Palermo: documento-manifesto Csoa ASK 191 rioccupato.

Riceviamo e pubblichiamo:”Una casa serve per andare in giro per il mondo, ed il mondo è sempre fuori”
… ed è nel mondo che vivono i conflitti! ASK 191 è un nuovo modo di fare autogestione e occupazione.

Si riparte dalle contraddizioni che questa città produce e dai noi stessi, con le nostre specificità e differenze.
Viviamo in una città in cui centinaia di famiglie non dormono sotto un tetto e dove mancano spazi fisici e mentali per sperimentare nuove forme di socialità. E’ Punto d’incontro di diverse culture che di per sé riescono a convivere, nonostante le politiche securitarie, razziste e xenofobe portate avanti anche dai media.

“Palermo caotica e insostenibile”. Città che si fa metropoli tra le sue vetrine nella crisi, ma tumultuosa e incontrollabile quando decide di ribellarsi.
Sgomberi annunciati e realizzati, dal CSOA ExKarcere passando per lo Zetalab e Casa Guzzetta. Spazi liberati che coltivano pratiche radicali all’interno dei percorsi studenteschi, spazi liberati che ospitano migranti, spazi liberati che riescono ad essere soluzioni vincenti alla questione abitativa.
OGGI ASK 191 è un nuovo modo di fare autogestione e occupazione nella città, nel 2009. Una nuova esperienza autorganizzata, che vuole superare i cliché, che cerca nuovi linguaggi per divenire ingovernabile, imprevedibile che sia veloce ed ingestibile a chi tenta di reprimerci. [Read More]

Palermo: occupata la sede dell’Opera Pia “Reclusori femminili” in risposta allo sgombero dell’ExKarcere

Stamattina è scattata la protesta dei militanti del Centro Sociale Exkarcere contro lo sgombero avvenuto all’alba di ieri; lo stabile era occupato e autogestito da quasi nove anni.

Una cinquantina di attivisti/e del collettivo hanno deciso di scendere in campo occupando nella mattinata di oggi gli uffici dell’ “Opera Pia-Reclusori femminili”, responsabile della richiesta di sgombero dello spazio alla questura di Palermo in seguito alla presunta vendita dello stabile ad una fantomatica fondazione bolognese che risponderebbe al nome di CEUR; la protesta dei ragazzi e delle ragazze di Exkarcere ha deciso così di iniziare proprio dalla denuncia pubblica di operazioni speculative di cui questo ultimo caso rappresenta un paradigma: in una terra in cui la mancanza di spazi sociali si traduce in un altissimo numero di famiglie in attesa di alloggio popolare, nella costruzione di ghetti di periferia ( via messina montagna ), nella sempre più capillare e coercitiva chiusura di spazi di aggregazione giovanile, un altro pezzo di città viene sottratto ai palermitani e venduto dai poteri forti cittadini ( amministratori e palazzinari ) al libero mercato delle speculazioni, delle cartolarizzazioni, della falsa retorica della “riqualificazione urbana”. [Read More]