Torino: corteo 19 – Comunicato del barocchio squat

  Torino: corteo 19 – Comunicato del barocchio squat


SABATO 19 DICEMBRE 2009
CORTEO CONTRO GLI SGOMBERI E LA REPRESSIONE
organizzato dal coordinamento delle case occupate di Torino

Nonostante i tentativi di impedire o di emarginare il corteo e l’ennesimo “guasto” a radio Blackout il venerdì prima della manifestazione del sabato, da Porta Susa siamo partiti in più di 1000, diversamente da quello che affermano Stampa (600) e Repubblica(700) che attingono con proverbiale scorrettezza giornalistica da un’unica fonte: la questura.

Pare poi che i giornalisti dei due giornalacci abbiano notato solo cose che possono essere usate contro i manifestanti. Una vetrina interinale e un finestrino di un tram rotti – notizie non verificate, ma di evidente fonte sbirresca – anche se questo è avvenuto a corteo sciolto. Intanto la polizia, che aveva invaso Torino, con mossa provocatoria impediva di defluire da via Rossini e dai Giardini Reali verso il centro, creando ulteriori tensioni. E poi è stato imbrattato un tempio dell’Idiozia, il Mc Donald’s, perbacco!

Ma i giornali si contraddicono tra di loro. Entrambi attentissimi alle esigenze dei bottegai dichiarano, uno, che “tutti i negozianti… hanno abbassato le serrande” (La Stampa), la Repubblica invece intervista addirittura quelli che han tenuto aperto, dando però rilievo a chi dice che a Torino “fanno tutti quello che vogliono” insomma c’è troppa libertà.

I nostri “premi Pulitzer” arrivano a lamentarsi persino dei “cartelli ingiuriosi” contro la TAV ed i CIE, entità superiori, care ai padroni, che evidentemente non si possono offendere.

Prima della fine del corteo qualche cronista surgelato dal clima polare se ne va e basta, e qualcuno si abbevera ancora alla fonte poliziesca, magari per telefono. Così La Stampa chiuderà il racconto mestamente “con l’arrivo davanti alla palazzina Fenix, sgomberata 4 anni fa. Una chiusura col botto: un paio di petardi rossi e verdi”. Repubblica invece afferma che di fronte a Fenix in “corso S. Maurizio hanno lanciato bottiglie (?) e fumogeni (?), tentando di appiccare il fuoco alle porte (???)”.

Ognuno esprime la sua cifra di servilismo ai potenti e la ferma condanna per chi si ribella, con un bellissimo piglio democratico. Forse è il massimo che ci può offrire la stampa borghese.

Alla denigrazione ed alle falsità, i giornalisti aggiungono la superficialità, per cui per fare un po’ di colore, al fine di attirare l’attenzione del lettore sui fenomeni da linciare, non notano le caratteristiche del corteo ma solo alcuni aspetti che somigliano di più a ciò che già conoscono, agli allestimenti di un corteo istituzionale.

Aggiungiamo allora a ciò che è stato cassato dalla grande stampa un’opera di autocostruzione che nonostante le grandi dimensioni (3m) non è stata vista. Una grande bomba sferica e nera con miccia accesa rossa, che viaggiava su un camion. Da essa si irradiavano le musiche ed i discorsi degli occupanti, infatti conteneva – simbolicamente – i DJ ed il mixer della manifestazione. Sopra c’era scritto AUTOGESTIONE. Era enorme, davanti agli occhi di tutti, ma non l’hanno vista. Hanno invece fatto finta di vedere, senza verificare, tutto quello che gli ha detto la polizia. Bel mestiere il giornalista!

Stavolta mettiamo in evidenza la bestialità della stampa asservita. Ma aggiungiamo un commento.

I potenti della città, quelli a cui si rammenta STATE AGITATI con lo striscione d’apertura, hanno visto sfilare per le strade ed i corsi della città un corteo determinato ed incazzato che rende bene l’idea di cosa potrebbe succedere se lo Stato volesse sradicare con la violenza sbirresca che gli è propria, esperienze radicate da più di 20 anni a Torino, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone di generazioni diverse, come ben si vedeva osservando il corteo.

Ribadiamo che l’AZIONE DIRETTA e l’AUTOGESTIONE – pratiche libertarie – sono incompatibili con il Potere basato sulla delega e la deresponsabilizzazione ed entrano naturalmente in conflitto con esso. Ma che tutti coloro che si vogliono liberi le sosterranno sempre, costi quel che costi.

Gli Squat non erogano servizi carenti nell’apparato statale, non sono dei locali sfigati o delle case sporche, non sono un interessante esperimento, non sono un deprimente laboratorio, non sono uno “strumento per fare politica” ma bensì la nostra vita. Che noi ci concediamo il lusso di vivere praticando l’utopia qui e adesso. Realizzando e condividendo l’impossibile in questo deserto.

10 100 1000 OCCUPAZIONI
OGNI CASA SFITTA SARA’ OCCUPATA
OGNI SGOMBERO SARA’ UNA BARRICATA

http://tuttosquat.net/news/corteo-19-comunicato-del-barocchio-squat/

Barocchio squat garden west coast per l’anarchia