Il cosiddetto “piano di recupero” dell’area di San Salvi sta per diventare realtà. La Regione Toscana di Rossi, la giunta comunale di Renzi e la ASL dell’Assessore alla Sanità Luigi Marroni sembrano essersi messi d’accordo: così nelle scorse settimane sono stati firmati diversi protocolli d’intesa, preliminari alla delibera che, cambiando la destinazione d’uso dei padiglioni di San Salvi, preluderà alla vendita di due terzi degli immobili e alla trasformazione di tutta l’area dell’ex manicomio in quartiere residenziale di lusso.
Va da sé che questo, in tempi più o meno brevi, più o meno lunghi, comporterà lo sgombero di Villa Panico.
Sull’operazione San Salvi torneremo a breve. Che essa implichi, di fatto, una privatizzazione non dichiarata del parco, oltre che lo stravolgimento del quartiere che gli sta intorno – in cui aumenteranno vertiginosamente gli affitti – ci sembra evidente. Fa parte di quella stessa logica che vediamo massicciamente applicata in tutta l’urbe fiorentina: il territorio viene svenduto ai privati, palazzi storici diventano alberghi di lusso e sedi di multinazionali, la popolazione più povera allontanata e sospinta nei ghetti della Piana.
Per il momento ci limitiamo a farlo sapere, certi che la cosa non cadrà nel vuoto, ma suggerirà qualcosa ai tanti che hanno attraversato e attraversano Villa Panico e sentono l’esigenza di spazi realmente liberati – dalla mercificazione e dall’autoritarismo, dalla noia e dalla miseria – come imprescindibile.
Per il resto, siamo certi che non siamo i soli a cui va stretta questa città sempre più vetrine e lustrini, in cui la vita soffoca tra denari e ordinanze, grandi opere e vigili urbani, affitti da strozzini e retate poliziesche. E su questo terreno non mancheranno occasioni di dare battaglia.
CONTRO IL MONDO DELLA MERCE, SABOTAGGIO!
CONTRO LA CITTA’ DEI PADRONI, SABOTAGGIO!
GIU’ LE MANI DA SAN SALVI,
GIU’ LE MANI DA VILLA PANICO!
alcuni panici