Atene – Comunicato dello squat Lela Karagianni assediato prima dello sciopero generale del 8/7/10 |
Atene – Comunicato dello squat Lela Karagianni assediato prima dello sciopero generale del 8/7/10
Comunicato dallo squat Lela Karagianni di Atene sulloperazione repressiva che lo riguarda tradotto da Aula C.
Giù LE MANI DALLO SQUAT LELA KARAGIANI 37
In un periodo di intensificazione dellantagonismo sociale e edi classe, dovuto allattacco generalizzato dello stato e del capitale ai diritti e agli interessi più elementari dei lavoratori, dei disoccupati e dei giovani, e durante il tentativo di incrementare le difese politiche, la repressione si intensifica nel individuare, vessare e attaccare gli individui in lotta e gli spazi di lotta. Nella notte dell8 luglio alle 2.00 del mattino, solo poche ore prima della manifestazione per lo sciopero generale , qualche unità di polizia antisommossa ha circondato, senza alcun pretesto, ledificio di odos Lela Karagiannis 37, nel quartiere ateniese di Kipseli e bloccato le strade limitrofe. Loccupazione è stata posta sotto assedio, vessata per molte ore dal raid poliziesco, mentre era stato dato lordine di arrestare chiunque avesse tentato di uscire dal, o entrare nelledificio occupato. La polizia ha controllato, e anche trattenuto, diversi passanti del quartiere o altri che semplicemente passavano per le strade intorno alloccupazione in quel momento. Alla fine lo stretto assedio è finito con il ritiro delle forze di polizia alle 5.00, improvvisamente comera cominciato. A parte i target non dichiarati e la pianificazione di questoperazione di polizia, il fatto è che ancora un altro luogo di lotta e ancora un altro gruppo di persone in lotta è stato messo nel mirino della repressione e del terrorismo statale. Unoccupazione che nellinterezza dei suoi 22 anni è sempre rimasta stabile nelle file delle più ampie lotte anarchiche e antiautoritarie, e sempre dalla parte di tutte le lotte sociali e di classe della gente sfruttata e repressa. Per questo motivo loperazione repressiva notturna dell8 luglio, contro questoccupazione in particolare, ha in realtà dei target più ampi e si inscrive nella più vasta repressione dello stato , finalizzata a terrorizzare e attaccare la lotta antiautoritaria e , in modo più esteso, la lotta sociale del nostro tempo. Anche se questoperazione repressiva nello specifico si è conclusa, ciononostante ha dimostrato le tendenze aggressive e i metodi terroristici usati dallo stato contro i nuclei di lotta aut organizzati, come le occupazioni, che sono estremamente importanti e utili in questo periodo , per il loro supporto ed il loro contributo allo sviluppo delle resistenze collettive, sia a livello del centro, sia nei sobborghi della città. È per questa ragione che, a dispetto dellora tarda (nella quale è stato lanciato lattacco contro loccupazione), cè stata unenorme allerta di lotta e decine di compagni si sono mobilizzati, esprimendo la loro solidale disponibilità alloccupazione assediata nella notte dell8 luglio.
IL TERRORISMO NON PASSERA- GIU LE MANI DALLE OCCUPAZIONI CONTRO LA BARBARIE DELLO STATO E DEL CAPITALE, OPPONIAMO LAUTO-ORGANIZZAZONE, LA SOLIDARIETA E LA NOSTRA RESISTENZA COLLETTIVA
Occupazione di Lela Karagianni 37 Venerdì 9 luglio 2010
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