Oggi verso le 16 un gruppo di ragazzi e ragazze sono entrati nell’ ex centro sociale di Cà Ossi dando vita al CA’ OSSI OCCUPATA, con un calendario che prevedeva tre giorni di iniziative da condividere con il quartiere e non solo: pranzi e cene vegan, assemblee, orti urbani, proiezioni, dibattiti e musica.
Verso le 18 arrivano le prime sgradite visite: municipale, digos e polizia che si limitano a guardare da fuori e a cercare di riprendere con la telecamera chi fosse dentro, chiamati da un vicino sicuramente poco disposto al dialogo.
Alcuni occupanti sono dentro, alcuni amici e solidali sono fuori che parlano con gli abitanti dei palazzi.
Gli sbirri se ne andranno poco dopo, dicendo che sarebbero tornati con i rinforzi, ma da chi ha avuto modo di parlare con gli abitanti dei palazzoni che circondano l’ex centro sociale si capisce che il posto che si credeva in disuso, vuoto e lasciato a se stesso è in realtà da loro gestito e utilizzato come “saletta” condominiale, nella quale si svolgono feste, assemblee, cene, eccetera.
Per questo motivo verso le 19 gli occupanti decidono liberamente di andarsene, non prima di aver sistemato tutto com’era al loro arrivo e dopo essersi confrontati e spiegati con i loro (anche se solo per qualche ora) vicini, dai quali comunque (a parte qualcuno) hanno ricevuto, ed è importante dirlo, solidarietà.