compagnie di pullmans di pellegrini che sfondano la citta’ entrandovi creando ogni giorno un caos di traffico e mal’aria indescrivibile; che questa citta’ non e’ composta solo di un’indecente abbondanza di guardie, che ti ferma e ti multa ogni 6 metri, se non sei un turista. Ma esistono anche migliaia di persone, donne uomini, una nuova generazione, che purtroppo sta crescendo con valori un po’ confusi, ma sa capire perfettamente che cosa propone l’economia dell’abbondanza.
Sa che non si puo’ diminuire lo smog nelle citta’, se l’unico prodotto che ci inducono a comprare, e’ la macchina; non possiamo non morire di cancro, se l’unico cibo che mangiamo e’ transgenico; non possiamo non rubare, se non e’ possibile lavorare, e nel caso ci si riesca, meta’ dello stipendio se lo prendono le tasse o il padrone di casa. In nome di un benessere che appartiene a pochi c’e’ l’arroganza di un controllo completo sulle vite di tutti.
Certo, se si pensa di fare una manifestazione/festa, che oggettivamente voglia dimostrare la possibilita’ di potersi riprendere una citta’, in qualunque modo, non e’ certo possibile non mettere in conto che possa crearsi una situazione caotica che possa sfociare in deliri di distruzione gratuita. Questa e’ la contraddizione e il rischio che si corre, soprattutto se e’ incentivata dall’uso bastardo della forza da parte delle varie polizie.
Non ci possiamo disperare, e fare “mea culpa” se qualche allucinato ha spaccato tutto. Certo avrei preferito azioni mirate, che sapessero distinguere la ‘proprieta’ privata’, dalla ‘proprieta’ personale’, spaccare una vetrina della Banca piuttosto che una Panda parcheggiata sotto casa. Questo pero’ purtroppo, non e’ ancora patrimonio di tutti capirlo. E questo, devo dire, e’ anche grazie a coloro, che da troppo tempo ormai si pensano ancora di essere le avanguardie di un movimento, e gli unici addetti in grado di svolgere azioni.
Mi meraviglio, che molti compagni/e non siano in grado di rispondere a queste poverta’ di impostazione gia’ vissute con altre organizzazioni tipo MLS, OPR, PCI vari, e non diano risposte libertarie che dovrebbero invece appartenere ad un movimento che oggi e’ sulla strada di capire piu’ che di giudicare, e’ dell’idea, come del resto lo e’ sempre stato, di aprire le menti, di allargare la comunicazione, piuttosto che di manipolare per salvare la poltroncina istituzionale.
Ci sara’ stata una grossa confusione martedi sera, in quel Reclaim di tutto, forse sara’ il caso di spiegare meglio come indirizzare la rabbia, ma non credo che questo, si possa fare bastonando e dissociandosi dai ‘cattivi’… questo non puo’ far altro che aumentare lo scollamento tra ‘organizzazioni/organizzatori’ e partecipanti.
Tactical Media Crew