Milano: Centri sociali e dialoghi urbani

Milano_skylineA Milano la politica, che sia di centro-destra o di centro-sinistra, non ha mai avuto idee coraggiose e innovative sul tema centri sociali. Le proposte sono sempre arrivate dal basso e rispedite al mittente.
L’idea di Macao di comprare l’ex-macello proprietà di So.Ge.Mi., controllata al 99% dal Comune di Milano, non è nuova in città ma fa i conti con una storia infelice. Anche se i particolari proposti dal collettivo di viale Molise 68 hanno dei tratti di unicità. Sono lontane le esperienze di sperimentazione di Roma o Napoli, ma anche quelle di città come Bergamo, Brescia, Padova, Venezia, Bologna, o della vicina Segrate.
Leoncavallo e Cox 18, due degli spazi occupati più longevi in Italia, restano occupati. Cox, che si trova in uno spazio comunale, è stato sgomberato anche durante la giunta Moratti-De Corato e ripreso con vigore e forza da una mobilitazione cittadina. Le giunte di centro-sinistra non hanno neppure ritirato le denunce civili contro gli occupanti. Il Leoncavallo ha provato con la giunta Pisapia ha risolvere la sua situazione, senza risultati. La giunta arancione che in 5 anni ha visto praticare oltre 30 sgomberi, e alcuni di questi sono stati anche agiti perché ad essere sgomberate sono state anche delle aree comunali.
Se la politica milanese ha mostrato sempre il volto peggiore nel dialogo con le realtà occupate, negli anni si sono visti timidi dialoghi, invece, tra privati e centri sociali. [Read More]

Roma sotto sorveglianza speciale? 13/4 assemblea cittadina in Campidoglio

222_2Gli interventi urgenti in materia di immigrazione e di sicurezza urbana varati nel Consiglio dei ministri di venerdì 10 febbraio 2017, stanno per determinare nuovi scenari, nuove funzioni e nuovi ruoli nella gestione delle città.

14 sezioni specializzate in materia di immigrazione, un nuovo modello processuale che riduce da 6 a 4 mesi il procedimento per le richieste dello status di rifugiato ed esclude il ricorso in appello accettando solo il reclamo direttamente in Cassazione, un’accelerazione delle procedure di identificazione ed espulsione con il potenziamento della rete dei centri di detenzione che divengono CPR (centri di permanenza e rimpatrio). Queste le misure che intendono produrre una stretta sui flussi migratori ed inasprire le modalità di accoglienza nel nostro paese. Un omaggio chiaro alle derive xenofobe e securitarie che stanno avanzando pericolosamente in Europa.

Non è per niente sorprendente che nella stessa giornata Palazzo Chigi e il premier Gentiloni abbiano voluto introdurre anche le disposizioni urgenti per la tutela della sicurezza delle città. Un decreto legge che predispone un patto tra enti locali e prefetture teso a rafforzare la cooperazione nei dispositivi di sorveglianza e controllo, anche in relazione con il rafforzamento del ruolo dei sindaci. Il provvedimento interviene di autorità dentro la crisi economica e il disagio sociale inasprendo sanzioni amministrative, divieti di frequentazione di aree urbane e di dimora, avvisi orali e misure di prevenzione e sorveglianza per soggetti anche solamente sospettati di procurare particolare allarme sociale. [Read More]

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