NoTav – Arresti e denunce in tutta Italia
Alle 6.30 di questa mattina, giovedì 26 gennaio 2012, un vasta operazione repressiva su mandato della procura di Torino, ha colpito con denunce e misure cautelari moltissimi amici, amiche, compagni, compagne e resistenti No Tav in tutta Italia. Le pratiche di resistenza che hanno mosso questa imponente operazione riguradano gli episodi conflittuali a partire dallo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, passando per l’assedio del 3 luglio e la lunga estate Valsusina.
Delle oltre 40 misure cautelari, 25 sono provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 15 misure dell’obbligo di dimora, 1 provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e 1 divieto di dimora nella provincia di Torino
Per aggiornamenti seguite anche lo streaming di Radio Blackout – http://stream.radioblackout.org/blackout.mp3
Mirror dello streaming di Blackout su http://transizionedifase.org/ (per non intasare troppo)
Questo pomeriggio presidio No Tav in solidarietà con compagni e compagne colpiti da questa operazione repressiva: appuntamento alle ore 17 in piazza Castello a Torino
Alle 20.30 fiaccolata solidale No Tav a Bussoleno
Concentramento solidale all’università Statale di Milano alle ore 16.00
Presidio a Bologna in piazza del Nettuno alle 17.00
Presidio sotto il carcere di Quarto (Asti) alle 18.00
Presidio solidale a Cagliari ore 18.00
Presidio solidale a Padova ore 18.30 sotto la prefettura
Pistoia – Domani sera alle 21e30 in Piazza S. Bartolomeo,6 si terrà
un’assemblea per organizzare mobilitazioni e solidarietà di Antonio e di
tutti gli arrestati di queste ore. Vi terremo aggiornati.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono complessivamente 32 (alcuni media locali ridimensionano a 26).
Da Biella apprendiamo di una misura di obbligo di dimora e del fermo di un ragazzo minorenne in questura
Da Milano arriva la notizia di 5 ordinanze di arresto di cui 3 effettuate (tra cui Maurizio e Stefano).
Da Rovereto apprendiamo dell’arresto di Juan.
Il numero di arresti e denunce in Piemonte non è ancora chiaro. Oltre a Gabriela, per il cui arresto hanno fatto irruzione a El Paso, e Maja, si ha notizie di alcuni arresti effettuati presso diverse abitazioni a Torino e in Val di Susa, militanti del centro sociale Askatasuna (Giorgio, Iacopo e Luca), Tobia, Mauro, Guido (consigliere comunale di Villar Focchiardo) e presso la nuova occupazione abitativa di via Muriaglio (Mambo). Perquisizioni anche al Barocchio. In mattinata gli/le occupanti del Mezcal sono saliti sul tetto per l’arrivo degli sbirri; dopo qualche ora e l’arrivo di solidali, sono scesi per ritirare notifiche di denuncia. Al Mezcal le forze dell’ordine si sono trattenute fino alle 13.00 dopo aver provveduto al repertamento di indumenti, caschi e altro materiale. Alcuni resistenti No Tav portati in questura questa mattina sono stati rilasciati dopo le notifiche di denuncia; l’ingresso nelle abitazioni è stato effettuato, pare, utilizzando il 41 TULPS (ricerca armi ed esplosivi). Due No Tav colpiti da misure cautelari sarebbero tuttora irreperibili. Ad Asti è stato arrestato Samuele.
Da Roma arriva la notizia di 2 arresti.
Un arresto anche a Genova.
A Pistoia hanno arrestato Antonio
A Napoli è stata perquisita l’ex abitazione di Alessio e lo spazio anarchico 76 A
Da Bologna riceviamo:
L’ondata repressiva contro il movimento no tav ha colpito anche a Bologna:
al momento pare che la sistuazione nel capoluogo emiliano sia di 3 perquisizioni 2 ad anarchici ed una a carico di un attivista del tpo, colpito anche con un obbligo di dimora fuori regione.
Una delle 2 perquisizioni a carico degli anarchici, alla quale era presente lo stesso Rizzoli (capo della digos bolognese) è stata molto brutale fino all’arrivo di un avvocato.
I compagni sono poi stati condotti in questura per il prelevamento dele impronte ed il foto-segnalamento e denunciati.
A loro così come a tutte le persone arrestate, colpite da provvedimenti cautelari e perquisite va tutta la nostra solidarietà.
E’ evidente che in tempi di crescente miseria, in cui un “governo tecnico” è chiamato a scongiurare ogni situazione di lotta reale, quest’ondata repressiva sia un monito.
Chi ci comanda vorrebbe instillare la paura infondendo sconforto e fomentando le divisioni in chi lotta tanto in val susa quanto ovunque.
Infine urge sottolineare come queste perquisizioni a Bologna si inseriscono in un momento di particolare recrudescenza repressiva ed accanimento poliziesco ai danni degli anarchici e di chiunque abbia scelto il rifiuto di qualsiasi mediazione o riconoscimento da parte delle istituzioni.
Dopo la chiusura del circolo anarchico Fuoriluogo e gli arresti aprile, quelli del 3 luglio in Val Susa, hanno continuato a piovere denunce, e processi per fatti che probabilmente in altre circostanze non avrebbero portato nemmeno ad un rinvio a giudizio.Al tutto si aggiungono una decina di “nuovi” avvisi orali, una ventina di fogli di via, 2 tentavi di affibiare la sorveglianze speciale e continui fermi da parte della digos a volte con atteggiamenti intimidatori e violenti finiti anche con nottate in questura.
Presidio a Bologna in piazza maggiore alle 17.oo
Anarchici a Bologna
fonte: notav.info
Era da tempo nell’aria e questa mattina all’alba puntualmente è scattata un’operazione di polizia contro il movimento notav. Le agenzie parlano di 32 arresti sparsi sul territorio nazionale e 11 denunce.
Seguiranno aggiornamenti
In attesa di maggiori informazioni pubblichiamo quanto diffuso dai media di regime:
TORINO – Un’operazione di polizia è scattata all’alba in tutta Italia per l’esecuzione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare in relazione agli incidenti avvenuti lo scorso 3 luglio in Val Susa contro la linea ferroviaria Tav Torino-Lione.
I reati contestati sono lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli incidenti al cantiere della Tav di Chiomonte (Torino) nel quale rimasero feriti oltre 200 uomini delle forze dell’ordine e decine di manifestanti. Le ordinanze sono state emesse dal Gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del Procuratore aggiunto Andrea Beconi, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Questura del capoluogo piemontese. La notifiche delle ordinanze è in corso in varie città italiane, da Palermo a Trento; il maggior numero di provvedimenti riguarda persone residenti in Piemonte.