Annunciamo che tutti i Tre di Varsavia sono liberi.
Dopo quasi 4 mesi di assoluto isolamento, siamo riusciti a tirarli fuori dalla prigione.
Questa liberazione prova quando deboli siano le prove poliziesche e quanto i “passaggi necessari” dell’accusa erano solo un gioco, usando la detenzione come una forma di tortura per forzare, per esempio, una confessione.
Questo prova anche che le campagne di solidarietà hanno senso – non solo in una dimensione morale, ma anche praticamente.
Cosa possiamo fare ora?
La campagna di solidarietà continua – poiché il processo criminale contro di loro deve ancora arrivare. Gli accusati hanno ancora bisogno del nostro supporto, soprattutto per la campagna informativa e finanziaria. Il denaro sará ancora necessario per gli avvocati e per restituire i vari prestiti che hanno permesso di pagare la cauzione. Il diffondere degli obiettivi, della versione non-sbirresca e della repressione di questo caso aiuta le loro possibilità nel processo e protegge il movimento da future possibili manovre repressive. Organizzare raccolte fondi quindi, dibattiti, eventi, far circolare la fanzine informativa, le brochure, i poster e il sito web.
Cosa non dobbiamo fare?
Il momento della liberazione dei detenuti è un momento che attira fortemente l’attenzione degli sbirri – recentemente, sempre più sbirri in borghese stanno osservando gli spazi importanti al movimento e provano a infiltrarcisi. Questo è il momento peggiore per lasciarsi andare a pettegolezzi, speculazioni, creare storie, criticare questo o quello, errori, meriti, conoscenza sul caso, e qualsiasi di quelle azioni che non abbiano una completa o addirittura falsa informazione.
Se vuoi contattare gli accusati, pensaci due volte se sei qualcuno del loro circolo intimo. Comunque, pensa a lasciarli riposare e respirare, ci sarà tempo perché i nostri sentieri si incrocino, e non sporadicamente.