Firenze: Sullo sgombero annunciato di Villa Panico

2016_Manifesto_villa_panico_FirenzeI recenti arresti di tre persone molto vicine a Villa Panico, un partecipato presidio in solidarietà conclusosi con un corteo selvaggio per le vie dell’Oltrarno e tutti i fatti attribuiti agli anarchici ultimamente hanno scatenato, com’era prevedibile, le ire e le condanne trasversali a ogni fazione politica. In primis il PD e il suo sindaco Nardella: pronti a difendere l’operato dell’Arma (curioso per una città che ha visto, solo per citarne una, l’omicidio di una persona per le vie dell’Oltrarno proprio per mano di quattro carabinieri) e il decoro dei muri, a detta loro “oltraggiati” da scritte. Finendo poi con le classiche merdine fascistoidi tipo Torselli, ben contente di cavalcare qualsiasi crociata anti-degrado e anti-anarchica per dare a se stessi e ai propri agonizzanti fratelli d’italia un minimo di visibilità.

“Villa Panico dev’essere sgomberata” tuonano i giornali in questi giorni, Corriere Fiorentino e La Nazione in testa, dando ampio spazio alle dichiarazioni del tale Assessore alla Polizia Municipale Gianassi, che avrebbe assicurato che all’ultima riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica il comune abbia dato piena disponibilità per finanziare l’impresa, ritenuta più che mai urgente. Apprendiamo, sempre dai giornali di regime, che la patata bollente è stata consegnata alla Prefettura, trattandosi lo sgombero di una questione di ordine pubblico, che ha risposto, per la delusione di tutti, prendendo tempo, per via di una situazione cittadina che ora sarebbe “troppo calda” per uno sgombero. [Read More]

Milano: La regola del gioco

citypollAl confine sud-ovest della città di Milano si trova il quartiere Lorenteggio/Giambellino.

Edificato in gran parte in epoca fascista è stato, nell’arco di quasi un secolo, meta della migrazione interna imposta al proletariato meneghino dal potere di turno. Sbiadito il ricordo del tempo in cui banditi e sovversivi lo attraversavano come gente del posto, negli ultimi tre decenni è stato trasformato, come altre periferie milanesi, in discarica sociale dove confinare quella parte di proletariato cacciata dal centro e sempre più impresentabile agli occhi della borghesia cittadina.

Ma i tempi cambiano e gli appetiti della città-metropolitana aumentano. Un sontuoso progetto di riqualificazione e rigenerazione oggi guarda a questo pezzo di città. L’espansione continua del centro-città spinge una parte di classe media verso il margine e ne favorisce il flusso continuo di “messa al lavoro” con una sempre più fitta rete di trasporti metropolitani. [Read More]

Cagliari: La lotta per la casa occupa palazzina della Regione messa all’asta

Cagliari_La_lotta_per_la_casa_paguron“Abbiamo deciso di occupare per riprenderci ció che ci hanno tolto per troppo tempo”.

É questa la frase con cui le famiglie hanno iniziato la conferenza stampa per spiegare le motivazioni che le hanno portate a occupare le palazzine Ex Telecom di via Bainsizza 51. Sono dieci famiglie che da anni vivono in condizioni di emergenza abitativa: c’é chi a breve avrebbe subito lo sfratto dalla propria casa, chi ha subito il taglio delle utenze e chi era costretto a spendere gran parte del proprio stipendio per sostenere fitti altissimi. L’occupazione delle palazzine rappresenta un gesto di lotta che risolve un problema drammatico, attaccando allo stesso tempo i meccanismi speculativi di svendita della cosa pubblica che aggravano le condizioni di migliaia di cagliaritani.

Queste famiglie, insieme al Movimento di Lotta per la casa Casteddu, hanno deciso di riprendersi queste palazzine, da tanti anni abbandonate e che, nell’ Agosto 2015, la Regione Sardegna ha deciso di mettere all’ asta nonostante le piú di 1000 persone in attesa di un alloggio popolare nella sola città di Cagliari. Lo stabile, nella zona di Tuvixeddu, nel quartiere di Sant’Avendrace, era usato dai dipendenti ex telecom fino a dieci anni fa. L’area, che inizialmente vista la sua posizione strategica era di proprietà della Marina Militare, negli anni Trenta del secolo scorso fu data in concessione alla Asst, l’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici, che qui costruì due palazzine con tredici appartamenti. Nel 1966 i terreni furono ceduti dalla Marina allo Stato e da qui alla Regione Sardegna, l’uso rimase sempre alla Asst che nel frattempo era diventata Sip e poi Telecom. Dal 2008 la Telecom ha cambiato sede e l’intera area è stata restituita alla Regione che le ha in seguito messe all’asta. [Read More]

Benevento: Minaccia di sgombero per la Janara Squat

Janara_non_si_toccaLa Janara Squat è un immobile di proprietà del Comune di Benevento strappato all’abbandono, al degrado ed all’incuria dall’ottobre del 2014;

Dà un tetto a chi non vuole lasciarsi rapinare da padroni di casa assetati di soldi;

E’ uno spazio autogestito, nel pieno centro della città, attraversato da decine di beneventani e non, in cerca di rapporti orizzontali e non mercificati;

E’ un laboratorio di autoproduzione, dove intraprendere processi produttivi liberi dal ricatto del lavoro salariato, con all’attivo un microbirrificio artigianale ed un orto sinergico permanenti (oltre ad un forno a legna, ed una sala prove musicale in fase di realizzazione);

E’ una degna risposta al tentativo da parte dell’amministrazione di vendere gli immobili del Comune per tappare i buchi di bilancio frutto del clientelismo e della politica partitica; immobili che al contrario possono essere sottratti alla muffa e resi spazi sociali al servizio di TUTTI, e non solo di pochi privilegiati o degli “amici degli amici”; [Read More]

Roma: Una delibera non fa primavera. Verso il corteo del 14 aprile #oralecase

20160414_Roma_Corteo_14_aprile_oralecaseChe cos’è l’emergenza abitativa? Da diversi anni queste due parole in sequenza dimostrano l’assoluta inerzia che ha contraddistinto le politiche alloggiative nel nostro paese. Si sono succeduti governi di diversi colori, compreso il governo Prodi con quell’estremista di Ferrero ministro competente per il tema casa. Anno dopo anno abbiamo assistito ad un deliberato annientamento dell’edilizia residenziale pubblica, ad un aumento esponenziale degli sfratti per morosità, al fallimento della politica del bonus per gli affitti, vantaggioso per i proprietari e devastante per gli inquilini, alla fine dell’idea “tutti proprietari” travolta dall’impossibilità di onorare mutui pesanti e con famiglie destinate al pignoramento dell’immobile e dello stipendio. Dunque le risposte date non sono insufficienti o inadeguate, ma hanno percorso un itinerario dettato dalla rendita e dall’interesse proprietario piuttosto che dalle necessità di una popolazione alle prese con una crisi economica strutturale. Andavano garantiti i diritti primari invece che l’economia legata alla speculazione fondiaria e alla finanziarizzazione immobiliare. [Read More]