Milano: Villa Vegan sotto sgombero

Nei giorni scorsi è giunta voce che vogliono sgomberare Villa Vegan martedì 30 ottobre.
Riteniamo  sia un’informazione di fiducia e siamo determinat* a resistere, quindi facciamo una chiamata a tutte le persone solidali a raggiungerci per preparare insieme la resistenza e la mobilitazione contro lo sgombero. È benvenut* chiunque abbia voglia di supportare il posto, chi lo ha attraversato negli anni, chi ha portato avanti le lotte che qui hanno trovato complicità, tutte le compagne e i compagni che pensano che se vogliono sgomberare uno spazio anarchico occupato da 20 anni gli deve costare caro.

In tutti questi anni di occupazione Villa Vegan ha ospitato compagni e compagne da tutto il mondo, ha dato supporto logistico a tanti progetti autogestiti, in particolare quelli della scena punk hardcore, e a tantissime lotte, tra le quali quelle anticarcerarie e la solidarietà alle prigioniere e ai prigionieri, ecologiste e per la liberazione animale, contro il razzismo ed i CIE (rinominati poi CPR), transfemministe queer e contro la violenza di genere, antifasciste; lotte che rifiutano i rapporti con le istituzioni e sempre in opposizione al sistema capitalistico e allo Stato.

Con gli sgomberi degli spazi occupati, l’interminabile cementificazione, le retate contro le persone migranti, irregolari e indesiderate di ogni tipo, la riqualificazione” dei quartieri, la crescente militarizzazione e sorveglianza delle strade, vogliono trasformare i luoghi in cui abitiamo in città-vetrine utili solo per fare girare l’economia e in dormitori per chi è inserit* nel ritmo di produzione e consumo, chiudendo sempre più ogni spazio possibile di resistenza. Per questo
motivo ogni sgombero non riguarda soltanto il posto specifico che viene attaccato ma il piano più generale di controllo sociale da parte del potere politico ed economico, e va contrastato. [Read More]

Claviere: Sgomberata anche la tenda solidale

La solidarietà con la gente in viaggio è nel mirino del governo. Dopo lo sgombero e la distruzione del rifugio autogestito aperto nel sottochiesa occupato di Claviere, lunedì nuova operazione di polizia in grande stile. Decine di digos, agenti dell’antisommossa e guardia di finanza hanno circondato il tendone allestito nel piazzale della chiesa per offrire un materasso, bevande calde, cibo e un minimo di accoglienza ai migranti che, nonostante lo sgombero del rifugio, continuano a cercare di bucare la frontiera. I respinti sono numerosi e ogni notte il freddo aumenta.
Dallo sgombero di Chez Jesus, la polizia italiana presidia la chiesa. Lunedì hanno identificato tutte le persone e obbligato a smontare il tendone.
Nel fine settimana precedente un gruppo di attivisti aveva letto un comunicato nel duomo di Susa, per mettere in evidenza il ruolo della chiesa cattolica nello sgombero del rifugio e nell’apertura di un posto a Oulx, dove ai migranti viene consigliato di tornare indietro “per il loro bene”. [Read More]

Montreuil/Parigi (Francia): apertura de l’Écharde

Lunedi 1 ottobre 2018, mentre gli/le artist* del “Jardin d’Alice” erano in procinto di restituire saggiamente le chiavi dell’immobile in rue Garibaldi n°19 à Montreuil (periferia Est di Parigi, ndt), una trentina di persone sono venute per mettergli i bastoni fra le ruote occupando l’edificio. Dopo aver sorvegliato e protetto questo posto per 3 anni, il collettivo doveva restituirlo al gigante dell’immobiliare Nexity che gestisce l’edificio per conto dell’ EPFIF (Ufficio Pubblico Fondiario della régione Ile-de-France). Mentre lo stato cerca di svuotare di senso le lotte dei “mal-logé.é.s” (persone abitanti in pessime condizioni e in alloggi inadeguati, ndt) facendo firmare delle convenzioni di occupazione precaria (conventions d’occupation précaire) a degli artisti come a degli zadisti (abitanti delle Zad, Zone da Difendere), mentre i comuni di sinistra sventolano le requisizioni di immobili per raccimolare qualche voto, noi, come altr*, occupiamo. [Read More]