Barcellona – 26-04-2011 – Una delle detenute del 4F si suicida dopo 6 mesi di carcere

  Barcellona – 26-04-2011 – Una delle detenute del 4F si suicida dopo 6 mesi di carcere


Una delle detenute del 4F si suicida dopo 6 mesi di prigione

26-04-2011

Patricia Heras era stata condannata per gli incidenti di Sant Pere Més Baix dove un membro della Guardia Urbana ricevette un colpo che lo lasciò tetraplegico. La ragazza aveva sempre difeso la sua innocenza. Amnesty International ha anche denunciato il caso e le torture inflitte alla detenuta.

Patricia Heras, una delle persone condannate per i fatti di Sant Pere de Més Baix dove nel 2006 un poliziotto di Barcellona risultò gravemente ferito durante un confuso sgombero d’un locale, si è suicidata in casa sua la scorsa notte. Heras, che aveva redatto nel suo blog una versione dei fatti contraria alla versione accettata dal tribunale, era in carcere da sei mesi, quattro dei quali in “terzo grado” – tornava a dormire tutte le notti in carcere. Sempre si è dichiarata innocente.

I fatti successero il 4 febbraio 2006 quando la Guardia Urbana cercava di terminare una festa in una casa presunta okupa (il movimento okupa negò che ci fosse nessun tipo di relazione con quell’edificio) nella via di Sant Pere Mès Baix. Negli incidenti un membro della Guardia Urbana fu aggredito con un vaso che gli causò lesioni gravissime che lo lasciarono in stato vegetativo.

La versione secondo la quale un vaso gli era stato lanciato addosso da una balcone, fu spiegata dall’allora sindaco Joan Clos. Anche se dopo cambiarono la versione e si affermò che le ferite erano state causate da una pietra. Patricia Heras in ogni caso non fu accusata di questo, se non di aver lanciato successivamente una barriera metallica contro la polizia, accusa che lei negava, affermando che non si trovava neanche sul luogo dei fatti.

Nel gennaio del 2008 Heras fu giudicata nell’Audiéncia Provincial di Barcellona e condannata, con Alfredo Pestana a tre anni di prigione per attentato contro l’autorità. I condannati ricorsero al tribunale supremo spagnolo che il 3 giugno del 2009 ratificò la sentenza imposta dall’Audiéncia Provincial di Barcellona.

Posteriormente richiesero l’indulto al consiglio dei ministri, che non fu concesso.

Nell’ottobre del 2010 Patricia Heras entrò nel carcere di Wad Ras di Barcellona e il 18 dicembre del 2010 passò alla sezione aperta con l’obbligazione di tornare a dormire ogni notte in prigione.

Il 26 aprile 2011 si suicidò in casa sua.

Per questi fatti ci sono in prigione altre tre persone, Juan Pintos, Alex Cisterna e Rodrigo Lanza.

Amnesty International denunciò il caso e le torture che ricevettero i tre detenuti principali.

Anche Patricia Heras denuciò i matrattamenti subiti.

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Manifestazione: Patri 4F non dimentichiamo

Ieri pomeriggio 26 aprile ci assaltava la notizia della morte di una compagna: Patricia Heras, detenuta per i fatti del 4F, decideva di togliersi la vita piuttosto che tornare in carcere un’altra volta.

Dopo un processo pieno di irregolarità e bugie da parte del comune di Barcellona e la Guardia Urbana, Patricia fu condannata a tre anni di carcere incolpata per dei fatti che sempre negò di aver aver commesso.

Puntiamo il dito all’allora sindaco Joan Clos, a Jordi Hereu consigliere sulla sicurezza e a tutti i complici di questo sistema penale assassino come colpevoli per la morte di Patri.

PIENI DI RABBIA E DI DOLORE PER QUESTO NUOVO ASSASSINIO DI STATO, CONVOCHIAMO UNA MANIFESTAZIONE PER DOMANI GIOVEDÌ 28 APRILE ALLE 19:30 NEL FORAT DE LA VERGONYA

(a fianco del mercato di Santa Caterina, Metro L4 – Jaume I)

SENZA GIUSTIZIA NON CI SARA’ PACE. Addio Patri.

http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/418727/index.php

http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/418708/index.php

Stato Assassino – Fuoco alle carceri


Lugano (CH) – 2 Giorni di Allucinazione Metropolitana – 21-22 maggio – CSOA Il Molino

  Lugano (CH) – 2 Giorni di Allucinazione Metropolitana – 21-22 maggio – CSOA Il Molino


2 Giorni di Allucinazione Metropolitana

21 e 22 Maggio 2011 – 2Giorni di Allucinazione Metropolitana

Una 2 giorni di musica, banchetti, incontri-dibattiti, filmati, autoproduzioni, painting session e controcultura ribelle underground in serata concerti Crust e Hardcore e Underground live sets Free Camping Area! Respect the Place!

c/o csoa il molino (Viale Cassarate 8, Lugano)

Venerdi 21 Maggio:

19.30 – Cena vegan

20.30 – Proiezione di “Folk War” primo filmato della trasmissione “Fuck The Bastards”, filmati di Radio Bronka, Radio pirata indipendente ed autogestita di Barcellona che attualmente si trova confrontata con problematiche legali dovute all’oscuramento delle proprie trasmissioni da parte di una grossa emittente radiotelevisiva

21.30 – Concerti Punk/Hc Crust Benefit per Radio Bronka con:

– RFT (Milano Hardcore)

– Ebola (Ultracore Bastards Brescia-Bergamo-Bologna)

– Miseria (Varese Fastcore Crust)

– Straight Opposition (Pescara Antifascist Hardcore)

a seguire Underground livesets con At0M1c_W4r (Allucinazione Metropolitana TeknoSoundz)

Sabato 22 Maggio:

19.30 – Cena vegan

20.30 – Incontro-dibattito a tema: Agire fuori dalla legalità? Cosa vuol dire?

21.30 – Concerti Punk/Hc Crust benefit per allucinazione metropolitana

– Warpath (Milano Crust)

– Spleen Flipper (Crema Hardcore)

– Ulteriori (L’Aquila PunkHardcore)

– Attrito (Trento Hardcore)

a seguire Underground LiveSets:

BANG BASS FAMILY

4TH BIRTHDAY

from ESASPERATEK SYSTEM

Entrata 5fr – 4e

No fascismo, No sbirri, No sessismo, No Autoritarismo

Rispetta quello che ti circonda e verrai rispettato!

/segue l’appello/

APPELLO A TUTTO IL CIRCUITO DELL’AUTOPRODUZIONE E A TUTTI I GRUPPI D.I.Y. DEL MOVIMENTO UNDERGROUND AUTOGESTITO LOCALE.

“Tanta gente, tanta energia, tutti uniti per il concerto Tutti uniti per qualche ora, prima di andare ognuno per sè E cosa resta, cosa rimane? Lattine vuote e niente di più Non puoi vivere solo per un giorno, per qualche emozione e niente di più”

Wretched, 1984

In Ticino non esiste un reale movimento underground autogestito poichè la maggior parte degli individui altro non sanno fare che criticare e non portare nulla di concreto.

Un’altra piccola fetta di individui si muove scendendo a patetici compromessi con le istituzioni per poter fare le proprie iniziative. Questo non fa altro che far indebolire i movimenti di contrapposizione al sistema che nascono al di fuori delle logiche istituzionali in quanto chi scende a compromessi dä l’impressione che i movimenti underground siano legati alle logiche istituzionali. Al contrario, dall’altro lato del confine, in provincia di Varese, esiste un forte movimento di contrapposizione sociale che fra Avvisi Orali, perquisizioni, sgomberi e quantità enorme di sbirri alle iniziative, vive negli ultimi tempi un clima di repressione che, se consideriamo superficialmente i fatti, potrebbe sembrare sproporzionato.

Probabilmente non lo è. L’ennesima prova sono le cariche della polizia avvenute contro i manifestanti al corteo di Saronno. Le nostre iniziative di occupazione, autogestione, opposizione al razzismo e al nucleare, seppur apparentemente innocue, rischiano di far crollare il muro di illusioni e di menzogne, all’apparenza insormontabile, che separa l’esistenza misera di tutti i silenziosi rassegnati dall’urgenza della rivolta e della liberazione. Sotto questo punto di vista, la repressione è stata scientemente “proporzionata”. La “proporzione” messa in campo è stata quella del consapevole tentativo di annientamento di ogni esperienza di lotta reale.

In questa sede, non si vuole perdere tempo e parole (seppure ci sarebbe da spenderne molte) sulla graduale de-politicizzazione del circuito underground d.i.y. verificatasi negli ultimi anni, tale da rasentare i limiti del ridicolo con una separazione abissale tra argomenti gridati a gran voce nel microfono e indifferenza spesso totale nei confronti delle realtà che provano a “praticare” ciò che gli altri “cantano”; l’intento è piuttosto quello di ricordare che i concerti e le feste autogestite che vedono esibirsi ogni anno decine di gruppi d.i.y. nelle varie province (così come altrove), si svolgono in luoghi tutt’altro che eterni od esenti da attacchi repressivi. La possibilità di organizzare concerti, incontrarsi, sostenere il circuito dell’autoproduzione, intrecciare rapporti per una grande rete di collaborazione, dipende soprattutto dalla nostra capacità di difendere gli spazi autogestiti esistenti e di conquistarne altri. Si tratta quindi di un invito a partecipare alle lotte in corso. PER RILANCIARE LE LOTTE E DIFFONDERE L’AUTOGESTIONE OVUNQUE.

L’invito è anche quello, qual’ora lo condividiate, di fare vostro questo appello, e di firmarlo anche voi, oppure scriverne uno di vostro pugno. Se non ci si rende conto che questa lotta è di vitale importanza per tutti coloro che credono in un circuito di autogestione ed autoproduzione della propria “musica”, si può pure andare a suonare e a organizzare concerti nei bar e nei locali: pagano meglio, hanno attrezzature migliori e preparano cocktail alla moda. Tanto ormai una banda di adolescenti, vestiti un po’ strani e che dicono tante parolacce, non scandalizza più nessuno.

DISTRUGGI LE TUE ILLUSIONI SOLO LA LOTTA PAGA

FLYER qui:

http://www.informa-azione.info/2giorni_di_allucinazione_metropolitana_a_lugano_0

Due Allucinat* vagabond* qualunque seguendo lo spunto di Un ex-bassista di un gruppo qualunque.


Milano – Comunicato post-sgombero Piscina

  Milano – Comunicato post-sgombero Piscina


Comunicato post sgombero

(fu piscina del popolo, fu un sacco di altre cose)

Malgrado lo stabile fosse vuoto da almeno una decina d’anni e non fosse ancora in condizione di essere abitato, troviamo al suo interno un divano letto e qualche scatolone di effetti personali lì trasportati in tempi successivi al nostro ultimo sopralluogo. Una bella sfiga ma niente di grave. Malgrado i preparativi non sempre le cose vanno come dovrebbero e certi imprevisti sono sempre da mettere in conto e da affrontare passo passo.

Dopo la prima notte abbiamo quindi deciso quindi di lasciare il posto, non per le sceneggiate ridicole di un borghese impaurito dall’attacco alla sua proprietà né per paura delle minacce di sgombero abbaiate dalla DIGOS, ma per un ragionamento collettivo maturato tra i compagni e le compagne nelle ore in cui abbiamo considerato comune quel posto.

1.Abbiamo fretta. Questo è innegabile. Troppo a lungo senza tetto non ci si può rimanere e le cose a questo mondo vanno così veloci che non ci si può attardare troppo per strada in cerca di casa. Allo stesso tempo però non bisogna cadere in automatismi, nell’occupazione vissuta solo come risposta ad uno sgombero. Nel fare una cosa perchè è giusto farla. La pratica dell’occupazione in noi corrisponde ad un insieme complesso di esigenze irriducibili ad un solo piano militare, etico, tattico che sia. Casa, lotte, mezzi materiali, vita comune, devono trovare il giusto territorio dove gettare insieme nuove radici.

2.Se c’è una cosa ampiamente dimostrata quest’anno a Milano è che rioccupare è possibile. E quel segnale crediamo abbia fatto bene a tutti/e. Riteniamo in questo momento di avere priorità più importanti che non quella di entrare in un gioco a due tra noi e la Questura, stretto tra sgomberi e rioccupazioni, turni di guardia e prove di forza. Ora c’è bisogno di qualcosa di più, occorre fare un passo avanti e porsi seriamente la questione della difesa politica e materiale di un posto, senza compromessi con polizia o sodalizi con politicanti di turno. Non saremo forse noi a risolvere la questione e se sarà risolta non lo sarà domani, ma di certo questo sarà un punto da cui ripartire in futuro. Lo spazio di via Toscana, come abbiamo scoperto nostro malgrado, non si prestava a questa ripartenza.

Altre case vuote attendono di essere riportate alla luce in questa strana primavera nucleare.

bagnanti senza costumi


Torino – 25 aprile e 1 maggio – Benefit Blackout ai Giardini Irreali

  Torino – 25 aprile e 1 maggio – Benefit Blackout ai Giardini Irreali


25 aprile e 1 maggio benefit blackout c/o Giardini Irreali (To)

Giardini Irreali Torino : Giornata Benefit Radio Blackout

LUNEDI’ 25 APRILE 2011

*ore 13:00*

Giornata Benefit Radio Blackout 105,250fm. Grigliata carnivora e vegana/bar/djset/controinformazione

http://radioblackout.org/files/2011/04/APRILE-2011-GIARDINI-IRREALI-TORINO.jpg

*SARA’ PRESENTE LA DISTRO DELLE AUTOPRODUZIONI FENIX e quella di RADIO BLACKOUT!

PORTA LA TUA DISTRO, COMPRESA DI SEDIA E TAVOLINO*

Giardini Irreali Torino – Corso San Maurizio, angolo Via Rossini ATTENZIONE!!!! SI REPLICA DOMENICA PRIMO MAGGIO, SUBITO DOPO IL CLASSICO CORTEO CITTADINO

http://radioblackout.org/files/2011/04/219064_1804992136706_1596975661_1742742_7870165_o.jpg

radio blackout


Torino – Infestazione Hardcore #4 – 24-25 Giugno 2011 @ Mezcal Squat

  Torino – Infestazione Hardcore #4 – 24-25 Giugno 2011 @ Mezcal Squat


Infestazione hardcore #4

24 – 25 giugno 2011

Due giorni hc contro le logiche di mercato

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Infestazione hardcore nasce nel 2008 come festival di musica punk-hardcore e non solo, a sostegno di radio blackout e in reazione ad uno scenario musicale sterile basato sul profitto, dilagante nel micromondo fashion dei locali e circoli vari.

Ciò che vogliamo creare va oltre la musica in sé, si basa su rapporti umani, affinità di pensiero e complicità nel fare. Perciò il concerto è un mezzo per comunicare, ma anche un pretesto per incontrarsi, creare una rete di contatti, scambiare conoscenze e pratiche attraverso le distro, le mostre, laboratori e proiezioni.

Per quanto riguarda il benefit, tutto il ricavato va a supportare radio blackout, unica emittente libera a Torino e dintorni, da 19 anni voce di ogni lotta e forma di dissenso; radio blackout è autogestita, autofinanziata e si diffonde nell’etere oltre che nella rete grazie allo streaming (per saperne di più www.radioblackout.org e ascolta i 105.250 in FM)

RBO sarà presente come negli scorsi anni con il suo banchetto, a fianco delle numerose altre distro che popolano la scena della due giorni. Dato l’ampio spazio, non c’è limite per banchetti ed esposizioni (comunque contattateci un po’ prima per questioni tecniche); l’iniziativa si svolge all’interno del parco dell’ex manicomio di Collegno, a pochi passi dal Mezcal squat, occupato nel 2006 da alcuni giovani marrani ….

Ai gruppi saranno forniti nutrimento e ospitalità, se necessario un rimborso viaggio tenendo sempre conto che il fine ultimo non è il palco ma il benefit. Per i viandanti è disponibile il prato infestato per l’occasione (portate sacchi a pelo, tende, amache, ecc.).

Questa due giorni è basata sull’autogestione e vuole riaffermare l’autoproduzione musicale e la stessa musica che urla contro lo stato, senza porre troppi limiti di genere: la sostanza sta nell’attitudine hardcore!

Per info e contatti:

infestazione [at] mortemale [dot] org

http://infestazione.noblogs.org/

Infestazione Hardcore crew


Nantes (Francia): Manifest-occupazione a Notre-Dame-des-Landes

  Nantes (Francia): Manifest-occupazione a Notre-Dame-des-Landes


FR / http://lutteaeroportnddl.wordpress.com/2011/04/06/manif-occupation-7-mai-2011-notre-dame-des-landes/
EN / https://reclaimthezad.potager.org/7th_may-Notre-Dame-english.pdf
ES / https://reclaimthezad.potager.org/7-de-mayo-Notre-Dame-spanish.pdf

7 magggio 2011
Manifest-occupazione a Notre-Dame-des-Landes!
Per l’accesso alla terra, contro l’aeroporto ed il suo mondo!
Vi invitiamo il 7 maggio ad un momento di azione collettiva, di incontro e di festa e vi proponiamo di fermarvi nei giorni successivi.

Questa iniziativa di manifestazione-occupazione è il frutto dell’incontro tra “Reclaim The Fields” – http://www.reclaimthefields.org/ – rete europea di contadinx e senza-terra, e le/gli occupanti della ZAD (Zone d’Aménagement Différé, detta anche Zone À Défendre – Zona Da Difendere). Si rivolge a tuttx quellx che lottano per il futuro dell’agricoltura, contro la cementificazione e per la condivisione delle terre, e a quellx che fanno vivere da tempo la resistenza locale contro il progetto dell’aeroporto e non intendono rassegnarsi. Tuttx quellx che vogliono aggiungersi alla lotta sono i/le benvenutx.

La manifest-azione del 7 maggio mira all’installazione collettiva di un progetto agricolo su terreni incolti per difendere queste terre, viverci e contribuire all’alimentazione degli/delle abitanti della ZAD e dintorni. Quest’azione costituisce anche una tappa per la nascita di un movimento più largo di liberazione della terra.

Portate i vostri attrezzi per bonificare!

Per maggiori informazioni su quest’azione, vedi il testo dell’appello alla manifestazione-occupazione più in basso.

Se vuoi diffondere l’iniziativa, puoi downloadare la locandina in versione stampabile e i flyer colori/BN che annunciano l’azione, per stamparlo e farlo circolare. Trovi tutti i file alla pagina:
https://reclaimthezad.potager.org/

L’AEROPORTO NON PASSERA’ – NON LO LASCEREMO INSTALLARE!

A presto!

####### INFORMAZIONI PRATICHE:

– partenza da La Paquelais alle 10, Nord-est di Nantes,
– possibilità di arrivare alla vigilia, camping sul posto,
– ci sarà azione, ma anche una cucina, danze, interventi e scambi,
– per quellx che arrivano da distante e vorrebbero aiutare nella preparazione, o rimanere dopo il 7 maggio, è possibile campeggiare.
– arrivare possibilmente con attrezzi, guanti, cesoie, zappe, etc.
– gli aiuti sono benvenuti anche per i progetti da “cascina”: materiale agricolo, piantine, sementi, sostegno finanziario…

Contatti: reclaimthezad****AT****riseup.net

Informazioni :
www.reclaimthefields.org/
http://zad.nadir.org/

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Testo dell’appello alla manifest-occupazione:

Contro l’aeroporto e il suo mondo! Per l’accesso alla terra!
Per una cascina in lotta, occupiamo le terre!

Da quarant’anni, pianificatori e cementificatori si coalizzano sul nuovo aeroporto di Nantes, per completare i loro sogni voraci di metropoli e espansione economica. Dovrebbero atterrare sui 1650 ettari di terreno agricolo e borgate: la ZAD (Zone d’Aménagement Différé, detta anche Zone À Détruire – Zona Da Distruggere). Il progetto dell’aeroporto Notre Dame des Landes, che avrebbe dovuto essere messo al bando come un arcaismo fastidioso, si è trasformato fino a diventare un simbolo urlante rappresentato dal “capitalismo verde” e dalla sua arroganza ideologica.

La lotta contro l’aeroporto vive un punto triste della sua storia con la firma, nel gennaio scorso, dell’accordo di costruzione e sfruttamento con Vinci, leader mondiale dello sfruttamento del territorio. L’offensiva di propaganda si rinforza per giustificare un progetto che i pianificatori stessi sanno bene essere fallimentare. Anche se progettano di iniziare i lavori negli anni futuri, noi sappiamo che questa lotta può ancora essere vinta e ci prepariamo perché ogni tentativo di cementificazione di queste terre costi loro molto caro. Gli esempi di vittoria ottenuta nella regione negli anni passati, contro i progetti nucleari di Plogoff, di Carnet o di Pellerin, mostrano che le imprese megalomani possono essere fermate se la determinazione è sufficiente e ci si dota dei mezzi adeguati.

Parallelamente alle numerose azioni e appoggi degli agricoltori e abitanti che resistono tutt’intorno, sempre più persone hanno ripreso possesso, piano piano, da due anni a questa parte, di case e terreni ricomprati dai maestri d’opera dell’aeroporto. Una base di resistenza si costruisce sulla ZAD: capanne negli alberi e sul suolo, orti, case riabilitate, spazi per riunione e lavori, ma anche una panetteria, una biblioteca o atelier di produzione grafica. A tutt’oggi si contano una sessantina di nuovx abitanti della ZAD, suddivisx in una quindicina di luoghi.

IN QUESTA DINAMICA, LA MANIFEST-AZIONE DEL 7 MAGGIO MIRA ALL’INSTALLAZIONE COLLETTIVA DI UN PROGETTO AGRICOLO SULLE TERRE INCOLTE, PER DIFENDERE LA TERRA, VIVERCI E CONTRIBUIRE ALL’ALIMENTAZIONE DELLA ZAD E DINTORNI.

Questa iniziativa è il frutto dell’incontro tra *Reclaim The Fields*, rete europea di contadinx e senza-terra e le/gli occupantx della ZAD. Si rivolge a tutte le persone che lottano per il divenire dell’agricoltura, a quellx che fanno vivere da tanto tempo la resistenza locale e non vogliono rassegnarsi e a tuttx quellx che vorrebbero aggiungersi alla lotta oggi.

NOI VI INVITIAMO QUINDI IL 7 MAGGIO AD UN MOMENTO D’AZIONE COLLETTIVA, DI INCONTRI E DI FESTA, E VI PROPONIAMO DI RIMANERE I GIORNI SUCCESSIVI PER RINFORZARE L’INSTALLAZIONE.

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PER L’ACCESSO ALLA TERRA!

Numerosx futurx contadinx cercano di coltivare la terra nelle logiche critiche di un’industria agro-alimentare, ormai sinonimo di sfruttamento economico mondializzato, di distruzione ambientale e di formattazione gestionale della società, contadinx che si trovano di fronte ad una quantità di ostacoli. Uno dei maggiori problemi è la difficoltà di accesso alla terra a causa della cementificazione, della confisca da parte degli agro-maestri e della politica d’ingrandimento costante delle coltivazioni esistenti.

Sempre più persone e collettivi, soprattutto in città, cercano di trovare metodi di nutrizione su base locale o scambi diretti e produrre una parte del loro nutrimento. Questo procedimento si trova anche esso intrappolato nei meandri delle politiche agricole, nelle forme attuali di urbanizzazione e nell’accaparramento delle terre.

Esiste un insieme consistente di terre agricole sulla ZAD. Malgrado le iniziative durate decenni per mantenerne l’uso, alcune sono incolte, altre potrebbero essere espropriate, ed i contratti d’affitto agricoli attuali rischiano di non essere rinnovati a causa dell’avanzamento dei lavori. Saranno tutte perse se il progetto dell’aeroporto va a termine.

L’iniziativa del 7 maggio è una tappa fondamentale nella costruzione di un movimento più largo per liberare la terra.

Contro l’aeroporto ed il suo mondo!

La lotta contro l’aeroporto di Notre-Dame è una lotta alla
quale aderire per confrontarsi su problematiche nelle quali convergere e pensare alle possibili strategie comuni. Attraverso questa lotta, combattiamo l’alimentazione forzata, la società industriale e il suo riscaldamento climatico, le politiche di sviluppo economico e di controllo del territorio, le megalopoli e la normalizzazione delle forme di vita, la privatizzazione dei beni comuni, il mito della crescita e l’illusione della partecipazione democratica…

Quando i preliminari della costruzione si intensificano, si tratta di trovare un nuovo soffio nella lotta, sia opponendosi direttamente alle trivellazioni, ispezioni, inchieste pubbliche, eventuali espulsioni, accentuando la pressione su chi decide e sulle compagnie legate al progetto, ma anche creando dei momenti di azioni collettive massive. L’occupazione della ZAD è una delle leve importanti sulla quale la lotta contro l’aeroporto può appoggiarsi. Queste forme di occupazione di una zona minacciata permettono di legare costruzione e resistenza. Connettono esperienze di vita e di produzione e una dinamica offensiva atta ad impedire concretamente ogni inizio di lavori.

L’AEROPORTO NON PASSERA’ – NON LO LASCEREMO SISTEMARE!


Firenze: Villa Panico ufficialmente sotto sgombero

Da un po’ di tempo a questa parte, sui giornali locali, sono usciti svariati articoli diffamatori nei confronti di Villa Panico. Negli ultimi giorni ne sono usciti un paio particolarmente pesanti sulla cronaca locale de La Repubblica, che accusano gli occupanti di ogni nefandezza possibile (dai pestaggi ai furti all’accusa di affittare stanze) e danno voce a una petizione di un gruppo di frequentatori del parco che avrebbe raccolto centinaia di firme nel quartiere, contro il “degrado” e i “punkabbestia”.

Un bel po’ di bravi cittadini, insomma, fanno da (in)degna sponda alle brame della ASL e del Comune, desiderosi di svendere il parco di San Salvi ai privati fino a trasformarlo in quartiere residenziale. Oltreché, ovviamente, alle manovre degli sbirri, che da un bel po’ di tempo cercano il pretesto giusto per sbarazzarsi degli anarchici. Dopo un’inchiesta per associazione sovversiva contro 19 compagni attualmente sotto processo, infatti, la Digos fiorentina ha aperto un altro fascicolo per associazione a delinquere che vede coinvolti almeno una compagna di Villa Panico, due compagni della Riottosa Zquat e tre dei 400 colpi.

La ASL si è espressa sulla questione dello sgombero, dicendo di essere in contatto con questura e prefettura per agire “secondo i loro tempi”.

Tenersi pronti, insomma. Non ci lasceremo strappare l’ennesimo spazio liberato senza reagire.

Anarchici di Villa Panico

Villa Panico