Sbattendo la porta un altro assessore lascia la giunta Raggi. Proprio quel Paolo Berdini che abbiamo incontrato lunedì 6 febbraio assieme all’assessore regionale Fabio Refrigeri e con i quali ci eravamo lasciati con vaghe promesse e un nuovo incontro fissato per domani 16 febbraio nella sede regionale di via Capitan Bavastro. La domanda che sorge naturale è la seguente: l’appuntamento fissato sarà mantenuto? Ci saranno gli assessori Mazzillo e Baldassarre come richiesto? O ci troveremo di fronte la sola Regione Lazio?
Proprio queste domande ieri nella sede del VI municipio le famiglie sgomberate di Colle Monfortani, durante un incontro tra la responsabile dell’assessorato alla persona, scuola e comunità solidale e gli abitanti verso il piano sociale cittadino, hanno posto a chi dovrebbe tutelare le fragilità ed affrontare le emergenze sociali. Tanto più che l’incontro di ieri aveva come tema i modelli di inclusione per le persone di origine straniera e la maggior parte delle famiglie cacciate dalla proprietà dei poco misericordiosi Missionari monfortani sono migranti.
L’assessora ci ha assicurato che sarà presente e questo ci conforta ma non ci rassicura. Per questo prosegue da più di una settimana il presidio/tendopoli in piazza Madonna di Loreto e domani un corteo con partenza dalla fermata Garbatella della metro B raggiungerà la sede dell’assessorato alla casa della Regione Lazio in via Capitan Bavastro per sostenere la delegazione del movimento per il diritto all’abitare che parteciperà al confronto.
Due i temi principali sul piatto. Il superamento della delibera Tronca e la piena applicazione della delibera regionale sull’emergenza abitativa. Due passaggi dirimenti per affrontare con serietà anche il tema delle occupazioni. Altrimenti la Prefettura e la Questura, sembrerebbe dal 15 marzo in poi, procederebbero agli sgomberi previsti, con ben 17 occupazioni nella black list predisposta dal commissario Tronca di concerto con l’ex prefetto Gabrielli, ora attuale capo della polizia.
A dare manforte a questa opzione il cosiddetto pacchetto Minniti/Orlando con misure che inaspriscono il controllo sociale e propongono maggiori poteri per i sindaci, soprattutto verso le tensioni e il disagio che vivono città come Roma. I bersagli di questo avvitamento securitario sono coloro che dentro la crisi rappresentano il mondo di sotto, un mondo dal quale trarre profitto o trattare con ostilità, soprattutto quando si organizza e lotta per i propri diritti. Anche la propaganda xenofoba del prima gli italiani o Roma ai romani alimenta un clima avvelenato che invece di essere affrontato con misure di sostegno e risorse certe, si risolve inseguendo le paure della pancia del paese e trasformando le città in luoghi da sorvegliare e perimetrare. L’immaginario dei tornelli e del badge che consente l’accesso, che a Bologna ha visto mobilitarsi gli studenti, rappresenta l’esatta idea di come rassicurare la città di mezzo e quella di sopra, a scapito di ampie fasce di popolazione definitivamente escluse e messe ai margini.
Contro questo inaccettabile orizzonte che il movimento per il diritto all’abitare si batte. Non solo per le case, diritto primario, ma per una vita degna. Non ci faremo mettere sotto il tappeto o cancellare e soprattutto non ci faremo sorvegliare da coloro che fuori dal controllo popolare continuano a governare città e paese.
Movimento per il diritto all’abitare