Claviere (Piemonte) : Aggressione razzista e sessista a Chez Jesus

Chiamata per una merenda-sinoira domenica 8 luglio.

A Chez Jesus ieri è stata issata una bandiera, anzi, due bandiere. Delle belle bandiere, alte più o meno 5 metri. Una bandiera No Tav e una con scritto No Borders. Poche ore dopo, 6-7 persone residenti di Claviere, in modo evidentemente organizzato, si sono presentate al rifugio. Con toni minacciosi e violenti, subito insultando hanno preteso di togliere le bandiere. Pochissimo dopo sono state raggiunte da altri residenti di Claviere, attirati probabilmente dalla situazione, o forse alcuni chiamati dagli aggressori.

Le presidiant* si sono mossi in difesa del luogo cercando un dialogo. L’ intenzione degli interlocutori non era quella di trovare una soluzione collettiva, infatti si sono immediatamente imposti con la violenza verbale, offendendo le present* con insulti razzisti e sessisti, quali “negra di merda”, “a voi non darei neanche venti euro sulla strada”, “avete solo bisogno di un po’ di cazzo”, “pompinare e zecche di merda”. Gli stessi sono arrivati a prendere a calci una ragazza, scaraventare un altro ragazzo giù da un muretto per poi picchiarlo. Sono finalmente riusciti a tirare giù le bandiere, spaccando la barriera di legno e cemento al suolo. Alcuni di questi aggressori si sono rivendicati di essere orgogliosamente fascisti, proclamando di essere a casa loro e di poter agire con qualsiasi mezzo necessario.

Un’altra componente del gruppo di residenti presenti non aveva intenzioni esplicitamente violente, ma comunque attraverso il totale silenzio ha legittimato tali azioni rendendosi complice. Poco dopo l’inizio dei fatti è giunto il sindaco di Claviere, che ha avvertito i carabinieri. Sono arrivate sul posto tre pattuglie con l’intenzione di identificare tutti i presenti. Nel mentre le occupant* sono rientrat* nel rifugio. Due di noi, che stavano difendendo la porta di accesso, sono state scaraventate e immobilizzate a terra dalla polizia. Le minacce di denuncia di resistenza sono state numerose, come altre intimidazioni. Alla fine molti dei presenti sono stati identificati.

Inoltre, non é la prima volta che tali personaggi attaccano il rifugio autogestito di Chez Jesus. La sera del 22 Aprile scorso infatti, al termine della marcia solidale da Clavière a Briançon culminata con gli arresti di Théo, Eleonora e Bastien, alcuni di questi stessi personaggi di ieri, si erano presentati al rifugio insultando con frasi sessiste e razziste, evidentemente a loro tanto care, cercando di mettere le mani addosso e minacciando di tornare. Quella sera solo la calma e la tranquillità dei solidal* (non propens* ad avere ulteriori complicazioni al termine di quella giornata) e l’intervento di un residente ha permesso di allontanare personaggi molesti e violenti.

È evidente dunque che la presenza di Chez Jesus dà fastidio qui a Claviere. Dà fastidio ai fascisti che non vogliono neri a vista, bandiere No Tav e No Borders.
Dà fastidio all’economia del posto; Claviere resta un paesino di montagna, che vive del turismo sciistico d’inverno e di quello golfistico e naturalistico d’estate. Come ci ha ricordato il sindaco ieri, il commercio viene rovinato. L’immagine del posto turistico ricco e tranquillo, viene poco a poco soppiantata da una realtà più scomoda, fatta di respingimenti e botte dalla parte della polizia, migranti bloccati a Clavière e di conseguenza ben visibili nel paese.

È abbastanza ironico come la sola presenza di persone dal colore di pelle per alcuni sbagliato, o di qualche scritte comparsa alla frontiera contro i respingimenti, bastino ad incrinare un’apparente decoro urbano.

La perturbazione dell’immagine di Clavière, a quanto pare scalda gli animi. Le violenze e i respingimenti sono quotidiani, e accadono a meno di due chilometri dalle ultime case di Clavière. Sembra quindi che alla gran parte del paese stia a cuore molto di più la tranquillità del proprio villaggio piuttosto che interessarsi e prendere posizione rispetto alle dinamiche che questa frontiera e il suo dispositivo porta.

La mediatizzazione di questa realtà, ha come effetto immediato di allontanare i turisti, secondo le preoccupazioni di chi ha attività commerciali. È abbastanza chiaro che sono queste alcune delle ragioni dell’ostilità di vari residenti nei confronti del posto.

Non accettiamo nessun attacco né intimidazione. Non accettiamo minacce né insulti, che siano sessisti, macisti o razzisti. Né verso chi di passaggio né verso i solidali.
Che sia ben chiaro : noi da qui non ce ne andiamo. E non rimarremo in silenzio.

INVITIAMO TUTTE E TUTTI DOMENICA 8 LUGLIO, ORE 17, PER UNA MERENDA SINOIRA NELLA PIAZZA DELLA CHIESA DI CLAVIERE.