Giovedì, nel tardo pomeriggio, i tre compagni che erano stati arrestati in seguito allo sgombero della loro casa, sono stati scarcerati. Dopo l’udienza, avvenuta direttamente alla Dozza, il giudice ha scelto la misura cautelare del divieto di dimora per tutti e tre, con la direttiva di poter solo recuperare quel poco che erano riusciti a portare fuori da casa, e allontanarsi immediatamente da Bologna. Il divieto di dimora è imposto su Bologna e provincia, e Chiomonte (Val di Susa).
Non ci sorprende la strategia del potere che sta cercando di smembrare un percorso di quartiere che contrasta la manovra di gentrificazione tanto anelata dal comune e portata avanti dai suoi lacché. La timida rete di solidali che si sta formando intorno a chi resiste a sfratti, sgomberi e riqualificazione può diventare la scintilla che appicci la coda di paglia del potere. Loro lo sanno e ci temono.
Noi, non ci lasceremo intimidire. 10, 100, mille occupazioni.
Alcune e alcuni ribelli della Bolognina
A seguito dell’udienza di convalida del 19 giugno, dopo due notti trascorse alla Dozza, Nico Tom e Fra sono stati scarcerati, con il divieto di dimora da Bologna e Provincia e dal comune di Chiomonte, motivando il divieto da quest’ultima località poichè legati alla lotta No Tav. Le accuse a loro carico rimangono invariate.
Nelle carte di motivazione si legge chiaramente l’intento di spezzare i legami tra compagni e con il contesto territoriale, al fine di “allontanarli da un contesto potenzialmente moltiplicatore di attività criminali”.
Non ce la faranno, sempre presi bene!
La Bolognina resiste!
No gentrification, No riqualificazione!
Libertà per tutt*!