Un corteo che ha saputo crescere nel suo prosieguo, un migliaio i manifestanti che hanno partecipato alla manifestazione in difesa dell’ExKarcere, nonostante il clima di tensione creato dai media in queste ultime settimane. Una manifestazione soprattutto meridionale che però ha visto presenti anche delegazioni di Torino, Bologna, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Cosenza. Il ricordo dei due 17enne morti in seguito all’inseguimento della polizia fatto per le vie dell’Albergheria ha accompagnato il corteo per tutto il suo percorso, significativa la partecipazione della città nei momenti di loro memoria e di denuncia della militarizzazione dei quartieri popolari. L’aspetto che emerge dall’11 ottobre, quel che deve essere valorizzato è il passo in avanti fatto dai compagni e dalle compagne dell’ExKarcere: mentre incombe il possibile sgombero del centro l’ExKarcere raddoppia occupando un altro spazio abbandonato! L’ExKarcere non si tocca e raddoppia! Questa la risposta . Una nuova occupazione, una nuova struttura occupata che va ad affiancarsi a quella che oggi si difende. Un gioco d’anticipo rispetto a quel che potrebbe prospettarsi, intanto l’ExKarcere raddoppia!
E’ da quest’estate che viene paventato lo sgombero del centro sociale ExKarcere, in un crescendo ,dato anche dai fatti avvenuti nell’ultime settimane. Il 1 ottobre due ragazzini, Peppe e Pasquale, sono morti in un incidente stradale nel quartiere dell’Albergheria, scappando dall’inseguimento di una volante della polizia, motivato dal furto di una moto in quartiere… Già durante il tentativo di sopraraggiungere il motorino dei due 17enni il quartiere aveva reagito duramente, insultando la polizia. Le scritte dei muri, contro la polizia, dopo questo avvenimento non sono tardate nel comparire, celermente poi cancellate… il che ha fatto scatenare ancor più la rabbia! Nella notte del 7 ottobre le barricate, gli scontri con la polizia, le auto e i cassonetti in fiamme hanno riempito una notte di riot nel quartiere. Lo specifico fatto si inserisce ovviamente in un contesto che ha forgiato ancor più la criminalizzazione politica in atto contro l’ExKarcere, diventando una cartina di tornasole della realtà palermitana.
La volontà politica di metter fine ad un’esperienza come quella del centro sociale di via Mongitore è possibile leggerla nelle diverse prospettive utili a evidenziare gli interessi economici e non in ballo. Con l’espulsione dal centro cittadino che si vuol portare avanti si vuol perdurare nell’”opera di pulizia, di riqualificazione” del centro storico, per poterlo dare in pasto alla speculazione edilizia e all’affarismo politico-mafioso. Gli strumenti per giungere a questo sono quelli del soffocamento della realtà urbana tramite la militarizzazione dei quartieri, in una retorica anti-mafiosa e legalitaria che, visti i “personaggi moralizzatori” come il sindaco Cammarata, assume sembianze indicibili…!
ExKarcere, dopo i suoi sette anni di vita, significa tante cose: una ricchezza sociale costruita dai tanti giovani che han trovato nel centro sociale un punto di riferimento ed una prospettiva, un’istanza di trasformazione portata avanti tramite pratiche di antagonismo e conflitto, una produzione altra di cultura e socialità. Temi come quelli della lotta per la casa, dell’opposizione all’inceneritore di Bellolampo sono tra le priorità politiche che il centro sociale si è dato in questi ultimi anni, andando a cercare di entrare nelle contraddizioni e nelle smagliature apertasi, divenendo quindi, sempre più, un soggetto scomodo con un “potere dei palazzi” con il quale la compatibilità non vi è mai stata.
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