Milano: Villa Vegan sotto sgombero

Nei giorni scorsi è giunta voce che vogliono sgomberare Villa Vegan martedì 30 ottobre.
Riteniamo  sia un’informazione di fiducia e siamo determinat* a resistere, quindi facciamo una chiamata a tutte le persone solidali a raggiungerci per preparare insieme la resistenza e la mobilitazione contro lo sgombero. È benvenut* chiunque abbia voglia di supportare il posto, chi lo ha attraversato negli anni, chi ha portato avanti le lotte che qui hanno trovato complicità, tutte le compagne e i compagni che pensano che se vogliono sgomberare uno spazio anarchico occupato da 20 anni gli deve costare caro.

In tutti questi anni di occupazione Villa Vegan ha ospitato compagni e compagne da tutto il mondo, ha dato supporto logistico a tanti progetti autogestiti, in particolare quelli della scena punk hardcore, e a tantissime lotte, tra le quali quelle anticarcerarie e la solidarietà alle prigioniere e ai prigionieri, ecologiste e per la liberazione animale, contro il razzismo ed i CIE (rinominati poi CPR), transfemministe queer e contro la violenza di genere, antifasciste; lotte che rifiutano i rapporti con le istituzioni e sempre in opposizione al sistema capitalistico e allo Stato.

Con gli sgomberi degli spazi occupati, l’interminabile cementificazione, le retate contro le persone migranti, irregolari e indesiderate di ogni tipo, la riqualificazione” dei quartieri, la crescente militarizzazione e sorveglianza delle strade, vogliono trasformare i luoghi in cui abitiamo in città-vetrine utili solo per fare girare l’economia e in dormitori per chi è inserit* nel ritmo di produzione e consumo, chiudendo sempre più ogni spazio possibile di resistenza. Per questo
motivo ogni sgombero non riguarda soltanto il posto specifico che viene attaccato ma il piano più generale di controllo sociale da parte del potere politico ed economico, e va contrastato. [Read More]

Milano: 5 anni di Lambretta, 5 anni di lotte in città!

Lambretta_Milano5 anni possono sembrare pochi, ma se vissuti nella loro complicata ed eccitante intensità, è tutta un’altra storia. 5 anni nati in una stanza o nella cantina di V. 5 anni in cui abbiamo denunciato ad alta voce le scellerate politiche che hanno tenuto sotto scacco la città vetrina, 5 anni in cui abbiamo visto Milano cambiare e non diventare Mai come Berlino, a parte la Berlino degli anni ’30 se guardiamo allo stato di polizia-pulizia razzista che si è manifestato in Stazione Centrale pochi giorni fa.
Il C.S.O.A. Lambretta nasce da un progetto che vede nelle nuove generazioni il motore del cambiamento futuro e nella riappropriazione indiretta di reddito la possibilità di un riscatto per chi invece si è trovato senza la possibilità di un’esistenza stabile a causa dell’oppressione data dal precariato. Questo connubio ha trovato espressione nell’occupazione delle villette di piazza Ferravilla, oggi svendute dalla corruzione di Aler al peggior offerente. Piazza Ferravilla ha rappresentato nella storia del collettivo un efficace esperimento di cooperazione tra centro sociale e quartiere, un importante percorso di formazione (se pensiamo ai laboratori tenuti da cittadini) e di autoreddito. Numerose sono state le esperienze in questo senso, prima tra tutte il C.A.S.C., il Coordinamento dei collettivi studenteschi della zona, tutt’ora in azione, la cui carica politica ha rappresentato un importante elemento non solo nelle battaglie relative alle riforme scolastiche degli ultimi anni, ma nell’evidente l’integrazione nella zona, una zona che il Lambretta non ha mai lasciato nemmeno dopo i due sgomberi subiti, un legame che oggi si rivela nella lotta contro la desertificazione di Città Studi a favore della speculazione che continua nel dopo Expo. [Read More]

Milano: Centri sociali e dialoghi urbani

Milano_skylineA Milano la politica, che sia di centro-destra o di centro-sinistra, non ha mai avuto idee coraggiose e innovative sul tema centri sociali. Le proposte sono sempre arrivate dal basso e rispedite al mittente.
L’idea di Macao di comprare l’ex-macello proprietà di So.Ge.Mi., controllata al 99% dal Comune di Milano, non è nuova in città ma fa i conti con una storia infelice. Anche se i particolari proposti dal collettivo di viale Molise 68 hanno dei tratti di unicità. Sono lontane le esperienze di sperimentazione di Roma o Napoli, ma anche quelle di città come Bergamo, Brescia, Padova, Venezia, Bologna, o della vicina Segrate.
Leoncavallo e Cox 18, due degli spazi occupati più longevi in Italia, restano occupati. Cox, che si trova in uno spazio comunale, è stato sgomberato anche durante la giunta Moratti-De Corato e ripreso con vigore e forza da una mobilitazione cittadina. Le giunte di centro-sinistra non hanno neppure ritirato le denunce civili contro gli occupanti. Il Leoncavallo ha provato con la giunta Pisapia ha risolvere la sua situazione, senza risultati. La giunta arancione che in 5 anni ha visto praticare oltre 30 sgomberi, e alcuni di questi sono stati anche agiti perché ad essere sgomberate sono state anche delle aree comunali.
Se la politica milanese ha mostrato sempre il volto peggiore nel dialogo con le realtà occupate, negli anni si sono visti timidi dialoghi, invece, tra privati e centri sociali. [Read More]

Milano: Il Lambretta fa bingo! Nuova occupazione in via Val Bogna 10

CSO_Lambretta_Val_Bogna_10_MilanoNel pomeriggio di ieri il Lambretta ha liberato un nuovo spazio in via Val Bogna 10, zona Calvairate.
E’ dell’inizio di questa settimana la notizia dell’uscita del collettivo Lambretta dallo stabile di Via Canzio 4 occupato a Settembre per permettere l’avvio dei lavori di ristrutturazione che porteranno la Statale (proprietaria dell’immobile) all’apertura di una residenza studentesca da 37 posti letto.
L’occupazione di Via Canzio avveniva a pochi giorni dall’incendio doloso che aveva reso inagibile lo stabile di Via Cornalia dove il Lambretta aveva promosso tutte le sue attività tra cui una frequentatissima palestra dal Settembre 2014.
Paradossale che la nuova occupazione arrivi a pochissimi giorni dalla dura condanna a 13 anni e sei mesi dell’ex-Assessore regionale alla casa Domenico Zambetti (per voto di scambio con la ‘ndrangheta) che tanto si spese nel 2012 per ottenere lo sgombero da parte della Forze dell’Ordine del primo Lambretta di Piazza Ferravilla per “ripristinare la legalità”. Lo sgombero, effettivamente, ebbe luogo nell’Ottobre di quell’anno. Le villette rimasero abbandonate e vennero rioccupate a Dicembre per essere nuovamente sgomberate nell’Agosto 2014. [Read More]

Milano: Lambretta, verso una nuova occupazione

CSO_Lambretta_Via_Canzio_4_MilanoIl 24 Settembre 2016, a pochi giorni dall’incendio doloso che aveva reso inagibile la sede di Via Cornalia, il Lambretta ha occupato uno stabile in Via Canzio 4, in zona Piazzale Loreto.
Si trattava di un ex-studentato, abbandonato da anni e di proprietà dell’Università Statale di Milano.
Nei giorni immediatamente successivi all’occupazione, il Rettore della Statale, Vago, aveva scatenato un attacco mediatico contro il collettivo Lambretta, accusandolo di “sottrarre spazi agli studenti”.
Le accuse si rivolgevano contro l’occupazione in quanto di fatto ostacolava l’inizio dei lavori nello stabile, lavori che avrebbe reso lo stabile fruibile agli studenti, e metteva l’Università nella situazione poco piacevole di non solo perdere del tempo, bensì denaro pubblico utile alla ristrutturazione dello spazio.
Non stando propriamente così le cose, il Lambretta ha risposto al Rettore ed all’Università con un comunicato, che tra gli altri fattori sottolineava: “Secondo il Rettore, noi siamo di ostacolo per l’inizio dei lavori, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di impedire un’eventuale ristrutturazione. Riteniamo comunque curioso che, i fantomatici lavori, siano stati annunciati dopo anni di abbandono e inutilizzo dello stabile, proprio quando abbiamo aperto il vaso di pandora, ricco di inadempienze e malagestione economica! Che coincidenza!” [Read More]

Milano: 6 anni di ZAM

ZAM_Milano_129 Gennaio 2011- 29 Gennaio 2017.
Compiamo collettivamente sei anni. Paragonando questo collettivo e i suoi anni di vita alla vita di una persona, compiuti i sei anni siamo già dei remigini.
Abbiamo acquisito la capacità di comprendere il nesso fra causa ed effetto. Le cose che accadono e le loro motivazioni.
E se proprio come un piccolo bimbo o bimba che si avvia alla scuola incominciassimo a pensare quale catena di eventi ci ha portato ad essere come siamo, qui ed ora, sei anni dopo, potremmo iniziare a collegare un po’ di effetti, con le proprie cause.
Iniziamo dalle cose semplici.
Se sono sei anni che esistiamo e non siamo stati spazzati via dalla grigia città, se non ci siamo dissolti sotto i colpi dei manganelli o dei processi, se non siamo affogati nella marea di populismo, beceria, tristezza, atomizzazione delle vite…forse un motivo ci sarà.
Questa capacità di sopravvivere deriva dalla continua resistenza e persistenza delle compagne e dei compagni che ogni giorno continuano a portare avanti con passione azioni concrete per trasformare la squallida realtà che ci circonda.
Moltissima, quasi tutta “la gente” che frequenta oggi il nostro spazio nelle sue attività e quotidianità più disparate, sei anni fa non conosceva Zam, non conosceva i centri sociali, non conosceva il movimento.
Probabilmente non aveva nemmeno immaginato di potersi organizzare da sé senza soldi e senza proprietari, senza rapporti di lavoro, senza rapporti formali, per modificare in maniera permanente la propria vita. [Read More]

Milano: Sgombero ZAM di Via Olgiati – Tutti rinviati a giudizio!

20130522_Sgombero_ZAM_di_Via_Olgiati_Barona_Milano9 rinvii a giudizio per i fatti di Palazzo Marino del pomeriggio del 22 Maggio 2013, giorno dello sgombero di ZAM in Via Olgiati in Barona.
A pochi giorni dal sesto compleanno di ZAM (il 29 Gennaio) e a quasi quattro anni dai fatti 9 attivisti sono stati rinviati a giudizio per la giornata di lotta seguita allo sgombero di Via Olgiati.
La prima udienza si terrà martedì 4 Aprile alle 9,30 davanti alla Decima Sezione del Tribunale di Milano.
La mattina del 22 Maggio un ingente schieramento di Polizia e Carabinieri guidato da un folto drappello di Digos si presentò per eseguire lo sgombero dello spazio sociale occupato il 29 Gennaio 2011 in Barona. La proprietà dichiarava l’urgenza di ritornare in possesso dei suoi immobili. Inutile dire che a quasi 4 anni dai fatti, le strutture di Via Olgiati versano ancora in uno stato di totale abbandono (come negli anni precedenti alla loro occupazione) e vengono sorvegliate giorno e notte dalla vigilanza privata…

Quel giorno le Forze dell’Ordine furono accolte da una serie di strutture messe in strada dagli occupanti a rappresentazione di quello che ZAM era stato nei suoi 2 anni e mezzo di vita. E quindi elementi scenici che rappresentavano sport popolare, teatro, cinema, musica, attività sociali e così via. A ZAM infatti si erano tenute decine e decine di concerti, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, giornate aperte per gli abitanti del quartiere… Erano sorte l’Acciaieria (una palestra d’arrampicata) e una palestra di sport popolare. Si era tenuto nel Marzo del 2013 il Primo Zam Film Festival sulle produzioni indipendenti nel mondo del cinema. Era sorto un hiphoplab che è via via cresciuto e continua a calcare le scene: lo Zam Hip Hop Lab. Un ruolo via via sempre più importante era anche stato svolto dal mondo studentesco con la Rete Studenti Milano e il suo protagonismo. Ce n’era insomma, un po’ per tutti i gusti…
Per farsi strada tra le barricate le Forze dell’Ordine utilizzarono una ruspa. Dopo alcune ore due attivisti saliti sul tetto del centro sociale per rallentare le operazioni di sgombero decisero di scendere. [Read More]

Milano: Sull’azione al cinema Apollo

cinema_Apollo_milanoE’ successo.
Dopo tanti mesi nei quali si parlava della chiusura – dopo le 15 mila firme raccolte per salvarlo, dopo le innumerevoli persone che si opponevano al nuovo Apple store – ieri sera, Domenica 15 Gennaio 2017, ha chiuso i battenti per l’ultima volta lo storico cinema Apollo [Spazio Cinema Apollo ] situato nella Galleria de Cristoforis a Milano.
LUMe era lì per urlare forte e chiaro che davanti ad ogni tentativo di mercificazione delle arti risponderemo creando avamposti di guerriglia culturale
Quello di ieri sera è un esempio lampante della direzione che sta prendendo la società nella quale viviamo: chiudere un cinema per aprire un Apple store significa contribuire all’impoverimento culturale della nostra città. Significa lasciare le chiavi del proprio pensiero al pre-confezionato, al già pronto. Come LUMe laboratorio universitario metropolitano, Conserere, Lume Teatro e LUMEteca – percorsi cinefili, crediamo che la cultura vada condivisa, che possa crescere solo ed attraverso il contributo di tutti. Noi con i compagni del CSOA Lambretta e del Lato B – l’altro lato di Milanoeravamo lì a urlarlo.
Le porte dell’Apollo hanno chiuso per sempre… Ma le porte di Lumeteca e di LUMe sono sempre aperte…. Viva il cinema e Viva la cultura dal basso!
Ricordate che partecipare è l’unico modo per accorgersi di avere ancora un ruolo.
LUMe, LUMeteca, Conserere, LUMeTeatro. [Read More]

28 Maggio in piazza, autonomi e indipendenti dal teatrino elettorale!

20160528_manifestazione_28 maggio, a pochi giorni dal voto per il rinnovo delle giunte di diversi comuni italiani (tra cui Roma, Milano, Torino, Bologna) diverse realtà di lotta scenderanno in piazza, per portarvi le ragioni delle lotte sociali nei territori come discusso nell’ultimo momento di confronto della rete Abitare Nella Crisi.

Agitazione sul terreno del diritto all’abitare, con la resistenza agli sfratti e agli sgomberi e la difesa delle occupazioni; mobilitazioni del proletariato giovanile e studentesco; lotta nel settore della logistica; mobilitazioni di quartiere e per la difesa dei territori dalla devastazione sociale e ambientale capitalistica. Questi i temi al centro delle piazze, che muoveranno nella convinzione che al centro dell’opposizione sociale c’è in questa fase la necessità di attaccare dal basso l’operazione portata avanti dal governo Renzi e di smontare ulteriormente la fiducia in un teatrino elettorale sempre più inutile quanto a effetti reali sulla vita delle persone. [Read More]

Milano: La regola del gioco

citypollAl confine sud-ovest della città di Milano si trova il quartiere Lorenteggio/Giambellino.

Edificato in gran parte in epoca fascista è stato, nell’arco di quasi un secolo, meta della migrazione interna imposta al proletariato meneghino dal potere di turno. Sbiadito il ricordo del tempo in cui banditi e sovversivi lo attraversavano come gente del posto, negli ultimi tre decenni è stato trasformato, come altre periferie milanesi, in discarica sociale dove confinare quella parte di proletariato cacciata dal centro e sempre più impresentabile agli occhi della borghesia cittadina.

Ma i tempi cambiano e gli appetiti della città-metropolitana aumentano. Un sontuoso progetto di riqualificazione e rigenerazione oggi guarda a questo pezzo di città. L’espansione continua del centro-città spinge una parte di classe media verso il margine e ne favorisce il flusso continuo di “messa al lavoro” con una sempre più fitta rete di trasporti metropolitani. [Read More]