Mentre i governi europei giustificano la loro presenza e offensiva militare al di là dei confini con una sempre crescente minaccia islamica, i controlli polizieschi nelle città s’intensificano; i confini tra gli stati si fanno frontiere invalicabili ; realtà apertamente xenofobe si moltiplicano come funghi velenosi.
Così anche la Repubblica Ceca applaude la nascita e crescita del gruppo “Islam v ČR nechceme” (l’Islam in Repubblica Ceca non lo vogliamo), neo gruppo di estrema destra palesemente razzista e sessista che rivendica la “libertà” delle “loro” donne di vestirsi con la minigonna ed il diritto di tutti di bere vino e birra, al contrario di ciò che la fede musulmana impone. E fino a quando personaggi come Martin Konvička, leader del gruppo“Islam v ČR nechceme” , invece che fare rabbrividire, si vedranno concessi spazi per i loro comizi intrisi di nazionalismo ed odio nei confronti del diverso, non ci si potrà aspettare altro che consenso da una cittadinanza sempre più spaventata ed alienata.
E’ questo clima che rende possibile un corteo come quello di sabato 6 febbraio partecipato, secondo la Questura, da 8’000 persone; cittadini, hooligans, nazi dalla Germania, accomunati da un rovente odio nei confronti di chiunque attenti all’orgoglio e alla sicurezza nazionale.
E’ in questo clima che uno spazio autogestito come Klinika di Praga, alieno a gerarchie e discriminazioni razziali e sessuali, diventa un obiettivo da distruggere. Come abbiamo visto sabato; approfittando della presenza massiccia di forze in città e fomentati dal clima creatosi durante il corteo, un gruppo di nazi armati di sanpietrini, fumogeni e molotov hanno attaccato il centro sociale. Per come sembra siano andate le cose, poi, pare che il tutto sia stato ampiamente concesso dalla completa assenza di sbirri durante l’attacco. Come sarebbe stato possibile altrimenti per una ventina di individui a volto coperto raggiungere il quartiere di Žižkov utilizzando i trasporti pubblici?
Non ci stupisce che le autorità si servano delle loro squadracce, in uniforme o meno, per mettere i bastoni tra le ruote a chi non le riconosce e porta avanti pratiche costruite dal basso.
Ci sembra importante (e mai scontato in un periodo come questo) far sentire la nostra vicinanza e solidarietà agli anarchici praghesi; la nostra complicità nella scelta di non indietreggiare davanti a questi vili attacchi, ma di trarne rinnovata forza, rabbia e voglia di lottare.
Smrt fašizmu, svoboda lìdu!
Alcun* solidal* antifascist*
Informa Azione http://www.informa-azione.info/rep_ceca_comunicato_sui_fatti_di_praga_in_solidariet%C3%A0_con_lo_spazio_klinika
Klinika
Jeseniova 60
Prague
Repubblica Ceca
http://klinika.451.cz/