Repressione a Barcellona contro la solidarieta'ai detenuti italiani

  Repressione a Barcellona contro la solidarieta’ai detenuti italiani


S.O.S Terrorismo di stato!! Il 25 giugno passato Barcellona ha vissuto uno stato di polizia: nessuno poteva avvicinarsi a piazza Urquinaona senza essere perquisito e identificato dalla polizia.

In occasione della manifestazione convocata in solidarietà con gli anarchici vittima della rappresaglia giudiziaria in Italia degli ultimi mesi, uno spiegamento di polizia senza precedenti (composto da Nacionales, Mossus d’Esquadra, Guardia Urbana, e una quantità incalcolabile di “secratas”) circondò il corteo con l’esplicita intenzione di distribuire democraticamente gran manganellate a tutti i presenti. Dopo mezz’ora di insulti e spintoni da parte degli antisommossa, i manifestanti sono stati caricati dai quattro lati… botte indiscriminate, teste rotte, molta gente con contusioni multiple, fratture e sette persone arrestate. Tutte e sette sono state brutalmente picchiate durante l’arresto, e una presenta braccio e dita rotte.

Due di loro, di nazionalità spagnola, sono state rilasciate in nottata; delle cinque che rimanevano (due greci, una chilena, una ceca e un italiano)due sono uscite oggi, lunedì 27 giugno, alle 20.30, dopo essere state ascoltate dal giudice per le indagini preliminari, ma le altre tre sono state sottoposte a custodia cautelare, due nel carcere “Modelo” e l’altra in quello femminile di “Wad-Ras”. Le cinque sono in attesa di processo con le accuse di disordine pubblico, danneggiamento e aggressione, inoltre su due pende anche il reato di lesioni. Come se non bastasse, sono stati ritirati tutti i loro passaporti, hanno un obbligo di firma settimanale ed è stata inoltrata domanda di deportazione.

Abbiamo tre giorni per presentare un ricorso volto a liberarli dalla carcerazione preventiva. Questo conto alla rovescia rende necessario, ora più che mai, unire la nostra solidarietà e resistenza contro l’avanzata della violenza democratica che ci arriva addosso.

Questi fatti confermano ciò che già si voleva denunciare con la manifestazione: che l’ondata repressiva che stanno vivendo in questi mesi le realtà anarchiche italiane si estende, e si estenderà nel resto dei paesi europei-

MENTRE RIMARRÀ QUALCUNO IN GALERA, NESSUNO SARÀ LIBERO!

[squat!net]