Roma: La città di sotto non si cancella: il 23 gennaio, al Brancaccio, la Roma delle lotte sociali porta in piazza un futuro diverso

Roma_Brancaccio_la_Roma_delle_lotte_socialiI discorsi che in questi giorni si susseguono intorno alle sorti del PD romano, alla tornata elettorale e ai destini del centrosinistra, riescono ad appassionare solo gli addetti ai lavori. C’è una città intera alle prese con una crisi economica profonda e che deve affrontare emergenze quotidiane davvero serie, decisamente distante e disinteressata a tutto questo blaterare. Soprattutto è una città che vede ridotti gli spazi di democrazia, limitati fortemente i diritti primari, aumentati i controlli securitari in nome del rischio terrorismo. Una città dove di misericordia, nonostante il Giubileo straordinario in corso, ce n’è davvero poca. Dove i superprefetti inviati da governo, invece di amministrare sembrano voler sfruttare questa finestra per imporre alla città il dominio del mercato e dei privati, attaccando i lavoratori e i beni comuni, privatizzando i servizi.
Soprattutto il disagio sociale diventa il principale obiettivo delle dinamiche coercitive: sfratti, sgomberi, tagli di stipendio, precarietà lavorativa, retate, identificazioni, precettazioni. Come se la povertà e la precarietà fossero una colpa da attibuire ai poveri e ai precari stessi, e coloro che lottano contro di esse potessero essere rinchiusi nell’etichetta degli “irresponsabili che disturbano il manovratore”.
In questo contesto molti si chiedono, l’evento del prossimo Sabato 23 Gennaio al Brancaccio, cosa rappresenta? La definizione di un nuovo assetto di potere che garantisca poltrone e rendite di posizione, come dice qualcuno, che indica in Renzi il “mangiafuoco” delle strategie politiche che stanno calando sulla capitale? O l’ultimo colpo di coda di un partito in crisi identitaria, corrotto e immerso nelle liti interne, incapace e forse anche poco incline ad affrontare i reali problemi di Roma, come dice qualcun altro?
A noi tutto questo non interessa. Siamo estranei agli stanchi e dannosi rituali di partiti che da tempo non sono piu’ in grado di misurarsi con la realtà che soffre e pulsa fuori dal palazzo. Come tanti abitanti di questa città vogliamo essere risarciti per la continua cancellazione di welfare e di diritti. Riteniamo che la città non possa piu’ essere ostaggio dei signori del mattone e degli ideologi del diritto proprietario, di una guerra contro i poveri portata avanti con provvedimenti come l’articolo 5 del piano casa di Lupi.
Sabato 23 Gennaio, una composizione sociale meticcia cresciuta a Roma, anche se non invitata e forse non gradita, intende entrare al Brancaccio. Chi dice di voler parlare alla città non potrà certo farlo con la parte più addomesticata e consenziente, c’è una città di sotto che attende risposte concrete.
Non permetteremo che si parli di Roma dimenticando i drammi sociali che ogni giorno avvengono nella capitale. Non è blindando la città o il Brancaccio, prendendo in considerazione solo gli interessi dei ceti solvibili e facendo quelli di pochi, che si può raccontare di voler inaugurare una stagione nuova, uscendo dalle logiche di governo che hanno portato a “mafia capitale”.
A chi diserterà il Brancaccio chiediamo invece di dire una parola chiara e definitiva sulle dinamiche di governo che hanno caratterizzato le giunte di centrosinistra, Marino compreso.
Ci vediamo in città!

Movimenti per il Diritto all’Abitare di Roma

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