Atene (Grecia): Comunicato di Villa Amalias

Oggi, 20/12/2012, la polizia ha invaso la Villa Amalias. Con il pretesto di una denuncia per traffico di droga, con la presenza del procuratore, è stata effettuata una perquisizione. I risultati fanno ridere. Tuttavia il ministro dell’Ordine Pubblico, Dendias, afferma che dagli oggetti ritrovati è dimostrato che la Villa Amalias era un centro di illegalità per 22 anni e, infine, la legge, con la “coraggiosa volontà politica” del Primo Ministro, Samaras, è stata ristabilita.

Con quale acrobazia logica possono essere definite bottiglie di birra vuote “materiali per la fabbricazione di molotov”? In un luogo che contiene sala per concerti di musica e caffè-bar è assurdo che ci sia un gran numero di bottiglie di birra vuote? Cosa vuol dire “materiale infiammabile”? Parlano forse per i liquidi della pulizia della macchina tipografica che funziona nell’occupazione? [Read More]

Notre Dame de Landes (FR): Appello dei Chats Teigneux – 10 giorni di resistenza alla Châtaigne

Fonte: https://zad.nadir.org/spip.php?article761
Tradotto da Resiste!: https://resiste.squat.net/

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Il 4 dicembre ha avuto luogo il processo riguardante la domanda di autorizzazione di demolizione delle case costruite alla Châtaigne in seguito alla manifestazione di rioccupazone del 17 novembre 2012. Il resoconto avrà luogo l’11 dicembre. La Prefettura vorrebbe buttar giù un luogo simbolo della mobilitazione di 40.000 persone contro l’aeroporto e il suo mondo.

Fin d’ora un appello all’azione decentralizzata circola in caso di attacco sul luogo: Contro l’aeroporto e il suo mondo: se distruggono il nostro luogo di organizzazione, occuperemo il loro!

E’ sempre possibile recarsi sul sito, non cederemo alla pressione poliziesca e all’ocupazione attuale della zona. Le costruzioni continuano l’energia è sempre all’appuntamento! Più che mai è indispensabile far vivere questo luogo. Non lasciamoci affumicare dalle loro proposte di negozziazione, è sul terreno che si fa la lotta, non nei palazzi di Matignon.

PS: rimane ancora molti altri luoghi sulla ZAD e l’occupazione continua altrove. Numerosi altri cantieri sono in corso!

Appello dei Chats Teigneux

(Dalla Châtaigneraie, la Chât

aigne, la Castagne, Premier Presidio, les Souches, le Kyste)

Dal 5 al 15 dicembre: continuiamo a resistere, teniamoci pronti.

Il 17 novembre, 40.000 persone, molto diverse e determinate, si sono assembrate sulla ZAD per ricostruire. Un gesto di risposte dopo un mese di sgomberi, destruzione e resistenza. D’allora, il movimento non ha mai cessato di ampliarsi.

L’operazione César, per quanto riguarda lo svuotamento della zona dai suoi abitanti, ha miseramente fallito. Ci rattristano le nostre case demolite, i nostri amici feriti, i nostri compagni incarcerati. La collera ha riempito i boschi e non siamo mai stati così numerosi, la ZAD, anche se assediata, non è mai stata così viva. Malgrado i tentativi di divisione, la rioccupazione ha generato delle complicità forti e indedite, che chiedono solo di intensificare. Un nuovo legame è nato. [Read More]

Firenze: Giù le mani da San Salvi e da Villa Panico!

Il cosiddetto “piano di recupero” dell’area di San Salvi sta per diventare realtà. La Regione Toscana di Rossi, la giunta comunale di Renzi e la ASL dell’Assessore alla Sanità Luigi Marroni sembrano essersi messi d’accordo: così nelle scorse settimane sono stati firmati diversi protocolli d’intesa, preliminari alla delibera che, cambiando la destinazione d’uso dei padiglioni di San Salvi, preluderà alla vendita di due terzi degli immobili e alla trasformazione di tutta l’area dell’ex manicomio in quartiere residenziale di lusso.
Va da sé che questo, in tempi più o meno brevi, più o meno lunghi, comporterà lo sgombero di Villa Panico.
Sull’operazione San Salvi torneremo a breve. Che essa implichi, di fatto, una privatizzazione non dichiarata del parco, oltre che lo stravolgimento del quartiere che gli sta intorno – in cui aumenteranno vertiginosamente gli affitti – ci sembra evidente. Fa parte di quella stessa logica che vediamo massicciamente applicata in tutta l’urbe fiorentina: il territorio viene svenduto ai privati, palazzi storici diventano alberghi di lusso e sedi di multinazionali, la popolazione più povera allontanata e sospinta nei ghetti della Piana.
Per il momento ci limitiamo a farlo sapere, certi che la cosa non cadrà nel vuoto, ma suggerirà qualcosa ai tanti che hanno attraversato e attraversano Villa Panico e sentono l’esigenza di spazi realmente liberati – dalla mercificazione e dall’autoritarismo, dalla noia e dalla miseria – come imprescindibile.
Per il resto, siamo certi che non siamo i soli a cui va stretta questa città sempre più vetrine e lustrini, in cui la vita soffoca tra denari e ordinanze, grandi opere e vigili urbani, affitti da strozzini e retate poliziesche. E su questo terreno non mancheranno occasioni di dare battaglia.

CONTRO IL MONDO DELLA MERCE, SABOTAGGIO!
CONTRO LA CITTA’ DEI PADRONI, SABOTAGGIO!

GIU’ LE MANI DA SAN SALVI,
GIU’ LE MANI DA VILLA PANICO!

alcuni panici

Padova: Nuova occupazione del Gramigna!

Mercoledì 5 dicembre abbiamo occupato lo stabile di via J. Corrado 3 di proprietà del Comune di Padova, abbandonato da anni al degrado e all’eroina. Una situazione che si ripresenta puntuale per i luoghi pubblici lasciati vuoti o in balia della speculazione e che abbiamo trovato in tante altre occupazioni precedenti. Aprendo lo stabile ci ha stupito notare che un piccolo edificio, attiguo a quello principale, ha tutta l’aria di essere un ex asilo, evidentemente adibito per i figli delle persone che lavoravano in quel posto prima che fosse chiuso dal Comune. Viene subito da pensare che simili posti andrebbero riqualificati più che abbandonati, sopratutto a fronte dei tagli che subiscono anche le scuole dell’infanzia. Ma si sa: i soldi per i proletari e le masse popolari non ci sono mai! L’occupazione vuole essere un contributo alle lotte e alle occupazioni di queste settimane portate avanti a Padova, come in tutta Italia. Queste occupazioni hanno evidenziato la necessità di riconquistare degli spazi di autogestione e di agibilità politica fuori dal controllo e dai vincoli istituzionali. Uno spazio autogestito da studenti e lavoratori, nel quale discutere e sperimentare una socialità alternativa, come risposta ad una società dominata dall’omologazione e dal consumismo.

Invitiamo tutti e tutte a passare a trovarci. Il posto è riscaldato con stufe e ci sono bevande calde.

Gli appuntamenti del fine settimana sono per venerdì 7 dicembre dalle ore 18: aperitivo popolare, castagnata con vin brulè e dj-set ska reggae hip-hop, mentre per sabato 8 dicembre, dalle 19, concerto punk-hardcore con Tear me Down, Neid e RCS.

L’erba cattiva non muore mai!
www.cpogramigna.org

Colleferro (RM): Sgomberata la Casa Cantoniera

Comunicato della Casa Cantoniera sgomberata il 7 dicembre:

Siamo i ragazzi e le ragazze che dal 2 Maggio a questa parte hanno deciso di utilizzare e restituire alla collettività la casa cantoniera di Colleferro (RM).

Questo luogo, abbandonato da qualche decennio, era diventato un covo degradato pieno di siringhe, metadone e rifiuti ingombranti. Le finestre erano murate, le pareti marce. La struttura è sempre stata ignorata, lasciata a sé, abbandonata.

Pazientemente e con il solo impiego delle nostre forze abbiamo ripulito tutto e avviato, a spese nostre, una serie di lavori per rimettere in sesto il luogo.

Volevamo restituirlo al pubblico per poter organizzare corsi, laboratori, una biblioteca e iniziative di vario genere, il tutto attraverso l’autogestione e l’autorganizzazione di chi lavora e vuole sostenere il progetto.

Dopo ben otto mesi di impegno è venuta a farci visita la polizia per ben tre volte, intimandoci di andare via anche attraverso minacce di non poco conto.

Il 7 dicembre 2012 è avvenuto il vero e proprio sgombero del posto. 5 di noi sono stati denunciati e foto segnalati. Mobili, tavoli, libri e tutto ciò che eravamo riusciti a rimediare è stato murato all’interno dell’edificio. Le sedie addirittura bruciate.

Dopo tanti lavori e tanta fatica, siamo costretti a vedere di nuovo murate porte e finestre, e tutto sembra voler tornare al precedente stato di degrado.

Non possiamo che ipotizzare un’operazione poco lecita, in quanto l’ente preposto alla gestione del luogo non ha sporto denuncia per tutti questi otto mesi. Motivi di ordine pubblico non ce ne sono stati, a meno che rivalorizzare un posto abbandonato non sia un crimine così grave. Da un momento all’altro, l’occupazione di questo stabile, deve essere diventato un problema agli occhi di qualcuno.

Questo accanimento è una violenza per tutti coloro che, in questa città, avrebbero voluto veder nascere qualcosa di diverso dalla desolazione, dalla morte sociale, dalla noia e dall’annichilimento della persona.

Vogliamo che tutti sappiano cosa è successo, perché siamo convinti che un lavoro fatto di buon senso e bei progetti non possa finire così per un’imposizione cieca, violenta e irrispettosa.

Vogliamo continuare questo percorso, nonostante le denuncie, nonostante la cattiveria di chi non vuole capire che di quel luogo ha bisogno un’intera generazione, se non l’intera popolazione dormiente, indifferente o arresa davanti a questo disagiante stato di cose.

Chiediamo il sostegno
e la collaborazione di tutti. Non possiamo rassegnarci e lasciarci sopraffare.

RIPULIRE,
RIVALORIZZARE, RESTITUIRE SPAZI ABBADONATI ALLA COLLETTIVITA’

NON PUO’ ESSERE UN
REATO!

I RAGAZZI E LE
RAGAZZE DELLA CASA CANTONIERA
casacantoniera [at] autistici [dot] org

Roma: Occupato Casale Alba 2 !

CASALE  ALBA2  OCCUPATO !

Il COORDINAMENTO PER LA TUTELA DEL PARCO DI AGUZZANO è un’assemblea aperta a tutti e tutte coloro che vogliono difendere e migliorare il futuro del parco d’Aguzzano, dei suoi casali, dei nostri quartieri e delle nostre vite.

Il Coordinamento da un anno sta costruendo un percorso che non si limita a difendere il Parco dall’ennesimo attacco speculativo, ma che ha rappresentato per molte persone un’ occasione per conoscersi e condividere idee e sogni.

Tale percorso è nato in opposizione al progetto I.C.A.M. (Istituto a Custodia Attenuata per Madri detenute con figli fino a tre anni di età) per il casale Alba 2.
Dopo aver elaborato un documento tecnico, tentato vanamente un minimo dialogo con le istituzioni, raccolto 3500 firme nel quartiere, dopo aver condiviso in questi mesi approfondimenti e ragionamenti siamo arrivati alla conclusione che e’ inaccettabile la realizzazione di un area militarizzata dove rinchiudere e quindi isolare le madri con i loro figli. Un folle progetto che inoltre aprirebbe la strada alla cementificazione del parco e delle zone limitrofe.
Alla speculazione opponiamo un nuovo modo di intendere la socialità e gli spazi, concepiti non come contenitori vuoti, ma come luoghi “vivi” di aggregazione, confronto e cultura. Non vogliamo più chiedere e reclamare per ottenere false promesse, bensì riscoprire la gioia della condivisione, del “fare” insieme con le proprie mani senza discriminazioni di colore, sesso, cultura, nazionalità.

In continuità con queste idee ci siamo riappropriati del Casale Alba2 (restaurato e inutilizzato dal 2009) per restituirlo alla collettività, integrandolo con il Parco e la sua originaria destinazione socio-culturale. Sogniamo uno spazio dove ripartire dal basso, sottratto alle logiche di potere e di profitto senza prevaricazione di alcun tipo, aperto alla libera condivisione di saperi e risorse, in cui le persone non si limitino ad usufruire passivamente di un servizio, ma siano attivamente protagoniste dei suoi percorsi, delle sue attività, della sua gestione, della sua volontà di armonizzare e valorizzare le diversità.

Abbiamo già in mente alcuni progetti come l’Osservatorio contro la cementificazione (indagine e informAazione contro la speculazione edilizia e per la salvaguardia dell’ambiente), laboratori pratici come la ciclofficina, il laboratorio di falegnameria, di erboristeria, di informatica (per la condivisione dei saperi e del saper fare), la biblioteca e la sala prove musica (luoghi di socialità, produzione, accoglienza ma anche di proposta sull’editoria cartacea e musicale autoprodotta), la BancarellaSprigionata (luogo di dialogo autogestito con le detenute di Rebibbia)…

Per cominciare a praticare queste idee e quelle che costruiremo insieme nel tempo iniziamo da subito i lavori utili nel Casale Alba2!

Ripartiamo dal basso, ci riprendiamo i territori!

Per partecipare, stabilire contatti, ricevere la Newsletter scrivere a:

coordinamentoparcoaguzzano [at] inventati [dot] org

Genova: Comunicati della nuova occupazione in Vico Superiore di Pellicceria

ex-centrale-occupata-212x300Ad ogni sgombero una nuova occupazione
Oggi, nella mattinata del 10 Novembre, alcuni compagni hanno rioccupato per alcune ore lo stabile in via dei Giustiniani 19.

A causa dell’immediato intervento della digos e di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, che non permettevano ai compagni e ai solidali presidianti di avvicinarsi allo stabile, non è stato possibile aprire e liberare dalle lamiere l’edificio sgomberato lo scorso 7 agosto.

Adducendo la motivazione dello stato di sequestro del palazzo, il PM Scolastico ha disposto immediatamente l’ordine di sgombero e d’arresto dei compagni.

Dopo lunghe trattative, mirate a garantire l’incolumità degli occupanti e il recupero delle attrezzature, la casa è stata abbandonata e i ragazzi all’interno identificati.

Non intimiditi/e da questo atto repressivo, poche ore dopo abbiamo occupato un palazzo di proprietà della Telecom in Vico Superiore di Pellicceria 1 (dietro il coro di San Luca). All’interno di esso verrà portato avanti il progetto di autogestione e le attività sociali che avevamo intenzione di riavviare nello spazio di Giustiniani 19.

Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su assemblee ed iniziative. Lo spazio è aperto a nuove proposte.

Nessuno sgombero fermerà la nostra lotta. Da oggi ci troverete nella nuova occupazione e, come sempre, in ogni situazione di conflitto sociale. [Read More]