In attesa di eventuali altre fonti riportiamo quanto diffuso da indymedia nantes sul processo a carico di alcuni manifestanti che il 22 febbraio 2014 sono scesi in strada contro l’aeroporto di Nantes:
Arresti in seguito alla manifestazione del 22 febbraio contro l’aeroporto
[…] A partire dal primo pomeriggio [di martedì 31 marzo, NdT], l’aula dei processi in direttissima del tribunale di Nantes è piena di gente.
I giornalisti sono venuti a divertirsi con la repressione ai danni dei manifestanti, che essi stessi hanno volontariamente attizzato.
La Giustizia, con il volenteroso aiuto della copertura mediatica, ha deciso di accanirsi contro i manifestanti perquisiti ed arrestati a Nantes all’indomani del trionfo del primo sbirro di Francia [M. Valls, già ministro dell’interno, nominato primo ministro in seguito al rimpasto di governo dovuto al disastro del PS alle municipali, NdT].
I dossier delle indagini sono vuoti. Non è facile per il procuratore mascherare l’assenza di ogni inchiesta seria da parte dei 30 sbirri speciali inviati a Nantes dopo la manifestazione. È evidente la volontà di punire per l’esempio. Gli accusati passano in processo per direttissima senza aver potuto preparare la propria difesa.
Dopo una parodia di processo, le cui tappe sono state scritte in anticipo, le pene cadono gelidamente, sugli imputati così come sul pubblico. Insopportabile.
Una persona conosciuta dell’associazionismo di Nantes, 53 anni, si prende 4 mesi con la condizionale. Gratis. P. non ha alcun precedente, a parte quello di lottare per i diritti dei senza casa. La pena è puramente arbitraria: l’imputato è sospettato di aver rilanciato agli sbirri una sola delle migliaia di granate lacrimogene sparate sulla folla. Punito per avere, ad una scala derisoria, rispedito la violenza a chi l’aveva lanciata.
Due giovani manifestanti, J. e G., sospettati pure loro di aver resistito alla violenza poliziesca e, uno dei due, di aver recuperato una maglietta nei locali del TAN [l’impresa dei trasporti pubblici della città, NdT]; prendono entrambi della galera senza condizionale: 4 e 5 mesi di gabbio. L’incarcerazione, per loro, non è immediata.
La martellata più violenta si abbatte sull’ultimo imputato, E., di 23 anni. Militante già più volte preso di mira dalla polizia, è accusato di aver fabbricato un fumogeno. La procuratrice chiede la pena pesante di 6 mesi, ma un giudice obbediente decide addirittura di raddoppiare questa richiesta già iniqua. Pronuncia la sentenza di una anno di prigione per E. Con incarcerazione immediata.
Perquisito ieri mattina, questa sera parte per la prigione di Nantes. Gli sbirri, ovviamente presenti in gran numero, ostentano sorrisi soddisfatti.
La folla si mette a gridare di rabbia, a insultare i giudici, la Giustizia. Mentre la sala viene evacuata da poliziotti nervosi, alla compagna ed al bimbo piccolo di E. viene impedito di parlargli un’ultima volta, di accarezzarlo un’ultima volta prima che venga trasferito.
Un centinaio di persone sfila in corteo, la sera, fino in centro, gridando la propria rabbia contro la Giustizia.
Nessuna giustizia, nessuna pace!
Solidarietà con gli imputati!