Domani h 5 blocchiamo lo sgombero, h 17 assemblea cittadina
Questa mattina la Roma delle lotte si è ritrovata fin dalle prime luci dell’alba in via Prenestina 1391 per difendere l’occupazione di Colle Monfortani da uno sgombero annunciato.
Centinaia di persone, nonostante il freddo e la nebbia, hanno scelto di schierarsi a fianco delle 120 famiglie che hanno trovato un tetto sulla testa l’8 dicembre scorso in concomitanza dell’apertura delle porte Sante del Giubileo della Misericordia, pronte a respingere lo sgombero richiesto da padre Angelo Epis. Il Superiore della Congregazione, infatti, ha dichiarato a mezzo stampa di aver denunciato gli occupanti (tra cui decine di anziani, bambini e persone con patologie gravi e invalidanti) in quanto hanno “osato” prendere possesso delle stanze dopo un mese passato all’addiaccio nei corridoi delle tre palazzine dove padre Epis viveva con solamente altri due confratelli. Dietro a questo malinteso senso della Misericordia divina, tuttavia, ci sarebbero interessi ben più terreni e mondani, ossia l’intenzione di svendere le palazzine a Cassa Depositi e Prestiti per trarne profitto. In un’ottica speculativa, pertanto, immaginiamo che le 120 famiglie costituiscano un evidente ostacolo all’investimento, come abbiamo visto nel caso di molte altre occupazioni sottoposte ciclicamente a minacce di sgombero da parte di Questura e proprietà.
La manovra di padre Epis è d’altro canto in piena sintonia con i ripetuti tentativi della Questura e del duo prefettizio Tronca-Gabrielli di pacificare la città per applicare i diktat contenuti nel Salvaroma, e gestirla come merce di scambio da svendere e privatizzare, mentre qualsiasi emergenza sociale (casa inclusa) continua ad essere gestita solo ed esclusivamente in termini di ordine pubblico, o come fonte di profitto per i soliti noti frequentatori dei vari mondi di mezzo e di sopra. L’obiettivo conclamato è portare a termine anche l’affare Giubileo indisturbati, e usare l’alibi del terrorismo per infondere paura e regolare i conti con chi porta avanti percorsi di conflitto e autogestione dentro la città anche con le maniere forti, come dimostrano gli ultimi sfratti eseguiti con forza pubblica, le intimidazioni di piazza e lo sgombero avvenuto ieri a villa Lauricella.
Centinaia di persone, di fronte a questo ennesimo abuso, hanno perciò risposto all’appello alla resistenza, accorrendo dalle occupazioni abitative e dagli spazi sociali di tutta Roma per dare vita a una muraglia umana meticcia e solidale, pronta a resistere e a rilanciare un’altra idea di città, quella che si costruisce insieme tutti i giorni strappando spazi alla speculazione, al ricatto e alla solitudine.
Di fronte alla mobilitazione, il tentativo di buttare per strada 400 persone, fortemente sollecitato dai padri Monfortani, è rimasto per oggi incompiuto.
Dopo la risposta di oggi non dobbiamo abbassare la guardia, ma rilanciare la mobilitazione per domani mattina alle 5, costruendo insieme un’assemblea nel pomeriggio per costruire con forza un percorso che strappi la moratoria giubilare degli sfratti e degli sgomberi delle occupazioni abitative e sociali.
Sempre domani, dalle ore 7 saremo in viale della Primavera 35 (Tor de Schiavi) per difendere dallo sfratto Roxana e le sue 5 figlie minorenni.
La città di sotto non ha paura!
Venerdì 29 gennaio via Prenestina 1391
ore 5 muro umano per fermare lo sgombero
ore 17 assemblea cittadina