Da qualche giorno abbiamo appreso che a Saronno, da alcune settimane, circolano delle voci circa delle intercettazioni che la Polizia starebbe facendo al TeLOS. Sembrerebbe trattarsi di apparecchiature poste all’esterno dello spazio occupato, posizionate su un palazzo situato nei dintorni. Nonostante non abbiamo ancora prove certe che dimostrino la fondatezza di questa voce, abbiamo voluto lo stesso con questo comunicato prendere parola su questo fatto che ci riguarda.
Innanzitutto, vogliamo ribadire che la possibilità di essere oggetto di intercettazione non ci sorprenderebbe affatto: le forze repressive dello stato non sono così nuove a questo tipo di operazioni. Solo negli ultimi mesi, infatti, nell’ambiente anarchico, ma non solo, sono stati molti i ritrovamenti (in case ed automobili private come all’interno di spazi del movimento) di strumenti per l’intercettazione ambientale e vari altri meccanismi di spionaggio.
La svolta in chiave repressiva e di aumento del controllo non deve stupirci in un periodo in cui la gestione dell’ordine pubblico e del disagio sociale diventano sempre più difficili per chi governa. Ciò è determinato dal peggioramento delle condizioni di vita della popolazione, morsa dalla crisi economica, sfiduciata dalla politica tradizionale e sempre più in subbuglio.
Lo stato cerca quindi un capro espiatorio da additare come nemico interno, per giustificare provvedimenti liberticidi e di controllo sociale e chi meglio degli anarchici, spesso promotori e solidali con numerose lotte sul territorio nazionale e da sempre complici di chi mette in discussione tutto l’esistente, senza ricercare alcun compromesso con la legge. Le inchieste partite negli ultimi due anni nei confronti di realtà o individui anarchici dimostrano come lo stato si serva ancora degli improbabili reati associativi (spesso supportati da fragili reati minori contestati) per intimidire e reprimere.
Da parte nostra, in questi anni, abbiamo cercato di portare avanti le nostre idee fuori e dentro il TeLOS. Ciò che pensiamo e facciamo è sotto gli occhi di tutti. Lontani dall’idea del consenso ad ogni costo, ci siamo in più occasioni posti in maniera conflittuale all’interno della città, facendo emergere e mettendo in discussione le contraddizioni di un sistema marcio fin dalle sue origini. Le nostre azioni sono il frutto di un confronto diretto ed orizzontale, senza alcuna gerarchia, tra le persone del collettivo e coloro che abbiamo via via incontrato durante il nostro percorso. Siamo presenti nelle varie lotte che sono nate a Saronno e dintorni, contro il razzismo leghista e fascista dilaganti in provincia, a fianco degli migranti e dei lavoratori, contro il ritorno del nucleare in Italia. Abbiamo cercato di dare voce nel nostro territorio al movimento No Tav e sosteniamo la loro lotta contro l’arroganza dello Stato. Abbiamo sempre rivendicato pubblicamente la pratica dell’occupazione per liberare case e spazi dall’abbandono speculativo.
A nostro avviso, questo tipo di intercettazioni potrebbe avere lo scopo di preparare una ennesima montatura repressiva nei nostri confronti o forse allargata all’ambiente anarchico in generale.
Per questo chiediamo a tutti i compagni di porre particolare attenzione circa la presenza di strumenti di intercettazione nelle proprie abitazioni e spazi.
Che questa voce sia vera o meno, noi proseguiremo con il nostro percorso e le nostre attività, come abbiamo fatto nonostante una consegna di 12 avvisi orali, recapitati dalla questura di Varese a compagni e compagne nel febbraio 2011.
Terremo comunque le orecchie aperte.
TeLOS
https://collafenice.wordpress.com/2012/08/06/attenzione-spioni-al-lavoro/