Si arrenda chi ci vorrebbe estinte, esiliate o dimenticate: avremo forse poco senno, ma infinita è la nostra fantasia!
Oggi XM24 riapre un luogo chiuso ed abbandonato da decenni. Quella che era la Caserma Sani inizia una nuova vita come luogo di autogestione, solidarietà ed aggregazione. All’abbandono degli spazi pubblici ci opponiamo riappropriandoci degli spazi che ci servono per vivere e respirare.
Per 17 anni XM24 ha prodotto socialità e cultura autogestita in via Fioravanti 24. Uno Spazio Pubblico Autogestito che è stato anche punto di partenza di lotte sociali che hanno attraversato Bologna e l’intero paese. Un luogo dove tante attività hanno potuto sottrarsi alla logica del profitto, un luogo di sperimentazione umana e politica.
Una scelta radicale, libertaria, partigiana, che dell’autogestione ha fatto pratica quotidiana, dando vita dal basso a esperienze e laboratori fuori dalla cosiddetta “normalità” e altrimenti impensabili. Scuola di italiano, palestra, ciclofficina, sala prove, proiezioni, spazio di controinformazione, concerti e festival di musica indipendente, illustrazione e delle più svariate arti che forse altrove non sarebbero mai nate: una fucina di immaginari contro il Nulla che avanza.
Oggi, in un quartiere aggredito da gentrificazione e speculazione, non siamo disposte a rinunciare ad uno spazio autogestito antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista.
Lo sgombero
Il 6 agosto la giunta manovrava una ruspa “democratica” per sgomberare XM24, incassando l’imbarazzante appoggio di Matteo Salvini. Di fronte alla resistenza creativa e determinata di attiviste e solidali, e per rimediare al danno di immagine dovuto all’endorsement salviniano, l’assessore Matteo Lepore firmava un foglio in cui si impegnava a trovare, entro e non oltre questo 15 novembre, una nuova casa (“uno spazio adeguato”) a XM24, a partire da 4 spazi già individuati.
L’Odissea per lo spazio
Durante la trattativa, incontro dopo incontro, l’amministrazione ha però scartato ognuno dei luoghi proposti, senza neppure motivare adeguatamente. «Un’istruttoria su ogni spazio? Macché, l’istruttoria c’est moi!», diceva l’assessore. Così, sulla carta (quella firmata il 6 agosto) l’amministrazione riconosceva «l’importanza della progettualità politica, sociale e culturale dello spazio pubblico Xm24», ma nella pratica faceva una, e una sola, proposta: uno spazio in via Zanardi 378, a 50 minuti a piedi da Fioravanti 24, là dove XM24 non desse «troppo fastidio a chi vive la città» (così, testualmente, l’assessore Lepore).
Una proposta che dimostra la volontà di non rispondere alle reali esigenze di XM24; un «daspo» che abbiamo subito considerato inaccettabile: le migliaia e migliaia di persone che hanno attraversato XM24 – e che hanno manifestato con e per XM24 il 29 giugno – sono a pieno titolo persone che vivono la città, e non – come pensa l’amministrazione – corpi a essa estranei, da espellere e “daspare”.
Vogliamo poi ricordare che non ci sarebbe stata nessuna questione XM24 se l’ex mercato – uno stabile che era ed è nella piena disponibilità del comune – non fosse stato sgomberato per volontà di questa amministrazione col pretesto del cohousing.
Oggi
Gli spazi pubblici in realtà ci sono, anche in Bolognina. Ma spesso sono sottoposti a ricatti mascherati da bandi. Altre volte sono ostaggio di finti percorsi partecipati che ignorano l’importanza delle esperienze già esistenti. La lotta per gli spazi è collettiva, va ben oltre Bologna ed è ampia e profonda. Insieme all’Altra Città consideriamo questa battaglia parte di una battaglia complessiva, immersa nella “crisi” sociale, economica ed ecologia mondiale, contro porti chiusi, populismo, neoliberismo, paura e repressione.
Occupando oggi stiamo costruendo dal basso una realtà possibile, senza prime né ultime, in cui il mercato non definisca cosa è possibile e cosa no, fatta di uguali e libere, senza gerarchie né autorità.
Da questa occupazione ripartiamo collettivamente, contro ogni distinzione tra pratiche virtuose e non, ci riappropriamo non solo di uno spazio ma della pratica dell’occupazione. Una pratica demonizzata dai decreti sicurezza, scritti apposta per zittire le lotte sociali. Decidiamo di occupare non per una velleità ribellistica, ma perché in questo momento storico rispondiamo ad un processo degenerativo e repressivo delle esperienze autogestite. Qui chiamiamo in causa la giunta PD, che non ha voluto riconoscere le esigenze di una grande parte della città, a cui deve delle risposte.
Oggi una comunità forte e in espansione dimostra di non aver bisogno di riconoscimenti ufficiali: il nostro stesso esistere ed occupare spazio è un atto politico che si legittima di per sé.
Abbiamo bisogno di spazi per vivere, sperimentare e socializzare fuori dalle logiche di mercato e contro l’isolamento. Luoghi per immaginare e costruire ciò che non c’è e ricercare quello di cui abbiamo bisogno. Spazio per autodeterminarsi, per costruire, dipingere, comporre, suonare, declamare, conoscersi, contaminarsi.
Non lo faremo da sole: questo luogo, come tutti gli spazi inutilizzati, appartiene alla città intera. Uno spazio di quanti non possono aspettare oltre, che vogliono mettersi in gioco e sperimentare un’esistenza diversa qui e ora.
Da quassù la Bolognina è bellissima:
oggi ha aperto un nuovo spazio in città,
è qui che ci troverete.
Da qui muoviamo contro il Nulla.
ASSEMBLEA PUBBLICA ALLE 18.00
XM24
Via Ferrarese 199
Bologna
xm24 [at] ecn [dot] org
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