Lugano: 4 giugno – Serata Benefit lotte in corso e in solidarietà con i/le prigionier* politic*

  Lugano: 4 giugno – Serata Benefit lotte in corso e in solidarietà con i/le prigionier* politic*


[Lugano] Serata Benefit lotte in corso e in solidarietà con i/le prigionier* politic*

L TEKART 2011 previsto per Sabato 4 giugno 2011 è RINVIATO A SETTEMBRE IN LUOGO E DATA ANCORA DA DEFINIRE in sostituzione:

SABATO 4 GIUGNO 2011 Pyramid-Head Music, Allucinazione Metropolitana e Collettivo Dintorni Reattivi presentano: Serata Underground Benefit per le lotte in corso ed a sostegno dei/delle prigionier* politic* al csoa il molino, Lugano (Viale Cassarate 8)

Per rilanciare la partecipazione alle lotte in corso e la solidarietà ai/alle prigionier* politic*

dalle 21.30 concerti con: DSA COMMANDO (Underground Hip Hop Savona) KILLANATION (TeknoPunk Milano) IL SIGNOR K? (Militant Hip Hop Bergamo da confermare) ACERO MORETTI (Militant Hip Hop Milano) a seguire 2 sale di Underground Live Set

Sala grande Tekno, Tribe, Hardtek con:

CEPPO & K-NXT Esasperatek Sound System

PROTOPLASM Pyramid-Head Music

SENO NARKOTEK

METEK

dopo i concerti sala Drum’n’Bass/Dubstep in Fiaska con: ZIMO (Noise Squad Sound System) ST&P (LiveSet Drum’n’Bass) GUNJHABAR (Drum’n’Bass Combo Live) and friends

Per qualsiasi info: dintornireattivi [at] autistici [dot] org headinpollution [at] hotmail [dot] it streetkid [at] autistici [dot] org nuclear_mary [at] autistiche [dot] org

csoa molino


Notre-Dame-des-Landes (Francia): Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l'aeroporto

  Notre Dame des Landes (FR): Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l’aeroporto


Resoconto della manifest-occupazione del 7 maggio contro l’aeroporto

7 maggio, Notre-Dame-des-Landes. Alla chiamata della rete Reclaim the Fields e degli occupanti della ZAD, 1000 persone dei dintorni di Nantes, dei 4 angoli di Francia e d’altrove, si sono mobilitati per occupare collettivamente un terreno incolto, dissodarlo e sostenere un progetto d’installazione agricola e ortofrutticoltura collettiva su queste terre. Quest’azione s’inscrive nella dinamica di occupazione della zona interessata per l’aeroporto; contro le politiche urbanistiche mortifere di Nantes Metropoli; per la riappropriazione delle terre agricole, il cui accesso è sempre più difficile data la cementificazione, la speculazione edilizia e le politiche di ampiamento delle gestioni.

Fin dall’alba, un centinaio di persone ha caricato un carro ai Planchettes, nel cuore della ZAD. Impianto, fusti di birra, carretti, distri, bandiere… gli attrezzi rimarranno in spalle per recarsi insieme al punto di partenza. Così un primo corteo attraversa un pezzo della ZAD. In lontananza, in mezzo al sentiero, si vedono gendarmi che non sanno cosa fare: dietro-front, avanti, indietro… dopo questo via vai che sembra mancare di organizzazione, se ne scappano. Davano l’impressione di non voler avvicinarsi troppo…

Ore 10, arrivo in orario a La Paquelais. Dopo 30 mn di attesa un corteo composto da circa 800 persone e 5 trattori si dirige verso la ZAD, per recarsi sul terreno da dissodare. Vanghe, forcelle, ganci, falce, alabarde, falcetti, maceti… gli attrezzi sono portati con fierezza. “Sembra che andiamo a prendere la bastiglia!” azzarda un vecchio del posto, sorriso sulle labbra. “Avanti tutta per la jacquerie” (nt: sollevazione antifeudale dei contadini) grida un altro. Nessun slogan federale, ma una sfilata disseminata di piccoli gruppi ognuno immaginando a piacere, trascinati da una batucada. Canzoni, slogan chiassoni, altoparlanti ciclo-trasportati… l’ambiente è caloroso e sorridente.

Arrivati sul posto, ha luogo un primo intervento; troppa gente, mancanza di watts, non tutti riescono a sentire, ma la gente è entusiasta. Un trattore apre i lavori e la gente inizia a dissodare. Nello stesso tempo, viene piazzato il bar, la birra messa al fresco, la logistica per la giornata prende forma e le gole vengono irrigate!… Dalla parte del campo, dopo un’ora di lavoro, il terreno è già ben sgombro. Le fisarmoniche prendono il posto delle vanghe e ci si improvvisa una pista di ballo. Si dissoda alla grande, solo poche dita vengono tagliate in confronto all’energia messa in campo. I dissodatori dimenticherebbero quasi di mangiare!

A metà pomeriggio, un piccolo impianto di sonorizzazione è montato sul posto, per gli interventi: diversi gruppi di lotta contro l’aeroporto di Notre-Dame, ma anche collettivi di altri posti in lotta contro la sistemazione del territorio (lotta contro una linea ad alta tensione in Catalogna, contro l’estensione dell’aeroporto di Heathrow); e ancora testimonianze di lotte passate e vittoriose della regione (contro i progetti delle centrali nucleari di Carnet e di Pellerin). Dopo questi interventi, appuntamenti per le diverse manifestazioni ed azioni sono presi per i mesi a venire, a Notre-Dame ed altrove. Gruppi si formano per parlare più a lungo di diverse problematiche: gentrificazione del rurale, lotta contro la MAT, memorie di lotte…

Il lavoro prosegue tutto il pomeriggio, fino a notte: una decina di cumuli di rovi di diversi metri di altezza sono disseminati sul terreno. Missione compiuta! Rimane da abbattere qualche albero e da preparare la terra, ma fin d’ora un lavoro impressionante è stato fatto. L’attività di orticultura potrà presto incominciare! La giornata termina con una serata di concerti, feste, incontri fino a tarda notte. Domenica, risveglio difficile, ma i cantieri collettivi si organizzano, come pure una discussione sull’eventualità di un campo quest’estate sulla ZAD. Quest’azione era la prima occupazione massiccia sulla zona che riguarda l’aeroporto. L’entusiasmo generale lascia presagire altre nuove azioni di questo genere. Nello stesso tempo, l’occupazione della ZAD prosegue: altre installazioni sono già in corso d’opera. Non ci lasceremo espellere.

fonte: https://zad.nadir.org/spip.php?article29

Reclaim the Fields


Monaco – Occupy Monaco 10 agosto 2011

  Monaco – Occupy Monaco 10 agosto 2011


OCCUPY MONACO

Il 1o Agosto 2011 noi daremo un nuovo senso al Capital Flight.

http://piemonte.indymedia.org/attachments/may2011/bannerom3.jpg

OCCUPY MONACO

http://occupymonaco.wordpress.com/2011/04/06/il-1o-agosto-2011-noi-daremo-un-nuovo-senso-al-capital-flight/

Monaco ha una superficie di 2.2 km2 – una popolazione di 33,000 abitanti dei quail ben 84% sono evasori fiscali stranieri. Vi sono circa 500 poliziotti in Monaco, più la copertura esterna della Francia. L’unico esercito effettivo è composto dalle 100 guardie del corpo della Famiglia Reale.

I fatti parlano chiaro: i Dolce & Gabbana di questo mondo abitano in questi paradisi fiscali. Ci viene detto che in Germania, Francia, Italia, Spagna, Grecia, ecc. il capitale è mobile e che in una economia politica globale c’è ben poco da fare a riguardo. Dunque, ecco le strutture dedicate alla riduzione della tassazione delle grandi multinazionali, ragion per cui gli stati in cui la stragranze maggioranza di noi vive trovano sempre più difficile avere accesso ai fondi necessari per fornire un welfare adequato nel 21o secolo.

La maggior parte degli oligarchi al top della mappa del potere Europea, siano essi Svedesi, Italiani, ecc. mantengono una presenza a Monaco mentre alla popolazione del Vecchio Continente viene detto che non c’è possibilità di resistere contro questo fenomeno.

Ma tutto ciò trascura il nostro diritto costituzionale, in quanto cittadini Europei protetti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali, ovvero la libertà di movimento e associazione, a dimostrare pacificamente il nostro disdegno verso detti individui occupando i loro raggi di azione. Da sempre il popolo marcia sulle forze che dominano il capitale***. In una economia globale con una classe capitalista dirigente transnazionale la risposta del popolo rimane la stessa: a cambiare sono le circostanze. Invece di ***, da ogni nazione europea andremo verso il Principato di Monaco per dimostrare a tutti che i popoli Europei fanno sul serio.

Il capitale è mobile in una economia globale, ma lo sono anche le persone di oggi: per quale motivo le manifestazioni non devono funzionare secondo la stessa logica? Il pensiero che migliaia di noi da tutta Europa ci intontreremo a Monaco è una prospettiva invitante. Tenete ben in mente che mentre gli evasori adorano i paradisi fiscali per ovvie ragioni, in compenso questi posti non hanno eserciti per difenderli.

Per assicurarci il successo avremo bisogno di far riferimento alle nostre forti e orizzontali basi per l’organizzazione delle manifestazioni: incontriamoci e disegnamo una strategia! Sta a tutti noi fare qualcosa, a partire dalle piccole associazioni locali.

Al corrente queste pagina è amministrata da attivisti Britannici. Se siete interessati al coinvolgimento nell’amministrazione e nella organizzazione mandateci un email a occupymonaco(at)gmail.com e unirsi a

https://we.riseup.net/occupymonaco2011

Occupy Monaco


Forlì – Dopo lo sgombero del Borghetto

  Forlì – Dopo lo sgombero del Borghetto


Forlì – Dopo lo sgombero del Borghetto

fonte: http://www.lascintillaonline.org

Chi si illudeva di avere spento la sete di rivolta e di libertà di chi ha animato, attraversato, ossigenato il BorghettOccupato ha dovuto bruscamente ricredersi ieri pomeriggio (venerdì 13) quando ha visto un presidio di più di 40 persone manifestare animatamente e rumorosamente sotto al comune di Forlì per ribadire che “le idee non si sgomberano” e che “in un mondo in cui la legge permette abomini e atrocità, essere illegali ci va benissimo”.

Due dei manifestanti, giunti ad un’ora dall’inizio del presidio si sono arrampicati sul tetto delle pensiline dei bus di piazza Saffi, stendendo uno striscione con su scritto “Pensilina Occupata”: gesto simbolico che ribadisce la continuità con l’esperienza del Borgehtto che per cinque giorni ha colorato la città di Forlì di un’energia sconosciuta prima, accolta con entusiasmo e partecipazione crescente da cittadini di ogni tipo.

Il presidio è durato circa due ore e mezza, durante le quali si è distribuito volantini che elencavano le atrocità che la legge (la loro legge) permette e tutela a danni di tutto il pianeta e di chi lo ospita mentre i ragazzi dal tetto gridavano le ragioni del loro gesto: un dito fermamente puntato sulle istituzioni repressive della città che, come quelle di tutto il mondo, gestiscono con le denunce i manganelli e le galere chi pratica un dissenso diverso da quella poltiglia ipocrita e innocua che la (loro) democrazia consente.

I giornali ufficiali parlano di “quattro anarchici” o di “un manipolo di autonomi” ed altre etichettature sventolate a caso da dare in pasto alla benpensante opinione pubblica terrorizzata e reclusa nei dogmi televisivi dei sovversivi e degli illegali, che mettono in discussione la loro serena, piatta, morta, innocua, scodinzolante sopravvivenza quotidiana. Etichette particolarmente comode al potere specie in questo periodo in cui teoremi giudiziari fascisteggianti e assurdi stanno colpendo duramente il movimento anarchico.

Evidentemente Forlì deve essere piena di anarchici/che perchè il Borghetto è stato teatro di iniziative partecipatissime e il presidio di ieri, lanciato la sera di giovedì, ha raccolto un’adesione mai vista prima in città per tematiche simili.

Iniziative come quella dell’occupazione simbolica della pensilina sono viste negli intenti di chi le promuove nell’ottica di sensibilizzare la città affinchè si renda conto dell’ipocrisia marcia di un comune che promette innovazione e promozione delle alternative giovanili e poi lascia, in una città blindata da volanti e videocamere, edifici meravigliosi abbandonati alle muffe e alle crepe quando gruppi e associazioni chiedono spazi a gran voce.

Chi scrive, come chi ha lottato ieri in piazza, non ha nessuna intenzione di delegare alle istituzioni, di qualsiasi colore politico, il potere di “concedere” spazi, libertà, reddito, tempo, istruzione, case…ma crede fermamente nell’autodeterminazione e nell’autogestione dei corpi e delle coscienze come unico metodo di sviluppo di individui consapevoli, critici, ricchi. Vivi.

Il BorghettOccupato è stata una vampata di novità in città che ha svegliato le coscienze di chi crede e sente necessaria un’alternativa a questo sistema totalizzante che monetizza, controlla, opprime, sfrutta tutto e tutti: la Pensilina Occupata è stato un gesto di prosecuzione di un’idea alla quale nessun gendarme, nessun prefetto, nessun sindaco, nessun magistrato potrà mettere sbarre o lucchetti.

Il comune, firmatario dello sgombero coatto, nel più becero stile democratico di oggi ha definito la chiusura del Borghetto un “ripristino di legalità” e un atto di “restituzione dell’immobile al patrimonio pubblico”: evidentemente per il comune chiudere coi catenacci una casa di proprietà di tutta la città e riconsegnarla alle crepe e alla muffa (che gli/le occupanti avevano riparato e pulito) aspettando che qualche riccone se la compri per gonfiare le casse istituzionali è riconsegnare alla città il patrimonio pubblico. Non sia mai che si discuta la loro bella legge: fa di chi non gli piace un criminale, meglio di così!?

I giornali hanno parlato di “interruzione del servizio pubblico” causato dalla manifestazione (alla questura servono megafoni per giustificare in città denunce e multe) anche se, chi c’era può confermarlo, la circolazione dei tram non è stata intaccata per preciso volere dei manifestanti che, certamente intenzionati a creare disagio al potere e alle sue emanazioni, non lo sono a ledere il tempo, interessi e impegni della gente.

La giornata di rivendicazione di venerdì è poi proseguita col concerto serale che doveva tenersi, da programma, al BorghettOccupato, in un altro spazio comunale temporaneamente liberato e autogestito per l’occasione: gruppi musicali e partecipanti hanno illuminato ancora una notte forlivese con pratiche di autogestione e trasformazione dell’esistente per ribadire che le alternative a questo sistema esistono, sono praticabili e sono vincenti contro la schiavitù fisica e mentale a cui vogliono relegarci.

A notte fonda è stato abbandonato lo stabile ripulito e riordinato in un clima di meravigliosa complicità: alle idee non potete sparare, mettere catenacci o gabbie, non potete controllarle.

Il gruppo dell’ex BorghettOccupato da appuntamento a tutta la città, e non solo, ad una CRITICAL MASS (biciclettata collettiva, anche per ribadire la dannosità delle macchine) che si terrà mercoledì 18 partenza alle 18:30 dalla stazione FS di Forlì.

“Riportiamo in strada le nostre idee e la nostra voglia di trasformare il grigio apatico delle città, non ci fermeranno mai perchè siamo più veloci noi a squarciare le ombre dell’oppressione che loro a tesserne le trame”.

ex BorghettOccupato


Forlì: Iniziativa alla Pensilina Occupata

  Forlì: Iniziativa alla Pensilina Occupata


[Forlì] Iniziativa alla Pensilina Occupata

IL LUNEDI’ SERA NON C’E’ MAI NIENTE DA FARE!!?? ORA TI DOVRAI RICREDERE!

LUNEDI’ 23 MAGGIO – PIAZZA SAFFI – FORLI’ APERICENA + MUSICA LIVE ALLA “PENSILINA OCCUPATA”!!

CONTINUA IL PERCORSO DI RIAPPROPRIAZIONE E LOTTA PER SVEGLIARE FORLI’ DAL TORPORE E LE SUE ISTITUZIONI REPRESSIVE DAL BEL SOGNO DI UNA CITTÃ COMATOSA E PACIFICATA: SIAMO VIVI E LO FACCIAMO SENTIRE!!

dalle 19:30 – piazza saffi ellisse centrale, cibarie e bevarie, materiale informativo e chiacchiere sotto il cielo stellato di maggio dalle 20:30 – (come palco la pensilina dei tram!) musica con “THE 3 UBRIACHI IN UN FOSSO” country anticarcerario e alcolico from Cesena + percussioni e suoni africani + special guest!!!

PARTECIPA E DIFFONDI!!

pensilina occupata


La Spezia: RDA MayDay – Contamination is our Future!

  La Spezia: RDA MayDay – Contamination is our Future!


[La Spezia] RDA MayDay – Contamination is our Future!

Sabato 28 Maggio 2011

Contamination is our Future!

@ RDA MayDay, La Spezia, via delle Pianazze 29.

Concerti con

THECONFLITTO (hardcore / post hardcore, La Spezia)

RISE ABOVE DEAD (post hardcore/ downtempo, Milano)

CONCEIVE ( post hardcore / math, Savona)

FILTH IN MY GARAGE ( southern rock / post hardcore, Milano)

LAMANTIDE (Grind / post hardcore, cremona)

Esposizioni su Nucleare e contaminazioni, Proiezione video, spazio distro dischi & oggetti usati. cibo vegan tutta la notte.

chi fosse interessato a esporre, scriva a theconflitto [at] gmail [dot] com – dipinti, sculture, performances, video, illustrazion, estemporaneei etc.. sono ben accetti. NON è richiesta nessuna quota per esporre.

RDA MayDay


Roma: Tre giorni per i 10 anni di occupazione al Bencivenga

  Roma: Tre giorni per i 10 anni di occupazione al Bencivenga


[Roma] Tre giorni per i 10 anni di occupazione al Bencivenga

27-28-29 MAGGIO 2011

10 ANNI DI OCCUPAZIONE AL BENCIVENGA

Roma – via bencivenga 15 (nomentana/pietralata, bus 60/90/36/84/N4)

venerdì 27: cena e serata teknopunk, elettronica sperimentale con ESCARA, D JERRY SKOTTY, ENTROPIC, KAOSMATIC

sabato 28: ore 17 presentazione opuscolo spagnolo sul controllo elettronico “Quema tu movil”, cena e concerto con BOPHAL, OLIM PALUS, ZEITGEIST, MY OWN VOICE…

domenica 29: ore 17 uscita anticarceraria, cena senza denari, BLOODY CIRCUS, “La realtà vista da un folle” e…

a breve aggiornamenti e manifesto

B15

http://bencivenga15occupato.noblogs.org/

bencivengaoccupato [at] distruzione [dot] org

Bencivenga Occupato


Atene: Raid neonazi contro immigrati e squat

  Atene: Raid neonazi contro immigrati e squat


Atene – Raid neonazi contro immigrati e squat

fonte: http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1290570

Atene, caccia all’immigrato da parte dei neo-nazi: morti e feriti

Nella mattinata del 10 maggio un furto è finito tragicamente nell’uccisione di un uomo, nel centro di Atene. Nelle ore che sono seguite, i media hanno cominciato a parlare di “tre persone sospette di colore”, iniziando quindi una propaganda che ha portato a una caccia all’uomo verso tutti gli immigrati nel centro della città da parte dei fascisti del gruppo di estrema destra “Golden dawn”. Intorno alle 16.00 un centinaio di “abitanti del quartiere”, come hanno riferito i media, hanno protestato contro la violenta morte del “cittadino greco”. Solo qualche ora più tardi le strade del centro sono state chiuse dalla polizia, il quartiere pattugliato da guardie armate, mentre un gruppo di 100 fascisti attaccava gli immigrati e i rifugiati nella piazza principale, pestando molti di loro. Un giovane uomo del Bangladesh ha ricevuto più di 10 coltellate ed è morto mentre veniva trasportato all’ospedale.

I fascisti si sono poi divisi in gruppi più piccoli: mentre alcuni di loro attaccavano con pietre gli squat della zona, altri invadevano proprietà private di immigrati lasciando dietro di loro sangue e distruzione. Il discorso pubblico continua sulla costruzione della paura e della propaganda razzista. Durante tutta la notte abitanti di diversi quartieri di Atene hanno denunciato vari attacchi da parte dei fascisti verso immigrati di passaggio. L’11 maggio i neo-nazi hanno lanciato una bottiglia molotov nella fabbrica di un pakistano nella regione di Reddi. In due casi i lavoratori si sono frapposti per proteggere i loro colleghi immigrati dai violenti attacchi fascisti.

Gli attacchi sono continuati anche mercoledì 11 e giovedì 12 con ulteriori “manifestazioni” – intendendo con ciò un grande e duraturo POGROM contro gli immigrati. Mercoledì e giovedì gruppi di fascisti hanno attaccato ancora i due squat anarchici dell’area, questa volta insieme alla polizia, e dopo essersi divisi in gruppi più piccoli di massimo dieci persone hanno ripreso la caccia agli immigrati in varie zone della città. Il 12 e durante l’inizio della manifestazione contro la brutalità della polizia (il giorno precedente era sciopero generale e la polizia aveva picchiato e arrestato diversi manifestanti), circa 500-1000 fascisti hanno manifestato dirigendosi verso piazza Omonia e hanno invaso una mensa per poveri del comune, dove le persone povere – principalmente migranti – si recano per sfuggire alla fame, picchiando selvaggiamente rifugiati e migranti, accoltellandoli e colpendoli con bottiglie. Dopo essere ritornati nell’area di Victoria square e St. Panteleimon / Attiki hanno attaccato nuovamente gli squat anarchici continuando il loro violento pogrom contro gli immigrati in tutta l’area. Si parla di diversi immigrati uccisi. Gli ospedali parlano di almeno 25 immigrati con ferite gravi, 12 dei quali accoltellati e uno colpito da arma da fuoco.

L’area intorno ad Omonia, St. Panteleimon, Victoria square e Attaki è diventata un campo di battaglia con gruppi di estrema destra che vanno in giro con bandiere greche urlando slogan fascisti contro gli immigrati. Coscientemente e di proposito i neo-nazi hanno ucciso e distrutto in questi quartieri con l’accondiscendenza della numerosa polizia nella zona. I migranti riferiscono di diversi violenti e crudeli attacchi, di essere stati attaccati con le mazze e accoltellati. Un gran numero di negozi di immigrati sono stati distrutti e i fascisti hanno rincorso e picchiato anche bambini di 6-10 anni! Piazza Attiki e St. Panteleimon che erano stati in passato posti centrali di aggregazione erano già occupati da gruppi fascisti e segnati da graffiti di bandiere greche. Ora piazza Victoria sembra anch’essa come un grande buco deserto. Gli immigrati sono tutti scomparsi e si sono rifugiati nelle loro case. La paura domina nella zona coperta dal silenzio.

Il luogo della morte dell’uomo greco di 44 anni è diventato un sito di pellegrinaggio e culto per i gruppi di estrema destra. Lo slogan sul tavolo di preghiera dice: “Qui tre immigrati uccisero un padre di famiglia greco a coltellate!”. I dimostranti urlano: “La Grecia ai cristiani greci!”, “Stranieri, via dalla Grecia” e minacciano chiunque affitti appartamenti agli immigrati dicendo: “alla violenza bisogna rispondere con la violenza”. Nonostante i media parlino anche del pogrom e della violenza dell’estrema destra nell’area, hanno ovviamente posto in evidenza molto di più la morte del cittadino greco e l’aumento della “criminalità e della violenza” nel centro delle città nonché la “ghettizzazione” dovuta agli immigrati – delle vittime dei neonazi se ne è parlato soltanto il 13 come un danno collaterale, relegando la notizia a una riga. La città di Atene pensa di affrontare “il problema” aumentando le perquisizioni della polizia verso i negozi illegali di immigrati, i venditori di strada, i bordelli abusivi incrementando le misure repressive, “ripulendo” la zona.

atene indymedia


Roma: CasaLiberaTutte – Nuova occupazione di donne

  Roma: CasaLiberaTutte – Nuova occupazione di donne


OCCUPAZIONE DI DONNE A ROMA !

CasaLiberaTutte

da oggi, 14 maggio 2011, è nostra!

Siamo disoccupate e precarie, studentesse e insegnanti, donne e lesbiche, ragazze e , bambini/e, siamo nate e cresciute qui o molto lontano da qui.

Così reagiamo alla crisi che vorrebbe ridurci a lavorare e basta, per pagare affitti insostenibili, facendo i salti mortali per arrivare alla fine del mese.

Scegliamo e ci prendiamo una casa per tutte, uno spazio che risponda al nostro bisogno di casa, di calore, di condivisione, di lotta, di creatività, di gioia.

Una casa per reagire all’imposizione eterosessista e patriarcale e riprenderci una vita libera.

Una casa in cui ci sia spazio per l’immaginazione e il sapere delle donne e delle lesbiche.

Una casa dove autodeterminare e reinventare la nostra vita giorno dopo giorno, libere da ricatti economici, politici, culturali, familiari.

Una casa aperta al quartiere e alla città, dove intrecciare percorsi di lotta e di vita differenti, e costruire reti di solidarietà, informazione e resistenza.

Una casa sociale di donne di paesi e culture diverse che sperimentano insieme la forza e la bellezza dell’incontro, dello scambio e della crescita comune.

Ci siamo incontrate all’interno del progetto Sportello Donna del Volturno Okkupato, che è uno spazio autogestito al femminile, voluto e sostenuto da donne che lottano per il diritto alla casa, contro la violenza maschile, contro la lesbofobia e per l’autodeterminazione della salute e della proprie scelte di vita.

All’interno di questo progetto è maturata sempre di più la consapevolezza della necessità di costruire insieme uno spazio separato di donne, per liberarci dalle sopraffazioni sia materiali che immateriali nelle quali le dinamiche di potere ci costringono.

Confrontandoci sulle nostre diverse esperienze abbiamo preso coscienza delle nostre diversità, dal vissuto delle donne all’interno delle occupazioni delle case a quello delle donne, femministe e lesbiche che abitano sedi politiche separatiste, ma anche della forza della socialità tra donne, e di quanto questa forza sia determinante nei percorsi di cambiamento dei rapporti di potere con gli uomini.

La fisicità di un luogo e la possibilità di sperimentazione sociale collettiva contro le logiche autoritarie sono centrali per i percorsi di rafforzamento e di autonomia delle donne. I luoghi di donne in questa città si contano sulle dita di una mano: alcuni sono sempre più stretta dalla morsa della raccolta di fondi per fare fronte alle insostenibili spese di affitto; mentre altri spazi occupati autogestiti sono sottoposti a minacce di sgombero o ricattati da logiche legaliste che vogliono la monetizzazione delle nostre esperienze.

Vogliamo un luogo dove possano dialogare differenti pratiche di vita, dove ognuna possa sperimentarsi nella composizione fantasiosa della propria esistenza, più libera dai ricatti di padri e padroni e dai compromessi sulla propria pelle.

Vogliamo un luogo che possa sottrarci sia al ricatto economico, sia alle dinamiche di potere familiare; un luogo in cui sperimentarci nella costruzione quotidiana di rapporti tra donne in un percorso di autoconsapevolezza ed espressione dei nostri desideri; un luogo in cui rafforzare la nostra autonomia e autodeterminazione.

La casa è un nostro bisogno, uno spazio per tutte è un nostro desiderio, l’autodeterminazione è una nostra scelta di esistenza!

Invitiamo tutte le donne, le lesbiche, le ragazze, le bambine della città a venirci a trovare e condividere con noi questa esperienza.

CasaLiberaTutte

Via dei Tordi 38, Torre Maura, Roma

Trenino Roma-Pantano direzione Giardinetti oppure 105, fermata Torre Maura

CasaLiberaTutte


Bellinzona (CH) – Occupata TAZ per assemblea e concerto

  Bellinzona (CH) – Occupata TAZ per assemblea e concerto


[Svizzera] – TAZ a Bellinzona

Sabato 14 maggio 2011

prato della casetta

via Mirafiore a Bellinzona

dalle 17.30 assemblea su spazi sociali e lotte in Ticino

19.30 buffet vegan

CONCERTO dalle 21.00

Griots / Patchanka from Bellinzona

Enja k / Rap from Vacallo

OPO crew / consious rap from claro

Signor k / hip hop da Bergamo

e a seguire

Dj set / Trash, dubstep, drum’n’bass

L’estate è ormai alle porte, la gente dovrebbe uscire dal torpore invernale, scendere per le strade e nelle piazze. Riappropriarsi degli spazi, socializzare, conoscersi. Ma così non è, da tempo ormai. Tutto è inserito nella logica del profitto, tutto è sotto l’asfissiante controllo di videocamere di sorveglianza e solerti poliziotti. Tutto secondo programma, un programma scritto da pochi e imposto a tutti/e. Ma qualcuno/a non ci sta e ha deciso di riscrivere il programma. Un programma che esuli dalle logiche del Dio Denaro che ci condiziona in tutto, un programma che si distacchi da quelle istituzioni che vogliono tutti chini ai loro piedi, ognuno/a incatenato/a al proprio posto in silenzio, tutti/e uguali come macchine da comandare. Le stesse istituzioni che quotidianamente rinchiudono e respingono giovani migranti, giovani proprio come noi, ma non solo. Un programma che si distacchi anche da quei centri giovanili istituzionali, con i loro aspetti positivi, è sbagliato negarlo, ma sempre inseriti nella logica del controllo dei giovani, del loro raggruppamento in strutture ben definite: docili oggi e servi domani. Per chi invece sceglie la strada subito scatta l’etichetta di giovane problematico e disadattato. Un problema che viene risolto con ondate repressive, sia giuridiche che psichiatriche. Nel bellinzonese la situazione è quanto mai critica, con spazi totalmente assenti e una vita sociale pari a zero. Con questa serata vogliamo esprimere la nostra determinazione, riprendendoci, e creando noi stessi/e, attraverso l’autogestione e l’ autorganizzazione quei ritagli di libertà che lo Stato ci strappa quotidianamente. Con questa serata non vogliamo proporre possibili soluzioni su come risolvere il mediatizzato “disagio giovanile”, perché il “disagio giovanile” è un disagio del sistema tutto e a questo sistema non si possono trovare soluzioni. Sabato 14 maggio ci riapproprieremo di ciò che vogliamo. Sabato 14 maggio organizzeremo una Zona Temporaneamente Autonoma. Un gesto simbolico, ma con lo scopo di essere un punto di partenza per una ripresa partecipata degli spazi sociali nei quali condividere esperienze di vita e di lotta. E proprio per questo, prima dei concerti ci sarà una parte dedicata a una discussione su come riprenderci gli spazi sociali e rilanciare la lotta, nel bellinzonese, nel Cantone e nella società tutta, dove ognuno/a potrà portare il proprio parere e la propria rabbia.

Un’azione diversa, perché ciò che vogliamo è diverso! Ciò che vogliamo ce lo prendiamo!

Individualità ribelli