Avigliana (TO) – I No Nuke sui binari, la polizia attacca – Una lunga notte di resistenza

  Avigliana (TO) – I No Nuke sui binari, la polizia attacca – Una lunga notte di resistenza


Avigliana. I No Nuke sui binari, la polizia attacca Una lunga notte di resistenza

Avigliana, notte tra l’8 e il 9 maggio. È stata una lunga notte. Il tam tam ecologista aveva diffuso la notizia di un treno carico di scorie nucleari sin da venerdì. Ecologisti e No Tav si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana per bloccare il treno, per far sapere alla gente quanto siano pericolosi i trasporti di materiale radioattivo. Sin dalle 21 tanta gente si è raccolta alla stazione. In contemporanea c’era un presidio a Chivasso ed un altro a Vercelli. Musica, interventi, cibo e tanta voglia di resistere. La polizia non si fa vedere: una quarantina di esponenti della polizia politica, la Digos, osserva dall’altra parte della ferrovia. Si sparge presto la notizia di 34 furgoni di polizia e carabinieri fermi a Rosta. Il treno nucleare parte intorno alle 2 da Vercelli. A Chivasso non arriva perché la polizia preferisce farlo passare dal Piemonte del Sud.

I manifestanti si riuniscono in assemblea e decidono di attuare una resistenza non violenta: tutti insieme seduti sui tre binari della ferrovia ad attendere il treno. Tre decidono di incatenarsi. Poco dopo le tre e mezza partono i blindati da Rosta. Una parte arriva dal lato opposto alla stazione, un’altra parte giunge alla stazione. I manifestanti sono chiusi dai due lati. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa, casco calato, scudo e manganello in mano partono e circondano da ogni lato i manifestanti. Sono centinaia, una marea nera e blu, la forza dello Stato dispiegata contro chi manifesta per la vita e la salute di tutti. Parte l’attacco. Dai binari si leva forte il canto “quel mazzolin di fiori”. Alcuni vengono presi di peso e spostati a forza dai binari, altri vengono colpiti dai manganelli, ad una compagna rifilano una scudata in faccia, ad altri rifilano calci, pugni, spintoni. Alcuni compagni accorsi all’esterno perché la polizia avanzava di corsa dal lato stazione vengono circondati da poliziotti e finanzieri. Un intero plotoncino viene incaricato di chiudere due anarchici torinesi. Una morsa di ferro. Con un ultimo assalto la polizia spinge fuori dalla stazione tutti: gli ecologisti intonano forte “bella ciao”. Sul binario tre, i compagni non vengono spostati ma circondati per quasi un’ora dalla polizia. Arriva un’ambulanza per curare i feriti: la ragazza con la faccia spaccata e altre due teste rotte. Nessuno da le generalità ma i sanitari non si stupiscono: sono abituati a soccorrere i No Tav attaccati dalla polizia e sanno che chi da il nome finisce nel mirino della magistratura. Poi cala una calma carica di tensione. I manifestanti sono divisi in tre gruppi: uno circondato al terzo binario, uno stretto davanti alla stazione, un altro chiuso tra due ali di poliziotti poco più in là. Una anziana manifestante cerca di andare verso la stazione e viene spintonata dalla polizia: tutti gridano forte e lei passa. Intorno alle cinque, uno dopo l’altro, passano i tre treni del convoglio nucleare.

Poco a poco i cordoni di polizia si allentano, i gruppi si riuniscono, tutti si scambiano informazioni, un giovane compagno si scusa con uno più anziano per essersi afferrato al suo piede per resistere meglio. Tanti portano sul corpo i segni dei colpi subiti. Il treno è passato ma il silenzio è stato finalmente rotto: tanti piemontesi oggi sanno che treni nucleari vengono fatti passare di notte, in silenzio, a due passi dalle loro case. Quello dell’8 maggio era il secondo di una lunga serie di trasporti. La notizia, come già due mesi prima, è stata tenuta segreta alla popolazione. In barba alle leggi, che stabiliscono che chi vive tre chilometri a lato della linea ferroviaria dovrebbe essere avvertito, dovrebbe conoscere il piano di emergenza, dovrebbe fare le esercitazioni per sapere cosa fare in caso di incidenti. Ma sappiamo bene che leggi e polizia vengono usate contro chi si oppone alla devastazione ambientale, a chi denuncia il pericolo dei trasporti nucleari, a chi si mette di mezzo quando, di notte, all’insaputa dei più, viene fatto passare per il Piemonte un treno pieno carico di scorie radioattive. Non tutti sanno che l’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo quasi venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta.

E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolossime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni. I trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché si limitano estrarre il plutonio. Il plutonio serve a fare un combustibile nucleare, il Mox, e viene utilizzato per costruire bombe atomiche. Il governo, dopo l’incidente di Fukushima, ha deciso di sospendere temporaneamente il programma nucleare. Forse pensano che tra un po’ dimenticheremo Fukushima, forse pensano che siamo scemi. Dicono che l’energia nucleare costa meno. Mentono. Non calcolano i costi di smaltimento delle scorie, la “messa in sicurezza” delle vecchie centrali, i militari e poliziotti che sorvegliano impianti che sono come bombe atomiche. Se uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa Torino, decine di migliaia di persone rischierebbero la vita.

In tanti pensiamo che sia ora di farla finita con lucra sulle vite di tutti e siamo decisi a metterci in mezzo. Per il futuro dei nostri figli, per un mondo senza sfruttati né sfruttatori, per farla finita con la devastazione del territorio, per essere liberi di decidere. Chi nutrisse ancora illusioni sulla democrazia reale le ha perse nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 ad Avigliana. Ai poliziotti che se ne andavano tanti hanno gridato: “Ci rivediamo a Chiomonte!” Lì tra meno di un mese si presenteranno il truppe per dare avvio ai lavori del tunnel Tav.

Saremo ancora lì. Teste dure, bugianen.

Il video di un manifestante: http://qik.com/video/39932413

Foto sul sito de “La Stampa”: http://multimedia.lastampa.it/multimedia/torino/lstp/44633/

Foto sul sito di Repubblica: http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/05/09/foto/nucleare_attivisti_di_greenpeace_bloccano_treno_carico_di_scorie-15983107/1/

Il servizio del Tg3: http://www.youtube.com/watch?v=GtLUnr6QaSw

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Per info e contatti:

Federazione Anarchica Torinese

Corso Palermo 46

Riunioni, aperte a tutti gli interessati, ogni giovedì dopo le 21

fai_to [at] inrete [dot] it – 338 6594361

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Federazione Anarchica Torinese


Forli' – Nuova occupazione

  Forli’ – Nuova occupazione


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OCCUPARE E’ UN ATTO DI LIBERAZIONE E DI GIUSTIZIA.

Occupare è un bisogno, oggi più che mai: quello di riappropriarsi di ciò che naturalmente ci appartiene e per legge ci viene negato. L’esigenza di una casa; la necessità di una libera, gratuita, indipendente socialità; esigenza di tempo e svago, di spazi e luoghi, di vivere e plasmare la propria città.

OCCUPIAMO UNO STABILE COMUNALE IN DISUSO e per di più in vendita (perchè il comune, strozzato dall’austerità dei tagli, batte cassa svendendo proprietà comunali, perciò di tutti/e) PERCHE’:

. E’ doveroso impedire che le speculazioni economiche distruggano gli spazi comuni

. VOGLIAMO CREARE UN LABORATORIO CULTURALE E SOCIALE CITTADINO che le istituzioni che dovrebbero provvedervi non hanno interesse a finanziare (meglio le videocamere) e per loro natura non possono sostenere in queste form! e

. VOGLIAMO UN LUOGO DI LIBERA E SPONTANEA AGGREGAZIONE, senza tessere, o quote associative, dove chiunque possa esprimersi senza dover sottostare alle ragnatele della burocrazia e del “politically correct”.

. PER DARE UN TETTO a chi, anche nella florida Forlì, vive per strada (ignorato da chi straparla di degrado ma evidente non considera degradante non avere una casa garantita)

. Per realizzare un luogo di organizzazione e prosecuzione delle lotte presenti e future

. Perchè nel mondo del “tutto in vendita” la libertà di autogestire le proprie esistenze fuori dal portafogli ha necessità di esprimersi e di riemergere anche laddove l’oppressione (non)culturale l’ha soffocata. Noi vogliamo darle voce, corpo, casa.

Siamo individui associati dall’ideale comune della libertà e dalla resistenza contro la repressione e non tollereremo la presenza di fascisti (in camicia nera o ritinteggiati), razzisti, xenofobi e provocatori di sorta.

Invitiamo la città tutta ! a scoprire, partecipare, vivere questa esperienza con noi, affiancandoci in questa avventura contro le azione repressive di chi oppone alla libertà e al confronto il manganello e la denuncia: difendere e sviluppare questa esperienza di autogestione che è patrimonio di tutti/e.

Gli/Le Occupanti del BorghettOccupato

X info email: borghettoccupato [at] canaglie [dot] org cell: 3455929891

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PROGRAMMA Dal 9 al 15 maggio al BORGHETTOCCUPATO

via borghetto casello

(dietro al curvone di v.Copernico -. Zona industriale di forlì)

*TUTTI I GIORNI PRANZI, APERITIVI E CENE VEGAN*

*BAR POPOLARE*

( Il programma può subire variazioni )

VIENI ALLE ASSEMBLEE A PROPORRE cio’ che vuoi

* Lunedì 9 maggio *

In mattinata: volantinaggio per le vie del centro e davanti alle scuole.

Giornata antispecista.

H 17 laboratorio di cucina vegan

h 19 chiacchierata sullo sfruttamento animale +! video + cena

* Martedì 10 maggio *

Giornata etnica con cibi , musica , strumenti dal mondo

H 19 Discussione sulla situazione dei popoli insorti.

Dopo cena Assemblea organizzativa

* Mercoledi 11 maggio *

Giornata antifascista.

H 16 Pulizia della citta.

(in bici a ricoprire le scritte fasce)

H 19 presentazione del Coordinamento Antifa Romagnolo.

Dopo cena Concerti con:

– scoregge marce

– into the baobab

+ Spacial guest

* Giovedì 12 maggio *

H 19 assemblea organizzativa

Dopo cena giochi di societa e cinema

* Venerdì 13 maggio *

Giornata contro le nocivita

H 17.30 criticalmass

Dopo cena presentazione della coalizione contro le nocività

Mostra sul nucleare “una volta x tutte”

Concerti con:

– le tormenta

– contrasto + Special guest

* Sabato 14 maggio *

Iniziativa in centro

Dopo cena serata rock’nd roll

Domenica 15 maggio

Pranzo della domenica e assemblea organizzativa

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X info email:

borghettoccupato [at] canaglie [dot] org

cell: 3455929891

In caso di Sgombero da parte degli sgherri

iniziative improvvisate in citta’ per farsene

Flyer :

http://www.contrastohc.com/public/img_rif_app/Copia%20di%20borghetto%20locandina.jpg

Borghetto Occupato


Firenze – Nussun arresto fermerà questa nuova primavera… [comunicati da Spazio Liberato 400Colpi]

  Firenze – Nussun arresto fermerà questa nuova primavera… [comunicati da Spazio Liberato 400Colpi]


Nussun arresto fermerà questa nuova primavera… [comunicati da Spazio Liberato 400Colpi]

Comunicati da Spazio Liberato 400Colpi

LIBERTA’ PER TUTTI! Bilancio dell’operazione del 4 maggio contro la presunta associazione a delinquere “400Colpi”

Bilancio dell’operazione del 4 maggio: 5 arresti domiciliari, 17 obblighi di firma, 22 perquisizioni in abitazioni private, perquisizione allo Spazio Liberato 400Colpi (con massicci sequestri e danneggiamenti). Accusa: associazione a delinquere. I fatti contestati sono per lo più gli episodi di conflitto che hanno scaldato l’ultimo autunno, ma non solo. Manifestazioni non autorizzate, occupazioni, danneggiamenti di banche, blocchi stradali e ferroviari, i tafferugli a Novoli per cacciare la ministra Santanchè dalla facoltà, presidi di solidarietà al Tribunale dei Minori durante i processi ai compagni. LIBERTA’ PER PIETRO LUCA MASSI DANI E VITTORIO!

un abbraccio di cuore a i compagni di ogni dove che in queste ore hanno saputo dimostrarci una solidarietà emozionante

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Nussun arresto fermerà questa nuova primavera…

“Associazione a delinquere”, dicono loro. Noi diciamo autonomia, conflitto, azione diretta. La definiscono “smantellata”. Noi ridiamo pensando alla loro illusione.

Che l’operazione sia il frutto dell’ennesima montatura giuridica è cosa ovvia, e non abbiamo nessuna voglia di sprecare parola in merito. Non ci stupisce il fatto che a subire obblighi di firma e perquisizioni siano stati anche diversi compagni che non partecipano alle assemblee dello Spazio Liberato 400Colpi. Sono i compagni con cui abbiamo condiviso percorsi di lotta, sono le amicizie politiche che, aldilà dei confini geopolitici classici, ci siamo sempre proposti di coltivare. Dei legami che sono stati capaci di produrre conflitto e che ci hanno fatto respirare aria nuova in una Firenze pacificata.

“Bliz contro gli anarchici”, dicono loro. Noi diciamo operazione anti-insurrezionale contro tutti quelli che hanno deciso di abbandonare il feticismo dell’identità per costruire una prospettiva rivoluzionare reale dell’oggi. Contro chi, al di là di parrocchie e liturgie, ha avuto il coraggio di abitare con determinazione quei piccoli spazi di conflitto che negli ultimi mesi hanno creato crepe all’interno del dispositivo metropolitano senza portarsi dietro bandiere nè dogmi, ma confrontandosi con umiltà con un reale da conoscere e sovvertire. Contro quel movimento reale che dai tempi dell’ “onda” ha iniziato ad emergere dalle sabbie mobili del rivendicazionismo studentista e della “protesta civile”, e fottendosene contemporaneamento di cristallizzare la propria identità all’interno di una delle “aree militanti”.

Giornali e TV potranno dipingerci quanto vogliono come una setta anarcoide isolata. Sappiamo che lì fuori, nelle scuole, nelle università, nei quartieri, ci sono tanti compagni che ci conoscono e riconoscono come compagni. Fratelli con cui abbiamo condiviso materialmente e non tutti gli episodi “delittuosi” di cui ci incolpano: dall’occupazione di scuole e facoltà, dai picchetti antisfratto ai blocchi dei flussi metropolitani passando per i cortei selvaggi. Siamo sicuri che queste amicizie politiche si dimostreranno più forti di ogni operazione sbirresca.

Lo sciopero irreversibile avanza, crea sempre più crepe, preoccupa il Partito dell’Ordine partendo dal ministero dell’interno fino ad arrivare al funzionario Digos locale. Una mobilitazione studentesca più piccante del solita, una Piazza del Popolo in rivolta, una insieme di piccoli gesti scioperanti e di nuovi legami. Il bisogno di espandere ed organizzare questo movimento reale a Firenze come in altre città ha già iniziato a farsi programma. Difficile, ambizioso, pericoloso, certo.

Ma nulla potrà fermare questa nuova primavera.

LIBERTA’ PER TUTTI I COMPAGNI

A TESTA ALTA PER IL CONFLITTO SOCIALE

Spazio Liberato 400Colpi

per l’autonomia diffusa

Spazio Liberato 400Colpi


Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici [arresti e perquisizioni]

  Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici [arresti e perquisizioni]


Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici [arresti e perquisizioni]

Intorno alle 6 del mattino le abitazioni di diversi compagni e compagne attivi a Firenze sono state invase dagli operatori della repressione per mettere in atto una nuova tappa nell’attacco all’Anarchia. Come recentemente avvenuto a Bologna, anche in questo caso, lo strumento utilizzato per colpire e arrestare dei compagni, è il reato di associazione a delinquere. Da quanto possiamo apprendere dalle veline diffuse dai media di regime, questa volta avrebbe assunto una nuova declinazione: se per i compagni bolognesi l’accusa era inizialmente di “associazione a delinquere con finalità eversive”, questa volta si tratterebbe, con uno strano avvitamento, di “associazione a delinquere finalizzata all’istigazione a delinquere”, sostenuta da reati specifici quali occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Da notare come questo attacco al movimento anarchico e studentesco fiorentino, oltre ad avere evidenti promotori nell’amministrazione locale, abbia coinvolto gli apparati centrali della repressione italiana come esplicitato in questo estratto:

“I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Digos e coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos). […] All’indagine hanno contribuito anche i servizi segreti (Aisi) con il loro supporto informativo.” [Ansa.it]

Sommare reati specifici di scarsa rilevanza penale e riunirli sotto il cappello del reato associativo, sembra essere una strategia da somministrare a livello nazionale, coinvolgendo direttamente i centri nevralgici della repressione, per scardinare le realtà di conflitto, dissenso e controinformazione presenti nelle diverse città. Attacchi di questo tipo denotano la paura che si instilla nel Potere Democratico, nell’osservare come certe pratiche e certe relazioni, riproducibili e moltiplicabili, possano disturbare i riti e le maschere con i quali cerca di celare una realtà di oppressione e violenza.

Solidali con i compagni di Firenze

informa-azione

http://www.informa-azione.info/firenze_operazione_repressiva_contro_compagni_anarchici_arresti_e_perquisizioni

informa-azione


Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici

  Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici


2011-05-04

Firenze – Operazione repressiva contro compagni anarchici [arresti e perquisizioni]

Intorno alle 6 del mattino le abitazioni di diversi compagni e compagne attivi a Firenze sono state invase dagli operatori della repressione per mettere in atto una nuova tappa nell’attacco all’Anarchia. Come recentemente avvenuto a Bologna, anche in questo caso, lo strumento utilizzato per colpire e arrestare dei compagni, è il reato di associazione a delinquere. Da quanto possiamo apprendere dalle veline diffuse dai media di regime, questa volta avrebbe assunto una nuova declinazione: se per i compagni bolognesi l’accusa era inizialmente di “associazione a delinquere con finalità eversive”, questa volta si tratterebbe, con uno strano avvitamento, di “associazione a delinquere finalizzata all’istigazione a delinquere”, sostenuta da reati specifici quali occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Da notare come questo attacco al movimento anarchico e studentesco fiorentino, oltre ad avere evidenti promotori nell’amministrazione locale, abbia coinvolto gli apparati centrali della repressione italiana come esplicitato in questo estratto:

“I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Digos e coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione (Ucigos). […] All’indagine hanno contribuito anche i servizi segreti (Aisi) con il loro supporto informativo.” [Ansa.it]

Sommare reati specifici di scarsa rilevanza penale e riunirli sotto il cappello del reato associativo, sembra essere una strategia da somministrare a livello nazionale, coinvolgendo direttamente i centri nevralgici della repressione, per scardinare le realtà di conflitto, dissenso e controinformazione presenti nelle diverse città. Attacchi di questo tipo denotano la paura che si instilla nel Potere Democratico, nell’osservare come certe pratiche e certe relazioni, riproducibili e moltiplicabili, possano disturbare i riti e le maschere con i quali cerca di celare una realtà di oppressione e violenza.

Solidali con i compagni di Firenze

http://www.informa-azione.info/firenze_operazione_repressiva_contro_compagni_anarchici_arresti_e_perquisizioni

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Monza – 3 maggio 2011 – Irreversibilità del concetto di spazio

  Monza – 3 maggio 2011 – Irreversibilità del concetto di spazio


3 MAGGIO 2011 IRREVERSIBILITA’ DEL CONCETTO DI SPAZIO

Quando si collezionano 7 sgomberi in poco meno di dieci anni, non si può rimanere certamente “sorpresi”.

Politicamente l’azione del commissariato di Monza è gravissima, laddove sottolinea nuovamente come in questa città la gestione del problema della mancanza di spazi per attività sociali, politiche e culturali autogestite venga affidata esclusivamente alla mano repressiva delle forze dell’ordine. Però, ripetiamo, tutto ciò non ci sorprende, conoscendo i personaggi che ci governano e che la popolazione giovanile di Monza ha imparato a odiare.

E allora se abbiamo detto e scritto che oggi a Monza la mobilitazione per uno spazio sociale è irreversibile significa che si mette anche in conto che l’insolvenza delle Istituzioni e le volontà politiche avverse possano mettere in atto il triste meccanismo che ha portato stamattina, martedì 3 maggio, allo sgombero dello stabile di via Aspromonte 12.

Significa però soprattutto affermare che ormai non ci fermiamo più neanche un giorno per ragionare sul da farsi. La situazione è chiara e la risposta che diamo lo è altrettanto: una nuova occupazione dove far confluire tutte le energie che la F.O.A. Boccaccio sta catalizzando in città, attorno al proprio progetto. Il 9 aprile eravamo in 200, ecco che stasera, all’atto della nuova occupazione, siamo molti di più e questo è ciò che conta nei nostri bilanci.

Sentiamo forte la solidarietà e la vicinanza che tante realtà di Monza, Brianza, Milano e hinterland hanno dimostrato nel corso di queste concitate settimane nei nostri confronti. Vogliamo restare in questo quartiere in cui abbiamo recepito un’accoglienza che ci ha colpito e che intendiamo ricambiare in termini di servizi aperti e gratuiti per chi abita nei dintorni del nostro spazio.

Anche quest’ultimo che abbiamo occupato è dismesso da anni e anni. E’ uno dei tanti abbandonati qui in zona, anch’esso adatto ad ospitare tutto ciò che abbiamo in mente per il futuro della nostra esperienza. Non spendiamo troppe altre parole su quanto accaduto oggi, preferiamo che siano i fatti che quotidianamente si concretizzano a partire dal nostro agire a dare forma alla determinazione che sentiamo in corpo. Le iniziative in calendario riprendono senza sosta alcuna.

Vi invitiamo tutt* all’assemblea pubblica di presentazione della nuova sede della F.O.A. Boccaccio mercoledì 4 maggio alle 21.30.

F.O.A. BOCCACCIO 003

Via Durini 19 Monza

http://boccaccio.noblogs.org/

boccaccio [at] autistici [dot] org

FoaBoccaccio003


Lombardia – Morte accidentale di un maestro anarchico in manicomio

  Lombardia – Morte accidentale di un maestro anarchico in manicomio


morte accidentale di un maestro anarchico in manicomio

autore: http://www.agoravox.it/Frances

Chi era Francesco Mastrogiovanni? Un insegnante elementare. Un marito forse. Un padre. Forse. Di più. Un condannato poi assolto. Un maniaco depresso.

Chi era Francesco Mastrogiovanni? Un insegnante elementare. Un marito forse. Un padre. Forse. Di più. Un condannato poi assolto. Un maniaco depresso. Un paziente psichiatrico violento tre volte ricoverato in TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Un anarchico. Un morto. Da aggiungere ad una lista di altri morti. Spesso senza una logica. Un chiarimento. Una certezza.

La storia di Mastrogiovanni va raccontata in epoche diverse. Quella del passato: Francesco anarchico convinto, agli inizi degli 70 rimase coinvolto nel caso Marini per la morte del fascista Falvella. Discordanti le dichiarazioni dei testimoni oculari dell’accaduto di quel 7 Luglio 1972. Alcuni dissero che Marini ed altre persone – estremisti di sinistra – aggredirono a colpi di coltello Falvella mentre passeggiava con un amico, procurandone la morte. Altri dissero che Mastrogiovanni mentre passeggiava con Marini ed altri esponenti anarchici e di estrema sinistra, fu aggredito da Falvella ed il suo amico Alfiniti e che Marini per reagire all’aggressione, sferrò la coltellata mortale a Falvella.

Marini fu condannato nel 1974 a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale e concorso in rissa. Mastrogiovanni prima condannato per concorso in rissa e incarcerato. Poi assolto in appello. Sembra non si sia mai più ripreso psicologicamente dall’esperienza della carcerazione, che lo aveva profondamente segnato, fino a farne una persona che, periodicamente, cadeva nel tunnel della depressione.

Nel 1999 fu condannato in primo grado a tre anni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. All’epoca nella sua requisitoria, il Pubblico Ministero ricordò più volte che Francesco era un anarchico. In secondo grado fu assolto per non aver commesso il fatto.

Da allora, la vita di Francesco andò avanti fra una ritrovata normalità a qualche episodio maniacale che lo vide ricoverato in alcuni reparti psichiatrici.

Oggi, Mastrogiovanni conduceva una vita mediamente tranquilla. Divenuto maestro elementare, amato dai bambini ed anche dalle famiglie. Uscito da tempo dalle cronache. Viveva. O sopravviveva. Non lo sapremo più

Si dice che in Luglio Mastrogiovanni abbia preso una strada contromano. Che abbia tamponato quattro vetture. Si dice poi che Mastrogiovanni, in vacanza in un campeggio del Cilento, il 31 Luglio 2009 si sia visto letteralmente circondare da Vigili Urbani e Carabinieri quasi in assetto di guerra o pronti ad arrestare un famoso e pericoloso latitante. Si dice che, a quella vista, qualcosa nella mente di Mastrogiovani si sia risvegliato: un ricordo, un’oppressione, una tragedia mai risolta. Le vessazioni subite in carcere ai tempi. Poi gli arresti domiciliari. Per qualcuno, è da follia. Si dice che abbia tentato la fuga. Prima scavalcando una finestra. Poi correndo all’impazzata per il campeggio. Poi gettandosi in mare. Tre ore in acqua prima che i Carabinieri riescano a convincerlo ad uscire. Inutile tentativo di sfuggire ad un assurdo. Peraltro, era stata mobilitata persino la Guardia Costiera, che aveva allarmato la spiaggia comunicando ai bagnanti che era in atto un’operazione.

Si dice ancora che dopo che Mastrogiovanni ha deciso di uscire dalle onde, vi sia stata una colluttazione. Ma altri hanno testimoniato che la situazione era sotto controllo e tranquilla. Qualcuno ha anche dichiarato che Mastrogiovanni ha fumato una sigaretta con alcuni vigili e Carabinieri prima di essere portato via. L’accusa? Il tamponamento. Il tentativo – vano – di fuga. Portato dove? Non al commissariato. Al manicomio. L’accusa? Personalità paranoide. Il sindaco richiede il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Per disturbo della quiete pubblica. Qualcosa che non sta in cielo né in terra. Si interna in manicomio qualcuno che ha tamponato quattro auto e che vedendosi circondato dalle Istituzioni armate – sembra – eccessivamente tenti di primo acchitto di fuggire?

E scopriamo persino che esiste ancora “la quiete pubblica” da preservare, nella Società sempre più spesso pesantemente disturbata da suoni e vocerecci di ogni genere a tutte le ore del giorno e della notte, senza tregua e possibilità di soluzione?

Ma la decisione è presa. Francesco Mastrogiovanni viene portato nel reparto psichiatrico dell’Ospedale di Vallo della Lucania. Da quel momento tutto diviene oscuro e appiccicoso. Mastrogiovanni forse viene pesantemente sedato. Viene legato al letto di contenzione – questo appare certo dalle analisi del medico legale – sembra con del filo di ferro o di plastica. Viene lasciato legato a quel letto per quattro giorni. Ai parenti giunti in visita viene negata la possibilità di vederlo. Le ragioni fate dai sanitari, sono che il paziente è fortemente sedato e non si accorgerebbe nemmeno della visita. Meglio lasciarlo tranquillo.

Dal 31 Luglio 2009 al 4 Agosto, si perde qualsiasi informazione su Francesco Mastrogiovanni. Maestro elementare anarchico, amato dai suoi bambini. La notizia arriva e non viene diffusa sui media: Mastrogiovanni muore – sembra – per edema polmonare, a soli quattro giorni da un ricovero in psichiatria di cui nessuno sa nulla ne si comprendono le reali ragioni.

La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta e messo nel registro degli indagati i sette medici del reparto psichiatrico che hanno avuto in “cura” Mastrogiovanni nell’ospedale campano.

Non attendiamoci alcuna soluzione. Alcun chiarimento. Alcuna sentenza. La storia, tutta la storia è folle. Nessun elemento – fra quelli conosciuti – rassicurano il lettore che si possa giungere al bandolo della matassa.

Un morto in più. Che non fa notizia. Ci siamo abituati. Un morto senza giustizia. Ci siamo abituati. Un anarchico in meno. Non pensavamo nemmeno che esistessero ancora. Un maestro in meno. Nessuno se ne accorgerà. Forse solo i bambini. Cui sarà molto difficile spiegare cosa diavolo sia successo al loro insegnante.

http://lombardia.indymedia.org/node/38328

agoravox


Monza – Sgomberato il Boccaccio

  Monza – Sgomberato il Boccaccio


BOCCACCIO SGOMBERATO CORTEO STASERA!

Stamattina un ingente dispiegamento di forze dell’ordine ha sgomberato la F.O.A. Boccaccio 003 di via Aspromonte 12. Siamo al settimo sgombero in quasi dieci anni di lotta sul territorio monzese per uno spazio sociale. Sei compagni occupanti sono stati identificati e in seguito rilasciati.

In queste prime quattro settimane di riapertura la F.O.A. Boccaccio è riuscita a divenire un laboratorio per le tante lotte territoriali, da quelle studentesche a quelle contro la privatizzazione della Villa Reale, passando dalla istanze dei precari e delle precarie. Sono passati per i nostri spazi centinaia di persone, che speriamo presto di rincontrare da stasera nelle strade.

Non servono molte parole per ribadire che troveremo tutti gli strumenti possibili per dare continuità a tutto questo, nonostante l’ennesimo sgombero possa lasciare un poco frastornati.

Ci sentiamo sempre maggiormente motivati e con la convizione che la mobilitazione per un centro sociale a Monza sia ormai irreversibile e necessaria. Per questo motivo, rilanciamo già per stasera

MARTEDI’ 3 MAGGIO 2011, ore 21 piazza Castello (Monza), dietro alla stazione FS di Monza

CORTEO CONTRO LO SGOMBERO E PER UNO SPAZIO SOCIALE A MONZA

F.O.A. Boccaccio 003

…we still feel like rioting…

http://boccaccio.noblogs.org/

http://lombardia.indymedia.org/node/38329

F.o.a. Boccaccio 003


Torino: 07-05-2011, Concerto Hardcore @ Asilo Squat

Concerto benefit studenti inguaiati con la legge

Sabato 7 maggio, dalle ore 23 all’asilo occupato di via Alessandria 12

concerto HardCore

Suoneranno:

– Inner Fear

– Supperated HC Milano

– Funeral Rape HC Monza

a seguire Dj set “HVR crew”

http://cast.noblogs.org/

tratto da: http://piemonte.indymedia.org/article/12464

Asilo Squat

Torino – Infestazione Hardcore #4 – 24-25 junio 2011 – Dos días hc contra las lógicas de mercado

  Torino – Infestazione Hardcore #4 – 24-25 junio 2011 – Dos días hc contra las lógicas de mercado


Infestazione Hardcore #4

24-25 junio 2011

Dos días hc contra las lógicas de mercado

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Infestazione Hardcore nace en el 2008 como festival de musica punkhardcore, como forma de financiamiento de Radio Blackout y en reacción a un escenario musical estéril basado en el comercio, orbitante en el micromundo fashion de tiendas y círculos varios.

Lo que queremos crear va mas allá de la musica en sí, basándose en las relaciones humanas, afinidad de pensamiento y complicidad en el quehacer. Por esto el concierto es un medio para comunicar, y también un pretexto para encontrarse, crear una red de contactos, intercambiar conocimientos a través de las distros, muestras, laboratorios y proyecciones.

En lo que se refiere a la cuestión monetaria, todas las recaudaciones van dirigidas al soporte técnico de Radio Blackout, única emisora libre en Turín y alrededores, desde hace 19 anos es la voz de cada lucha y forma de desacuerdo; Radio Blackout es autogestionada, autofinanciada y se trasmite también en la web (para mas información http://www.radioblackout.org/streaming/y escucha 105.250 FM)

Radio Blackout estará’ presente, como en los últimos anos, con su stand junto a numerosas otras distribuidoras que poblaran la escena de dos días Dado el amplio espacio, no hay limites para stand y/o exposiciones (por lo tanto contactanos con anticipación por cuestiones técnicas); la iniciativa se desarrollara al interior del parque del ex-manicomio de Collegno, a pocos pasos del Mezcal Squat ocupado en el 2006 por algunos jóvenes locos…

Para los grupos habrá alimentación, alojamiento y, si fuera necesario, reembolso del viaje teniendo siempre en cuenta que la finalidad no es el escenario sino el beneficio para RBO. Para los viajeros esta disponible el prado infectado para la ocasion. (traer saco de dormir, tienda de campana, etc.)

Estos dos días se basa en la autogestión y queremos reafirmar la autoproducción musical que grita contra el estado sin poner limite de géneros: la sustancia esta en la actitud hardcore!

Para info y contactos:

infestazione [at] mortemale [dot] org

http://infestazione.noblogs.org/

Infestazione Crew