Verso le 4 del pomeriggio due compagni entrano nello spazio occupato in via Caduti della Liberazione 17, con l’intenzione di effettuare alcuni lavori per renderlo accogliente e fruibile. Armati di alcuni attrezzi e di un generatore di corrente sono costretti ad usare un portone che da sul cortile interno dello stabile che ospita il negozio occupato, dato che la saracinesca d’entrata, con sulle spalle circa 40 anni di abbandono, ha ceduto dopo solo 2 giorni di utilizzo. E’ con grande fatica che dopo oltre un’ora di lavoro i due riescono a sollevare la pesantissima saracinesca oltre le proprie teste. Gli sforzi dei compagni sono però pessimamente premiati, dato che proprio nel momento in cui la saracinesca viene alzata piombano sui due un manipolo di agenti della digos, supportati da alcune volanti della polizia e dei carabinieri e da una camionetta dell’antisommossa. E’ molto probabile, vista la perfetta tempistica di arrivo delle forze dell’ordine, che tutta la carovana stesse aspettando, chissà da quante ore, il via per intervenire da qualche spione appostato nelle vicinanze.
Ai compagni è impossibile opporre qualsiasi tipo di resistenza, dato che vengono presi totalmente alla sprovvista.
Dopo essere stati perquisiti i due sono caricati su una volante della digos e portati alla Questura di Varese per la redazione delle denunce di rito. Verranno rilasciati alle 10 di sera con in tasca denunce per occupazione e danneggiamento, oltre che per il possesso di oggetti atti allo scasso.
Alcune valutazioni si possono fare a fronte di questo sgombero:
La Questura ribadisce quanto fatto capire negli ultimi mesi: non hanno intenzione di tollerare altre occupazioni a Saronno per più di 48 ore; muovere decine di poliziotti per svuotare uno stabile abbandonato da 40 anni per loro non è un problema. L’importante è fermare sul nascere ogni velleità di organizzazione e resistenza, che si tratti di creare spazi autogestiti o di occupare case per chi non ne ha.
Sgomberare non è sufficiente, serve anche intimidire e denunciare il più possibile.
Per questo serve un aiuto mediatico, gli articoli sui giornali, uno schieramento massiccio di uomini e mezzi e acchiappare quanta più gente possibile. In questo senso va letta a nostro avviso la modalità di intervento della Questura varesina nella giornata di ieri. Lo stabile di via Caduti della Liberazione poteva essere chiuso senza difficoltà nella mattinata del giorno successivo, quando nessuno di noi sarebbe probabilmente stato all’interno dello stabile, così come è stato nei giorni precedenti. Ma in questo modo non si sarebbero potuto sciorinare sui giornali le denunce affibbiate, non si sarebbe potuta schierare tutta quella polizia da mostrare ai saronnesi e da far fotografare ai giornalisti, creando divisione anche solo a livello di immaginario fra noi e la gente. E soprattutto era necessario per la polizia far partire altre denunce, per cercare di fermare la sequenza di occupazioni sul territorio saronnese (negli ultimi 2 anni sono state 6).
Per noi la vita continua, la lotta pure. Scopriremo strada facendo con che modalità.