Il suono piatto e spento del vostro quieto vivere ha condannato questo mondo e i suoi abitanti ad accettare ingiustizie continue, a pensare normale che interessi economici distruggano socialita’, a sostituire sogni e bisogni con i soldi. Non abbiamo dei mitra per sparare su chi, speculanti commercianti menzogneri, piega leggittimi desideri di trasformazione. Non mettiamo bombe per ricordarvi la violenza prepotenza di un quartiere invivibile periferia dimenticata, senza spazi per i giovani, senza alternative. Un muretto nella strada, emarginazione, una costosa discoteca, o tonnellate di cemento sul mare. Non abbiamo ucciso, per scrivere sui muri che 60mq 800milalire e’ un ricatto infame, scuole lager, eroina, mafia, governare gorvernati dagli interessi economici.
La nostra arma muove guerra al silenzio. Il nostro mitra e’ la nostra musica. Stanchi di stare sempre zitti. Spariamo sul silenzio dando un senso all’istinto. Come al solito tutti notano la violenza del fiume nessuno quella degli argini.
Con noi tutti coloro che almeno una volta hanno messo piede dentro il centro sociale, tutti coloro che hanno ballato al suono della nostra musica, tutti coloro che hanno condiviso progetti, idee, iniziative, discussioni, espressioni.
Sulla sponda opposta del fiume i potenti, che manovrano capitali, trafficano appalti, comprano e vendono, costruiscono, con il soldo tatuato nei loro sguardi, i moralisti, borghesi, ancora una volta incapaci di chiedersi il perche’. Incapaci di andare affondo.
Facile usare i giornali solo quando qualcuno ha l’interesselogicaprofitto di spianare la strada ad un’ennesima ingiustizia.
Spacciate notizie tagliate con salcicce buone da mangiare tra il banale e l’illegale, vivete calpestando ma forse un calpestato vi sta pedinando…
Facile fare piatte e squallide chiacchere da autobus, da vecchietta che si incazza perche’ sulla metro sale il suonatore zingaro, incapaci di chiedersi il perche’, capaci televisivamente di ragionare solo sulle apparenze, siamo pronti a scommettere che tutto sommato questo mondo vi piace cosi’ com’e’…
La cosa che ci ha sconcertato e’ la divisione, il divario, il razzismo, la diffidenza verso chi cmq ha un’idea semplicemente diversa di esistere. Protestiamo. Alziamo la voce. Ma come puo’ essere questo il problema??? Noi non votiamo (grazie a dio), non diamo una briciola di fiducia a questo sistema, a questa societa’ odiosa, a questo pianeta, noi disturbiamo una volta ogni ogni tanto i nostri vicini perche’ risolviamo di contro un bisogno negato, una esigenza senza la quale c’e’ lo sfruttamento, la chiusura degli spazi, la liberta’ di espressione, perche’ e’ la presa di coscienza che si puo’ organizzare socialita’ anche senza lasciare 50000 a qualche mafioso discotecaro del nostro bel lungomare, ci si puo’ divertire costruendo un luogo in maniera autonoma e fuori dalle logiche aberranti del profitto, si puo’ puntare a fornire una valida alternativa alla squallida logica del muretto, delle nostre periferie fatte di eroina ed emarginazione. Troppo spesso noi ragazzi/e vieniamo considerati/e solo in funzione di paganti, come target commerciale, per musiche a basso livello, per mode di massa, per inchieste allarmiste sulla decadenza dei costumi… La nostra idea di festa e’ rigorosamente NO BUSINESS. Fastidiosi rumorosi per necessita’ di urlare ogni tanto la nostra rabbia, piuttosto che assassini, schiavi, vittime di un sistema dove tutto e’ merce, tutto costa, la socialita’ e’ un prodotto. La giustizia una macchietta.
“Quello che vedo e’ vero, bisogna essere pazzi perche’ quello che vedo e’ vero… nessuno capira’ quello che ancora ci unisce, lealta’ non si ha se non si da anche se qualcosa dentro dice che qualcosa fuori non va… il modello, l’imprenditore e’ rapinatore, e’ buio nel paese, nell’ordine borghese signori con stipendi da 20milioni al mese e gente onesta spinge pani di fumo per le bollette, per immaginare un futuro…bisogna essere pazzi perche’ quello che vedo e’ vero.”
Il silenzio della ragione genera mostri… ci stanno addormentando, con una televisione che ci bombarda, con false promesse, con prodotti sempre piu’ “consumabili”, con scuole sempre piu’ autoritarie, con leggi sempre piu’ subdole. Per questo la nostra campagna antisgombero si continuera’ a battersi per un utilizzo sociale delle aree abbandonate del cervello, l’invito esplicito e diretto a NON STARE SEMPRE ZITTI!
Sabato 20 / 01 / 2001
ore 18 / assemblea tecnikotattika
Programma Iniziativa
Presentazione del progetto AUDIO RESISTANCE 1.0
Autoproduzione musikale 100% autoprodotto
16 gruppi 16 tracce 2 cd
ALL DIGITAL FORCE ARE UNITE TO FIGHT MUSICBUSINESS
Live set dal pomeriggio
COMUNQUE ATTIVI PER NULLA INTIMORITI DAI VOSTRI SGOMBERI CONTINUIAMO A
TIFARE RIVOLTA A SPARARE SUL SILENZIO!
NO ALLO SGOMB(E)RO SI AL TONNO!
SPAZIO OKKUPATO SPaZioKamino OSTIA
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