Torino: Misure cautelari e un arresto dopo i fatti di capodanno

Venerdì 9 Febbraio si è svolta un’operazione di polizia congiunta tra Lombardia e Piemonte che ha portato ad arresti, denunce e perquisizioni. Tutto ha avuto inizio la sera del Giovedì a Milano quando è stato arrestato Marcello, dopo che precedentemente avevano ammanettato per errore un’altra persona a Saronno. All’alba di Venerdì l’operazione è scattata invece a Torino: perquisizioni a casa, sfondamento della porta dell’Asilo occupato, manganellate davanti all’occupazione di Corso Giulio Cesare 45, e caroselli delle auto blu nei quartieri di Aurora e Barriera, e fino a dentro il Campus Einaudi dell’Università.
Il motivo del blitz è la chiusura delle indagini sui fatti avvenuti il 31 dicembre scorso sotto il carcere delle Vallette a Torino, quando, durante il consueto saluto pirotecnico dell’ultimo giorno dell’anno, ci sono stati disordini tra una sessantina di solidali con i prigionieri e la polizia schierata a difesa delle mura del carcere. In quell’occasione, tra fuochi d’artificio, brindisi, cariche e lacrimogeni, abbiamo appreso dalla stampa che una poliziotta della scientifica (evidentemente sprovvista di equipaggiamento antisommossa) sarebbe stata ferita al volto e ricoverata in ospedale, mentre effettuava le riprese video. [Read More]

Torino: Ultimi aggiornamenti sul Barocchio Squat

NESSUNA R.E.M.S NE’ QUI NE’ ALTROVE

Negli ultimi mesi a Grugliasco (TO) e non solo, si è sentito molto parlare di REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) così chiamata da politici pseudo-democratici e psichiatri carcerieri per ammorbidire agli occhi dell’opinione pubblica quello che realmente sono: galere psichiatriche, dove chi finisce dentro viene spogliato della propria libertà fisica e ancor peggio mentale.

A luglio del 2015 viene alla luce il progetto di costruzione di una di queste strutture proprio nell’edificio adiacente al Barocchio Squat, una casa occupata da 23 anni di ispirazione anarchica, con le intenzioni di allargarla in futuro anche al Barocchio stesso.
Noi fin da subito abbiamo detto chiaramente che non saremmo stati disposti a vivere di fianco a un luogo del genere, un progetto che avrebbe voluto insomma distruggere un posto che da anni pratica e porta avanti autogestione e lotta all’autoritarismo per crearne uno che si basa su detenzione, coercizione e distruzione dell’individuo. [Read More]

Torino: Comunicato del Barocchio Squat

10/10/2015

Il sindaco MontàTura
trasforma il rame in piombo

Questa mattina, con un giorno di ritardo, leggiamo su uno dei giornali più infami di Torino, “Cronaca qua qua qua“, dell’irruzione al comune di Grugliasco da parte degli anarchici appartenenti al “centro socialeBarocchio che avrebbero minacciato il sindaco Montà. Nel pomeriggio poi, sui siti di Repubblica e La Stampa, esce la notizia che il povero sindaco avrebbe trovato 5 bossoli appoggiati sulla propria auto.

Non sembra tutto calcolato? A noi si!

Lunedì sera ci siamo presentati al comune, sapendo che ci sarebbe stata un’interrogazione (in sede consiliare) sulla costruzione della struttura psichiatrica detentiva R.E.M.S, che verrebbe aperta al posto della comunità psichiatrica Barocchio adiacente a tre scuole ed al Barocchio Squat, e del cui progetto è stata tenuta all’oscuro fino all’ultimo la popolazione.

Il sindaco di Grugliasco Roberto Montà, per rispondere a tale interrogazione, non sapendo che pesci pigliare e arrampicandosi sugli specchi, ha subito cercato di deviare l’attenzione verso lo sgombero del Barocchio Squat.
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Torino: Continuiamo a metterci di traverso! Solidarietà al Barocchio Squat

Barocchio_Squat_torinoIn quest’ agosto torinese le dichiarate intenzioni da parte delle istituzioni di sostituire la già esistente struttura psichiatrica di strada del Barocchio di Grugliasco per la creazione di un REMS (ex OPG ospedale psichiatrico giudiziario) e il paventato sgombero della storica occupazione del Barocchio Squat pongono la città in stato di allerta, da un lato per la minaccia di creazione di una nuova istituzione manicomiale che nonostante il cambio di facciata si manterrà sulla scia delle precedenti strutture basate sulla esclusione e sull’isolamento senza via d’uscita, e dall’altro per la difesa di un luogo di libertà che da ventitré anni costituisce un laboratorio di autogestione e di
lotta. [Read More]

Torino: Barocchio Squat a rischio sgombero

NESSUNO SGOMBERO! NESSUN NUOVO MANICOMIO!

Nonostante siano trascorsi circa 4 mesi dalla chiusura degli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), sancita dalla Legge 81/2014, ad oggi queste strutture sono ancora aperte e la maggior parte delle Regioni risultano essere ancora inadempienti per quanto riguarda i progetti di superamento degli ex manicomi criminali. La Regione Piemonte, dovendo dunque presentare in tutta fretta questi piani, pena il commissariamento e la – forse ancor più grave – perdita dei finanziamenti statali, ha pensato bene di prendere in carico gli “internati” attualmente rinchiusi nell’ex OPG di Castiglione delle Stiviere, concentrandosi in particolare sull’apertura di 2 REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), una in un ex SPDC in provincia di Biella e una presso la Comunità “il Barocchio” di Grugliasco. Si chiudono gli OPG, per aprire i “miniOPG”, considerati il “nuovo volto umano” della psichiatria criminale, ma che sono frutto della stessa logica contenitiva ed escludente, basata sul dispositivo manicomiale della cura-custodia e sul concetto di pericolosità sociale, nostra pesante eredità lombrosiana e fascista (codice Rocco del 1930) per cui il “folle” era considerato incurabile, pericoloso, irresponsabile e quindi da isolare dalla società e da rinchiudere per sempre in un’istituzione manicomiale. [Read More]

Torino: Fuori da ogni legalità

Lunedì 25 novembre il consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione contro le occupazioni che prevede un progetto di riutilizzo degli immobili occupati, a detta loro “ostaggio degli antagonisti delinquenti”, mettendonoli all’asta per raccattare soldi per il “welfare”, o imponendo agli occupanti di regolarizzarsi, accettando patti con la falsità delle istituzioni.
Non ci fa specie che a discuttere di morale e legalità sia una classe politica, per natura ladra e intrallazzatrice, che dai suoi caldi salotti dorati approfitta dei suoi poteri per i sporchi comodi dei suoi rappresentanti: non passa giorno che non si senta notizia di rimborsi gonfiati, finanziamenti illeciti ad opere pubbliche, ammanchi nelle amministrazioni pubbliche e corruzione.
Ciliegina sulla torta è il nome del promotore di questa mozione: il filonazista Marrone Maurizio. Consigliere comunale e primo promotore dell’occupazione fascista OSA-Lingotto, venduta come occupazione abitativa per italiani ma di fatto centro sociale occupato di nostalgica ispirazione. Da una parte occupa e dall’altra combatte, pagato, le occupazioni, non disdegnando di farsi vedere in giro protetto dalla polizia, quasi a voler sottolineare il contatto con le istituzioni che permette a quest’occupazione di esistere.
In una città, per quanto piena di case sfitte e palazzi in costruzione, sempre più afflitta dai problemi della casa e dell’affitto, i politicanti, interessati solo al proprio sporco profitto a discapito dei più, non possono fare di meglio che sbattere le persone in mezzo alla strada in pieno inverno per vendere le loro abitazioni e mettersi in tasca soldi da spendere in cene, pasticcini, sigarette, profumi e regalini.
Noi ci prendiamo le case per vivere e per fare politica, lotta ed autogestione e non intediamo rendere conto a nessun istituzione delle modalità in cui ciò avviene.
Il nostro esistere e resistere spaventa chi vive per controllare e comandare. Noi non acettiamo nessun ricatto sociale, siamo pronti a batterci per la libertà e per gli spazi nei quali viviamo senza chiedere nulla a chi si dedica al furto legalizzato.

Ad ogni sgombero una barricata
10 100 1000 OCCUPAZIONI

Barocchio Squat

http://www.tuttosquat.net/fuori-da-ogni-legalita/

Torino: 21 anni di occupazione @ Barocchio Squat

21 anni fa il Barocchio veniva occupato, non solo per avere un tetto sopra la testa, ma per avere uno spazio dove vivere liberi per creare e sperimentare nuovi modi di collettività, lontani dalle dinamiche malsane imposte dalla società. Le persone che circondano e vivono il posto portano avanti quotidianamente la logica della condivisione, eliminando dalle radici lo scambio monetario. La ricostruzione, in seguito all’incendio che nel febbraio 2013 ne ha distrutto una buona parte è finalmente completata, grazie a tutte le realtà che hanno portato solidarietà nelle più svariate forme. Ancora una volta l’autogestione e il mutuo appoggio vincono sulla burocrazia e le lungaggini statali, che per analoghe opere impiegano decenni e centinaia di migliaia di euro pubblici.

Con queste poche righe vogliamo esprimere la gioia di avere nuovamente un tetto sopra la testa e sopratutto la soddisfazione per le modalità con cui tutto ciò è stato realizzato, all’insegna della libertà, dell’autodeterminazione e dell’autocostruzione.

3 GIORNI  per festeggiare i 21 anni del Barocchio ed inaugurare il nuovo tetto

come una fenice risorge dalle ceneri

Ven.1 novembre

CENA INFUOCATA: vieni a cucinare il piatto piu’ piccante che tu possa sopportare ed innaffialo con buon vino.

a seguire JUKE JOINT in concerto, blues Torino

Sab.2 novembre

h15 Street Parade per le vie del centro, benefit inguaiati dalla repressione

(orecchio teso radio blackout 105,250)

dalle 24 SERATA DANZ….E’ Bella Vita, il bar sei tu

shakera cocktail libera il bacino

Main stage: Black Milk- Dj Sakko-Bebe’-Dott.ssa Antonomasia

Elettrofficine: Diatz-Luke Antho-Yashin-Zanardi

Dom.3 novembre

gran gala della pizza. Porta gli ingredienti e prepara la pizza più buona.

Torino: Barocchio Squat, odore di speculazioni

A tre mesi dall’incendio che ha distrutto parte della cascina, la provincia si è presentata al barocchio accompagnata da un perito assicurativo per valutare i danni di cui chiedere il rimborso. In questi mesi i lavori di ricostruzione non si sono fermati: abbiamo completamente ricostruito il tetto della sala concerti, una soletta sopra la cucina (che presto sarà un terrazzo), siamo tornati ad utilizzare la maggior parte degli spazi che erano inagibili ed abbiamo ricominciato ad usare il forno per la pizza. Resta da ultimare il tetto della cappella al quale si sta già lavorando. Tutto questo è stato possibile grazie alla solidarietà di molte individualità e realtà di ogni tipo e di ogni parte d’Europa; sia nella partecipazione ai lavori che, per chi impossibilitato, in quella economica, organizzando iniziative e benefit. Le istituzioni, devote al dio denaro, hanno sentito profumo di soldi e cercano di monetizzare qualcosa che non gli è mai appartenuto. Di quali soldi hanno il coraggio di parlare? Quali danni si arrogherebbero il diritto di avere subito? Ricordiamo che il barocchio al momento dell’occupazione era praticamente sprovvisto di tetto ed oltre alla realizzazione di questo sono innumerevoli i lavori di struttura realizzati in questi vent’anni che hanno impedito alla casa di crollare.

Non ci stupisce che la provincia, bisognosa di liquidi, vada a raschiare il fondo del barile chiedendo rimborsi per lavori realizzati da altri. Alla provincia è già stato diplomaticamente ribadito che non abbiamo nessuna intenzione di legalizzarci né di intrattenere nessun rapporto con le istituzioni. La solidarietà è molto più forte di ogni speculazione, questa casa continuerà a vivere come ha sempre fatto lontana dal denaro e dai certificati di agibilità. Se così non dovesse essere la nostra rabbia sarà pronta a riversarsi sulle vostre scrivanie e nelle piazze della nostra città!

Anche in questi giorni di lavori siamo sempre stati solidali e complici con chi colpito da sgomberi e repressione.

Ad ogni sgombero 10 100 1000occupazioni!

BAROCCHIOSQUAT 1992-2013

Torino – Barocchio Squat in fiamme: Inagibili da sempre

INAGIBILI DA SEMPRE

la volta nel 1990

Il Barocchio squat di Grugliasco è stato occupato 4 volte tra il ’90 e il ’92.

19 persone sono state arrestate nel corso delle manifestazioni di solidarietà, delle azioni contro le autorità responsabili e gli sgomberi, durante i quali lo squat è stato devastato dalle forze dell’ordine.

Ma già dalla prima occupazione gli squatters trovarono l’edificio abbandonato, un rudere. Mancava quasi metà del tetto, la controsoffittatura a vele in cannicciato era crollata in gran parte nella cappella che non aveva neanche il portone, al suo posto due assi in croce. I pavimenti della cascina erano in terra. L’edificio era stato abbandonato negli anni ’60. Lo stabile era inagibile e oggi non ci sarebbe più se gli occupanti non avessero lavorato duramente per anni (due anni per rifare solo tutto il tetto) risanandolo in ogni sua parte. Il terreno incolto circostante è diventato un orto.

Torino: Barocchio Squat – Dancehall crin volume 4

Barocchio dancehall crin volume 4


festa bellavita: senza soldi porta da bere!!!

sabato 8 ottobre 2011

barocchio_8_ottobre.jpg

Barocchio Squat Garden

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