Dandovi notizia degli ultimi arresti avevamo accennato alla scomparsa della cassa benefit durante la perquisizione all’Asilo. Ancora oggi, a distanza di qualche giorno, non siamo riusciti a sapere se i soldi sono finiti nelle tasche di qualche poliziotto o carabiniere presente all’operazione, o se invece giacciono insieme ai computer, ai telefoni cellulari e ai vari capi d’abbigliamento portati via, in qualche magazzino di qualche commissariato o caserma torinese regolarmente registrati come oggetti sottoposti a sequestro. Di certo c’è, che in un modo o nell’altro, sono stati presi durante l’operazione di mercoledì scorso e che, in un modo o nell’altro, si tratta di un’iniziativa del tutto inusuale da parte delle forze dell’ordine e cercheremo quindi di capire, e far sapere, quanto prima com’è andata.
Nel frattempo per far fronte alle spese legate alla detenzione dei sei compagni abbiamo attivato un conto corrente di cui vi indichiamo gli estremi:
IBAN: IT67T0316901600CC0011061808
BIC/SWIFT: CIPBITMMXXX.
Intestato a: Giulia Merlini
Per i versamenti dall’estero potrebbe essere necessario anche l’indirizzo della banca: Istituto Centrale Banche Popolari Italiane, c.so Europa 18 Milano -20122
Da mercoledì scorso, ci sono state diverse le iniziative in solidarietà con Antonio, Giada, Fabiola, Camille, Fran e Antonio.
Oltre alla contestazione al M5S e al Festival della Cultura dal Basso di cui vi abbiamo già dato conto, venerdì i cancelli dell’Asilo occupato sono stati aperti fin dal pomeriggio: numerosi complici e solidali sono passati per confrontarsi, dare il proprio appoggio, scrivere una cartolina da spedire in carcere o aiutare a preparare la cena benefit cassa sparita.
Sabato e domenica ci sono state inoltre due iniziative fuori dal carcere delle Vallette per salutare i compagni e le compagne e tutti gli uomini e le donne lì rinchiusi.
Sabato una trentina di solidali hanno salutato Camille, Fabiola, Giada e le altre detenute con slogan, petardoni e fuochi d’artificio, senza alcun preavviso per non trovarsi la strada bloccata dai blindati della Celere come altre volte è accaduto quando si è tentato di avvicinarsi alla sezione femminile.
Domenica pomeriggio un centinaio di solidali ha occupato il pratone davanti ai blocchi A, B e C delle sezioni maschili spostandosi dall’uno alla’altro per farsi sentire da Fran e dai due Antonio rinchiusi ognuno in un blocco differente. Gli interventi al microfono, la musica e la battitura sulle sbarre del perimetro esterno, oltre ai numerosi petardoni esplosi, sono riusciti evidentemete a raggiungere le celle e rompere così la monotonia della domenica pomeriggio in carcere. Sono state difatti molte le urla arrivate da dentro e tra queste anche quelle dei nostri compagni, che ci hanno informato di stare bene e su col morale. Lontani e abbastanza ridicoli sono stati invece i vari gruppetti di digossini e celerini schierati a ridosso delle recinzioni esterne del “Lorusso e Cotugno”, tanto impacciati quanto impotenti nel tentar di impedire ai solidali di avvicinarsi alle sbarre del carcere. Dopo qualche ora il presidio si è sciolto con dei fuochi d’artificio e con la promessa di tornare presto a far sentire la propria vicinanzaà a chi è rinchiuso.