Torino: solidarieta’ all’Askatasuna e agli altri

SOLIDARIETA’ ALL’ASKATASUNA E AGLI ALTRI

Venerdi’ 3 maggio la Digos notifica 13 denunce e provvedimenti giudiziari ad altrettanti individui. Alcuni di loro appartengono all’Askatasuna, altri no. Le misure sono conseguenza della manifestazione antifascista del 22 febbraio, conclusasi con cariche di polizia e barricate in fiamme.

Durante la manifestazione uno squatter era stato prima pestato da un gruppo di Digos in borghese e poi denunciato per una sfilza di reati e tenuto in cella per tre giorni. Il gruppo di picchiatori in borghese tento’ l’imboscata anche per altri, con meno fortuna. Episodio forse trascurato…

13 sono gli indagati, di cui 5 devono firmare tre volte alla settimana, per 4 c’e’ addirittura il divieto di partecipare a manifestazioni. Misure preventive, prima di qualunque processo, che si rifanno alle leggi fasciste, ripescate quando servono.

Ad utilizzare le leggi fasciste sono i ben noti PM torinesi Maurizio Laudi ed Onelio Dodero. Il primo e’ un elemento di spicco della “banda degli strangolatori” attiva nella Valle di Susa che si e’ distinto nel 1998 con la famosa montatura dalle “prove granitiche” contro gli occupanti di case torinesi. Che ha provocato la morte in stato di detenzione di Sole e di Baleno, e la carcerazione, durata 4 anni, di Silvano Pelissero. La sua montatura e’ crollata miseramente appena uscita fuori dal salotto buono dei compagni di merende del Palazzo di Giustizia di Torino. Il secondo si era gia’ distinto contro gli autonomi in un processo sugli scontri al 1° maggio del 1995. Ma soprattutto aveva mostrato la sua bravura inventando un processo per rapina da affibbiare a chi osava dare solidarieta’ a Silvano Pelissero protestando per la sua condanna: 6 mandati di cattura di cui 4 subito eseguiti, con perquisizione in 3 case occupate. Uno schiaffone, una telecamera sparita nella confusione degli scontri dopo la condanna di Silvano in primo grado, ed il gioco e’ fatto. Insomma gente che conosciamo bene.

Anche le misure cautelari le conosciamo bene. Non c’e’ bisogno di andare fino a Roma per scoprire che gia’ in passato misure simili erano state applicate. Proprio qui a Torino, contro una decina di squatter, seppure nella piu’ blanda forma di “diffida”, cioe’ si invitavano i diffidati a non farsi piu’ vedere quando fossero state compiute azioni “illegali” (occupazioni, manifestazioni, ecc.) pena l’applicazione di severe misure di privazione della liberta’ personale (articolo 1). Anni dopo anche al Leoncavallo fioccavano le stesse diffide. Per non parlare dei fogli di via distribuiti durante le occupazioni fatte dagli anarchici.

Quelle dei PM Dodero e Laudi sono misure gravissime – e non tollerabili – che rifacendosi ad una pratica totalitaria, quella fascista, mirano a sopprimere le liberta’ individuali, oggi degli oppositori piu’ radicali, domani di tutti…

Diamo la nostra completa solidarieta’ alle nuove vittime del delirio repressivo e liberticida.

TUTTOSQUAT 7/5/2002

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