Torino – Sullo sgombero dei profughi di Via Asti

  Torino – Sullo sgombero dei profughi di Via Asti


Sullo sgombero di via Asti

tratto da Indymedia Piemonte

http://piemonte.indymedia.org/article/9628?&condense_comments=false#comment8747

by antirazzist*

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Oggi abbiamo assistito ad una vergognosa operazione istituzionale.. volta a cosa di preciso?

Come forse si può intuire dalla cronaca della giornata i profughi sono diventati ingombranti, sgomberati con l’INGANNO nei loro confronti e la promessa di una nuova casa che si rivela essere: 1) piazza Borromini 2) parcheggio antistante il Velena 3) occupazione del suddetto Velena sotto lo sguardo indiscreto di telecamere polizieche e giornalistiche. Ci si domanda che ruolo abbiano in tutto questo le istituzioni: autobus GTT che sposta profughi e bagagli come fossero bestie, consiglieri di rifondazione che domandano un aiuto per portare avanti l’occupazione, dopo ore l’unico sostegno è una scatoletta con qualche candela tipo cimitero, la struttura poi è in condizioni fatiscenti, dopo 3 sgomberi con annessa distruzione degli infissi – l’inverno in quella zona è particolarmente freddo, l’edificio risulta gelido e umidissimo, nessun allaccio per acqua o corrente elettrica (cavi tranciati a 4 metri d’altezza).

Ripetiamo che l’autobus della GTT, coadiuvato da digos e personaggi vari, si è fermato nel piazzale antistante il Velena Squat, invitando i passeggeri a scendere; dopo qualche minuto, non sapendo bene che fare, i profughi hanno iniziato a sfondare la porta (murata dopo gli sgomberi) e subito decine di telecamere e macchine fotografiche immortalavano gli artefici. Poi hanno fatto scaricare la roba dall’autobus, ammassandola nel piazzale. Al calar del sole sbirri e pennivendoli hanno levato le tende, lasciando una ventina di profughi al proprio destino, senza acqua nè luce nè coperte nè cibo.

La domanda è: vogliono liberarsi in maniera legale e pulita di questi scomodi rifugiati, magari accollandogli un’occupazione? O i rifondaroli hanno davvero dato di matto e non sapevano più dove scaricarli?

antirazzist*


Torino – Comunicato Torino Squatter sulla rioccupazione del Velena

  Torino – Comunicato Torino Squatter sulla rioccupazione del Velena


Tratto da http://tuttosquat.net/

16/08/2010</i>

Salutiamo la rioccupazione del Velena

Già occupato e sgomberato 3 volte

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Realizzata dagli immigrati somali che richiedono asilo politico e che sono stati sfrattati, come da calendario dalla caserma di via Asti. 30 sono andati a dormire al Valentino, una ventina è stata accompagnata sui mezzi GTT scortata dai vigili davanti al Velena. Sotto consiglio un paio di consiglieri di circoscrizione di Rifognazione.

Ci pare inquietante che la polizia accompagni ad occupare una casa riprendendo tutto in diretta per avere il materiale per denunciare. E che i consiglieri di rifondazione, sempre assenti, vadano all’arrembaggio dei campi di intervento dei centri sociali e degli antirazzisti. Dimostrando la loro solidarietà portando i lumini per i morti, mostrando tutta l’insensibilità possibile rispetto ai bisogni primari degli occupanti. Assicurandosi nel contempo che lo spazio non venga ripreso dagli squatter.

La solidarietà del comune di sinistra rappresentato dal sindaco Chiamparino si manifesta in una bella richiesta di sgombero immediato mentre il prefetto Padoin, gerarca garante della “sicurezza” gli fa da spalla con dichiarazioni da ventennio: “questi profughi hanno rotto! che vadano a quel paese a calci nel culo”

Poveri migranti! Quanti avvoltoi volteggiano sulle loro sfortune. Oltretutto perchè gli viene riservato l’avanzo del trattamento repressivo ricevuto agli squatter.

Sono infatti diventati da “profughi” degli “irriducibili”. Infissi divelti, acqua tagliata, luce anche, sanitari e termosifoni rotti. Sono l’eredità della repressione che digos, vigili e consiglieri in cerca di aggregazione regalano ai profughi.

Bello scherzo!!! Che schifo!!.

Lo schifo che si legge sulla faccia dei profughi scomodi e palleggiati.

TORINO SQUATTER

torino squatter


Euskal Herria – Minaccia ad una casa occupata anti-tav

  Euskal Herria – Minaccia ad una casa occupata anti-tav


Oggi alle 9 del mattino sono arrivati in sette (due sbirri della ertxaintza, due poliziotti privati, due operai della ditta del tav e un fotografo sbirro) alla casa occupata que si trova in mezzo ai cantieri del tav nel quatiere di Leguinetxe, nel paese di Amorebieta (Bizkaia), vicino a Bilbao.

Prima hanno colpito la porta ripetutamente, poi hanno minaciato con una denuncia per distruzione ecologica. A loro?, no, a noi per occupare la casa. Prima di andare via minaciando ancora, hanno rotta la cassa elettrica,e rubato e tagliato i fili elettrici. Momentaneamente la casa e senza luce.

Sono tante le proteste che si hanno fatto nel paese, con denuncie e arresti.

Per il 17 e 18 di settembre e’ stato organizato un campeggio anti tav nella stessa casa occupata.

Questa e’ una chiamata alla solidarieta’ attiva, all’azione diretta e al sabotaggio di tutte le costruzioni anti ecologiche.

Le foto sono del fotografo sbirro e degli operai schiavi mentre rubano la elettricita’…

La gente era sul tetto della casa.

http://switzerland.indymedia.org/it/2010/08/77106.shtml

anti-tav


Santiago (Chile) – Comunicato di Marcelo Villarroel sugli arresti

  Santiago (Chile) – Comunicato di Marcelo Villarroel sugli arresti


Comunicato di Marcelo Villarroel sugli ultimi arresti in Cile

comunicato inviato a www.hommodolars.org, tradotto da http://culmine.noblogs.org/

La rabbia ci convoca a rafforzare l’audacia, senza mai perdere la nostra decisione di continuare degni e senza paura lungo il percorso tracciato verso la distruzione di tutto l’esistente… ci saranno altri prigionieri, altri caduti, altri perseguitati… ma non c’è parto senza dolore, né guerra di liberazione senza sangue… Siamo ostinati, coscienti che con questa lotta si lascia tutto, assolutamente tutto… Ieri è stato a Kronstadt, a Santa María de Ikike, contro la VOP e la sua degna battaglia, contro il movimento Lautaro ed oggi lo è contro l’Autonomía subversiva… A continuare contro la società borghese ed il capitale che ci hanno già condannati… A continuare moltiplicandoci, lasciando da parte ogni timore… Un abbraccio libertario a tutti i nostri compagni in prigione, ai clandestini: non consegnatevi… Un appello alla solidarietà internazionalista contro la montatura dello stato cileno ai danni dei lottatori popolari libertari ed autonomi oggi perseguitati…

Fino a che ci sarà miseria, ci sarà ribellione!!! Marcelo Villarroel S.

cárcel de alta seguridad – lunes 16- agosto-2010

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Originale:

Comunicado de Marcelo Villarroel sobre las ultimas detenciones en Chile

comunicado enviado a www.hommodolars.org

La rabia konvoka a fortalecer la osadia sin perder jamás nuestra decisión de continuar dignos y sin miedo por el kamino trazado hacia la destruxión de todo lo existente…serán más presos, más kaidxs, más perseguidxs…pero no hay parto sin dolor ni guerra de liberación sin sangre…Somos porfiados, obstinados, koncientes de ke en esta lucha se deja todo, absolutamente todo…Ayer, fue en Kronstand, en Santa maría de Ikike, fue contra la VOP y su digna batalla, kontra el lautaro y hoy kontra la Autonomía subversiva… Seguir adelante que la sociedad burguesa y el kapital ya nos kondenó… Seguir adelante multiplikandose, perdiendo todo temor… Un abrazo libertario a todos nuestros kompas en prisión, a lxs prófugos: ke no se entreguen… Un llamado a la solidaridad internacionalista en kontra del montaje del estado chileno contra los luchadores populares libertarios y autonomos hoy perseguidos…

¡¡Mientras exista miseria habrá rebelión!! Marcelo Villarroel S.

cárcel de alta seguridad – lunes 16- agosto-2010

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Marcelo Villarroel


Santiago (Chile) – 17 case perquisite e 14 persone arrestate

  Santiago (Chile) – 17 case perquisite e 14 persone arrestate


Repressione in Cile: 17 case perquisite e 14 compagne/i sequestrate/i dal Potere

fonte: Liberación Total, 18.0810, tradotto da http://culmine.noblogs.org/

Agenti della BIPE e dell’ERTA della Policía de Investigaciones da un lato ed agenti del GOPE, LABOCAR ed Inteligencia de Carabineros dall’altro, assieme a elicotteri e camionette della polizia sono stati l’arsenale utilizzato per effettuare le 17 perquisizioni a Santiago e Valparaíso, nella nottata di sabato 14 agosto. Tra le 17 case perquisite, 3 corrispondono a case occupate o centri sociali, come la casa occupata La Crota Bike Punk ed il Centro Social Okupado y Biblioteca Sacco y Vanzetti nel centro di Santiago ed il Centro Social Autónomo y Biblioteca Libertaria Jonny Cariqueo nel comune di Pudahuel. Due abitazioni perquisite a Valparaíso. La scusa di quest’azione della polizia s’inquadra nel “Caso Bombas”, e in 23 degli attentati esplosivi che si sono verificati a Santiago, secondo la polizia, e che avrebbero un legame diretto con gli arrestati.

La prima perquisizione è avvenuta nella casa occupata La Crota Bike Punk (Santa Isabel #380) ad opera del GOPE, con il fermo di 6 compagni. In questo spazio la polizia ha distrutto la struttura in ferro in cui si trova la biblioteca. Dei 6 fermati, 3 sono stati arrestati: una compagna per aver un ordine di arresto e gli altri due perché la polizia s’è inventata che avevano tracce di TNT.

In seguito è stato il turno della perquisizione del CSO y Biblioteca Sacco y Vanzetti (Santo Domingo #2423), effettuato dall’ERTA (Equipo de Reaccion Tactica) e della BIPE (Brigada de Investigaciones Policiales Especiales) in cui hanno divelto una protezione metallica di una finestra legandola ad un furgone della polizia. Gli agenti hanno anche sparato con pallottole di gomma sul corpo di due compagni. In questo spazio sono stati fermati 5 compagni, uno di essi arrestato.

Alla stessa ora è stato perquisito il CSA y Biblioteca Libertaria Jonny Cariqueo nel comune di Pudahuel. In questo spazio la polizia è entrata distruggendo le porte, anche se nessun compagno del posto è stato sequestrato.

Assieme a questi spazi, sono state perquisite 14 abitazioni, 12 a Santiago e 2 a Valparaíso. Con un saldo di 17 perquisizioni effettuate dai difensori dell’ordine e 14 compagne e compagni sequestrate/i.

Convalida dei sequestri

Sabato, verso le 16, i compagni sono stati condotti davanti all’11° Juzgado de Garantía di Santiago. Lì, la fiscalía Sur (la procura che si occupa del “caso bombas” – ndt) ha sollecitato di estendere lo stato di fermo fino a martedì 17 agosto, momento in cui ci sarà la formalizzazione delle accuse per “collocazione di ordigni esplosivi o incendiari ed associazione illecita terrorista”, questione per la quale lo stesso ministero degli Interni prenderà parte proponendo condanne per 20 anni di carcere. Durante l’udienza s’è dimostrato ancor più il carattere circense della giustizia cilena. La giudice Lidia Bruna ha dato il via libera a tutte le istanze della Procura e del ministero degli Interni (presenza della stampa, aumento del periodo di stato di fermo fino a 3 giorni, isolamento dei detenuti senza alcun contatto tra essi e con l’esterno, ed inoltre l’ordine di condurre durante l’udienza di martedì il collaboratore della polizia Gustavo Fuebtes “el Grillo”, in modo da imputarlo assieme ai presunti membri di questa “asociación ilícita terrorista”). Gli avvoltoi della stampa borghese erano tutti presenti all’interno dell’aula dell’udienza e si sono scatenati con i flash ogni volta che la giudice faceva entrare uno dei compagni.

Le istanze della difesa nono sono state ascoltate. La giudice aveva già tutto pronto, in quanto leggeva ogni risoluzione in maniera automatica con la sua voce da vecchia di merda da un foglio già scritto in precedenza. Quando ha chiesto ad uno dei compagni se aveva da denunciare qualcosa in merito agli arresti e questi le ha risposto di esser stato reiteratamente minacciato di morte, lei ha detto “ah, solo questo”. Non ha nemmeno prestato attenzione al racconto sulla distruzione delle case degli altri compagni. Quando la Procura ha giustificato le lesioni causate al compagno della Sacco e Vanzetti (una pallottola di gomma sulla testa ed una lesione al naso) per il fatto che lui s’era affacciato ad una finestra del centro sociale lanciando cose e distruggendo delle prove, cosa che il compagno ha immediatamente respinto considerandola come una versione fantasiosa, egli è stato ripreso per mancanza di rispetto verso i procuratori. Cioè, colpire e minacciare di morte delle persone e distruggere senza ragione delle case fanno parte della normalità difesa dai giudici, ma mettere in discussione l’apparato repressivo non è ammesso da questo circo. Lo stesso atteggiamento ha avuto questa signora quando un avvocato della difesa ha parlato di una “orchestrazione” tra i media per colpevolizzare da subito i compagni.

Quando è stato evidente che lo show stava terminando per continuare martedì alle 9, si sono ascoltate delle grida di sostegno, più che benvenute per l’animo dei compagni. Sono stati svolti degli striscioni fuori dall’aula del tribunale, si sono intonati degli slogan di sostegno (“Liberar a los presos por luchar”). L’espressione della vecchia fascista era di schifo e di spavento. Alcuni gorilla hanno subito accerchiato il procuratore Alejandro Peña. Dopo alcuni spintoni tra i compagni solidali ed i cani da guardia della polizia (gendarmi e stampa) la giudice fascista ha ordinato il ritiro dei 14 compagni e subito ha fatto la sua comparsa un contingente di gendarmi armati di manganelli e scudi, con il chiaro intento di picchiare compagni e familiari degli arrestati. Ovviamente, la stampa borghese ha sottolineato che tutti i solidali, così cattivi come gli imputati, hanno aggredito i giornalisti e gli altri guardiani dell’ordine capitalista, ma la verità è che l’aggressione è provenuta dai guardiani. Sia i giornalisti che i gendarmi hanno selvaggiamente picchiato molte persone, aiutati dai carabineros che erano fuori dal tribunale, dando così il via ad una caccia all’uomo che aveva il solo scopo di pestare i solidali. La compagna Luisa Vergara ha avuto un trauma cranico, la madre di uno degli arrestati lesioni lievi causate da un giornalista. Per fortuna che la gran parte dei vetri di questo tempio di merda sono stati distrutti per esser utilizzati contro gli agenti. Anche diversi giornalisti sono stati picchiati e le macchine fotografiche danneggiate. Nessun compagno è stato fermato, ma in diversi sono stati pestati dagli agenti.

Una volta fuori dal Centro di Giustizia, i compagni sono venuti a sapere che il CSO y Biblioteca Sacco y Vanzetti era stato chiuso da un’operazione congiunta tra poliziotti e carabineros. Nel pomeriggio, l’immobile era vigilato da una camionetta della PDI, i cui occupanti in un primo momento hanno negato l’accesso ad un gruppo di compagni, poi hanno concesso l’ingresso ma solo per portar via delle cose. Hanno segnalato che avevano l’ordine di non permettere un’ulteriore occupazione dell’immobile. Verso le 18,30 i poliziotti hanno iniziato a realizzare lavori per bloccare tutti gli accessi al centro sociale. La biblioteca e tutte le altre cose che non sono state sequestrate (in questa occasione si son portati via poche cose durante la perquisizione) sono rimaste sequestrate lì. I poliziotti non hanno esibito alcun mandato da parte della procura. Inoltre hanno sostenuto che la casa sarà recuperata dai legittimi padroni, l’ISP. Una operazione rapida, che li ha presi di sorpresa, ha permesso di recupera
re una certa quantità di libri, che sono stati ben nascosti; la qualcosa ha scatenato una piccola caccia da parte della polizia nella zona, senza che nessuno venisse fermato.

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I compagni sequestrati sono:

·Pablo Morales: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago. ·Rodolfo Retamales: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago. Perquisita anche la casa dei suoi genitori. ·Omar Hermosilla: Ex lautarista. Arrestato nella sua casa di Santiago. ·Andrea Urzúa: Nel 2008, accusata di aver tentato d’introdurre nitroglicerina nel carcere argentino in cui erano reclusi Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel. Arrestata nella sua casa di Santiago. ·Felipe Guerra: Arrestato nel CSO y Biblioteca Sacco y Vanzetti. Perquisita anche la casa di sua madre. Questo compagno è stato ferito alla testa con una pallottola di gomma ed un taglio sul naso realizzato da agenti dell’ERTA. ·Cristian Cancino: Compagno già arrestato nella casa occupata La Idea, in seguito alla morte di Mauricio Morales, in cui la polizia trovò quasi 500 grammi di polvere nera. Cristian decise di accettare la colpevolezza durante il rito abbreviato per poter esser liberato. ·Carlos Riveros: Arrestato nella sua casa di Santiago. ·Camilo Pérez: Arrestato nella sua casa di Santiago. ·Iván Goldenberg: Arrestato nella sua casa di Valparaíso. La polizia afferma che la pistola che Mauricio Morales aveva con sé nel momento della morte fosse di proprietà del nonno di Iván. ·Candelaria Cortés-Monroy: Arrestato nella sua casa di Santiago. Candelaria nel 2008 è stata pugnalata da Gustavo Fuentes, alias “el grillo”, che era il suo compagno e che adesso l’accusa di aver collocato delle bombe. ·Francisco Solar: Arrestato nella sua casa di Valparaíso. ·Mónica Caballero: Arrestata nella casa occupata La Crota. ·Diego Morales: Arrestato nella casa occupata La Crota. Per Diego il GOPE s’è inventato delle tracce di TNT. ·Vinicio Aguilera: Arrestato nella casa occupata La Crota. Per Vinicio il GOPE s’è inventato delle tracce di TNT.

Tutti i compagni si trovano nel Cárcel de Alta Seguridad e le compagne nel Centro de Orientación Femenina.

Solidaridad immediata per i compagni sequestrati dal Potere! La asociación ilícita terrorista esiste solo nella testa del procuratore Peña!

Info, video ed immagini su:

http://hommodolars.org/web/spip.php?article3395

culmine


Santiago (Chile) – Comunicato di Culmine – Repressione anti-anarchica in Cile

  Santiago (Chile) – Comunicato di Culmine – Repressione anti-anarchica in Cile


Repressione anti-anarchica in Cile

Com’era nelle previsioni, e come ampiamente preannunciato dai media cileni, il 14 agosto è scattata una grande retata contro anarchici e antiautoritari del Cile. Perquisiti diversi centri sociali e sequestrato materiale cartaceo. I compagni e le compagne arrestati/e sono 14. A breve si avrà la convalida o meno dei fermi. Secondo i media cileni le indagini, contro i presunti autori degli oltre 100 attentati esplosivi ed incendiari in Cile, riguarderebbero anche cittadini europei, in particolare degli italiani. Culmine, data l’urgenza di diffondere informazioni e comunicati sugli arresti, pubblicherà materiale in lingua spagnola per tradurli nel più breve tempo possibile. Vista la gravità dell’attacco al movimento anarchico cileno, Culmine si mostra fin da ora disponibile a diffondere iniziative solidali verso i compagni e le compagne colpiti/e dalla repressione.

un forte abbraccio ai compagni cileni

Culmine

culmine [at] distruzione [dot] org

Culmine


Torino – Comunicato di solidarietà sulla occupazione di Corso Chieri 19

  Torino – Comunicato di solidarietà sulla occupazione di Corso Chieri 19


Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo

Nel bel mezzo di una Torino svuotata dalle vacanze comandate c’è chi ha ben pensato di approffittare del momento per buttare in mezzo alla strada un gruppo di profughi somali, convinto che il tutto passasse in sordina.

Ma, perfortuna, non tutto funziona come previsto.

I rifugiati, sgomberati da via Asti, dove erano stati accolti temporaneamente, vengono caricati su un bus della Gtt stipato all’inverosimile con i loro pochi averi (materassi arrotolati, brande e qualche scatola di cibo), che però non sa dove dirigersi perchè i centri di accoglienza alternativi in realtà non ci sono.

Ma il bus dei desideri dei rifugiati all’incontrario va’.

All’orizzonte di corso Chieri appare una bellissima casa vuota.

L’unico inconveniente è che la porta di accesso è murata e al posto degli infissi ci sono delle barricate autoprodotte, tra cui una recita “Velena Squat”.

Ma il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per rimanere senza una casa….E allora, quasi quasi, una casa vuota si può occupare.

In questo caso si può ri-occupare, visto che lo stabile di corso Chieri 19 era già stato precedentemente sottratto al degrado per ben 3 volte da un gruppo di squatter uniti dal nome Velena.

Ora i potenti di turno avranno altri fastidi oltre all’insopportabile caldo metropolitano.

Per quanto ci riguarda possiamo solo gioire della riapproprazione di uno spazio condannato al degrado edile e alla speculazione immobiliare.

Le occupazioni continuano a infastidire il potere perchè sono ormai le uniche aree, che si moltiplicano come virus, in cui ci si riesce a sottrarre dal controllo, per sperimentare la libertà.

Totale solidarietà con i nuovi abitanti di corso Chieri 19.

IL VELENA NON MUORE

Gli ex-occupanti

ex Velena Squat


Torino: profughi sgomberati rioccupano il Velena

  Torino: profughi sgomberati rioccupano il Velena


[2 articoli su indymedia piemonte]

http://piemonte.indymedia.org/article/9639

http://piemonte.indymedia.org/article/9625

Un’assurda dinamica di menzogne

Hanno sgomberato via Asti con la promessa di una casa, caricati su un autobus GTT con letti e materassi, percorso 300 metri e scaricati in piazza Borromini. Ma nessuno è sceso, un po’ di battibecchi e l’autobus riparte per fermarsi al Velena Squat, corso Chieri 19. Subito presenti sul posto una ventina di digos, i profughi sfondano la porta d’ingresso e si introducono all’interno dello stabile, iniziando a ripulire e trasferendo le masserizie; poco dopo sopraggiungono quattro camionette della celere che però vanno via quasi subito. Gran lavoro di fotografi e giornalisti.

L’invito è di accorrere a portare solidarietà, la situazione comunque è tranquilla

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Report assemblea

alcuni solidali si sono dati appuntamento presso radio blackout per discutere il da farsi

Nonostante vacanze ed impegni vari quasi una trentina di antirazzisti e solidali hanno animato una partecipata riunione indetta dopo gli incresciosi fatti di ieri. Tra le varie proposte si è deciso innanzi tutto di portare solidarietà attiva ai somali stipati nell’ormai diroccata Velena, cercando di rendere un minimo dignitosa la loro permanenza nell’ex caserma dei vigili sgomberata già 3 volte. In serata la cena bellavitosa dell’asilo si è trasferita nel piazzale antistante il Velena.

Si è proposto di incontrarsi nuovamente il giorno successivo, mercoledì 11 agosto, dalle 19 all’ex Velena Squat; a seguire la cena bellavita del Mezcal, per l’occasione spostata presso la nuova casa dei profughi di via Asti.

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profughi_al_velena


Roma: 8 anni ZK occupato

Roma: 8 anni ZK occupato


7 agosto 2010
8 anni di occupazione autogestione autoproduzione one one one…
GRANDE GARA CULINARIA AUTOGESTITA

ZK si trova in via Epaminonda 12 – tra Ostia e Casalpalocco nella periferia ovest di Roma.

Vivere in uno spazio occupato significa provare a costruire un mondo migliore partendo dalla vita di tutti i giorni, significa rifiutare i modelli culturali imposti dalla societa’ “televisiva”, e tentare nuove forme di organizzazione, sotto il segno dell’autogestione.

Per questo da 8 anni suoniamo la nostra musica, vediamo i nostri video, stampiamo le nostre riviste, coltiviamo il nostro orto, autogestiamo i nostri spazi, e non da meno ci dedichiamo con passione a quello che mangiamo ogni giorno…

L’idea nasce dal fatto che tra gli alti bassi di tanti anni di autogestione possiamo affermare con orgoglio che l’aspetto gastronomico e’ uno dei nostri punti di forza…
Chissa’ se faremo mai la rivoluzione… pero’ di sicuro avremo mangiato sempre, tanto e bene, cosa che in qualche modo e’ gia una piccola rivoluzione… visto che per definizione il capitalismo… affama…
Le mamme degli squatter possono dormire sogni tranquilli, tra giornate a base di militanza e serate ludiche e musicali, ai propri figli non e’ MAI mancato un pasto equilbrato etico salutare gustoso etc.

Siete pronti ad accettare la sfida?

Come funziona….

La nostra cucina (INTERAMENTE RISTRUTTURATA! vedi foto sul sito di ZK) sara’ a disposizione dalle prime ore del pomeriggio, ma chiaramente dovremmo fare i conti col fatto che i fornelli saranno meno delle cose da cucinare, quindi se preparate a casa e portate qui e’ meglio.

Ovviamente e’ caldamente suggerito consigliato, invitato, sospinto, indicato a fare una cucina vegana o almeno vegetariana, sia per un discorso di princpio sia perche’ dato che i piatti verranno votati dai commensali, ovvio che quelli carnivori non saranno mai o quasi mai presi in considerazione!

Ogni spazio occupato (ma sono invitati anche i singoli) puo cucinare quante cose gli pare. Ognuno che mangia, nell’arco della serata, potra’ esprimere la sua opinione per 3 piatti in ordine di preferenza (metteremo una cassettina con una penna accanto dove scrivere la propria personale classifica).

Alla fine verra’ decretato un gran vincitore, il premio consiste in un GHhjkldsjl kjksfd jlk kjdsf di colore rosso, e una targa intarsiata di puro oikl ksakl sakd saldl9 dal grande artista Argibul Saganinov che presenziera’ alla cerimonia, non ci saranno le veline a consegnare il premio ma stiamo cercando di contattare dei nani da giardino in bikini, o al limite dei robottini di latta parlanti, poi vi facciamo sapere…

Rispetto alle quantita’…. ognuno cucini quanto vuole… i posti possono anche fare “sottogruppi” (alle brutte se magnamo tutto il giorno dopo….), ovvio che se uno fa 100gr di pasta non credo riuscira’ a ricevere piu’ di un voto… !

Ogni porzione deve avere un nome (piuttosto descrittivo) e un autore esempio:

Cipolle dorate in salsa di cenere fango paglia e frutti di bosco / Torre maura occupata
oppure
Riso di chicchi di indivia con contorno di melanzane e ketchp e margarina saltata in padella / ZK_gruppodajeforte

Vi preghiamo di estendere questo invito (spazio/struttura/collettivo/singola/o chef….) a chiunque riteniate opportuno, noi garantiamo la frescura del nostro incommesurabilmente bel giardinetto, bira e vino a rotta de collo, sottofondi musicali, e una sana voglia di festeggiare adeguatamente 8 lunghi anni di occupazione, zanzare, acqua dal tetto e tanta tanta autogestione.

Qualsiasi domanda dubbio perplessita’ restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti. Appuntamento per l’ora di cena…
…puntuali (ma prima venite mejo e’…).

Dove? a ZkSquatt!

ZK occupato


Tra la pentola d'oro e la polveriera – Un invito a Firenze

Firenze: Tra la pentola d’oro e la polveriera – Un invito a Firenze


Luglio 2010

“Gli anarchici, questi imbecilli che non vanno mai in vacanza”
Enrico Aimi, consigliere regionale di Modena

Raccogliamo con gioia la sfida. Per chi ricerca la libertà e lotta contro ogni oppressione, quest’estate è troppo importante per abbandonare il campo. Firenze, estate 2010. L’intera città è all’asta. Il sindaco Renzi ha messo in vendita tutto il patrimonio pubblico, offrendo ricchi affari a chi lo ha messo sulla poltrona che occupa. Rinviato a lungo, a ottobre verrà approvato il Piano Strategico Strutturale, che sancirà una volta per sempre la Mercificazione Finale della città. Vengono eseguiti, tentati e a volte impediti circa 70 sfratti di abitazioni al mese, il più alto numero in Italia. I cantieri della stazione Foster, snodo del Tav di rilievo nazionale che rischia di far crollare circa 280 edifici, sono già aperti.
Si parla di costruire il CIE entro la fine dell’anno. Firenze, una pentola d’oro che rischia di trasformarsi in polveriera.

Per avere mano libera, politici e capitalisti vogliono sgombrare il campo da tutti i loro nemici e i loro critici. Partendo dai più caldi e incazzati, per arrivare ai più tiepidi e concilianti. Cosi, se tutte le occupazioni sono più o meno dichiaratamente sotto sgombero, numerose sedi di associazioni (dalla Casa dei Diritti Sociali all’Archivio ’68) sono minacciate di sfratto. Cosi, nell’afosa mattinata del 23 luglio, http://www.informa-azione.info/firenze_in_udienza_preliminare_passa_il_270_bis_contro_gli_anarchici anarchici sono stati rinviati a giudizio per associazione sovversiva…

Eh no. Non possiamo andare in vacanza durante la tempesta. Il nostro piacere non puo essere confinato in quelle tre settimane d’aria che il capitale ci concede dopo un anno di lavoro e d’obbedienza. Il nostro piacere è tutt’uno con la guerra sociale, che se ne frega delle scadenze imposte, che brucia ogni regolamentazione del godimento, che vuole farla finita con chi ci rende la vita un inferno.

“Quest’agosto non andro in vacanza, restero a Firenze per completare la mia rivoluzione” ha detto Matteo Renzi, quel boy scout megalomane che si crede Napoleone. Bene, sindaco, ci troverai sulla tua strada. Anche noi resteremo a Firenze, per continuare nella lotta e nella rivolta, verso la nostra rivoluzione.

Tra la Riottosa e Villa Panico, tra le piazze e le strade, tra l’inferno e cio che puo non esserlo, a Firenze ci saranno delle iniziative. A tutte le compagne e gli amici l’invito a passare, a discutere, a incontrarsi, a lottare assieme.