Nuovo processo a Silvano Pelissero

  Nuovo processo a Silvano Pelissero


SOLE SILVANO E BALENO ULTIMO ATTO ? VALSUSA T.A.V LUPI GRIGI

Torino venerdi’ 27 settembre 2002 dalle ore 9 PRESIDIO IN SOLIDARIETA’ CON SILVANO PELISSERO. Di fronte al nuovo palazzo di giustizia di Torino c.Vittorio 130 (quello coi vetri rifatti) ci sara’ un persidio in solidarieta’ con l’anarchico Silvano Pelissero. Silvano deve ripassare sotto il giudizio della corte d’appello di Torino (1° sezione penale, aula 48, ingresso interno 18, giudice Alberto Oggiero) dopo che la cassazione di Roma ha annullato la montatura politica del PM Maurizio Laudi e dei suoi soci del ROS dei carabinieri.

Torino 24 settembre 2002 Asilo Barocchio RRosalia ex Vespaio Forte Guercio (AL) Tuttosquat

SOLE SILVANO E BALENO torino, 21 settembre 2002 ULTIMO ATTO? VALSUSA-T.A.V.-LUPI GRIGI Potrebbe finire la farsa tragica. Il 27 settembre 2002 la 1° sezione penale della corte d’appello di Torino (presiede Alberto Oggero) si riunisce per valutare il caso di Silvano Pelissero su ciò che resta dei capi d’accusa cassati a Roma, decapitati della montatura politica malamente imbastita da Maurizio Laudi pubblico ministero forcaiolo, insieme agli immancabili ROS dei carabinieri e all’antiterrorismo della polizia. Le “prove granitiche” a carico dei “Lupi grigi” fantomatici ecoterroristi anarchici, tanto sbandierate da Laudi attraverso l’instancabile amplificatore dei media, si sono squagliate rivelandosi per quel che sono: un mucchio di sterco. Però c’è ancora il rischio che tornando a Torino il procedimento rifinisca nelle mani lorde dei compagni di merende di Maurizio Laudi, ai quali si accodano gli avvoltoi della SITAF, la società autostrade che ha già devastato con il suo asfalto la Valsusa, che attraverso il loro avvocato (Aliprandi) insistono nel richiedere oltre 100 milioni di lire di danni a Silvano. Era già andata così in 1° grado e in appello, dove i suoi amichetti giudici, Giordana e Accordon, avevano provveduto a tacitare la difesa e a gratificare l’accusa, condannando l’unico superstite dei tre anarchici, Silvano Pelissero, a pene corrispondenti alle richieste del P.M. . Ma appena uscita dal giro degli amici del bar del palazzo di giustizia di Torino, la montatura si sgretola e persino i magistrati della cassazione di Roma non riescono a prendere sul serio le insulsaggini di Maurizio Laudi. Travolti dalle loro stesse logiche aberranti, gli inquisitori, non paghi di aver fatto morire in stato di detenzione Sole e Baleno sotto il peso di capi d’imputazione che loro stessi hanno ammesso essere fasulli, proprio per giustificare quelle due morti violente, hanno voluto che a Silvano fosse inflitta una dura condanna (6 anni e 10 mesi, divenuti 6 anni e 1 mese in appello) soltanto per accreditare le accuse -false- , affichè Sole e Baleno non fossero morti per niente. E non avendo prove, non hanno esitato ad usare illazioni e menzogne per infangare Silvano, saldamente coadiuvati da sbirri (in tribunale) e giornalisti (di fronte all’opinione pubblica). Un’operazione di salvataggio di un’immagine compromessa da tanto orrore, cui la combriccola degli assassini, ovverosia: magistrati, sbirri, giornalisti, politicanti e speculatori del TAV, non potevano rinunciare, pena una forte perdita di credibilità di fronte al loro gregge ed un conseguente calo nell’accettazione delle loro porcate imposte a tutti. Una credibilità minata dal ripresentarsi dell’insabbiatissima vicenda dell’armeria Brown Bess di Susa (spaccio d’armi per conto dello stato -390 pistole- ) -maresciallo CC G.Tessari factotum- ispettore PS E. Souberan depistatore- F. Fuschi serial killer di stato- P.M. M. Laudi referente giudiziario. Chiunque abbia seguito con attenzione queste vicende, ha potuto fugare ogni dubbio sulla natura criminale dello stato, sulla disumanità del potere, che per conservarsi e rafforzarsi ha la necessità imprescindibile che i sacrifici umani coronino i suoi riti spettacolari. Anche in democrazia non esistono poteri buoni. L’avranno ben capito gli abitanti della Valsusa in via di devastazione irreversibile grazie alla costruzione della linea del Treno ad Alta Velocità. Meglio chinare la testa di fronte a qualsiasi sopruso, meglio non protestare troppo, per non attirarsi i fulmini della violenza istituzionale, se no si corre il rischio di fare la fine di quei tre anarchici. I loro sindaci, ultima ruota del carro del potere, stanno pazientemente cominciando a farglielo capire, spiegando l’ineluttabilità del volere degli speculatori, presentandola come una calamità naturale, per cui non si può fare altro che chiedere un rimborso… Bisognerà emigrare da quell’inferno. Ma questo poco importa. Sono soltanto le vite delle persone. Come Sole Silvano e Baleno. Ancora una volta non perderemo l’occasione per gridarvi ASSASSINI e per dimostrare la nostra SOLIDARIETA’ CON SILVANO. ASILO – BAROCCHIO – RROSALIA – EX VESPAIO – -FORTE GUERCIO (AL) – TUTTOSQUAT

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Processo Pelissero

  Processo Pelissero


Silvano Pelissero è stato arrestato 4 anni fa in Valsusa inseme a Edoardo Massari e a Soledad Rosas che invece vennero arrestati alla Casa Occupata di Collegno. Questi ultimi si leveranno la vita in stato di detenzione… Erano accusati di essere “ecoterroristi”… Sul sito http://tutto.squat.net c’e’ la versione ultima dell’opuscolo “mein Kampf” che descrive le varie fasi del processo giunto alla cassazione. Ricordiamo che il 5 marzo saranno gia’ 4 anni che Silvano e’ incarcerato… tutto [at] squat [dot] net

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Assemblea per il maxiprocesso

  Assemblea per il maxiprocesso


GIOVEDÌ 20 APRILE 2000- ORE 21- CENTRO SOCIALE VITTORIA (VIA FRIULI- ANGOLO VIA MURATORI), ASSEMBLEA PER DISCUTERE UNA PROPOSTA DI MANIFESTAZIONE PER LA DIFESA DEGLI SPAZI DI LIBERTÀ E DI AGIBILITÀ POLITICA E SOCIALE, DA TENERSI A MILANO NEL POMERIGGIO DI SABATO 6 MAGGIO

Mercoledì 3 Maggio dovrebbe iniziare a Milano il processo di appello del cosiddetto ?Maxiprocesso?, che ha già visto condannati in primo grado a circa un secolo di galera oltre 70 compagni e compagne dei centri sociali e del movimento milanese, colpevoli di avere partecipato negli anni scorsi a iniziative per la difesa degli spazi occupati, per il diritto alla casa, antifasciste, di solidarietà internazionale. Per una ventina di compagni e compagne le condanne vanno dai due anni in su. La posizione di una dozzina circa di imputati invece è stata stralciata dal Maxiprocesso, in quanto condannati per il ?solo? reato di blocco stradale, e quindi destinati ad essere colpiti dalle sanzioni amministrative previste dalla recente legge che ha depenalizzato questo ed altri reati.

PERCHÉ? UNA MANIFESTAZIONE A MILANO SU QUESTI TEMI..???

Perchè la Lombardia e Milano, oltre che essere laboratori di sperimentazione delle trasformazioni produttive e sociali e delle modificazioni degli assetti politici di questo paese, sono anche laboratori per la sperimentazione di strategie di controllo sociale e riduzione dei conflitti. Non è quindi un caso che Milano oltre che vedere una delle più grosse concentrazioni di poteri forti, ha visto anche negli ultimi anni il più grosso uso ed abuso, a livello nazionale, di dispositivi orientati alla repressione di iniziative politiche o di piazza: circa 3500 denunce dal ?93 ad oggi, svariate decine di processi in corso ed in alcuni casi già conclusi, condanne pesanti sia detentive che pecuniarie. Infatti proprio dal 1993/94, grosso modo tutto parte dalla vittoria della lega alle comunali e poi del polo alle politiche, l?area dei centri sociali e delle case occupate a Milano comincia ad essere oggetto di una azione sistematica di persecuzione da parte di organi inquirenti e magistratura. Praticamente negli anni precedenti si veniva denunciati solo per fatti eclatanti, come la resistenza durante lo sgombero e demolizione del centro sociale Leoncavallo nell?Agosto 1989. Dal 1993 in poi invece, praticamente ogni iniziativa politica dell?area ?antagonista? avrà degli strascichi giudiziari. I reati contestati vanno da esecuzione di concerti non autorizzati, radunata sediziosa o grida sediziose, ad una marea di blocchi stradali, per arrivare a resistenze ed oltraggi vari ed alle rapine. Fatti di portata sostanzialmente limitata che anni prima sarebbero stati ignorati, divengono oggetto di procedimenti giudiziari. L?impatto del meccanismo messo in moto è rafforzato da una interpretazione estensiva e persecutoria del codice: in alcuni casi viene considerato blocco stradale una semplice sosta di alcuni minuti ad un incrocio durante un corteo autorizzato, in altri casi viene considerata rapina la sottrazione di un rollino fotografico ad un fotoreporter, o la scomparsa di alcuni moduli per raccolta firme durante una iniziativa contro un banchetto elettorale di AN.

Perchè va messa in discussione la stessa logica intrinseca dei Maxiprocessi, i quali sono strumento di attuazione di queste logiche di criminalizzazione attraverso l?accorpamento in unici procedimenti di decine di fatti e di imputati, con l?evidente obiettivo di appiattirne le posizioni e di ridurre le stesse possibilità di difesa.

Perchè va messo altresì in discussione il meccanismo non meno subdolo di controllo sociale determinato dai provvedimenti di depenalizzazione, che fa si che per un solo blocco stradale si potrà subire una multa che va dai 5 ai 20 milioni, al termine di un procedimento amministrativo che in quanto tale sarà più rapido e ancora meno garantista di quello di un ?normale? processo penale. La multa infatti viene decisa dal prefetto, sulla base delle denunce dei soliti organi inquirenti, fatta salva la possibilità di ricorrere contro di essa davanti al giudice di pace.

Perchè si rischia di arrivare alla resa dei conti di tutti questi procedimenti repressivi e di quelli nuovi che verranno, in una situazione di debolezza e frammentazione del movimento milanese. Pertanto è necessario uno scatto di energia, di immaginazione, una assunzione di responsabilità. E? necessario ridare a tutti i compagni e le compagne la fiducia che incidere su questi eventi è possibile.

Perchè le vicende milanesi rientrano in un disegno generale di normalizzazione politica che riguarda settori sociali ben più ampi ed articolati di quelli che ruotano intorno alle realtà autogestite: si vedano le vicende del pacchetto-sicurezza e delle politiche sull?immigrazione, o la nuova legge anti-sciopero e quella sulla rappresentanza sindacale. Le stesse sanzioni amministrative che oggi colpiscono noi, domani colpiranno qualsiasi picchetto di lavoratori o di cittadini che si organizzano per affermare bisogni e diritti.

Accanto ed a sostegno della proposta di manifestazione del 6 Maggio, con lo scopo di dare ad essa maggiore forza, risonanza e visibilità, stiamo anche pensando ad un appello per la difesa degli spazi di libertà ed agibilità politica a partire dalla vicenda del Maxiprocesso, appello da sottoporre alla firma di intellettuali, artisti, avvocati, giuristi, democratici, parlamentari etc.

Riteniamo inoltre sempre opportuno ricordare l?utilità di una forte presenza in aula, a partire dalla mattina del 3 maggio, data d?inizio dell?appello del maxiprocesso, presso la corte d?appello del palazzo di ?giustizia? di Milano.

Chiediamo a tutti i compagni e le compagne ed a tutte le situazioni, di contribuire alla costruzione di una rete più ampia possibile per realizzare queste proposte, e di partecipare quindi alla ASSEMBLEA CONVOCATA PRESSO IL CENTRO SOCIALE VITTORIA DI MILANO (VIA FRIULI ANGOLO VIA MURATORI), ALLE ORE 21 DI GIOVEDÌ 20 APRILE 2000 .

MILANO 13 APRILE 2000

COLLETTIVI DI VIA DEI TRANSITI 28


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