Milano 24 aprile 1999

  Milano 24 aprile 1999


24 Aprile ’49 – 24 aprile ’99 50 anni di NATO 50 anni di imperialismo guerra e miseria

Il 24 aprile sarà trascorso oltre un mese dall’aggressione militare della NATO contro le popolazioni della Serbia,del Kosovo e del Montenegro. Una guerra portata per l’esclusivo interesse degli USA e dei governi occidentali, che ha già distrutto in gran numero case, ponti,fabbriche, massacrato civili,rinsaldato i nazionalismi e fomentato il cosiddetto “scontro etnico”.. Le migliaia di profughi/e, le accresciute violenze delle bande militari e paramilitari presenti sul terreno sono una conseguenza prevedibile e non “la ragione” dell’intervento.Gli albanesi che si dice di voler difendere in Kosovo sono gli stessi affondati dalla marina militare italiana nel canale d’Otranto,criminalizzati e rinchiusi nei moderni lager per immigrati. In realtà siamo al culmine (forse…) di un processo di “ingerenza poco umanitaria” che dura ormai da otto anni. L’obiettivo é destabilizzare i fragili equilibri dei Balcani per fare spazio ad interessi imperialisti anche divergenti, che però oggi gli USA mettono in fila dietro i bombardieri della NATO. L’ignobile paravento “umanitario” quindi non può più coprire la realtà durissima di una guerra di cui non si vede la fine (né i confini….) ma che già prefigura una pace blindata con la creazione di un protettorato NATO nei Balcani. Il governo italiano partecipa a questa guerra mettendo in gioco le sue nuove ambizioni di media-potenza regionale per le quali ha speso in questi anni migliaia di miliardi in ammodernamento degli armamenti e avviato la ristrutturazione in senso aggressivo e interventista delle strutture militari. Il livello del coinvolgimento non ha eguali nel dopoguerra e scommette tragicamente sulle capacità dei governi di centro-“sinistra” di anestetizzare adeguatamente il corpo sociale. Ma i lavoratori,i disoccupati, gli studenti non hanno nessuna ragione di solidarietà con una guerra assassina che comporta peraltro un nuovo incremento delle spese militari, la compressione delle libertà politiche, civili e sindacali, l’ulteriore militarizzazione del territorio.

Il 24 aprile ’99 la NATO compie cinquant’anni: sono stati cinquant’anni di imperialismo e ricatto nucleare,di guerre e distruzione, di Gladio e servizi segreti in funzione antipopolare e anticomunista. A Napoli ha sede il comando strategico Nato del Sud-Europa, le navi della VI flotta riposano tranquillamente nel golfo col loro carico di morte nucleare, e l’aeroporto di Capodichino é stato da anni quasi completamente rifunzionalizzato in chiave militare (da qui partono aerei Awak e Galaxi per partecipare alle operazioni belliche). La città della disoccupazione (oltre 30%)e delle lotte sociali criminalizzate come problema di ordine pubblico, della precarietà ,della speculazione edilizia e dei quartieri dormitorio, condannata a una finta rinascita e una vera indigenza, é “occupata” da un numero spropositato di militari e poliziotti e significativamente oltraggiata dal simbolo e strumento dell’imperialismo, dell’oppressione e della repressione : LA NATO TUTTO QUESTO E’ INACCETTABILE !

FACCIAMO QUINDI APPELLO alle compagne ad ai compagni in tutta Italia, alle organizzazioni dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati, degli immigrati, degli studenti, della lotta per la casa, ai centri sociali, ai collettivi ed alle altre realtà di base,alle strutture della solidarietà internazionalista, a tutte le forze sinceramente antifasciste per mobilitarsi : -Contro la guerra imperialista -Per la chiusura delle basi NATO -Contro il governo D’Alema che porta guerra,precarietà e disoccupazione. -Contro tutti i nazionalismi, per la solidarietà proletaria internazionale, che sola può costruire una società liberata, multietnica e multiculturale -Per il diritto d’asilo e d’accoglienza a tutti i profughi. SABATO 24 APRILE MANIFESTAZIONE A NAPOLI ORE 10:00 PIAZZALE TECCHIO (presso fermata metropolitana di Fuorigrotta) CON CORTEO CHE SI DIRIGERA’ AL COMANDO NATO DI BAGNOLI

La Manifestazione é indetta da un comitato cittadino nato da un ampio arco di forze sociali e politiche, accomunate dalla richiesta di immediata cessazione dei bombardamenti NATO senza condizioni ! Il comitato solidarizza con le Manifestazioni che il 25 aprle si terranno fuori altre basi NATO in tutta Italia. Per adesioni e altre comunicazioni : Tel/fax 0815522399 Tel. 03683913247 e-mail : ska [at] ecn [dot] org

CSOA Officina99- SKA – CCA Acerra- Movimenti in lotta per il lavoro e il salario garantito di Acerra


Milano

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1500 PARTECIPANTI ALLA MANIFESTAZIONE DI FIRENZE CONTRO LA GUERRA VENERDI’ 2 APRILE

Purtroppo non ho tempo per fare un report dettagliato della manifestazione. Il corteo e’ partito alle 17.00 circa dal consolato americano ed ha attraversato i lungarni, passando davanti al consolato inglese, le strade del centro e la prefettura, in via Cavour. E’ terminato alle 19.00 circa in piazza S. Marco. Lancio di uova, monetine, fumogeni e pedardi davanti alla prefettura. In via Cavour il pupazzo-logo del Mc Donald e’ stato “catturato” da un gruppo di manifestanti che lo ha portato in trionfo fino a piazza S. Marco – mentre tutto il corteo cantava: Yankee go home – dove e’ stato appeso alla statua di Manfredo Fanti. In piazza S. Marco c’e’ stata una mini-assemblea con microfono aperto per chi voleva intervenire.

PROSSIMO APPUNTAMENTO: ASSEMBLEA CITTADINA AL C.P.A. in viale Giannotti GIOVEDI’ 8 APRILE ORE 21.30 per organizzare le prossime iniziative

P.S. Nel messaggio seguente riporto gli unici due articoli usciti in cronaca locale, per ora su Il Giornale e Il Manifesto (La Nazione ha pubblicato solo una foto con didascalia).

Da notare che il tono dell’articolo uscito sul Manifesto non e’ molto diverso da quello uscito sul Giornale: cosa che potra’ forse stupire molti ma non certo chi abita a Firenze, visto che ormai siamo abituati da tempo a sciropparci una pagina di cronaca locale del Manifesto che, perfino in questa situazione di guerra, continua a pubblicare solo articoli sulla formazione professionale dei detenuti, sulla ronda della carita’, sui bocconi avvelenati lasciati nelle campagne che fanno strage di poveri cani e gatti abbandonati, su mostre d’arte e via di questo passo….mentre le poche notizie su iniziative contro la guerra sono rigidamente orientate.

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SABATO 3 APRILE – IL GIORNALE cronaca locale (Firenze)

BOMBARDANO LA CITTA’ PER DIRE NO ALLA NATO mille persone in corteo lungo il centro

Contro la guerra nei Balcani e l’intervento della Nato ancora uova e monetine nella manifestazione di ieri pomeriggio organizzata da Rifondazione Comunista, RdB, Cobas, centri sociali, Movimento antagonista ed altre organizzazioni della stessa area ideologica. Mancavano i kosovari, ma non la protesta che si e’ mossa dal consolato USA alle cinque del pomeriggio verso il centro, la prefettura e piazza S. Marco dove si e’ tenuta una breve assemblea. Oltre 1000 partecipanti hanno sfilato per lungarno Vespucci, via Tornabuoni, via Cavour. A parte gli slogan contro D’alema e il governo italiano, contro Clinton e la Nato, scritte sui muri sono state lasciate nei pressi del consolato britannico fatto oggetto di un fitto lancio di uova e di mortaretti. Alcune uova sono passate per i vetri delle finestre lasciati aperti. Un po’ di paura in via Tornabuoni dove alcuni negozi del salotto cittadino hanno serrato la porta a chiave ed i dipendenti si sono chiusi all’interno. Sulle vetrine della farmacia inglese una scritta sgrammaticata: “Yienki go home” ha lasciato il segno del passaggio del corteo. Il momento peggiore c’e’ stato davanti a palazzo Medici Riccardi sede della Prefettura. Due manifestanti coperti da cappucci per non farsi riconoscere si sono arrampicati sulla grata della finestra del pianterreno e hanno acceso due fumogeni, altri hanno dato fuoco ad una bandiera Usa. Poi e’ seguito un fitto lancio di uova contro il portone della prefettura e gli otto carabinieri che si trovavano di fronte. qualcuno ha lanciato monetine, arance e fatto scoppiare mortaretti. Il prefetto Ruffo si e’ affacciato per un momento dalla finestra dell’ultimo piano. Prima che il corteo riprendesse a percorrere via Cavour verso piazza S. Marco c’e’ stata una lunga discussione tra il consigliere comunale di rifondazione Targetti promotore della manifestazione ed i responsabili dell’ordine pubblico. Infine, alcuni manifestanti hanno infierito contro un pupazzo pubblicitario all’esterno di un Mc Donald’s (tra i cui avventori, numerosi in quel momento, ci sono state scene di panico), rotto le insegne pubblicitarie e lanciato uova e arance contro l’ingresso del locale

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SABATO 3 APRILE – IL MANIFESTO cronaca locale

UN CORTEO LUNGO UN GIORNO

GIOVEDI’ A PISTOIA, IERI POMERIGGIO A FIRENZE: CONTINUANO LE MANIFESTAZIONI PER LA PACE MA NEL CAPOLUOGO E’ STATA SABOTATA LA TENDA

R. Chiari – O. Sabato

Nel giro di ventiquattr’ore, in tremila a Pistoia e in mille cinquecento a Firenze hanno gridato il loro rifiuto della guerra e di ogni forma di violenza armata ai danni delle popolazioni civili. Ma al tempo stesso la Tenda della pace di Firenze e’ stata ha subito la scorsa notte un vero e proprio attentato: “hanno spaccato il palo che sosteneva la linea elettrica – ha spiegato il presidente della commissione Pace di Palazzo Vecchio, sandro Targetti – per fare uno spregio, approfittando del fatto che non era stata prevista una sorveglianza notturna”. Una sorveglianza che da ieri e’ stata organizzata, ma che la dice lunga sul clima della Pasqua di sangue che si sta avvicinando. Se la manifestazione di Pistoia si e’ svolta senza alcuna intemperanza e nel segno di una superiore civilta’, a Firenze ieri pomeriggio non sono mancati gli eccessi alla fine del corteo: un fitto lancio di uova, pile e monetine ha salutato la presenza di un cordone di carabinieri do fronte alla prefettura, e pochi minuti dopo il McDonald’s di via Cavour ha subito alcuni danni, con il pupazzo che ne costituisce il logo fatto a pezzi. Inoltre non sono mancate scritte sui muri, compreso una “Yankee go home” vergato sulla vetrina della farmacia inglese. Nel frattempo anche a Livorno e’ stata allestita una tenda per la pace nella centralissima piazza Cavour, mentre continuano le prese di posizione che contribuiscono a creare un sempre piu’ diffuso dibattito tra i cittadini sulla tragedia della Jugoslavia. Anche la campagna “Diritto in lutto” (info tel. 055.401.796) avviata dagli insegnanti di diritto della scuola media superiore “Ulivi” del Mugello (stop agli insegnamenti delle discipline giuridiche fin quando non si blocchera’ il conflitto), ha avuto il conforto della presa di posizione favorevole del preside dell’istituto. ——————————————————

Ciao! Eva Luna evaluna [at] freenet [dot] hut [dot] fi evaluna [at] ecn [dot] org

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Eva Luna <evaluna [at] ecn [dot] org>


Fermiamo la guerra

  Fermiamo la guerra


30 MAGGIO: TUTTI AD AVIANO!!!

Alcune brevi note sull’idea di organizzare una grande giornata di rifiuto della guerra alla base di Aviano:

Ci pare che proprio viste le cose successe negli ultimi giorni sia ancora più necessario costruire una forte giornata di presenza ad Aviano per imporre lo stop ai bombardamenti . Pensiamo che il dibattito che si è aperto intorno a questo appuntamento debba ora trovare la maniera perché ci sia la più vasta e articolata copromozione di questa iniziativa. Per questo ci attiveremo nei prossimi giorni per fare in modo che ci sia la possibilità di organizzare incontri, riunioni, assemblee per riuscire veramente ad essere decine di migliaia ad Aviano. LA DATA DELL’ AZIONE AD AVIANO, CHE CI PARE RACCOLGA LE ESIGENZE DI TUTTI, E’DOMENICA 30 MAGGIO.

Mettiamo a disposizione i nostri telefoni per organizzare questa iniziativa: 049/8762864 fax 049/664589 e-mail yabasta [at] sherwood [dot] it

Associazione Ya Basta Nord Est


Forte Prenestino a Roma

  Forte Prenestino a Roma


FESTA DEL NON LAVORO A FORTE PRENESTINO

Il primo maggio forte Prenestino compie gli anni. Compie 13 anni di occupazione dal giorno in cui lo spazio in cui esso vive fu sottratto al degrado per essere restituito a spazio sociale. Una data simbolica questa. Un momento di festa ma non solo.

Il primo maggio ha infatti una chiara valenza simbolica nell’esperienza dell’occupazione e dell’autogestione del FORTE PRENESTINO ma ha soprattutto un forte significato nella storia del Movimento Operaio e delle battaglie per i diritti e per la democrazia. Il primo maggio e’ la festa dei lavoratori. Per noi il primo maggio e’ la festa del NON_LAVORO.

Il non-lavoro, e’ un concetto limite e contraddittorio all’interno del paradigma del sistema lavoro, un sistema che seppure sgretolandosi detta ancora i tempi e i modi della partecipazione sociale e le dinamiche dell’esclusione, e quindi decide le forme della cittadinanza.

Ancora una volta allora, come da quindici anni, vogliamo sottrarre questa giornata alla retorica ed allo spettacolo cui tale “festa” e’ stata consegnata per ridiscuterne il senso e le forme. Per questo vogliamo organizzare un momento di incontro e parlarne all’interno della festa del primo maggio a Forte Prenestino.

Siamo consapevoli che all’interno del movimento e nella societa’ tutta sono molte e diverse le interpretazioni di questa giornata e che e’ diverso il retroterra teorico e politico attraverso cui si tenta di analizzare le trasformazioni legate al mondo del lavoro. Sappiamo percio’ che sara’ difficile approfondirle tutte, ma vogliamo provarci senza preclusioni, senza veti e con la voglia di farlo insieme, immaginando sin d’ora che questo momento prosegua come un percorso di discussione itinerante, che discuta le differenze ed esalti le somiglianze, e che sia allargato veramente a tutti se e’ vero che la riflessione sul lavoro/non-lavoro spetta ai disoccupati come agli inoccupati, ai precari come ai desalarizzati, ai lavoratori tutti.

E’ per questo che approfittando di questa festa vogliamo riunirci a discutere del senso che il non-lavoro assume nella societa’ d’oggi per non lasciare la sua celebrazione a specialisti e parolai, creando un momento di incontro, di riflessione, di dibattito, fra tutte le anime che fanno bello il movimento. Al Forte Prenestino.

————> Il dibattito sara’ articolato in due giorni. Giovedi’ 29 e Venerdi’ 30 Aprile. Dalle 18 in poi entrambe i giorni. Abbiamo immaginato una ipotetica suddivisione degli incontri che veda discusse da una parte le tesi legate alle trasformazioni della societa’ del lavoro e le modalita’ dell’azione politica conseguenti, dall’altro le esperienze di chi gia’ pratica i territori del lavoro/non-lavoro e i suoi effetti, individuali, collettivi e sociali. Siete Tutti Invitati a Contribuire.

————> Tutti sono invitati a contribuire al dibattito anche e soprattutto inviando materiali, documenti, riflessioni, all’indirizzo: forte [at] ecn [dot] org I materiali saranno pubblicati sul web in una apposita sezione alle pagine http://www.ecn.org/forte/lavorozero.htmlIn questo modo anche chi non potra’ partecipare al dibattito avra’ occasione di farsene un’idea e di esporre il proprio punto di vista. Sappiamo che non tutti hanno la possibilita’ di accedere alla rete, ed e’ per questo che vi chiediamo di sforzarvi di distribuire il materiale che sara’ pubblicato e di fare girare la notizia dell’iniziativa. E, soprattutto, vi invitiamo a mandarci il vostro materiale, tesi, documenti, articoli, oppure immagini, file audio e video…questi ultimi rigorosamente compressi, si intende 😉

Detto questo, l’iniziativa e’ under construction. La sua riuscita dipende da tutti noi.

Riferimenti: C.S.O.A. Forte Prenestino in via F. Delpino, Centocelle, Roma Tram 14-19-516 tel/fax 0621807855 email: forte [at] ecn [dot] org http://www.ecn.org/forte

C.S.O.A. Forte Prenestino forte [at] ecn [dot] org


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da Bresciaoggi, 3/4/1999

  da Bresciaoggi, 3/4/1999


da Bresciaoggi, 3/4/1999 prima pagina

Irruzione di una cinquantina di giovani negli uffici di via Metastasio “D’Alema guerrafondaio!” Poi occupano la sede dei Ds

Una cinquantina di giovani di diverse associazioni pacifiste, ieri pomeriggio hanno occupato la sede dei Democratici di sinistra di via Metastasio: hanno protestato contro il capo del Governo, Massimo D’Alema, per la posizione assunta dall’Italia sull’attacco Nato alla Serbia. Oggi alle 16 in piazza Loggia si tiene una manifestazione.

-da pagina 10-

Il “Comitato contro la guerra” ha occupato la sede dei diessini

“D’Alema assassino”. Si e’ conclusa con un lungo applauso, dopo aver appeso lo striscione contro il presidente del consiglio Massimo D?Alema, e con lo slogan urlato piu’ volte “D’Alema non l’hai capito bene/scherzare con la guerra non ti conviene”, l’occupazione della sede dei Democratici di sinistra di via Metastasio da parte del Comitato contro la guerra. In una cinquantina di esponenti del Comitato, dopo le 17 di ieri, si sono presentati alla sede dei Ds per esprimere “il dissenso-ha spiegato Claudio Taccioli di Rifondazione Comunista- contro il partito al Governo, protagonista di una vera e propria guerra. Al comitato aderiscono diverse associazioni: Ghandi King Khan, Terre Unite, Una penna per la pace, Lega Ambiente-Centro storico, Magazzino 47, Cobas scuola, Consolato Ribelle del Messico, Donne in nero contro la guerra, Sin.Cobas, Radio Onda d’Urto e alcuni esponenti di Rifondazione Comunista. Ma in serata la segreteria provinciale del Prc- con comunicato firmato dal segretario Dino Bozzi- si e’ dissociata dall’occupazione “chi ha partecipato lo ha fatto a titolo personale” anche se permane la condanna per “il comportamento guerrafondaio del Governo italiano”. Ai funzionari dei Ds gli occupanti hanno portato alcuni rami di ulivo insanguinato “per far presente- ha aggiunto sempre Taccioli- che in questi giorni di pace c’e’ chi muore per le scelte del governo D’Alema”. Il comitato ha preso le distanze da alcune scritte comparse sui muri della sede: “DS=SS” e “D’Alema assassino”. …Dopo un’ora di protesta gli occupanti se ne sono andati e sono tornati in piazza per continuare il loro presidio. …Oggi si conclude la settimana di presidio in piazza Loggia del “Comitato bresciano contro la guerra” . Alle 16 in piazza Loggia si terra’ una manifestazione. w.p.

w.p.


Dopo la manifestazione di Aviano

  Dopo la manifestazione di Aviano


COMUNICATO DEL COMITATO UNITARIO CONTRO AVIANO 2000 SUI FATTI ACCADUTI DOMENICA 11 APRILE DAVANTI AI CANCELLI DELLA BASE USAF

In seguito alla strumentalizzazione dei fatti accaduti durante la manifestazione dell´ 11 aprile ad Aviano, organizzata dai Beati i Costruttori di Pace, Asso Pace, Centri Sociali del Nord-Est e Ya Basta!, il Comitato Unitario Contro Aviano 2000 intende puntualizzare quanto segue:

1) Il nostro comitato, pur non essendo fra gli organizzatori, ha partecipato alla manifestazione cos`e come da 3 anni `e stato presente a tutte le manifestazioni antimilitariste in contrapposizione alla base USAF. Nello spezzone del comitato sono confluiti diversi gruppi di persone che da anni sostengono le iniziative di cui il comitato si `e fatto promotore (manifestazioni, convegni, assemblee pubbliche, presidi, raccolte di firme, ecc. ecc.).

2) Denunciamo pubblicamente le responsabilit`a delle forze dell´ordine nell´aver provocato i disordini, causando feriti (ben oltre il numero indicato nei giornali, visto che molti non sono ricorsi alle cure mediche) e panico fra le migliaia di persone che manifestavano in modo pacifico, fra cui numerose famiglie con bambini al seguito.

3) Ribadiamo che l´attacco della polizia non pu`o avare nessuna giustificazione in quanto i fatti si sono svolti in tale modo: alcuni organizzatori della manifestazione hanno concordato con il vicequestore la possibilit`a di appendere uno striscione sulla rete di recinzione della base. Convenuti che tale operazione avrebbe avuto luogo ad opera di alcune donne all´avanzare di queste la polizia spara incomprensibilmente il primo lacrimogeno, alla protesta dei manifestanti la risposta `e proseguita con lo sparo di un´altra ventina di lacrimogeni ad altezza uomo e diretti indiscriminatamente verso la folla colpendo anche una bambina di 11 anni alla testa e un disabile in carozzella.

4) L´obiettivo che il comportamento delle forze dell´ordine ha inteso perseguire `e quello di intimidire e criminalizzare la spontanea e crescente protesta contro l´intervento armato in ex Jugoslavia e di delegittimare il dissenso della popolazione locale verso la presenza della Base USAF.

Concludiamo denunciando anche l´atteggiamento scandalistico che la stampa e le tv locali hanno assunto disinformando e strumentalizzando i fatti col solo fine di screditare il lavoro che da anni il Comitato porta avanti. Teniamo inoltre a sottolineare che manifestazioni come queste avrebbero pi`u senso se nell´organizzazione si tenesse in considerazione la presenza di chi conosce e lavora quotidianamente nel territorio, visto che tutte le iniziative che il Comitato Unitario Contro Aviano 2000 ha organizzato fin´ora hanno avuto come obiettivo il coinvolgimento della popolazione locale nell´agire come parte cosciente nella rivendicazione dei propri diritti e bisogni. A tal proposito riportiamo quanto scritto nel volantino distribuito domenica 11 aprile ad Aviano : Proprio contro l´intervento NATO in ex-Jugoslavia il CUCA 2000 ha organizzato il 3 aprile scorso una manifestazione nazionale, con la presenza di un migliaio di persone da molte parti d´Italia, ma volendo prendere una posizione netta anche contro il massacro della Serbia ai danni degli albanesi. E siamo presenti anche oggi, come in tutte le altre manifestazioni svoltesi ad Aviano, per ribadire ll nostro no incondizionato a tutte le “guerre”, dove da sempre `e la popolazione civile a pagare il prezzo degli interessi imperialisti degli Stati-Nazione. Siamo presenti per / con una posizione altrettanto lucida rispetto alle “parole d´ordine” e ai metodi che taluni usano per organizzare manifestazioni d´impatto, molte volte decontestualizzate sia rispetto le realt`a che da anni lavorano sul territorio sia paventando contenuti pi`u “cavalcati che approfonditi”.

Comitato Unitario contro Aviano 2000

Stefano Raspa <strasp [at] tin [dot] it>


Manifestazione ad Aviano contro la guerra

  Manifestazione ad Aviano contro la guerra


DOMENICA 11 APRILE BASE MILITARE DI AVIANO INGERENZA UMANITARIA CONTRO LA BARBARIE

Questa guerra va fermata, perché aiuta e favorisce la pulizia etnica di Milosevic. Questa guerra va fermata, perché non aiuterà la società europea a costruire un futuro di convivenza e civiltà, ma solo un orizzonte di violenza, coercizione, dove a vincere sono solo le armi, non le idee. Va fermata perché non si tratta di “ingerenza umanitaria”: le centinaia di migliaia di deportati e profughi, ammassati vergognosamente alle frontiere “alleate” ne sono la prima testimonianza. Questa guerra ha spazzato via l’opposizione democratica in Serbia, le posizioni più avanzate nel Kossovo. Ha trasformato l’autodeterminazione in una follia etnica, foriera nella storia solo di tragedie. Questa guerra ha affossato l’idea di un’Europa capace di scegliere la propria strada, un’Europa sociale e politica indipendente, al riparo dai vizi di un secolo fatto di superpotenze, conquiste imperiali, protettorati, invasioni. Un’Europa che sa tenere ben distinte la globalizzazione dei mercati da quella del dominio e della fine della democrazia reale, articolata, partecipata. Questa guerra è una tragedia che non può essere cancellata dai breefing del pentagono o dei militari. Questa guerra sembra virtuale, ma i morti sono veri. Questa guerra non ha sede nei palazzi romani, che ospitano un governo più ostaggio che sovrano. Non ha sede nelle strade delle nostre città. Parte dalle basi come Aviano, quella stessa base da dove partì il gioiello tecnologico che uccise altri innocenti nel Cermis. Quelle basi sono sempre in guerra. Quelle basi non possono essere tranquille. Non possono avere il privilegio di essere costantemente accarezzate da centinaia di telecamere. No. Quelle basi in televisione ci devono finire perché sono assediate da chi non si rassegna. “Stop the Bombs”, fermare i bombardamenti: anche l’occasione, flebile, sicuramente contraddittoria, ma concreta della tregua proposta per Pasqua, non è stata accettata dai generali. Il problema vero è che nel linguaggio dei militari non esiste il termine “errore”. Esiste “vittoria” o “sconfitta”. Non si può tornare indietro, ammettere la tragedia che si sta rischiando, ragionare o mediare. No, esiste solo la supremazia, la strategia, la tattica, la grande diplomazia delle potenze. Poco importa se questo costerà la vita di decine o centinaia di migliaia di Serbi e Kossovari. Poco importa se questo aprirà altre guerre, altro odio. Tanto i capi di Stato rimangono al loro posto, come Saddam in Irak. Sono i popoli che pagano caro. E la democrazia. Questa guerra è a cavallo di un secolo che finisce ed un altro che fa cominciare un nuovo millennio. Il nostro sogno è che chiuda definitivamente ciò che abbiamo avuto alle spalle, e che non sia un inizio. La realtà ci dice che se non lottiamo ora, questo è il futuro. Noi ci ribelliamo, ne abbiamo il diritto.

DOMENICA 11 APRILE TUTTI AD AVIANO “Stop the Bombs”

Centri sociali del Nordest

Orari del treno verde gratuito dei Centri sociali per Aviano Ore 11.30 da Vicenza Ore 11.45 da Padova Ore 12:00 da Venezia-Mestre

Associazione Ya Basta <yabasta [at] sherwood [dot] it>


Manifestazione contro la guerra ad Aviano

  Manifestazione contro la guerra ad Aviano


DOMENICA 11 APRILE, TUTTI AD AVIANO DA DOVE PARTONO GLI AEREI DELLA MORTE Ore 6.40 treno da Genova Principe per Milano Centrale Concentramento per il treno verde alla stazione centrale di Milano alle h.8.30

CONTRO LE BOMBE INTELLIGENTI DELLA NATO. Il sangue d’Europa, il sangue di chi?

Bombe intelligenti? Non si sono rivelate geniali. Come se poi volessimo dare parvenza umana a macchine di morte. Civili sono morti, l’umanità anche. Gli accordi internazionali ignorati come i diritti umani. In un gioco di ombre che illumina solo, come al solito, i soprusi dei più forti. Che ne sarà di chi questa violenza la subisce? Nessuno se l’è ancora chiesto. Si giustificano affermando che il governo iugoslavo sta calpestando i diritti umani fondamentali e che c’è il dovere morale di intervenire e di ignorare i limiti giuridici. Allora perché non in Sierra Leone, in Liberia, nell’Irlanda del nord o in Cecenia? E’ solo per dimostrare che chi comanda è chi può uccidere di più. Fermiamo il sangue d’Europa, Fermiamo il sangue del Mondo

C.S.O.A. TERRA di NESSUNO Via B.Bianco 4 Genova info 010 2428239


Aderra

  Aderra


Nella stessa giornata di ieri, dopo appena 14 ore di custodia cautelare, per i due disoccupati arrestati fuori il comune di Acerra sono stati revocati gli arresti domiciliari. Un dietro-front di magistratura e polizia, teso probabilmente a sgonfiare l’ attenzione intorno ad un’ esplosione di violenza e di repressione che ha contraddistinto l’ atteggiamento delle forze dell’ rodine : bastoni di legno scagliati sulla testa dei disoccupati, lacrimogeni ad altezza d’ uomo che hanno colpito al viso altri disoccupati, ed altre violenze squadriste, il tutto per disperdere poco meno di un centinaio di manifestanti radunati fuori il comune !!!

La velina della questura (pubblicata su tutti i quotidiani, senza alcun altra informazione o commento) raccontra in modo diametricalmente opposto alla realtà, i fatti di venerdì sera :

” Due disoccupati sono stati arrestati dalla polizia durante una manifestazione di protesta ad Acerra, nelle vicinanze della sede municipale dove era in corso una riunione sui patti territoriali. Mentre una delegazione veniva ricevuta dal sindaco, i disoccupati hanno cercato di bloccare l’uscita. Il tentativo delle forze dell’ordine di indurre i manifestanti a desistere ha innescato la reazione con lancio di pietre e bastoni”.

La stampa, in sinergia con gli altri poteri della città, cercano di mettere a tacere le voci di dissenso, i movimenti di lotta che da più di venti anni rompono il quadro della pacificazione sociale e ricordano, nella Napoli-vetrina di Bassolino, il perdurare e l’ accentuarsi della negazione dei bisogni fondamentali (casa, lavoro, servizi sociali), del diritto a campare in modo dignitoso. Un acutizzarsi della violenza e della repressione che si tocca con mano, nei cortei militarizzati, nelle dichiarazioni di prefetto, Bassolino e politicanti vari, nel comportamento pesante della magistratura, sembra alludere al fatto che si voglia risolvere definitivamente la questione dei “disoccupati organizzati” a Napoli e provincia…..e nel peggiore dei modi !!!

*****************NON LO PREMETTEREMO********

Lunedì ore 16 manifestazione ad Acerra

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Acerra (Napoli), 16 aprile 1999, ore 20.50

  Acerra (Napoli), 16 aprile 1999, ore 20.50


Acerra (Napoli), 16 aprile 1999, ore 20.50

Due disoccupati arrestati, entrambi pestati brutalmente dalla polizia mentre venivano caricati su un cellulare, diversi feriti tra i quali un disoccupato colpito in volto da uno dei tanti lacrimogeni sparati ad altezza d’ uomo contro il presidio dei disoccupati del “Movimento disoccupati in lotta per il lavoro ed il salario garantito” di Acerra.

Malgrado le cariche e la violenza squadrista delle forze dell’ ordine, il presidio non si è disperso ed è tuttora fuori il castello baronale di Acerra per rivendicare l’ immediato rilascio dei disoccupati, ai quali il commissario ha affermato di aver già convalidato l’ arresto.

Dato che il carcere di Poggioreale dopo le 20 non può ricevere nuovi detenuti, gli arrestati quasi sicuramente trascorreranno la nottata nelle celle dei sotterranei della questura di Napoli, in via Medina.

Chiamiamo tutti i compagni e le compagne, le strutture dei disoccupati e precari, a raggiungere immediatamente il presidio ad Acerra, per poi eventualmente spostarci fuori la questura di Napoli.

Tra gli arrestati vi è anche Vincenzino, uno dei compagni (una decina in tutto) per i quali la procura si è vista rigettare dal GIP solo pochi giorni fà la richiesta di arresti domiciliari (il ricorso del PM sarà discusso il 28 aprile): hanno scelto di prenderselo direttamente in strada, come in Cile ai tempi di Pinochet !!!

Dinanzi a quest’ ennesimo atto repressivo e criminale delle forze dell’ ordine non ci possiamo assumere alcuna responsabilità rispetto la tenuta dell’ ordine pubblico nella città di Napoli: se si sceglie di buttare benzina sul fuoco, se si sceglie di pestare ed arrestare i disoccupati che rivendicano i loro diritti negati, la rabbia sociale può diventare anche incontenibile in una Napoli polveriera di disoccupazione e contraddizioni sociali. Già da domani, se la situazione resta così come si presenta al momento attuale, saremo in piazza per rilanciare una campagna di mobilitazione unitaria e di massa per la liberazione dei compagni arrestati e per il soddisfacimento dei diritti negati (casa, lavoro, servizi sociali).

LIBERTA’ PER I DISOCCUPATI ARRESTATI !!!!

Seguiranno ulteriori aggiornamenti.

************************************** Laboratorio occupato S.K.A. Calata Trinità Maggiore 15 tel/fax 081-5522399 e-mail : ska [at] ecn [dot] org web pages : http://www.ecn.org/ska**************************************

Laboratorio occupato S.K.A.


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